CAPITOLO 32

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Michael's pov
Ormai era già da un po' di tempo che avevo scoperto ciò che c'era tra Ashton e mia sorella.
Probabilmente non l'avrei mai accettato totalmente, ma ci stavo provando.
Infatti, pensai che fosse arrivato il momento di parlarne con Ashton.
Quella mattina mi ero svegliato già con l'ansia.
Non sapevo come sarebbe andata.
Avevo solo paura.
Dovevo davvero accettare ciò che ci sarebbe stato tra loro?
Isabelle sembrava veramente felice con Ashton, ma da fratello maggiore che ero, non potevo fare a meno di preoccuparmi per lei.
Soprattutto perché conoscevo Ashton.
Era una persona fantastica, ma aveva anche i suoi difetti...ad esempio quello di portarsi a letto ogni ragazza che si trovava davanti.
Improvvisamente qualcosa mi risvegliò dai miei pensieri e dalle mie ansie.
Ero ancora seduto nella mia auto nel parcheggio del college, e il mio cellulare cominciò a squillare.
Guardai il mittente, e subito risposi.
"Mikey! Ma dove cazzo sei? Ti sto aspettando alla caffetteria..." era Victoria.
Come al solito ci incontravamo prima di entrare in classe.
Tanto, avevamo quasi sempre lezione insieme...
"Sì...scusa. Vieni verso il parcheggio. Sono qua. Sto arrivando." non potevo far altro che scusarmi.
Così scesi dalla macchina e andai subito verso la caffetteria, e a metà strada incontrai Victoria.
"Mikey! Allora? Come stai?" lei venne subito ad abbracciarmi, ed io ricambiai senza esitare nemmeno per un secondo.
"Sono solo un po' in ansia per ciò che devo dire ad Ashton oggi. Ma in generale...sto bene." ormai lei sapeva tutto di quella storia...forse era l'unica oltre a Luke.
"Ma quale ansia? È lui che dovrebbe essere preoccupato, non tu! Stai tranquillo, okay?" Victoria sorrise e mi accarezzò la schiena per rassicurarmi.
Dovevo ammettere che riusciva sempre a farmi stare meglio anche solo guardandomi negli occhi.
"Non importa. Tu invece? Tutto bene?" le chiesi appoggiandole un braccio attorno alle spalle e iniziando a camminare verso l'entrata del college.
"A parte il fatto che mi hai lasciata da sola in mezzo a ben tre coppiette felici...tutto bene anche io..." lei si mise a ridere, ma sapevo che fosse infastidita.
In fondo...anche io lo sarei stato.
"Quindi...c'erano anche mia sorella e Ash?" le chiesi conoscendo già la risposta.
"Ti incazzerai se ti dicessi che c'erano anche loro?" Victoria abbassò lo sguardo, come se si aspettasse l'ennesima scenata da parte mia, ma non avevo intenzione di fare nulla.
"Cosa stavano facendo?" domandai ancora, ignorando ciò che mi aveva chiesto.
"Nulla. Assolutamente nulla. Ma per favore, Michael...non spingermi ad essere una sottospecie di spia sotto copertura...perché non voglio esserlo." lei si lamentò, ed io sentii uno strano senso di colpa nei confronti della mia migliore amica.
"Sì...certo. Hai ragione. Scusami..." non sapevo cosa dire.
Victoria aveva ragione: non potevo sfruttarla per avere informazioni su mia sorella.
Non era affatto giusto, e me ne rendevo conto.
"Mikey..." improvvisamente lei smise di camminare e si piazzò davanti a me fermandomi.
"Mikey fammi un favore: smettila di fare il depresso. Fammi un cazzo di sorriso, porca troia!" lei sbottò dandomi una leggera spinta, e sorridendo in modo che io la imitassi.
"Ho solo paura. Se poi mi pentissi di aver accettato la loro relazione?" sapevo che sarebbe stato così: avrei accettato la relazione tra Ashton e Isabelle, ma presto me ne sarei pentito...già lo sapevo.
"Prima di tutto, non penso accadrà. E seconda cosa...se non gli dai una possibilità, come farai a sapere come andrà a finire, o...se te ne pentirai, oppure no?" ero consapevole del fatto che lei mi stesse solo aiutando, ma lei non aveva fratelli minori, e non poteva capire cosa stavo provando io in quel momento.
