Michael's pov
Erano passati giorni da quando Victoria mi aveva perdonato per aver baciato Naomi...anche se era stata lei a baciare me, ma le era bastato poco per capire che non fosse stata colpa mia.
Fortunatamente, tutto ciò non aveva fatto altro che unirci ancora di più.
Ormai io non potevo fare a meno di lei, e lei non poteva fare a meno di me.
Era come se vivessimo insieme: la maggior parte delle volte lei veniva a stare a casa mia, oppure, raramente, dormivo io nella sua stanza del college, ma non potevo farlo spesso perché io non potevo stare lì, e poi...c'era mia sorella.
Questo però, non ci aveva allontanato dai nostri amici.
Infatti, io uscivo con Luke quasi tutti i giorni, e a volte anche con Calum e Ashton, e lei faceva lo stesso non le sue amiche.
Spesso uscivamo tutti insieme, ed era bello essere ancora il gruppo unito che eravamo sempre stati.
"Vi va di uscire tutti insieme questo pomeriggio?" quel giorno, durante l'ora di pranzo, Victoria propose un'altra uscita con tutti i nostri amici, ed io non potevo che esserne felice.
Cosa c'era di meglio che stare con la propria fidanzata e i propri migliori amici?
"Io ho già cominciato gli allenamenti, quindi..." Calum fu il primo a rispondere.
Mi ero già dimenticato che ora facesse parte della squadra di football.
Mia sorella nemmeno rispose.
Grace ci avvertì che Ashton quel giorno avrebbe lavorato fino a tardi, mentre lei aveva delle commissioni da fare con i suoi genitori e sua sorella.
Beh...restavamo solo in tre.
"I miei zii sono venuti in città, e devo fare da babysitter ai miei cuginetti, quindi...non posso uscire di casa, mi dispiace..." Luke ci spiegò il motivo per cui non potesse uscire, e a quel punto, probabilmente sarei uscito da solo con la mia fidanzata.
Non mi dispiaceva affatto.
"Oh mio dio! Perché non mi hai detto niente?! Posso venire a casa tua? Ti prego..." evidentemente Victoria li conosceva già.
Non sapevo che età potessero avere, ma da come ne parlava, sembravano essere molto piccoli.
"Se hai voglia di badare a due piccole pesti...a me va benissimo!" Luke rispose ridendo.
"Pensavo che tu odiassi i bambini." non potei fare a meno di commentare, perché sapevo quanto Victoria non sopportasse i bambini.
"Odio solo quelli che urlano e strillano inutilmente. Ma loro sono fantastici! Si divertono solo a bullizzare Luke." spiegò lei.
Se bullizzavano Luke, significava che erano parecchio grandi, no?
"Devo essere geloso?" scherzai, anche se in realtà cominciavo ad esserlo davvero.
"Se vuoi essere geloso di due bambini di cinque e sei anni...fai pure." mi tranquillizzai e mi resi conto di quanto fossi stato stupido.
"Mike, vuoi venire anche tu a casa mia? Almeno mi farai compagnia intanto che la tua fidanzata gioca con quei due mostri." Luke mi propose di unirmi a loro, ed io accettai immediatamente.
Quando uscimmo dal college, aspettammo solo di salutare i nostri amici, poi andammo a casa di Luke.
Liz venne subito ad aprirci la porta, e noi la salutammo calorosamente, soprattutto Victoria che la conosceva da sempre, ma anche io avevo un buon rapporto con lei: ormai mi trattava come un figlio.
"Mi fa davvero piacere vedervi qui! Mi raccomando, badate a Luke. I bambini solo nella camera degli ospiti." Liz sembrava più preoccupata per Luke, che per i suoi nipoti, e forse faceva bene ed esserlo.
"Mamma!" si lamentò lui.
"Vic, mi fido di te. Ora devo partire, ma tornerò fa un paio di giorni. Fate i bravi!" Liz stava partendo per questioni lavorative, e forse era un bene che noi fossimo lì per dare una mano a Luke.
Probabilmente sarebbe impazzito se fosse rimasto da solo con due bambini per tanti giorni.
Così Liz uscì, e noi restammo soli.
Andammo subito al piano di sopra dove la madre di Luke ci aveva detto che fossero i bambini.
Erano un maschio e una femmina, e il maschio era il più grande.
"Vicky!" i cugini di Luke smisero subito di giocare e corsero verso Victoria abbracciandola forte.
"Hey piccolini! Come state?" lei si abbassò alla loro altezza per parlare con loro, e sembrava così felice.
"Stiamo tutti bene! Vicky...ci sei mancata tanto tanto..." rispose la bambina più piccola.
