Grace's pov
Quel pomeriggio era stato particolarmente strano e impegnativo un po' per tutti.
Chi si sarebbe mai aspettato che la compagna di stanza di Victoria, fosse proprio la sorella di Michael?!
Non ci aveva mai parlato di lei.
Forse l'unica ad esserne a conoscenza era proprio Victoria: non sembrava stupita quando Michael aveva confessato davanti a tutti noi che Isabelle fosse sua sorella.
Mi dispiaceva solo per Ashton.
Lui mi parlava spesso di una ragazza con cui aveva cominciato a vedersi.
Sembrava le piacesse molto, ma nemmeno io sapevo chi fosse...fino a quel giorno.
Ashton aveva sempre detto che prima o poi l'avrebbe presentata a tutti noi, ma che al momento non era ancora così sicuro di volerlo fare.
Non mi aveva neanche mai detto quale fosse il suo nome.
Ma la loro storia era finita ancora prima che potesse cominciare.
Era comprensibile che Michael avesse avuto una reazione del genere, ma forse stava esagerando un pochino.
Aveva addirittura aggredito Ashton, e minacciato di farlo a pezzi.
Avevo avuto molta paura perché sapevo che lui non c'entrasse nulla.
Si stava solo innamorando di una ragazza che aveva conosciuto da poco.
Non sapeva che fosse la sorella del suo migliore amico.
Fortunatamente ci pensò Victoria a far ragionare Michael, e fortunatamente aveva anche funzionato...o almeno così credevamo tutti.
In ogni caso, Ashton decise di tornare a casa rinunciando al film che avremmo dovuto guardare al cinema.
Era chiaro che fosse davvero dispiaciuto e avvilito per ciò che era successo.
Nemmeno lui se lo aspettava.
Michael, invece, decise di venire con noi.
In fondo erano stati proprio lui e Victoria ad organizzare quell'uscita di gruppo.
Oltretutto, Victoria nemmeno poteva stare con noi a causa di Isabelle.
Un po' mi dispiaceva anche per Michael.
Non doveva essere facile vedere la propria sorella uscire con il proprio migliore amico.
Probabilmente non l'avrebbe mai accettato...ma almeno cercò di non pensarci venendo al cinema con noi.
Purtroppo per lui, però, non sarebbe andata come sperava.
Era ovvio che una volta iniziato il film, Calum ed io ricominciassimo ad essere la coppia che eravamo sempre stati: quella mancanza di luce faceva un certo effetto, ed io non potei fare a meno di baciare il mio ragazzo, ancora, e ancora.
Ma ciò che nessuno si aspettava era che anche Luke e Jenna si stessero dando da fare per portare avanti la loro relazione non ancora iniziata ufficialmente.
Così Michael si trovò in mezzo a ben due coppie.
Inutile dire che era il quinto in comodo.
Era normale che si sentisse escluso e fuori luogo.
Infatti, non aspettava altro che andare via.
Se ne andò appena a metà del film, senza neanche salutarci...
Quando il film finí e uscimmo dal cinema, eravamo rimasti solo in quattro.
"Allora? A che punto siete con la vostra relazione?" il primo a parlare fu Calum, che subito si rivolse alla coppietta che avevamo di fronte.
Per un momento Jenna e Luke si guardarono, poi fu lei a rispondere.
"Dipende da lui. Diciamo che...ci penseremo..." sapevamo che Jenna l'aveva già rifiutato una volta, ma qualcosa mi diceva che non l'avrebbe più fatto.
"A quanto pare è lei che decide." rise Luke, lanciando uno sguardo alla sua ragazza.
"Ora cosa facciamo?" aggiunse poi Luke riportando l'attenzione a tutti noi.
"Assolutamente nulla. Divertitevi..." Calum mi prese per mano, e dopo aver dato una pacca sulla spalla al suo amico, mi trascinò via lasciando Luke e Jenna lì da soli.
"Cos'hai in mente?" domandai ridendo appena ci allontanammo dai nostri amici.
"Volevo portare a mangiare fuori la ragazza migliore del mondo, e stare da solo con lei. E poi...credo che quei due abbiano bisogno di un po' di privacy." effettivamente, quel giorno non avevamo ancora avuto modo di stare un po' da soli lui ed io.
