CAPITOLO 93

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Michael's pov
"È aperto!" dissi invitando chiunque avesse bussato ad entrare, ovviamente continuando la partita a carte che ormai era a metà.
Alzai solo per una attimo lo sguardo per vedere chi fosse.
"Hey papà! Vuoi unirti a noi?" gli domandai.
"Ehm...Isabelle mi aveva detto che vi eravate chiusi in camera." mio padre restò lì in piedi a fissarci per qualche secondo prima di parlare.
Non volevo nemmeno sapere cosa mia sorella avesse detto a nostro padre.
Ne avevo davvero abbastanza.
"La porta era aperta. Stiamo solo giocando a carte. C'è qualche problema?" era tutto troppo stressante, e se non fosse stato per il fatto che lì ci fosse Victoria, avrei detto che non vedevo l'ora di tornare a casa mia a Sydney.
"No...ma lasciate almeno la porta aperta. Giuro che per me potete fare ciò che volete, ma tua sorella..." iniziò mio padre, ma io lo interruppi.
"Mia sorella ha rotto i coglioni! Meno male che a Sydney la vedo solo al college..." sbottai in quanto dovessi aspettarmi che in tutto ciò c'entrasse Isabelle.
"Michael...lei fa così da quando Ashton l'ha lasciata. Non vedi che è invidiosa di voi? Cerca di capirla..." mio padre confermò ciò che già sapevo, ma questo non era affatto giusto.
"E quindi devo rimetterci sempre io? Per una volta...per una cazzo di volta che sono veramente felice e sto bene con qualcuno, lei deve rovinare tutto?! No! Non posso permetterlo! Non voglio che accada!" chiedevo solo di essere felice.
Pretendevo troppo?
"E anche Victoria ci sta rimettendo! Pensa a come deve sentirsi lei!" ovviamente presi le difese anche della mia ragazza, perché mi importava anche della sua felicità.
Anzi...soprattutto della sua.
"Lo so che non è facile per nessuno di voi, ma noi non possiamo farci niente. Anche se vado a parlarle, le cose non cambieranno." mio padre aveva ragione.
Le cose sarebbero rimaste così com'erano.
"Dai, ora finite la partita e venite giù. Il pranzo è pronto." così mio padre ci lasciò soli, ed io notai subito che Victoria teneva lo sguardo basso.
"Se vuoi puoi dirmi a cosa stai pensando." le dissi ricordandole che con me potesse parlare di qualunque cosa.
"Io...beh...ci sono rimasta piuttosto male perché pensavo che Isabelle fosse contenta almeno per me...pensavo fosse una delle mie più care amiche, e invece...non lo so. È come se io non mi sentissi accettata nemmeno da lei..." ammise aprendosi del tutto.
Beh...come potevo darle torto?
"Hey...non dire così. I miei genitori ti hanno accettata! Tu piaci a loro! Pure a mia madre...anche se ha faticato ad ammetterlo." non le avevo ancora parlato di ciò che i miei genitori pensassero di lei, e forse lei nemmeno mi avrebbe creduto.
"Ma mi dispiace per Isabelle. Mi dispiacerebbe perdere la sua amicizia..." continuò.
"Tu stai tranquilla. Ora scendiamo a mangiare." decisi che non fosse più una buona idea parlarne, perché Victoria ne avrebbe sofferto.
E poi...stavo morendo di fame.
Così presi Victoria per mano e scendemmo al piano di sotto dove mia sorella era seduta sul divano al cellulare, mentre i miei genitori erano in cucina.
Passai dietro di lei solo per vedere a chi stesse scrivendo, e appena lessi il nome sulla chat, le strappai dalle mani il cellulare.
"Devi smetterla di scrivere ai miei amici! Soprattutto a Luke!" non potevo credere che stesse scrivendo al mio migliore amico.
Lessi subito i messaggi ed era partito tutto da un messaggio di Luke in cui chiedeva soltanto perché io non gli rispondessi ai messaggi.
Era stata lei a iniziare la conversazione...totalmente inutile.
"Ridammelo!" Isabelle si lamentò.