"Mi siete mancati anche voi! Sapete che non vi vedo da un anno?! Siete cresciuti così tanto! E ora che ci penso...voi non dovreste essere a scuola? Cosa ci fate qui?" chiese ancora Victoria.
"Iniziano fra un mese. Andranno in una scuola elementare privata." fu Luke a rispondere perché probabilmente i bambini nemmeno lo sapevano.
"Allora divertitevi finché potete." concluse Victoria sorridendo e alzandosi in piedi per tornare da me, ed io istintivamente le avvolsi un braccio attorno alla vita.
"Chi è lui?" il bambino più grande puntò un dito verso di me, poi guardò Victoria con aria interrogativa.
Effettivamente non mi ero nemmeno presentato.
"Kyle...non si indicano le persone!" Luke lo rimproverò subito, e forse ci rimasi più male io, che il bambino stesso.
Ma entrambi ignorammo il suo rimprovero e mi abbassai all'altezza del bambino.
"Io sono Michael, il migliore amico di Luke." mi presentai, e dopo aver detto il mio nome, lui mi sorrise.
Poi prese la mano di Victoria a fece abbassare anche lei.
"Michael è il tuo fidanzato?" chiese a Victoria guardandoci.
Mi chiedevo come avesse fatto a capirlo.
Certo che era un bambino davvero molto sveglio.
"Sì, è il mio fidanzato. E tu ce l'hai la fidanzata?" chiese lei lanciandomi uno sguardo.
Non mi aspettavo lo dicesse davanti a quei bambini, ma in fondo non c'era nulla di male.
"Sì però...non è bella come te. Michael è fortunato. Un giorno anche io voglio una fidanzata come te." qualcosa mi diceva che il cuginetto di Luke fosse innamorato di Victoria, e onestamente trovavo tutto ciò parecchio esilarante.
"La troverai. Ne sono certo." non potevo dire altro se non quello.
Auguravo a chiunque di trovare qualcuno come la mia fidanzata.
"Quando fate dei bambini? Così possiamo giocare con loro!" la bambina si intromise, e quella frase spaventò un po' sia me, che Victoria.
"Annie fatti gli affari tuoi! Non puoi parlare di queste cose con loro!" Luke stava rimproverando la bambina che subito abbassò lo sguardo.
Sembrava mortificata.
"Luke! Non sgridarla così! Vieni qui piccolina..." non potei fare a meno di arrabbiarmi con il mio migliore amico per come avesse appena trattato Annie che accolsi subito tra le mie braccia.
"Ti ha praticamente chiesto di mettere incinta Vicky!" sbottò ancora.
"È solo una bambina! Nemmeno sa cosa significa!" forse Luke neanche si rendeva conto che Annie l'avesse detto ingenuamente.
Come poteva sapere che quelle non erano cose da chiedere?!
"Hey...non piangere. Andiamo giù a giocare, okay?" Annie si mise a piangere, e tutto ciò che potevo fare era prenderla in braccio e portarla al piano di sotto.
Ignorai Luke, e non aspettai nemmeno Victoria.
"Allora? Cosa vuoi fare? Andiamo in giardino?" proposi, e la piccola annuì.
Così mi prese per mano e senza dire niente mi portò nel cortile sul retro della casa di Luke dove già c'erano dei giochi sparsi sul prato.
"Saltiamo la corda?" Annie prese in mano la corda per saltare e la diede proprio a me.
"Ehm...facciamo che ti guardo. Io non sono capace..." risi invitandola a giocare da sola, ma lei mi prese ancora per mano trascinandomi a prendere un altro gioco.
Prese la palla, e forse avrei potuto giocare con lei.
"Allora giochiamo a palla." Annie mi lanciò la palla, ed io mi sedetti sul prato per restare alla sua altezza.
Inziammo a lanciarci la palla, e lei sembrava divertirsi.
"Possiamo unirci a voi?" dopo un po' arrivò Victoria che teneva per mano Kyle.
"Io voglio giocare a calcio!" disse subito andando dalla sua sorellina.
"Allora giochiamo tutti insieme! Dai! Cominciate a formare le squadre!" Victoria incitò i bambini ad iniziare, poi venne da me aiutandomi ad alzarmi.
"Luke è ancora incazzato?" le chiesi subito.
"Non è incazzato. È solo preoccupato perché ha paura che a me possa succedere ciò che è successo a tua sorella." mi spiegò con tutta tranquillità.
Evidentemente tutto era chiarito.
"E se accadesse?" sentivo di doverglielo chiedere, in quanto io fossi direttamente coinvolto in tutto ciò.
"Se accade, accade. Non possiamo farci nulla." ero felice del fatto che sarebbe stata disposta a prendersi ogni responsabilità, perché io avrei fatto lo stesso.