Ovviamente non me la sarei presa con lei: non aveva colpe.
Le volevo bene, ed ero felice che lei fosse lì per me.
"È più difficile di quanto pensassi...ma devo farlo, quindi..." non avevo altra scelta, e non mi sarei di certo tirato indietro.
"Non devi farlo per forza. È giusto che tu vada a parlare con Ashton, ma se ancora non te la senti...puoi aspettare. Non c'è nulla di male nel non essere pronti..." quelle parole sembravano banali, ma mi resero più consapevole...più sicuro.
Forse perché volevo dimostrare qualcosa.
"Facciamo che...ci parlo e basta. Almeno mi tolgo il pensiero una volta per tutte." era la cosa migliore da fare.
In fondo...non era una cosa definitiva: con loro potevo fare ciò che volevo, e quando volevo.
A quel punto non ci restò altro da fare che andare in classe.
Ormai era tardi.
Come al solito avevamo perso tempo a chiacchierare, ed eravamo già in ritardo.
Non parlai molto durante tutte quelle ore di lezione.
Victoria se ne era accorta ovviamente, e più volte tentò di farmi sorridere in qualche modo.
Dovevo ammettere che ci era riuscita, ma non reagivo come ero solito fare.
Il lato positivo era che non ci fu neanche una minima possibilità di essere sbattuto fuori dalla classe come ormai succedeva spesso.
Durante l'ora di pranzo eravamo tutti seduti allo stesso tavolo, e sembrava proprio che ben presto anche mia sorella sarebbe entrata a far parte del gruppo.
Infatti, era proprio lì con noi, esattamente come il giorno precedente.
Era seduta tra Ashton e Grace, proprio di fronte a me.
Almeno potevo tenerli d'occhio.
Io non facevo altro che lanciare occhiate ad Ashton, ma non lo facevo apposta, mi veniva istintivo farlo.
"Dici che dovrei parlargli adesso?" senza pensarci, chiesi consiglio a Victoria che era seduta accanto a me.
Ovviamente lo feci a bassa voce, in modo che nessuno potesse sentire.
"Non credo che sia il momento giusto. Piuttosto mandagli un messaggio mentre siamo a lezione e chiedigli se è libero questo pomeriggio. Non è una buona idea parlarne qui al college." il suo sembrava davvero un buon consiglio.
Effettivamente non avevo pensato al fatto che qualcuno avrebbe potuto sentirci e spargere voci che nemmeno erano vere.
"Ragazzi? Dovete dirci qualcosa?" Luke notò subito l'atteggiamento distaccato che Victoria ed io avevamo nei confronti del gruppo.
Era davvero tutto così evidente?
"Sì!" risposi velocemente senza pensarci.
"No!" Victoria rispose nello stesso istante in cui avevo risposto io, facendo così sovrapporre le nostre voci.
Tutto ciò suonava piuttosto...compromettente.
Già mi aspettavo i soliti commenti da parte dei nostri amici...
"Eh dai! Sono giorni che bisbigliate sempre tra di voi! È palese che ci state nascondendo qualcosa!" intervenne poi Calum.
Tutto ciò mi infastidiva: era vero che erano i miei migliori amici...i miei fratelli, ma non dovevano per forza sapere tutto...
"Basta con questa storia! Non abbiamo nulla da nascondere!" rispose Victoria, alzando gli occhi al cielo.
Ormai ci trovavamo a dover rispondere sempre alle solite domande sul nostro rapporto.
Inutili e stupide domande...
"Non importa. Presto verremo a sapere tutto. Sapete che tra noi non ci possono essere grandi segreti." riprese Luke.
Sapevo quanto fosse vero, ma lo era fino ad un certo punto.
Decisi di non rispondere, e lo stesso fece Victoria.
A quel punto, la conversazione dei nostri amici andò avanti, e noi ci unimmo a loro facendo finta che nulla fosse successo.
Fortunatamente nessuno aggiunse altro a riguardo.
Quando la campanella suonò, ognuno tornò nella propria classe.