"È anche per questo che ti amo." lo amavo davvero per ogni cosa che diceva o faceva.
Quel ragazzo mi aveva letteralmente stregato.
Ero completamente dipendente da lui.
Ogni momento era buono per baciarlo, e quello era uno dei tanti.
Così smisi di camminare, mi alzai in punta di piedi, in quanto lui fosse parecchio più alto di me, e appena lui si chinò un po', unii le mie labbra alle sue.
Nonostante fosse passato tanto tempo dal nostro primo bacio, sentivo sempre le farfalle nello stomaco anche solo ad appoggiare le mie labbra sulle sue.
L'amore era davvero una cosa meravigliosa.
L'avevo sempre pensato, ma era solo grazie a lui se ne avevo avuto la conferma.
"Non so cosa farei senza di te, amore mio." sussurrò staccandosi leggermente da me.
"Ti ricordi cosa dobbiamo fare stasera, vero?" sperai si ricordasse, ma conoscendolo...ero certa che non fosse così.
"È un modo indiretto per dirmi che vuoi fare sesso con me?" Calum sorrise dandomi un veloce bacio a stampo.
Lui sapeva quanto io mi sentissi in imbarazzo a parlare di certe cose.
Anche se poi...a farle non mi sentivo affatto in imbarazzo.
"No! Dai, smettila..." mi lamentai cercando di nascondere il mio viso con le mani.
Le mie guance erano arrossite...me lo sentivo.
"Sei bellissima anche quando arrossisci." lui mi tolse subito le mani dal volto apposta per guardarmi negli occhi e farmi sentire ancora di più in imbarazzo.
"Allora? Cosa dovremmo fare stasera? Che io ricordi...non mi hai detto nulla..." aggiunse prendendomi per mano e ricominciando a camminare.
A quel punto il mio imbarazzo svaní quasi del tutto.
"Andremo a casa mia, così ti presento mia sorella. Me l'avevi proposto tu, non ricordi?" ormai erano giorni che insisteva sul fatto di voler conoscere mia sorella.
Anche se in realtà...non sapevo se preoccuparmi, oppure no.
"In realtà non me lo ricordavo, ma va bene." lui rise grattandisi il collo con imbarazzo.
"Allora adesso la chiamo, almeno la avviso che non ceneremo a casa. E magari le dirò anche che dormirai da noi. Sai che i miei genitori non ci saranno per un paio di giorni." i miei genitori non sarebbero tornati a casa per almeno tre giorni, e Naomi era tornata in città proprio quando loro erano partiti.
Una vera sfortuna per me e Calum.
Non riuscivamo mai ad avere un momento per noi.
Oltretutto...i suoi genitori erano a casa, quindi non potevamo nemmeno stare a casa sua.
Loro nemmeno sapevano di me, e anche se questo mi infastidiva molto, dovevo accettarlo.
Calum mi aveva spiegato il motivo della sua scelta di non presentarmi ai suoi genitori: sapeva che avrebbero ostacolato la nostra relazione.
"Okay. Fermiamoci qua un attimo." appena Calum vide una panchina libera lungo la strada, mi trascinò a sedermi lì.
Non feci neanche in tempo a prendere in mano il cellulare, che subito notai Calum estrarre una sigaretta dal pacchetto che tirò fuori dalla tasca.
Non potei fare a meno di guardarlo male.
"Ma che fai? Mettila via!" lo attaccai subito non dandogli nemmeno il tempo di accendersi la sigaretta.
"Eh dai, amore...non fumo da tutto il giorno. Sai che non riesco a smettere..." solitamente non fumava quando c'ero io...anche perché non glielo permettevo mai, ma quella volta dovevo ammettere che fosse vero: per tutto il giorno non aveva neanche toccato il pacchetto di sigarette.
"Fai quel cazzo che vuoi, ma lontano da me." alla fine cedetti, ma lo allontanai.
Mi dava ancora molto fastidio l'odore di fumo.
"Grazie amore." concluse lui, stampandomi un bacio veloce sulle labbra e allontanandosi da dove eravamo seduti.
Lo vidi appoggiarsi a un palo della luce a qualche passo dalla panchina, poi accese finalmente la sua sigaretta.