"Vicky, vieni qua. Leggi un po' questi messaggi. Sembra proprio che qualcuno ci stia provando con Luke." il suo era un evidente tentativo di provarci con lui: gli aveva chiesto come andavano le cose con Jenna, e dopo aver saputo che il loro era solo un rapporto occasionale, Isabelle aveva cominciato a proporgli di vedersi loro due in privato, di uscire insieme, e che non era necessario che io venissi a sapere tutto.
Victoria lesse ciò che stavo leggendo anche io, e speravo in una sua reazione perché sapevo quanto lei fosse protettiva nei confronti di Luke.
"Con Luke..." disse Victoria.
Io la guardai aspettando una sua reazione, ma poi la vidi chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e allontanarsi da me.
"Sfigata...ti ha pure rifiutato..." risi in faccia a mia sorella, oltretutto ero anche contento per come si fosse comportato Luke in una situazione del genere.
"Michael, ridammi il cellulare!" mi urlò contro con tono minaccioso.
"No! Ora faccio leggere i messaggi a mamma e papà. Non sei curiosa di sapere cosa ne pensano?" non avrei detto nulla ma almeno così avrei potuto ricattarla.
"Per favore, non farlo! Sai che hanno un buon rapporto con Luke..." ormai Luke era come un figlio per i nostri genitori.
Lo adoravano più di quanto potessero adorare me o mia sorella.
Sarebbero impazziti all'idea di vedere Isabelle con lui.
"Pensa a come la prenderanno appena sapranno cos'hai fatto..." continuai a minacciarla, e lei risultò evidentemente preoccupata.
"Se lo farai, io...io dirò a mamma e papà che stamattina hai scopato con Vic!" lei pensava di potermi spaventare in quel modo, ma si sbagliava.
"Fai come vuoi. Lo sanno già!" ormai sapevano ciò che avevamo fatto, soprattutto nostro padre.
"Mike...ti prego...non dire niente." stavo ottenendo esattamente ciò che volevo: le sue scuse.
"Io non dirò nulla solo se tu lascerai in pace me e Vicky. Altrimenti, mi dispiace per te, ma sei fottuta. Anzi...non mi dispiace affatto!" forse ero stato troppo cattivo?
Beh...sicuramente non quanto lo era stata lei con me.
"Okay! Va bene! Giuro che non farò più nulla per rovinarti il Natale. Te lo giuro, ma ridammi il cellulare e non dire niente a mamma e papà, ti prego..." sapevo che il suo obiettivo fosse rovinarmi il Natale, e ci sarebbe riuscita se non ci fosse stata Victoria.
"Cancella il suo numero di telefono." a quel punto cedetti.
Le diedi il suo cellulare, e andai a tavola con Victoria.
Mentre mangiavamo nessuno parlò.
C'era tensione tra noi...anche parecchia.
"Avete voglia di andare a sciare questo pomeriggio?" propose mia madre ad un certo punto.
Io lanciai uno sguardo a Victoria aspettando una sua risposta, perché qualunque cosa avrebbe deciso di fare, a me sarebbe andata bene.
"Sì! Assolutamente sì! Che bello! Quando ero piccola mi piaceva tanto sciare!" lei esultò.
Beh...avevo scoperto anche un'altra cosa di lei.
Non mi aveva mai detto che le piacesse sciare.
"Allora vengo anch'io!" risposi.
"Io...io sto a casa. Mi sento stanca." ero contento del fatto che Isabelle se ne fosse tirata fuori.
Avevo proprio bisogno di stare un po' lontano da lei.
"Bene! Allora andate a prepararvi. Qua ci pensiamo noi." a quel punto, mia madre ci permise di salire al piano di sopra, e mentre Victoria andò a prepararsi, io ne approfittai per telefonare a Luke.
"Mike! Finalmente! Non mi hai più risposto ai messaggi..." mi rispose immediatamente lamentandosi.
A volte sembravamo davvero una coppia.
"Lo so! Scusa...è che sono qui con Vicky, e...e poi è successa anche una cosa che ti racconterò. Comunque stiamo tutti bene, e tu?" spiegai velocemente senza dare troppi dettagli, perché quelli glieli avrei dati appena ci saremmo visti.