Mi assicurai solo che Ashton e Isabelle non avessero lezione nella stessa aula, anche se era difficile che fosse così in quanto frequentassero due corsi completamente diversi, e Ashton fosse già all'ultimo anno.
Volevo solo mandare quel fottuto messaggio al mio migliore amico senza che mia sorella lo leggesse.
Era così difficile?
"Mikey! Se vuoi usare il cellulare, almeno evita di farti beccare!" ero in classe, seduto accanto a Victoria, ma come al solito ero perso tra i miei pensieri.
Non mi ero nemmeno accorto di essere fermo a fissare lo schermo del mio cellulare.
Non mi stavo nemmeno nascondendo dal professore, e Victoria me lo fece notare, spostando le mie mani sotto il banco.
Non potei che ringraziarla in quanto il professore stesse guardando dalla mia parte.
"Non so cosa scrivere ad Ash..." ammisi alzando lo sguardo verso di lei.
Lei rimase a guardarmi negli occhi per qualche secondo mordicchiandosi il labbro inferiore, come se improvvisamente non sapesse più cosa dire.
Dovevo ammettere che era davvero tenera a modo suo.
"Vicky! Mi stai ascoltando?" la richiamai in quanto avessi davvero bisogno di un suo consiglio.
Non capivo...ma cosa aveva?
Perche mi fissava in quel modo?
"Ehm...sì...beh...scrivigli semplicemente che devi parlargli." rispose abbassando lo sguardo, quasi con imbarazzo.
Ci capivo sempre meno...
"Eh va bene...mi inventerò qualcosa io..." lei sapeva che non ero bravo in queste cose.
Non ero bravo a parlare con le persone, ma quella volta non era stata per niente d'aiuto.
Così iniziai a scrivere quel messaggio.
*1:17 p.m.;
Ash, possiamo vederci questo pomeriggio dopo il college? Penso che tu già lo sappia, ma ho davvero bisogno di parlarti :) *
Speravo non prendesse il mio messaggio come una minaccia, per questo aggiunsi una faccina sorridere.
Avevo solo buone intenzioni nei suoi confronti.
*1:18 p.m.; mittente: Ash!!;
Certo amico! Ma c'è un problema: finisco un'ora dopo di te...*
La risposta non tardò ad arrivare.
Ashton sembrava tranquillo.
Evidentemente aveva interpretato il mio messaggio nel modo giusto.
*1:19 p.m.;
Passerò quell'ora qui al college. Tanto sarei rimasto comunque. Ci troviamo nel cortile al suono della campanella?*
Sarei rimasto in ogni caso al college.
Passavo quasi ogni pomeriggio lì con Victoria.
*1:20 p.m.; mittente: Ash!!;
Capisco. Allora ci vediamo lì. A dopo!*
Quello fu l'ultimo messaggio, poi riportai la mia attenzione su Victoria.
Una delle cose che mi piaceva di lei era che quando mandavo messaggi a qualcuno, a lei non importava di leggere la chat come avrebbero fatto tutti.
A lei non interessava.
Aveva molti pregi, e nemmeno se ne rendeva conto...
"Vicky! Ash ha detto che finisce un'ora dopo di noi. Posso restare da te?" le chiesi a bassa voce.
"Ora hai anche bisogno di chiederlo? Lo faresti comunque..." lei rise scrollando le spalle.
In effetti aveva ragione: sarei rimasto comunque.
"Okay. E...presumo che poi dovrò farti sapere come andrà..." continuai sapendo che Victoria avrebbe voluto essere informata di ciò che succedeva, anche se voleva nasconderlo facendo l'indifferente.
Forse così l'avrebbe ammesso.
"Vedo che hai capito. Anche se in realtà...lo verrei a sapere comunque..." ci sarebbe stato un passaparola lungo chilometri, ma sapevo che se non le avessi detto nulla io, prima o poi lo avrebbe saputo comunque.
Da lì in poi, le ore sembravano non finire mai.
Ma finalmente arrivò il momento di uscire.
O meglio...di andare in camera della mia migliore amica e di mia sorella.
Victoria ed io eravamo seduti sul suo letto a chiacchierare tranquillamente.