Ogni volta che fumava aveva quell'aria e quell'atteggiamento da cattivo ragazzo, e anche se odiavo il fatto che fumasse, non potevo negare che lo rendesse ancora più attraente, più bello, più sexy...ma evidentemente non ero l'unica a pensarlo.
Infatti, due ragazze che stavano camminando sul nostro stesso marciapiede, iniziarono a rallentare il passo, lanciando sguardi al mio ragazzo.
Non ci pensai due volte ad alzarmi velocemente per raggiungerlo.
Subito gli appoggiai le mani sulle spalle, e costringendolo ad abbassarsi, lo baciai intensificando sempre di più il bacio.
Fortunatamente a lui non diede fastidio, e con l'unica mano libera che aveva, dalla mia schiena scese fino al mio sedere.
Sapeva sempre cosa fare per farmi sentire sua.
"Credo sia meglio che tu venga a sederti vicino a me." gli dissi a bassa voce, mettendo fine a quel bacio.
Appena ci staccammo, Calum si voltò verso quelle due ragazze, che nel frattempo erano andate avanti per la loro strada.
"La smetti di guardarle?! So benissimo che volevano provarci con te! Ho visto come ti guardavano!" non poteva fare finta di non essersene accorto, perché non sarebbe stato affatto credibile.
"Davvero sei venuta a baciarmi solo a causa di quelle due? E io che credevo che tu l'avessi fatto perché mi ami..." lui mi provocò lui per poi tornare a sederci su quella panchina.
Io mi sedetti sulle sue gambe.
Non mi importava se stesse fumando.
Quella volta non gli avrei permesso di allontanarsi da me.
"Nessuna ragazza può permettersi di guardarti in quel modo!" non ce l'avevo con lui.
In fondo, lui non c'entrava niente.
Anzi...si era comportato fin troppo bene.
"Non esagerare. Sai bene che non potrei amare nessun'altra ragazza che non sia tu." disse lui, inspirando per l'ultima volta il fumo dalla sua sigaretta prima di buttarla per terra e calpestarla.
"Se fossero stati dei ragazzi a guardare me in quel modo? Cosa avresti fatto?" non era la prima volta che parlavamo della nostra gelosia.
Sapevo già cosa avrebbe risposto.
"Già...avrei sicuramente reagito come te. Tutti devono sapere che tu sei solo mia!" ero certa che l'avrebbe detto, e mi faceva davvero molto piacere sentirglielo dire.
Significava che mi amava veramente.
"Tua, e di nessun altro..." sorrisi voltandomi verso di lui per dargli ancora un bacio a stampo.
"Ah! Quasi dimenticavo! Hai chiamato Naomi?" era normale che fossi gelosa anche del fatto che avesse chiamato mia sorella per nome pur non conoscendola?
Perché non stava zitto?!
"Non ancora...ero troppo impegnata a tener lontane le ragazze che ti gironzolano attorno." risi falsamente, per poi riprendere il mio cellulare e chiamare mia sorella.
Per fortuna rispose subito.
Non ne ero poi così stupita: era sempre incollata al suo cellulare...
"Ciao Grace! Allora? Dove siete? Devo preparare la cena?" avevo già accennato a Naomi che quella sera avrei portato a casa nostra Calum.
Evidentemente si aspettava che avremmo cenato lì.
"Ciao Nini. Ti ho chiamata appunto per dirti che mangiamo fuori. Ma Cal dormirà da noi. Spero che non sia un problema." poteva non sembrare così, ma mia sorella ed io eravamo sempre andate d'accordo, forse fin troppo.
Essendo lei la sorella maggiore, mi aveva sempre accudito.
'Nini' era il modo in cui la chiamavo quando ero molto piccola, quando non sapevo ancora parlare bene, ed era sempre rimasto il suo soprannome.
"Che carini...! Una cena romantica?" mi domandò con una palese felicità nel tono di voce.
Era bello che anche lei fosse felice per me.
"Più o meno...almeno credo. In ogni caso ricordati che questa notte dormirà a casa nostra." ribadii in quanto sembrasse che non avesse nemmeno sentito ciò che le avevo detto.
"Me l'hai già detto! Ho capito! Ora vado a preparare la stanza degli ospiti..." rimasi stupita da ciò che avevo appena sentito.
La stanza degli ospiti?
Perché Calum avrebbe dovuto dormire lì?