"Abbiamo deciso le squadre! Venite a giocare?" i bambini interruppero la nostra conversazione, ma ero certo che ne avremo riparlato.
"Arriviamo! Avete scelto con chi stare?" Victoria mi sorrise dandomi una pacca sulla spalla, poi andammo dai bambini.
"Io voglio Michael! E lui vuole te." Annie scelse proprio me, ed io non potei essere più felice.
Era una bambina fantastica, ed io già la adoravo.
Mi ero già affezionato a lei.
Così, iniziammo a giocare, e mi resi conto che Victoria fosse molto brava anche nel calcio.
C'era qualcosa che lei non sapesse fare?!
Beh...probabilmente no.
Era anche molto brava con i bambini, e non me l'aspettavo affatto.
Dopo un po' arrivò anche Luke che si sedette sul prato a guardarci.
Andammo avanti a giocare forse un'ora, poi rientrammo tutti in casa.
Decidemmo di guardare la TV, e ovviamente Victoria propose di guardare i Pokemon: non potevo lamentarmi perché era anche il mio cartone animato preferito.
"Sappi che se Annie diventerà un maschiaccio come te, sarà solo colpa tua!" commentò Luke rivolgendosi a Victoria e mettendosi a ridere.
Non potevo che essere d'accordo con lui: in compagnia di Victoria, quella bambina sarebbe diventata esattamente come lei.
"A qualcuno piacciono molto le ragazze come lei." risposi riferendomi al fatto che io fossi follemente innamorato di Victoria.
"Almeno qualcuno mi apprezza..." Victoria si difese guardandomi e facendomi l'occhiolino, ed io ricambiai mettendole un braccio attorno alle spalle.
Evitai di baciarla solo perché c'erano i bambini lì con noi.
"Luke, vado a prendere qualcosa da bere. Voi volete qualcosa?" dopo un po', Victoria si alzò per andare in cucina.
"Io niente, grazie. Prendi solo dei succhi di frutta per i bambini." le disse Luke, e lei cominciò ad avviarsi verso la cucina.
"Amore! Mi prendi una birra, per favore?" aggiunsi io.
Poi Victoria andò in cucina.
"Anche il mio papà chiama così la mia mamma." disse Kyle guardandomi.
"Lo fanno perché si amano." non avevo spiegazione migliore da dare ad un bambino.
Cosa potevo dirgli?!
Probabilmente non ci sapevo fare con i bambini, ma almeno ci provavo.
"E tu e Vicky vi amate?" proprio mentre Kyle faceva quella domanda, Victoria tornò in salotto portando a tutti noi ciò che avevamo chiesto, mentre lei aveva un bicchiere di tè.
"Sì! Ci amiamo tanto." non riuscivo a smettere di sorridere parlando di quanto io amassi la mia fidanzata.
"È per questo che siete fidanzati?" quel bambino mi stupiva sempre di più.
Era davvero troppo sveglio per avere solo sei anni.
"Certo! Anche io amo tanto Michael, ed è per questo che è il mio fidanzato." fu Victoria a rispondere a quell'ennesima domanda di Kyle.
"Ma quindi vi sposate? La mia mamma e il mio papà si amano e si sono sposati." mi venne da sorridere al solo pensiero di vedere Victoria davanti a me con un abito da sposa.
Quel bambino mi stava facendo pensare a molte cose.
"Magari un giorno succederà." dissi guardando Victoria che mi sorrise quasi incredula per ciò che avevo detto.
Non era la prima volta che pensavo a Victoria come potenziale donna della mia vita, e quell'idea mi piaceva molto, ma era ancora troppo presto.
"Luke! Tu non hai una fidanzata?" a quel punto, anche Annie si intromise.
Quei bambini sembravano davvero molto interessati ai discorsi di coppia, il che era strano in quanto fossero così piccoli.
"Io...sì! Ce l'ho. Vi ricordate di Jenna?" i bambini annuirono, ma Luke sembrava sempre più insicuro nel parlare di lei.
In quei giorni stavo cercando di aiutarlo con lei, ma le cose sembravano non andare molto bene, perché nonostante tutti i miei consigli, Luke continuava a preferire andare a letto con altre ragazze.
"Beh...ecco...è lei. Jenna è la mia fidanzata." lui continuò, ma il suo sorriso era falso.
"E perché non e qui?" chiese ancora Annie.
"Perché...lei è...è impegnata. Oggi non poteva venire qui." Luke non faceva altro che mentire, ma noi sapevamo la verità.
"Annie? Tu invece ce l'hai il fidanzatino?" Victoria cercò di cambiare discorso per fare un favore a Luke, e il tentativo andò a buon fine.