"Vicky...leggi cosa ho scritto ad Ashton. Dici che va bene?" le domandai, consapevole che lei fosse molto più brava di me con le parole.
Io ero un idiota totale.
"Michael...va bene, okay? Stai calmo! Questo non è nulla! Non puoi andare in panico per una stronzata del genere! Se dovessi chiedere un appuntamento ad una ragazza, cosa faresti?!" forse lei non sapeva che in fondo io ero abbastanza timido quando si trattava di quelle cose.
Non ero bravo nemmeno con le ragazze...
"Non lo so Vicky...probabilmente morirei direttamente, ma non farmi queste domande, per favore!" risposi abbassando lo sguardo per l'imbarazzo.
Forse non sarebbe stato così difficile chiedere un appuntamento ad una ragazza.
Ovviamente dipendeva anche da chi sarebbe stata la ragazza.
"Ma che carino...sei tutto rosso..." sapevo che sarei arrossito, e lei me lo fece notare pizzicandomi le guance e mettendosi a ridere.
"Smettila! Non è facile chiedere un appuntamento ad una ragazza, okay? Voi la fate facile! Non dovete fare nulla..." per noi ragazzi era molto più difficile in quanto dovessimo sempre fare il primo passo, ma le ragazze non sempre lo capivano.
"Oooh! A qualcuno qui piace una ragazza! Hai davvero paura a chiederle di uscire?" Victoria mi prese ancora in giro.
Ogni tanto se ne usciva con quel genere di commenti, ma ero certo che lo facesse solo per sapere le ultime novità su di me.
"No! Vicky! Non mi piace nessuna!" anche se fossi stato attratto da qualcuna, di certo non glielo avrei detto.
Non avrei potuto farlo.
"Eh dai! Ci sarà pur qualcuno per cui provi interesse..." insistette lei.
"Potrei farti la stessa domanda." quello era l'unico modo che avevo per uscirne.
"Beh...io ti dico che...può essere di sì...come può essere di no..." ammise.
Non potevo credere che ci fosse davvero qualcuno per cui lei provasse interesse!
"Che cosa?! Voglio sapere chi è!" inspiegabilmente cambiai umore.
Perché non mi aveva mai detto nulla?!
"Non ho dato nessuna risposta! E comunque...non te lo direi." quella volta era lei ad essere imbarazzata.
Ma cosa stava succedendo?
"Non puoi non dirmelo! Dimmi chi cazzo è quel coglione!" mi venne istintivo reagire in quel modo, e come previsto, lei mi guardò male.
Sembrava perplessa...
"Michael! Ma ti sembra il modo?!" fortunatamente non era arrabbiata per la mia reazione.
Anzi! Si era perfino messa a ridere.
"E se io ti dicessi che mi piace una ragazza in particolare?" la provocai solo per vedere come avrebbe reagito.
"Stai scherzando?! Se questo è uno scherzo, sappi che non è affatto divertente! Chi cazzo è quella troia?!" evidentemente non ero l'unico che la pensava in quel modo.
Era tutto così...strano.
"Sei gelosa, per caso?" le chiesi aspettando una sua risposta.
"Michael! Seriamente! Dimmi chi è!" lei diventò improvvisamente seria, ma io non volevo risponderle.
Fui salvato solo grazie alla campanella che suonò in quel momento.
"Scusa, devo andare. Ashton mi aspetta." a quel punto le diedi un veloce bacio sulla guancia, poi mi alzai e uscii dalla stanza.
Feci appena in tempo a chiudere la porta, che subito sentii un forte rumore su di essa.
Riaprii immediatamente, vedendo Victoria ancora seduta sul suo letto con le braccia conserte e lo sguardo basso e pieno di rabbia.
"Vicky? Tutto a posto?" le chiesi rientrando.
Notai subito il caricatore del suo cellulare sul pavimento proprio davanti alla porta.
Evidentemente lo aveva lanciato, ed era ciò che aveva fatto quel forte rumore sulla porta.
"A te cosa sembra?!" rispose lei.
Non mi aspettavo se la prendesse tanto con me per una sciocchezza del genere.
"È perché ti ho detto che mi piace una ragazza?" sapevo che fosse quello il motivo, ma volevo sentirglielo dire.