"Aspetta...cosa?! Non ce n'è bisogno!" protestai, tentando di farle capire che non c'era nulla di male a dormire con il proprio ragazzo.
"Grace...hai sentito cosa ti ho detto? Dormirà nella stanza degli ospiti! Farete le vostre cose un altro giorno, possibilmente quando sarete da soli. Ma non posso farvi dormire insieme: mamma e papà mi hanno chiaramente chiesto di evitarlo." perché nessuno capiva che se una ragazza dormiva con il proprio fidanzato, non per forza dovevano fare sesso?
Calum ed io passavamo la maggior parte delle serate insieme a guardare la TV o a chiacchierare.
Ma se i nostri genitori avevano deciso così...allora nessuno di noi poteva farci nulla...
"E va bene...ci vediamo più tardi..." la nostra conversazione finí.
Non avevo altro da dire.
Ci ero solo rimasta male.
"Hey...amore, cosa succede?" Calum notò subito che qualcosa non andava.
Come potevo avere ancora il sorriso?!
"Solo che mia sorella non ci farà dormire insieme stanotte..." sospirai abbassando lo sguardo.
Ormai difficilmente dormivamo separati, e quelle poche volte che succedeva, sentivo una grande mancanza di lui...mi sentivo sola.
"Non c'è problema. Mi basta passare la serata con te. Se hai bisogno, sarò nella stanza di fronte alla tua." lui sorrise facendomi capire che per lui non un problema, ma per me lo era.
"...e di fianco a quella di Naomi..." aggiunsi a ciò che aveva detto lui.
Era vero che la sua camera fosse di fronte alla mia, ma c'era solo un muro a dividere la sua da quella di mia sorella.
"Non c'è bisogno che tu ti preoccupi. Ora andiamo a cena, okay?" lui mi sorrise ancora una volta con il tentativo di rassicurarmi.
Ovviamente io cedetti.
Non sarei mai riuscita a resistere al suo sorriso.
Così mi alzai dalle sue gambe, lo presi per mano, e anche lui si alzò.
Insieme andammo direttamente verso un ristorante.
Calum mi portava spesso lì.
Ormai, come coppia, potevamo considerarlo il nostro ristorante preferito.
Ce la prendemmo con molta calma.
Non avevamo nessuna fretta di tornare a casa.
Più restavano soli, meglio era per entrambi.
Purtroppo, però, ormai si era fatto tardi, e dovevamo tornare.
Dopo cena, Calum chiamò un taxi in quanto fossimo andati lì a piedi, perché di chiamare mia sorella non se ne parlava proprio.
"A chi stai scrivendo?" chiesi a Calum notando che erano minuti che non mi degnava nemmeno di uno sguardo.
Avevo tutto il diritto di saperlo.
Ci eravamo dati un'unica regola: potevamo controllarci il cellulare a vicenda ogni volta che volevamo.
"È Ashton..." non disse altro.
Non alzò nemmeno lo sguardo dallo schermo del cellulare.
"Come sta?" ero davvero preoccupata per il mio migliore amico.
Non lo sentivo da tutto il pomeriggio.
Solitamente mi scriveva, ma quel giorno...era come sparito...
"Sta una merda. Ha detto di essersi chiuso in camera e di non avere nemmeno la forza di uscire. Probabilmente domani non verrà a lezione..." non mi aspettavo che Ashton fosse così giù di morale.
Avrei solo voluto andare da lui e abbracciarlo forte.
Non si meritava di stare male in quel modo.
Dovevo ammettere di provare rabbia nei confronti di Michael, perché era solo a causa sua se il mio migliore amico stesse così male.
"Dice che Michael ha ragione, e che se avesse saputo che Isabelle era sua sorella, non si sarebbe mai avvicinato a lei. Si sente in colpa...è davvero dispiaciuto..." aggiunse lui continuando a leggere ciò che gli aveva scritto Ashton.
"Poverino...mi fa pena...ma sono certa che tutto si sistemerà. Bisogna dare solo un po' di tempo a Michael per accettare il fatto che Ash sia cambiato e che ora esca con sua sorella. Ce la farà..." in realtà non ne ero così sicura, ma volevo essere positiva.
Come sempre trovavo solo il lato buono delle cose.
"Non conosci Michael..." sospirò lui, alzando per un attimo lo sguardo verso di me.