"...so già tutto. Tua sorella mi ha raccontato cosa è successo. E...senti Mike...tu sei un fratello per me, e devo dirtelo: Isabelle ci ha provato spudoratamente con me e io ho rifiutato. L'ho fatto perché non è il mio tipo e...e perché è tua sorella. Non so cosa lei ti dirà di tutto questo, ma io ti ho detto la verità." fu proprio Luke ad introdurre l'argomento, ed io fui felice che fosse stato così sincero con me.
"Non preoccuparti. Grazie per avermelo detto. Comunque le faccio cancellare il tuo numero. Non ti scriverà più." lo rassicurai pensando che lui si sentisse a disagio, e forse era proprio così.
"Mike...non c'è problema! Volevo solo che tu lo sapessi. Sarò io a non risponderle più. Comunque...credo che Isabelle odi Victoria." mi disse ancora.
Sapevo di aver ragione! Lo sapevo!
"Perché dici questo? Cosa te lo fa pensare?" volevo solo delle risposte.
Forse Luke sapeva almeno il motivo del suo odio verso di noi.
"Non lo so...lo presumo. Da come mi ha parlato di voi...sembra che non ne possa più di vedervi. Ma non capisco il motivo, perché Vicky è sempre stata una sua amica molto stretta..." Luke mi spiegò le sue idee che effettivamente erano sensate e riconducibili a ciò che pensavo anch'io.
"Non importa. Prima o poi si accorgerà di aver sbagliato, e se non succedesse...beh..non mi interesserà comunque. Io con Vicky sto benissimo!" ormai non mi importava più di cosa potesse dire o pensare mia sorella.
"Sicuro che vada tutto bene? Dopo ciò che hai fatto...mi stupisce che sia riuscita a perdonarti..." ero stupito almeno quanto lui, ma meglio così.
"Eppure l'ha fatto..." confermai.
"Peccato. Altrimenti avrei potuto prendere io il suo posto. Sei d'accordo amore mio?" Luke scherzò mettendosi a ridere.
Risi anch'io, perché a noi piaceva scherzare e prenderci in giro in quel modo.
"Certo amore mio. Ogni volta che vuoi." risposi ridendo, e proprio in quel momento vidi Victoria sedersi sul letto dov'ero sdraiato io.
Il suo sguardo avrebbe potuto uccidermi in un secondo...mi faceva quasi paura.
"Michael ti stacco le palle!" Victoria mi minacciò subito con serietà, così attivati il vivavoce in modo da farle capire con chi fossi al telefono.
"Hemmo ti ho messo in vivavoce, altrimenti Vicky mi uccide..." avvertii Luke.
"Vicky! Lascia stare il mio Mike! Trattamelo bene!" lui si schierò dalla mia parte senza un preciso motivo, ma almeno avevo qualcuno a difendermi.
"Già...sono stato maltrattato anche fin troppo! Vicky non ha fatto altro che prendermi a schiaffi..." mi lamentai anche sapendo che Victoria si sarebbe arrabbiata.
"Te li sei meritati tutti! Idiota..." intervenne lei dandomi un leggero schiaffo sul collo.
Per una volta lo faceva solo per scherzare.
"Luke...non so se tornerò vivo da qui. In ogni caso...sappi che ho amato anche te." continuai ridendo e lanciando frecciatine a Victoria.
Dovevo ammettere che era divertente farla innervosire.
"No! Amore mio...non lasciarmi!" protestò Luke fingendo un triste addio.
"Spero di sopravvivere. Ora devo andare. Ci sentiamo. Ciao Hemmo!" a quel punto lo salutai mettendo fine alla telefonata.
"Fanculo! Tu sei un idiota! Come puoi farmi ingelosire anche di Luke?! Come?!" Victoria si lanciò subito sopra di me facendomi il solletico.
In realtà nemmeno lo soffrivo, e lei lo sapeva molto bene.
"Fai bene ad essere gelosa..." commentai ridendo.
"Ah sì? Bene! Allora il solletico sarà la tua tortura..." nonostante tutto, non riuscivo comunque a smettere di ridere...
"Amore...amore...smettila! Fermati! Dobbiamo andare!" cercai di farla smettere con la scusa che dovevamo uscire.
Così lei si fermò e entrambi ci alzammo in piedi continuando a stuzzicarci a vicenda.