"...oppure perché me l'hai sempre nascosto..." non capivo perché facesse così.
"Ma non c'è nulla di vero! Vicky, volevo solo vedere come reagivi. Pensavo l'avresti capito..." non dissi altro.
Non avrei saputo come spiegare.
"Fanculo..." evidentemente non mi aveva capito, e forse non l'avrebbe mai fatto.
"Dovrai spiegarmi perché questo ti innervosisce così tanto...gelosona!" era chiaro che in qualche modo fosse gelosa.
"Non sono gelosa!" tenette a dire, mettendomi il broncio ancora una volta.
A quel punto la salutai, e mi allontanai.
Dovevo proprio andare.
"Mikey!" proprio mentre stavo per uscire, lei mi richiamò, ed io tornai da lei.
Mi ero dimenticato di salutarla per bene.
Così, mi abbassai e le diedi un bacio sulla guancia.
Ma prima che potessi rialzarmi, lei mi prese per il colletto della falpa per riportarmi all'altezza del suo viso.
"Quella troia non ti merita." mi sussurrò all'orecchio, per poi lasciarmi andare.
"Neanche quel coglione a cui vai dietro ti merita! Se lo dimentichi mi fai un favore!" detto questo, uscii senza tornare più indietro.
Ashton mi aspettava.
Quando arrivai nel cortile, vidi Ashton palesemente nervoso.
Era lì, vicino al campo di football a camminare avanti e indietro guardandosi le mani.
Forse aveva più ansia lui di me.
"Hey Ash!" lo chiamai da lontano: la mia pigrizia mi impediva di fare tutta quella strada.
Subito corse verso di me, e quando mi ritrovai davanti a lui, mi salutò senza nemmeno alzare lo sguardo verso di me.
"Ehm...quindi...come va?" mi chiese non sapendo cosa dire.
Forse quello era il miglior modo per cominciare una conversazione tranquilla.
"Diciamo bene. A parte qualche piccola discussione con Vicky...ma ormai fanno parte della quotidianità. Tu invece?" era inutile nascondere ciò che era successo tra me e Victoria.
Come aveva detto Luke: nel gruppo non potevano esserci segreti.
Ma non avrei mai dato troppi dettagli.
"Mi trovo qui...quindi...Mike, per favore arriva al punto! Giuro che sto impazzendo..." beh, quella era la parte più difficile.
Ashton non poteva pretendere che io arrivassi subito al punto.
"Beh...ecco...tu esci con mia sorella..." iniziai forse nel peggiore dei modi.
Da lì non sapevo più come continuare, ma speravo mi aiutasse lui.
"Ci uscivo...ma non più ormai." sapevo cosa intendesse dire, e ovviamente la colpa era mia.
"Ash...non sono stupido. So benissimo che vi siete visti in questi giorni. Purtroppo per te, l'ultima volta che vi siete incontrati a casa di Luke, Isabelle ha lasciato il suo cellulare lì. In ogni caso...già lo sospettavo." dissi con tono piatto.
Volevo fargli capire che sapevo tutto, e che anche se loro lo pensavano, io non ero così cieco da non accorgermi di nulla.
"Mike...mi dispiace! Ti assicuro che è successo solo a casa di Luke, ma soltanto una volta! E poi..." lui iniziò a giustificarsi, ma non ce n'era affatto bisogno.
"Hey...è tutto a posto. Non ho nulla in contrario al fatto che tu esca con lei." non sapevo come dirlo, ma forse quello era il modo giusto.
"Davvero? Io pensavo che..." ancora una volta lo interruppi.
Dovevo farlo, o presto avrei cambiato idea.
"Potrei pensarlo ancora, ma voglio darti una possibilità con lei. Non farmene pentire." lo avvertii quasi con fare minaccioso.
Speravo afferrasse il concetto.
"Non te ne pentirai! Dico davvero! Grazie Mike! Sai che sei come un fratello per me..." lui mi abbraccio, ed io nemmeno ricambiai.
"Non così in fretta! Ti avviso già da adesso: prova a tradirla, o a fare il coglione, che io ti spezzo le ossa. Ah! E un'altra cosa! Abbi almeno la decenza di non toccarla, non baciarla e non starle troppo vicino quando ci sono io." qualunque cosa sarebbe successa, io l'avrei scoperto: Isabelle mi diceva sempre tutto.