"No...ce l'hanno tutti tranne me..." Annie abbassò lo sguardo sembrando triste, ed io la feci sedere sulle mie gambe.
"Sai che io sono stato l'ultimo dei miei amici a trovare una fidanzata? Quindi...non c'è niente di male se adesso non ce l'hai. Hai tutto il tempo di trovare qualcuno." non sapevo se fosse quello il modo giusto di rassicurare una bambina, ma forse avevo fatto centro.
Infatti, alzò lo sguardo e mi sorrise abbracciandomi forte.
"Puoi essere tu il mio fidanzato?" mi chiese Annie.
Io lanciai subito uno sguardo a Victoria che intanto si era messa a ridere e mi fece cenno di accettare.
Poi guardai Luke che scosse la testa sbattendosi una mano sulla fronte, ma in fondo anche lui stava ridendo.
"Certo che posso!" le risposi mettendomi a ridere anche io.
"Che bello! Ora ho un fidanzato anche io!" la bambina esultò poi mi abbracciò ancora.
"Ha soli cinque anni ed è già una troia..." commentò Luke.
Sapevo che stava pensando al fatto che la piccola mi avesse chiesto di essere il suo ragazzo, nonostante io fossi fidanzato con Victoria, ma era solo una bambina.
"Cosa significa che sono una troia?" chiese Annie voltandosi verso Luke.
"È una parola brutta che non devi dire, okay? Promettimi che non dirai più questa brutta parola." Victoria fu la prima ad intervenire e fu inevitabile una sua occhiataccia verso Luke.
La bambina annuì, poi appoggiò la testa sul mio petto, ed io le accarezzai i capelli esattamente come facevo sempre con Victoria.
"Luke! Ho fame!" dopo un po', Kyle si rivolse a suo cugino, e Victoria ed io ci rendemmo conto che fosse già ora di cena.
"Allora noi andiamo. Si è fatto tardi." dissi lanciando uno sguardo alla mia fidanzata.
"No! Non voglio che vai via..." Annie si rattristò subito, e a me dispiaceva davvero andarmene.
"Vicky e Michael possono restare? Per favore, Luke..." anche Kyle intervenne.
Beh, a me faceva solo piacere restare.
"Chiedete a loro. A me va bene, almeno non mi farete impazzire totalmente." era ovvio che a Luke andasse bene.
Anzi, era molto meglio per lui.
Così Victoria ed io accettammo senza esitazioni.
"Va bene! Vado a preparare la cena. Voi andate subito a farvi la doccia e mettetevi il pigiama! Forza! Fate veloce!" detto questo, i bambini scattarono in piedi e salirono al piano superiore, mentre Luke andò in cucina.
"Intanto che io preparo la cena, potreste salire da Annie e Kyle in caso avessero bisogno, per favore?" il nostro amico sbuffò, e senza aggiungere altro, noi andammo nella stanza degli ospiti sedendoci sul letto in attesa che i bambini uscissero dal bagno.
Era evidente che Luke fosse esausto, e noi non potevamo fare altro che aiutarlo.
"È...strano vederti giocare con i bambini...ma mi piace questo tuo lato." tenette a dire Victoria appoggiando la testa sulla mia spalla.
Anche io non conoscevo quel lato di me.
Stavo scoprendo che mi piaceva stare a contatto con i bambini, e non era per niente una brutta cosa.
"Ed io non riesco a smettere di sorridere quando ti vedo con loro. Ci sai proprio fare con i bambini. E...non lo so...tutto ciò mi fa uno strano effetto." la verità era che non facevo altro che pensare a quanto lei sarebbe stata una madre fantastica, ma non potevo dirglielo, perché entrambi sapevamo che fosse ancora troppo presto per pensarci.
"Che tipo di effetto?" domandò lei.
Forse aveva capito e voleva che io arrivassi al punto.
"Mi piace vederti con loro. Questa situazione mi fa pensare a molte cose...tutto qui." ci girai intorno ancora una volta.
Non volevo spaventarla con i miei pensieri assurdi.
"Credi che anche io non ci abbia pensato?! Ti vedo giocare con loro e...non faccio altro che pensare..." forse mi sbagliavo, ma sembrava che anche lei avesse pensato a me in quel modo, e a me faceva solo piacere.
"Ti amo." le dissi, poi le feci alzare il viso e la baciai a lungo chiedendole l'accesso con la lingua che subito mi concesse.
Nonostante tutto il tempo che era passato dal nostro primo bacio, sentivo ancora le stesse farfalle nello stomaco e gli stessi brividi.
"Amore, ora andiamo a controllare a che punto sono i bambini. Sono sotto la doccia da troppo tempo." sembrava stesse parlando dei nostri figli, e tutto ciò faceva veramente uno strano effetto.