"Nemmeno tu. L'unica che lo conosce veramente è Victoria." a parte lei, nessuno di noi conosceva davvero quel ragazzo.
Forse neanche Ashton che era suo amico da anni.
"Non lo conosco quanto lei, ma lo conosco abbastanza bene da sapere che non accetterà mai Ash come potenziale fidanzato di sua sorella. E onestamente...nemmeno io credo al fatto che lui possa cambiare, se fino a ieri si portava a letto decine di ragazze diverse. Mi dispiace dirlo perché Ashton è uno dei miei migliori amici, ma so com'è fatto..." era ciò che pensavo anche io, ma al contrario di Calum, io ci credevo.
Credevo nel fatto che Ashton sarebbe cambiato con Isabelle, ma in senso positivo.
Finalmente aveva trovato una ragazza seria.
Forse solo lei sarebbe riuscita a farlo diventare una persona migliore, ma tutto era finito ancora prima di iniziare, e questo l'aveva letteralmente distrutto.
"Cal...il taxi è arrivato. Andiamo..." l'ultima cosa che volevo fare era proprio discutere con lui, e il taxi arrivò giusto in tempo per evitarlo.
Solo quando salimmo a bordo la nostra conversazione continuò.
"So che ti dà fastidio che io parli di Ashton in questo modo, ma lo penso davvero. Soprattutto dopo quella volta che..." non lo lasciai nemmeno finire di parlare.
Sapevo di cosa stava parlando.
"Ashton è un ottimo amico. Ti ho già detto centinaia di volte che sono stata io a baciarlo." tenetti a precisare, non osando nemmeno guardarlo negli occhi.
"Non farmici pensare, per favore...non riesco nemmeno a pensare al fatto che voi due..." ancora una volta lo interruppi.
Iniziavo già a sentirmi in colpa.
"Scusa..." mi scusai immediatamente sperando che quella discussione potesse finire in fretta.
Non avevo neanche il coraggio di alzare il tono di voce con lui...forse per paura di perderlo.
Avevo già rischiato una volta di perderlo, ed era stato l'errore peggiore che avessi mai fatto.
"È tutto a posto, amore mio. Mi basta sapere che tu sia qui con me." sussurrò avvicinandosi a me e dandomi qualche bacio sul collo.
"Ti amo. Lo sai quanto ti amo." ammisi, prendendolo delicatamente per mano.
Lui non mi rispose, non smetteva di baciarmi il collo.
"Amore...amore...smettila..." sussurrai, tentando di farlo smettere.
Se avesse continuato, gli sarei letteralmente saltata addosso.
"Altrimenti?" ogni volta cercava di farmi dire cosa volevo davvero, ma sapeva che mi vergognavo.
Soprattutto in quel momento che c'era uno sconosciuto al volante che poteva sentirci.
"Lo sai che non resisto! Stai fermo!" sospirai per poi mettermi a ridere.
"Solo se mi dai un bacio." mi ricattò smettendo finalmente di baciarmi il collo.
Ovviamente non esitai ad assecondare la sua richiesta, e come se non bastasse, la sua mano si staccò dalla mia per iniziare ad accarezzarmi piano la coscia...fino ad arrivare all'inguine.
"Amore! Ma che fai? Spiegami perché ogni tanto ti vengono queste strane voglie così all'improvviso...!" mi misi a ridere, allontanandomi dalle sue labbra di qualche centimetro.
Ogni volta che discutevamo, andava sempre a finire così.
Evidentemente le discussioni lo eccitavano...
"Perché ti vorrei in questo preciso istante." mi disse a bassa voce.
Era esattamente come immaginavo...ormai sapevo che faceva così ogni volta.
"Non potremo fare assolutamente nulla almeno fino a domani. Ce la farai a resistere?" continuai a provocarlo guardandolo con sguardo innocente.
"Se mi guardi in quel modo, andrà a finire che lo faremo qua." dovevo ammettere che anche io avrei voluto andare a letto con lui: era quasi un mese che non facevamo nulla, e se a me non facesse tanto la differenza, per lui era evidentemente diverso.
"E invece no...siamo arrivati." non sapevo se considerarla una fortuna, oppure no.
Ma forse lo era.
Così Calum pagò il tassista, ed entrambi uscimmo dal taxi.