"Ti avverto! Non finisce qui!" mi provocò ancora tiramdomi una pacca sul sedere.
"E comunque io devo ancora cambiarmi..." dissi andando al mio armadio.
"Va bene, allora esco. Ti aspetto fuori." Victoria si diresse alla porta per uscire dalla mia stanza: si imbarazzava sempre quando dovevo cambiarmi i vestiti davanti a lei.
"Amore...non rompere le palle! Stai qua e aspettami! Puoi anche lasciare la porta aperta: chiunque in questa casa mi ha già visto senza vestiti." ovviamente lei era compresa, per questo non capivo cosa ci trovasse di tanto imbarazzante.
In ogni caso, lei alzò gli occhi al cielo, poi si buttò di schiena sul mio letto restando al cellulare.
Forse stava scrivendo a qualcuno, ma nemmeno sentivo l'esistenza di controllare.
"Sai che Cal farà la proposta a Grace proprio domani?" mi disse facendomi capire che stava scrivendo a Calum.
Ci pensai un po' su, ma non capivo.
Di cosa stava parlando.
"No...aspetta...quale proposta?!" forse un'idea me l'ero fatta, ma era impossibile...era troppo.
"Ehm...la proposta di matrimonio?! Le chiederà di sposarlo." Victoria sembrava tranquilla, come se in fondo non le importasse.
"E me lo dici così?! Vicky! Il mio migliore amico si sposa e tu me lo stai dicendo in questo modo?! Oh mio dio...io non ci posso credere...è pazzesco!" non potevo credere che proprio Calum si stesse per sposare.
Ma com'era successo?
Com'era arrivato a quel punto?!
"Stanno insieme da più di un anno, e spesso hanno parlato di matrimonio anche davanti a noi. Come puoi esserne stupito? Era ovvio che sarebbe successo!" forse lei non era stupita, ma io lo ero eccome.
Era strano pensare che presto Calum sarebbe stato il marito di Grace.
Non riuscivo neanche ad immaginarlo.
"E...tu sei felice per loro?" le feci quella domanda perché da lei non trapelava nessuna emozione.
Il nulla più totale.
"Sì! Certo che lo sono! Ma...secondo me vuole fare le cose troppo in grande. E poi...il giorno di Natale...no! No! Sta sbagliando tutto!" a quelle parole mi sedetti accanto a lei.
"Ah sì? E tu come la vorresti la proposta?" le chiesi sorridendo, e subito lei si mise seduta guardandomi con uno strano sguardo.
"Chi mi conosce e mi ama davvero, lo sa, o lo capirà da sé." disse senza aggiungere altro.
"E perché il giorno di Natale non va bene? Cos'ha che non va?" continuai tenendo bene a mente ogni sua risposta.
"Non si fanno proposte del genere nei giorni di festività così importanti! Non si fa a prescindere! Ma perché mi fai tutte queste domande? Sai che odio le domande..." commentò evitando il mio sguardo.
Era evidente che fosse in imbarazzo.
"Terrò conto di ciò che mi hai detto." le dissi sorridendo e accarezzandole i capelli.
"No! Dimenticati ciò che ti ho detto! Smettila!" lei diventò rossa in viso e si coprì con le mani.
Fu inevitabile una mia risata.
"Va bene...la smetto..." a quel punto mi sporsi verso di lei per baciarla, ma mi concesse solo un bacio a stampo.
"Amore...no! Ci sono i tuoi genitori! Potrebbero vederci..." sapevo che lei non volesse neanche che io la tenessi per mano davanti a loro.
"Dai...è solo un bacio! E poi...siamo qui da soli." insistetti perché da quando eravamo lì non mi aveva dato neanche un bacio se non la sera precedente, e ovviamente quella mattina stessa in cui avevamo fatto l'amore.
"Ragazzi, siete pronti? Andiamo?" proprio mentre Victoria stava per cedere, mio padre venne lì a chiamarci interrompendoci.
"Arriviamo!" a quel punto non ci restava che andare.
Così uscimmo da casa con i miei genitori che ci portarono alle piste da sci dove ognuno di noi prese in noleggio l'occorrente per sciare.