Così, entrambi ci alzammo, e ognuno di noi andò a controllare in un bagno diverso.
Io andai da Kyle che era già pronto, e tutto ciò che feci, fu prenderlo in braccio e portarlo al piano inferiore.
Dopo poco ci raggiunse anche Victoria con la piccola Annie.
"Luke! È pronto a tavola?" chiese subito Kyle correndo in cucina.
"Non ancora. Aspettate sul divano finché non vi chiamo io." rispose Luke.
Io gli chiesi se avesse bisogno di una mano, ma lui rifiutò, così rimasi in salotto insieme ai bambini e alla mia ragazza.
"Uff...! Mi annoio..." Kyle si lamentò ancora.
Evidentemente era quello più iperattivo tra i due.
"Beh...qui c'è una Xbox. Giochiamo?" proposi sperando in un sì.
La verità era che ero io a voler giocare.
"Ma Luke non vuole che gioco con questa. Dice che non va bene..." il piccolo abbassò lo sguardo.
Non potevo credere che Luke avesse vietato a Kyle di giocare ai videogiochi, quando anche lui ci giocava giorno e notte.
Lo sapevo perché solitamente giocava con me anche online.
"Invece Michael dice che si può giocare, e se Luke dice qualcosa, lo farò stare zitto io. Forza! Giochiamo!" se io decidevo che Kyle poteva giocare, allora era così e Luke non avrebbe detto nulla.
Così il bambino esultò e iniziammo a giocare ad un gioco che scelto da lui.
Dopo poco, Luke venne in salotto ad avvisarci che la cena era pronta.
"Mike! Perché l'hai fatto giocare all'Xbox? Ora nemmeno si alzerà per venire a tavola!" effettivamente Kyle non sembrava intenzionato a staccare gli occhi dal videogioco.
Ma ci avrei pensato io.
Sapevo che a me avrebbe dato ascolto.
"Hey, Kyle. A me è venuta tanta fame. Andiamo a mangiare? Dopo cena riprenderemo a giocare, okay?" bastava girare la frase in un altro modo senza farlo sembrare un ordine.
Solo così non si sarebbe ribellato.
"Va bene." Kyle rispose subito mettendo in pausa il gioco, poi Luke disse ai bambini di cominciare ad andare in cucina.
"Come cazzo hai fatto?! Solo io non riesco a gestire quei piccoli mostri?!" sbottò Luke mettendosi a ridere.
"Io credo che sia tu a non essere capace." rispose Victoria che andò direttamente in cucina a sistemare a tavola i bambini.
Non riuscivo a smettere di guardare la mia fidanzata...
"Hemmo...mi piace tanto..." la verità era che volevo parlarne con lui anche se non sarebbe stata una buona idea.
"Strano...è la tua fidanzata..." mi disse con tono sarcastico.
Evidentemente non aveva capito nulla.
"No! Luke...io...mi piace vedere Vicky con i bambini. Mi fa uno strano effetto e...fa sentire anche a me un grande senso di responsabilità..." speravo che in quel modo capisse dove volessi arrivare.
"Mike, no! Non ci pensare nemmeno! Tu non metterai incinta Vicky! Non puoi farlo!" Luke si rivolse a me come se fosse arrabbiato, ed io alzai gli occhi al cielo, perché lui non poteva vietarci nulla, né a me, né a Victoria.
"Se lei deciderà di volerlo, non mi tirerò indietro. È stata lei a dirmi che se mai dovesse accadere, lo accetterà." non stavo mentendo, ma avevo come l'impressione che Luke non mi credesse.
"Ma che cazzo dici?! Quando io l'ho fatto con lei senza preservativo, era talmente tanto preoccupata di essere rimasta incinta che...neanche puoi immaginare!" sbottò ancora.
Odiavo quando parlava di ciò che c'era stato tra loro.
Ero geloso, e avevo tutto il diritto di esserlo!
"Ti ho detto che ne abbiamo parlato poco fa! E poi fatti i cazzi tuoi! Non hai il diritto di intrometterti nella nostra vita di coppia, e tanto meno nelle nostre scelte!" cominciavo ad innervosirmi, e proprio in quel momento arrivò Victoria ad interrompere la nostra discussione.
"Ma che cazzo! Avete finito di urlarvi contro? Annie e Kyle continuano a farmi domande! Ora andate in cucina! Muovetevi!" forse quella più innervosita dalla situazione era proprio Victoria.
Era inutile negare che avesse ragione lei.
Aveva quasi sempre ragione lei.