Eravamo esattamente davanti a casa mia, ma le cose non erano per niente cambiate.
"Ce la farai a stare fermo e tranquillo almeno davanti a mia sorella? Per favore...non fare niente!" avevo già paura che Calum potesse farmi fare qualche figuraccia.
Speravo sarebbe riuscito a controllarsi.
"Finché siamo qui fuori, possiamo fare quello che vogliamo." effettivamente aveva ragione, ma non era comunque il caso.
"Solo un bacio, okay? Solo uno, e poi entriamo in casa." gli concessi solo quello.
Speravo che così avrebbe tenuto le mani a posto, ma nel bacio, entrambe le sue mani scesero fino al mio sedere.
Lo lasciai fare, in fondo non mi dava fastidio, anzi...mi piaceva essere toccata da lui, ma non in quella circostanza.
"Contento? Ora possiamo entrare in casa?" sorrisi dopo averlo baciato intensamente.
"Va molto meglio! Ti amo Grace." sembrava già più tranquillo.
Evidentemente quel bacio aveva funzionato.
Così andammo verso l'ingresso di casa mia, e quando suonai il campanello, mia sorella venne ad aprirci la porta.
Notai subito il modo in cui era vestita: dei pantalonci corti di jeans e una maglietta anch'essa corta...e fin troppo scollata.
Faceva pure freddo.
Qualcosa mi diceva che l'aveva fatto apposta.
"Hey! Io sono Naomi, piacere di conoscerti. Grace ti avrà parlato di me." lei sorrise cordialmente tendendo una mano al mio ragazzo, e lui non esitò a stringergliela.
"Io sono Calum. E credo proprio che Grace ti abbia parlato molto di me." rispose lui con un gran sorriso stampato sul volto.
"Direi di sì. Dai, entrate!" continuò lei facendoci entrare in casa.
Ero già gelosa...
"Vado a prendervi qualcosa? Volete qualcosa da bere o da mangiare?" ci chiese ancora subito dopo esserci seduti sul divano.
"Nini! Vai a prendere due birre, per favore." la mia era solo una scusa per rimanere un attimo da sola con il mio ragazzo.
"Calum? A te va bene la birra, vero?" domandò Naomi, rivolgendosi solo a lui.
"Sì, certo. Grazie." a quel punto lei andò in cucina.
La cosa peggiore?
Era proprio che Calum non le staccava gli occhi di dosso...
"Hai finito?" lo ripresi subito richiamando la sua attenzione.
"Certo che Naomi è identica a te...! Porca troia! Vi assomigliate dannatamente tanto!" sapevo che era vero.
L'unica differenza tra noi due, a parte il carattere, erano i capelli: i miei erano lisci e biondi, mentre i suoi erano ricci e castani.
"Okay. Ma ora smettila di guardarla." replicai notando che Calum continuava a lanciare sguardi verso la cucina nel tentativo di vedere mia sorella.
"Non la sto guardando! Non sto facendo niente..." si difese lui.
"Neghi l'evidenza?" il mio tono di voce forse era un po' troppo pieno di rabbia, ma non potevo farne a meno.
"Eh dai...è una bella ragazza e..." non lo lasciai nemmeno finire di parlare.
Stavo davvero perdendo la pazienza.
"Non aggiungere altro! Non ci provare!" gli dissi, senza neanche guardarlo in faccia.
"Era per questo che non volevo presentartela..." aggiunsi a bassa voce.
Quello era il motivo per cui non volessi che Calum conoscesse mia sorella.
Avevo paura che lui potesse provare interesse per Naomi, e sembrava proprio che fosse già successo.
"Eccomi! Scusate, ci ho messo un po', ma vi ho preparato anche delle ciotole di popcorn." Naomi tornò dalla cucina, porgendoci ciò che ci aveva preparato.
Poi, ovviamente si sedette accanto a lui.
Io iniziai a cambiare canale dopo canale per cercare qualcosa da guardare in TV...qualsiasi cosa che non mi avrebbe fatto pensare a ciò che non avrei dovuto pensare.
"Grace? Tutto bene? Sembri distaccata..." mia sorella si accorse subito che qualcosa mi turbava, e forse continuava a farlo apposta per attirare l'attenzione di Calum.