I miei genitori sapevano sciare, e infatti lasciarono soli me e Victoria anche per una questione di principio.
"Tu sai sciare?" mi chiese lei vedendomi forse un po' impacciato.
"Assolutamente no! Solitamente non vado con i miei genitori...e tu?" risi perché probabilmente quella era la prima volta che sciavo.
"Io...sciavo quando ero piccola. Credo di essermi dimenticata come si fa..." invece io ero sicuro che stesse mentendo: lei era veramente brava in tutto.
"Giuro che se sei capace ti affogo nella neve!" la minacciai scherzando.
"Vale anche per te! Ora andiamo! Ti sfido! A chi arriva prima giù?" lei mi lanciò una sfida, ed io fui molto tentato a rifiutare, ma in fondo era pur sempre una sfida.
L'unico problema era che io non sapevo sciare, e percorrere tutta quella discesa fino in fondo...non sarebbe stata per niente una buona idea.
"Ci sto! Muoviti, altrimenti vinco io!" beh...accettai comunque.
Così mi lanciai giù senza neanche sapere come posizionare gli sci.
Fortunatamente la pista era quasi del tutto vuota...
"Non vincerai mai!" detto questo, Victoria mi seguì superandomi con facilità.
Sapevo che in realtà lei sapesse sciare benissimo! Lo sapevo!
In ogni caso, cercai di accelerare e riuscii a mettermi davanti a lei.
Forse troppo vicino...
"Mikey! Spostati! Ti vengo addosso!" lei si lamentò urlandomi contro, ed effettivamente cominciai ad allarmarmi.
"Spostati tu!" gridai.
"Non sono capace! Non so né frenare, né girare!" non feci neanche in tempo a rispondere, o a fare qualunque altra cosa, che subito venni travolto, ritrovandomi disteso sulla neve con gli sci staccati e Victoria completamente sopra di me.
"Oh mio dio! Amore...stai bene?" mi chiese prendendomi il viso tra le mani.
"Starei meglio se tu ti alzassi da me..." scherzai.
Non mi ero fatto male.
Stavo bene.
"Cosa ci fate sulla neve voi due?" in quel momento passarono di lì i miei genitori guardandoci con sguardo perplesso.
"Ehm...abbiamo avuto un piccolo incidente. Colpa mia..." spiegai prendendomi la colpa.
Effettivamente era davvero colpa mia.
"Sei sempre il solito..." commentò mia madre che poi aiutò Victoria ad alzarsi.
Mi alzai anch'io e in qualche modo recuperai gli sci.
Ricominciammo a sciare, e come previsto, Victoria aveva già imparato ogni cosa, mentre io...beh...ero negato.
Infatti, lasciai andare lei, e intanto io rimanevo dietro.
"Vicky! Fermiamoci un attimo...sono stanco..." ero veramente stanco di continuare a cadere, ma non potevo dire che non mi stessi divertendo con Victoria.
"Andiamo a prendere una cioccolata calda? Inizio ad avere freddo..." fortunatamente Victoria capì subito cosa io volessi, così andammo in una specie di bar di montagna: una di quelle casette in legno confortevoli e calde dove ci si può sedere ad un tavolino con una bevanda calda in mano.
Una sorta di baita.
"Va meglio ora?" le domandai in quanto sapessi che avesse freddo.
Mi preoccupavo sempre per lei.
"Sì! Si sta così bene qui..." sorrise sorseggiando la sua cioccolata.
"Presumo che questo posto ti stia piacendo." sembrava contenta di essere in montagna, ma volevo una conferma da parte sua.
"Mikey...a me piace tantissimo stare qui. È tutto bellissimo." mi piaceva vederla felice, e questo rendeva felice anche a me.
"Sappi che possiamo tornare qui ogni volta che vuoi." le dissi sperando che un giorno avrei potuto tornare lì con lei.
"Già...non posso crederci che questa sarà l'ultima notte che passerò qui..." Victoria abbassò lo sguardo pensando al giorno successivo.
"Hey...ho detto che possiamo tornare!" quella casa in fondo era anche mia, e nessuno poteva vietarmi di portare nuovamente lì la mia ragazza.