"Scusa amore, ma Luke vuole sempre intromettersi nella nostra relazione. Come al solito è geloso..." spiegai velocemente senza mettere troppi dettagli al discorso.
"Già! Sono geloso, e quindi?" tutti sapevano quanto Luke diventasse geloso e protettivo quando si trattava di Victoria, e in fondo non era una novità.
Ma ora che ero il fidanzato della sua 'sorellina', la sua preoccupazione diventava sempre più fastidiosa e ingombrante per noi.
"Lukey...io ti voglio bene, e lo sai che sei il mio fratellone, ma Michael ha ragione: stai dalla tua parte, okay? Ci sono certe cose che devono rimanere solo tra me e il mio ragazzo. Ora andiamo dai bambini. Anche se forse qui gli unici bambini siete voi..." ancora una volta Victoria aveva ragione: ci stavamo comportando da bambini.
Quando andammo a tavola, Victoria tranquillizzò i cuginetti di Luke, poi iniziammo a mangiare.
"Kyle, Annie! Aiutatemi a pulire!" non potevo credere che Luke stesse facendo fare tutto a due bambini.
"Luke, ti aiutiamo noi. Manda i bambini a guardare la TV." dissi sperando che Luke capisse.
"No! I miei zii vogliono che loro crescano senza pensare che qualcuno possa fare le cose al posto loro, quindi...è giusto che sia così. Non vogliono farli crescere viziati." forse Luke aveva ragione: probabilmente la sua famiglia era sempre stata abituata ad assumere qualcuno per pulire e tenere in ordine la casa, e forse era giusto che i bambini capissero cosa significasse essere completamente indipendenti, ma era anche vero che forse era troppo presto.
In ogni caso, decisi di non commentare, e sia io che Victoria aiutammo a pulire la cucina perché era giusto così.
Dopodiché andammo tutti in salotto ed io fui costretto a convincere Kyle a non giocare più ai videogiochi in modo da poter guardare la TV tutti insieme.
"Oh merda! Mia madre mi ha scritto! Mi ero completamente dimenticato che devo chiamare qualcuno che domani badi ai bambini mentre noi siamo a lezione. Adesso che cazzo faccio?" improvvisamente Luke si preoccupò, ed effettivamente nessuno di noi aveva pensato al giorno successivo.
"Potresti chiedere ad Ashton...credo." proposi non sapendo esattamente cosa dire.
"Non preoccuparti, adesso lo chiamiamo." disse Victoria cercando di calmare Luke palesemente in panico.
"Chi è Ashton?" chiese subito la piccola Annie rivolgendosi a me.
"L'avete visto ieri. È uno dei miei migliori amici. Quello che è rimasto con voi praticamente per tutto il giorno...certo che avete la memoria corta, eh!" ovviamente il commento di Luke non poteva mancare.
Forse era meglio che rispondessi io.
"No! Non vogliamo Ashton! Lui è cattivo!" si lamentò Kyle.
Victoria ed io ci lanciammo uno sguardo cercando di trattenere le risate.
Come poteva essere cattivo?!
Non potevamo nemmeno credere che Ashton potesse trattare male dei bambini.
"È cattivo?! Perché dite così?" chiese subito Victoria prendendo in braccio Kyle per farlo sedere sulle sue gambe.
"Non ci fa giocare ai videogiochi! Vuole che stiamo in giardino a giocare..." rispose il piccolo.
"...e...e ieri ci ha fatto mangiare solo le verdure! Non ci piacciano le verdure!" continuò Annie lamentandosi.
Beh, non eravamo di certo stupiti: era tipico di Ashton cucinare cibi salutari.
"Gliel'ho detto io di non farvi giocare in casa! E comunque non mi importa. Non potete stare da soli, quindi lui verrà qui! Non voglio sentire altre polemiche!" forse l'unico che potevano considerare cattivo, era proprio Luke, ma noi sapevamo che non lo fosse davvero.
Voleva solo educarli in modo rigido come sua madre aveva fatto con lui.
"Ma non voglio! Perché non può restare Michael?" domandò Annie venendo a sedersi sulle mie gambe.
Mi piaceva il fatto che quella bambina mi volesse così tanto bene, perché sapevo che era sincera: i bambini non mentono mai.
"Piccolina...io devo andare a lezione con Vicky e Luke. Ma ti assicuro che Ashton è un bravissimo ragazzo, e so che vi vuole bene. Può dirvelo anche Vicky." in realtà Ashton non mi aveva detto niente a riguardo, ma sapevo di aver ragione.
"Già. È vero. Lo conosco molto bene, e so che lui non è cattivo. Promettetemi che lo tratterete bene." Victoria si rivolse principalmente a Kyle, ma anche ad Annie.