"No. Va tutto benissimo. Non sono mai stata meglio." mentii tenendo gli occhi sul televisore di fronte a noi.
Sperai in una reazione da parte del mio ragazzo, ma sembrava improvvisamente preso da qualcos'altro.
O meglio...qualcun altro.
"In realtà...Grace non mi ha parlato molto di te. Non voleva nemmeno che io ti conoscessi." evidentemente mi ero persa un pezzo della loro conversazione, ma da lì in poi avrei ascoltato ogni cosa.
"Immaginavo. Non capisco per quale motivo non volesse. Sai? Mi stai simpatico." ammise Naomi.
"Non lo so nemmeno io. Ma devo ammettere che mi ha fatto davvero piacere conoscerti." non mi aspettavo che Calum potesse dire qualcosa del genere.
Soprattutto perché non mi degnava nemmeno di uno sguardo.
"Io l'ho finita. E tu? Ne vuoi un'altra? Te la vado a prendere." aggiunse lei, riferendosi alla birra che stavano bevendo.
"Vi lascio la mia. Io vado a prendermi un bicchiere d'acqua." mi intromisi lasciando a Calum la birra che nemmeno avevo assaggiato.
Poi mi alzai, andai in cucina, e presi subito un bicchiere e una bottiglia d'acqua dal frigorifero.
"Hey Grace...cosa succede?" non sapevo che mia sorella mi avesse seguita.
Sembrava volesse sapere cosa succedesse davvero, e io l'avrei accontentata.
"Secondo te? Ci stai provando spudoratamente con il mio ragazzo!" andai subito al punto accusandola.
Anche se in realtà, trattarla in quel modo mi faceva solo sentire in colpa.
Magari l'aveva fatto solo ingenuamente.
"Ma no, tesoro...ti stai sbagliando..." ovviamente lei negò tutto.
In fondo...anche se avessi avuto ragione, non l'avrebbe mai ammesso.
"Ah no? Basta vedere il modo in cui ti sei vestita, il modo in cui lo guardi, parli con lui..." avrei voluto credere alle sue parole, ma mi risultava difficile.
"Questo non c'entra assolutamente nulla! Voglio solo stargli simpatica. Non voglio che mi odi, o che mi veda come la sorella rompicoglioni della sua ragazza. Voglio solo essergli amica." spiegò difendendosi da ogni mia accusa.
Le stavo quasi credendo.
"Tranquilla...gli stai fin troppo simpatica..." sospirai abbassando lo sguardo in segno di sconfitta.
Aveva vinto lei...
"Dici davvero?! Wow! Meno male!" lei esultò come se avesse vinto un premio, e forse lo stava vincendo, ma al momento era ancora mio.
Non avevo più niente da dirle, così tornai in soggiorno, sedendomi abbastanza distante da Calum.
Lui si avvicinò tentando di baciarmi, ma senza dire niente, io mi spostai.
"La smetti di fare così, per favore?" mi chiese con tono quasi arrogante.
Come risposta, io incrociai le braccia al petto e scrollai le spalle mantenendo lo sguardo sul televisore.
"Posso sapere cos'hai?" insistette lui.
"Nulla." lo ignorai totalmente.
Sapevo che questo l'avrebbe fatto innervosire.
Ma cos'altro potevo fare per non entrare ancora in conflitto con lui?
Lui non rispose nemmeno.
Lo sentii solo sbuffare.
Subito dopo tornò Naomi sedendosi ancora accanto a lui.
Ormai non ci facevo neanche più caso.
Calum cercò comunque di prendermi la mano, o di richiamare la mia attenzione in qualche modo, ma io mi allontanavo sempre di più.
Era decisamente meglio così.
Dovevo solo stare zitta e non fare niente che avrebbe potuto peggiorare la situazione.
Sapevo che questo l'avrebbe fatto imbestialire, ma sarebbe stato uguale.
Ce la stavo mettendo tutta per non litigare con lui.
Sapevo che se fosse successo, sarei stata più male di quanto avrei dovuto.
E tutto perché ero innamorata...amavo davvero Calum, e nonostante tutto, questo non sarebbe mai cambiato.
Anche se la nostra storia fosse finita il giorno successivo, io non avrei mai smesso di provare dei sentimenti così forti per lui.
STAI LEGGENDO
Forbidden Love 2 // 5sos
FanfictionOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...