"E comunque domani è Natale! Non è fantastico? Apriremo i regali, mangeremo tutto il giorno, faremo foto di famiglia...sono così emozionato!" forse ero anche più emozionato di lei.
Forse lo ero perché era la prima volta che passavo il Natale con la ragazza che amavo.
"Non mi hai ancora detto cosa mi hai regalato..." ormai continuavo a chiederglielo da giorni ma la risposta era sempre la stessa.
"...e non lo saprai fino a domani mattina..." come immaginavo...non era ancora arrivato il momento di saperlo.
"Eh dai! Sono curioso! Non riesco più a resistere! Credo che impazzirò..." lei nemmeno poteva immaginare quanto io fossi curioso.
Era snervante rimanere sulle spine per così tanto tempo.
"Tu sei già pazzo...lo sei sempre stato." Victoria rise prendendomi in giro.
Diventavo sempre più impaziente.
"E tu cosa ne sai?! Mi conosci da...oh mio dio! È già un anno! Amore! Ci conosciamo da un anno!" solo in quel momento realizzati che avevo conosciuto Victoria al parco proprio in quel periodo dell'anno durante le vacanze natalizie.
Il tempo era passato così in fretta...
"Davvero? Non me lo ricordavo neanche più. Forse perché...tu mi odiavi!" era incredibile come le cose fossero cambiate: inizialmente non riuscivamo nemmeno a guardarci in faccia senza urlarci contro.
"Ti sbagli...non ti odiavo ancora. Io ho cominciato ad odiarti quando è ricominciato il college. Dopo le vacanze." tenetti a precisare consapevole del fatto che fossi stato io a cominciare.
Ma in fondo potevo attribuire la colpa a mia sorella perché era stata lei a farmi provare odio per Victoria.
"Bravo! Vantatene! Vorrei farti presente che se tu non avessi iniziato ad attaccarmi, io ci avrei provato con te fin da subito. Sai che non ho mai negato che tu sia sempre stato un bel ragazzo. Puoi chiedere a Luke quante volte io abbia ammesso che se non ti avessi odiato così tanto, probabilmente ci avrei provato con te." in realtà già lo sapevo, perché Luke mi aveva detto tutto riguardo a Victoria.
"Vuoi dire che se non ce l'avessi avuta con te, probabilmente saresti diventata la mia ragazza già un anno fa?!" se così fosse stato, non avrei mai perdonato mia sorella.
"No. Io non penso proprio. Mikey...ci eravamo appena conosciuti, e anche se io mi ero inconsapevolmente innamorata di te solo poco dopo...i miei sentimenti non erano comunque ricambiati." spiegò abbassando lo sguardo.
Effettivamente non sarebbe stato possibile diventare il suo ragazzo immediatamente.
"Non è vero! Semplicemente non capivo cosa mi stesse succedendo. Quando ero in tua presenza mi sentivo...strano. Ho capito troppo tardi che ciò che provavo fosse...beh...lo sai." era incredibile che dopo tutti quei mesi che stavo con lei, ancora suonava strano parlare di amore.
"Dillo!" sbottò lei mettendosi a ridere.
Non risposi perché improvvisamente mi ero perso tra i miei pensieri guardando quanto fosse bella la mia fidanzata.
Ero proprio fortunato ad avere lei al mio fianco.
"Credo di essermi follemente innamorato di te..." dissi dando voce ai miei pensieri.
Non volevo dirlo ad alta voce, ma in fondo non era nulla che non le avessi già detto.
"Ti amo tanto anch'io." rispose lei appoggiando la sua mano sulla mia e accarezzandola con il pollice.
"Promettimi che se mai litigheremo per qualche motivo, qualsiasi cosa accada, noi proveremo a chiarire in ogni modo. Non voglio che questo 'noi' finisca." a volte Victoria sembrava spaventata all'idea di perdermi, e forse io lo ero ancora di più.
Desideravo solo passare la mia vita con lei, ma non potevo dirglielo.
"Te lo prometto. Qualsiasi cosa accada." era una promessa che avrei cercato in ogni modo di mantenere, ma ero positivo a riguardo: se eravamo riusciti a stare insieme tutto quel tempo, forse nient'altro avrebbe potuto separarci del tutto...o almeno lo speravo.

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