Forse dovevamo preoccuparci di più per Ashton, che per i bambini.
"E perché lo conosci molto bene?" continuò Kyle ignorando la richiesta di promessa da parte di Victoria.
"Ashton era il fidanzato di Vicky tanto tempo fa. Per questo lo conosce bene." rispose Luke.
Poteva evitare di dirlo: sapeva quanto mi dava fastidio parlare degli ex fidanzati della mia ragazza, soprattutto se si trattava proprio dei miei migliori amici.
"Se non è più il suo fidanzato, allora vuol dire che è cattivo." come avevo già detto, Kyle era fin troppo sveglio per avere solo sei anni.
"Assolutamente no! Non l'ho lasciato perché è cattivo. Semplicemente...in quel momento mi piaceva un altro ragazzo." io sapevo benissimo il motivo per cui Ashton e Victoria si fossero lasciati, ma non era di certo una spiegazione da dare a dei bambini.
"Quel ragazzo era Michael?" chiese ancora Annie.
Mi chiedevo perché i bambini facessero sempre così tante domande...
"No, ero io. Non conoscevamo ancora Michael." rispose Luke.
Non ne potevo già più di sentire quelle storie.
Perché faceva così male nonostante fosse passato tanto tempo?
Perché sentivo quel senso di gelosia se tutto ciò era successo quando Victoria nemmeno sapeva della mia esistenza?
"Quindi tu e Vicky eravate fidanzati?" le domande sembravano non finire mai.
Avevo sentito quella storia fin troppe volte.
"Luke! Si sta facendo tardi. Chiamiamo Ashton!" decisi di interrompere quella conversazione perché non sapevo se sarei riuscito a mantenere la calma ancora per molto.
Così chiamai il nostro amico attivando il vivavoce in modo da far parlare facilmente anche Luke.
"Ti prego Ash...ho bisogno di te solo fino a dopo pranzo. Ti pago! Ti dò duecento dollari!" dopo aver spiegato la situazione, Luke offrì ad Ashton dei soldi per convincerlo.
"Duecento dollari?! Ma sei impazzito? Paghi già metà dell'affitto dell'appartamento in cui vivo, pur restando a casa tua per la maggior parte del tempo! Comunque...domani è il mio giorno libero. Non c'è bisogno che tu mi paghi! Vengo volentieri." sapevo che ormai Luke dormiva poche volte nell'appartamento di Ashton, e sapevo anche che lo facesse soltanto per aiutarlo con le spese, in quanto il nostro amico non facesse altro che lavorare per pagarsi l'affitto.
Ogni tanto anche noi lo aiutavamo offrendogli il pranzo o la cena, e non era bello sapere che quello fosse tutto ciò che potevamo fare per lui.
Anche perché Ashton rifiutava ogni nostro tentativo di aiutarlo.
"Non rompere! Ho detto che ti pagherò! Ti aspetto domani mattina, okay?" a quel punto, Luke mise fine alla telefonata con la certezza che l'indomani mattina all'alba Ashton sarebbe arrivato lì.
"Vorrei che ci fosse un modo per aiutarlo economicamente..." commentò Victoria dopo un po'.
Era come se mi avesse letto nel pensiero: non facevo altro che pensarci.
"Già...io non so cos'altro fare. Mi dispiace per lui...lavora troppo, e non ha più nemmeno il tempo di uscire con noi." tutto ciò era triste.
Aveva studiato tanto per il suo sogno di diventare avvocato...
"Forse...no, no...è una stupidaggine..." Victoria sembrava stare pensando a qualcosa, ed io la conoscevo abbastanza bene da sapere che in testa le frullasse un'idea geniale.
"Io non credo. Dai! Dillo!" io la spinsi a continuare, e lei sbuffò prima di parlare un'altra volta.
"Non lo so...è che...stavo pensando di farlo entrare nell'azienda dei miei genitori almeno come apprendista. So che loro lo odiano, ma non sono loro ad avere il potere di assumere personale. Ma...non penso che sia fattibile. È solo uno stupido pensiero. Forse...solo quando l'azienda sarà nelle mie mani potrei cambiare le cose." il suo era un bel gesto, e onestamente anche un'idea geniale, ma solo lei poteva agire, e solo lei sapeva quale sarebbe stato il momento più adatto per farlo.
"Ragazzi...comunque i bambini si sono addormentati. Credo sia meglio portarli a letto." improvvisamente Luke ci fece notare che i suoi cuginetti si fossero letteralmente addormentati in braccio a me e a Victoria.
"Porto su Annie. Amore? Tu ce la fai con Kyle?" domandai alla mia ragazza mettendomi in piedi.
Così portammo al piano di sopra i bambini, ed io adagiai delicatamente Annie a letto rimboccandole le coperte, ma priprio mentre Victoria stava facendo lo stesso con Kyle, lui si svegliò.
"Vicky...dormi qui con me?" le chiese il piccolo, e intanto io mi allontanai appoggiandomi allo stipite della porta godendomi la scena dall'esterno.
"Non posso...è molto tardi, e Michael ed io dobbiamo andare a casa." in realtà non era tardi, ma lo era per loro.
In quel momento si svegliò anche Annie, e subito mi chiamò facendomi la stessa richiesta che suo fratello aveva fatto a Victoria.
Mi dispiaceva dirle che dovevo andare, ma era così.
Dopo poco, però, arrivò anche Luke che ci chiese il motivo per cui ci stessimo mettendo tanto.
"Luke! Vicky e Michael possono restare qui a dormire?" gli chiese Kyle speranzoso.
"Credo che loro vogliano restare soli. È questo ciò che fanno i fidanzati. Forza! Ora dormite!" ancora una volta, Luke risultava parecchio severo con loro.
"Anche io sono la sua fidanzata!" protestò Annie incrociando le braccia.
"Se tu sei la fidanzata di Michael, allora io sono il fidanzato di Vicky!" mi veniva da ridere per la discussione che si era appena accesa tra i bambini.
"No, non lo sei! Tornate a dormire tutti e due!" ancora non capivo perché Luke continuasse a trattarli in quel modo.
Mi dispiaceva per loro.
"Sì che lo sono!" protestò Kyle.
"Ma certo che lo sei, ma lo è anche Michael." rispose Victoria andando ad abbracciare il piccolo.
E ancora una volta non potei fare a meno di sorridere vedendola con quei bambini.
Perché continuava a farmi quello strano effetto?!
"Ma se lui ti fa piangere, io...io lo picchio!" tenette a dire Kyle.
"A quello ci penso già io! Gli conviene non farlo!" quella di Luke era una vera e propria minaccia, ma io non ci feci nemmeno caso.
"Non preoccupatevi...non lo farà." Victoria mi difese dimostrandomi che si fidava ancora di me.
Sapeva che non avrei mai fatto nulla per farla stare male.
"E va bene...in ogni caso...fate ciò che volete. Se volete restare, fatelo pure...io lo dicevo per voi." concluse poi Luke.
Beh...forse potevamo restare e accontentare quei bambini.
"Sì! Che bello! Dormite con noi!" loro esultarono.
"Questa sera niente sesso per voi. Divertitevi!" Luke ci prese in giro, poi uscì dalla camera entrando nella sua, e ci lasciò lì da soli con i due bambini.
La verità era che non mi importava, perché la nostra relazione non era affatto basata sul sesso...anche se lo facevano tutti i giorni.
"Amore, vado prima io a farmi la doccia, okay? Vado da Luke e prendo anche il tuo pigiama." ovviamente quella sera non avrei potuto dormire indossando solo i boxer come avevo sempre fatto.
Così, prima di entrare in bagno, andai a prendere i nostri vestiti per la notte.
Feci veloce, e quando tornai dalla mia ragazza, la vidi leggere un libro di favole ai bambini.
"Piccolini...ora continua Michael. Vado a farmi una doccia e arrivo subito." Victoria mi lasciò in mano quel libro incaricandomi di continuare, e fortunatamente non ci mise molto.
"Annie, Kyle! Ora andiamo tutti a dormire. Forza! A nanna!" quando Victoria uscì dal bagno, fece subito spostare i bambini al centro del letto in modo che noi avremmo potuto sdraiarci ai lati.
"Vale anche per te." mi disse Victoria dandomi una pacca sul sedere.
Mi misi a ridere, e intanto anche noi ci sdraiammo a letto.
Dopo aver rimboccato bene le coperte ai bambini, entrambi vollero il bacio della buonanotte.
"E voi non ve lo date il bacino della buonanotte?" ci domandò Annie, e Victoria ed io ci guardammo sorridendo.
"Sì! Certo che ce lo diamo anche noi!" rispose lei avvicinandosi a me.
Il nostro era solo un bacio a stampo, ma ci bastava.
"Ti amo amore mio." le sussurrai all'orecchio per non farmi sentire dai bambini.
"Ti amo." detto questo, andammo tutti a dormire.
Era stata una giornata molto pesante per ognuno di noi.
Non pensavo che badare a dei bambini sarebbe stato così stancante, ma era comunque piacevole.
Tutto ciò mi aveva fatto aprire gli occhi: mi ero reso conto di molte cose, e anche di quanto io amassi la mia fidanzata...più di quanto potessi credere.
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Forbidden Love 2 // 5sos
FanfictionOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...