"Come potrei anche solo pensare di tradirla o farla soffrire dopo tutto ciò che ho passato per stare con lei?!" nonostante le mie minaccie, lui non smetteva di sorridere.
Forse non l'avevo mai visto così felice.
Speravo tenesse davvero a mia sorella.
"Così mi piaci, amico!" conclusi dandogli una pacca sulla spalla.
"Ah! Mike! Comunque...Isabelle ed io non stiamo insieme. Non abbiamo fatto neanche un passo avanti. Niente di niente. Né un bacio, né nient'altro. Volevo solo dirtelo perché tu sappia che voglio andarci molto piano con lei. Isabelle è...diversa dalle altre." sapevo benissimo di cosa stesse parlando.
"Forse è colpa mia se lei è così diversa da tutte le altre ragazze..." dovevo ammettere che ero stato io ad aver sempre tenuto mia sorella chiusa in un guscio.
Ma avevo i miei buoni motivi per farlo, e questo lei lo sapeva bene.
Anzi! Quasi tutto il college lo sapeva.
Fortunatamente i miei migliori amici erano all'oscuro di tutto.
"Allora è te che devo ringraziare! Dico davvero: Isabelle è fantastica! Non sono mai stato con una ragazza come lei, e tu lo sai. Ma lei...dio...mi piace così tanto! Io...io non so cosa mi stia succedendo...io..." mi faceva davvero piacere sentire quelle parole da parte sua.
Pensai subito che avessi fatto bene ad andare a parlare con lui.
Sembrava davvero cambiato.
"Chi sei tu? Che cosa ne hai fatto del mio migliore amico?" scherzai, anche se in realtà mi sembrava quasi di avere davanti un alieno.
"Non so cosa dirti...io credo di essermi..." sapevo cosa stava per dire, ma lo interruppi subito.
"Hey! Non correre troppo! Vacci piano con lei!" l'avrebbe fatto in ogni caso.
Con lei era obbligato ad andarci piano: mia sorella non era affatto una facile.
"Mike...io non ho fretta! Sono disposto ad aspettare anche un anno intero, se lei non si sente pronta a diventare anche solo la mia ragazza..." lui sembrava completamente cotto di lei.
Sinceramente...non capivo cosa ci trovasse in lei...
"Ti prego, non dirlo! Non voglio sapere nulla di ciò che fate, o che farete. Voglio solo che mi diciate quando vi metterete insieme. Solo questo..." se mai fosse successo, avrei voluto saperlo prima degli altri in quanto fratello di Isabelle.
Ma sapevo che lei non mi avrebbe mai detto nulla perché aveva paura.
Contavo su Ashton...
"Questo dipende solo da lei. Ti giuro che quella ragazza mi sta cambiando..." il sorriso di Ashton era così vero!
Forse l'avevo sempre giudicato male.
"Ora però hai rotto il cazzo! Non mi interessa di tutti i pregi che ha mia sorella! Non è a me che deve piacere! Che schifo!" non ci avevo mai visto nulla in mia sorella, probabilmente proprio perché era mia sorella.
Non avrei mai potuto capire cosa gli altri vedessero in lei.
"Infatti piace a me. Mi piace tutto di lei: oltre che essere bella, è anche intelligente..." non ne potevo più di sentirlo.
Non potei far altro che alzare gli occhi al cielo.
"Tu sei completamente impazzito! Hai finito di parlare di lei?!" risi per fargli capire che non ero arrabbiato con lui.
Ero solo...infastidito.
"Ma mi manca così tanto parlare con lei..." disse Ashton mettendosi subito dopo le mani davanti alla bocca, come se non avesse voluto dire ad alta voce quelle parole.
Ma ormai non mi facevano più effetto.
Mi andava bene così.
"Allora dimmi che cosa cazzo ci fai ancora qui." probabilmente avevo usato un tono troppo rude.
Ma a quel punto mi chiedevo perché fosse ancora lì a parlare con me.
"Che...che cosa vuoi dire?" proprio come immaginavo...non aveva capito.
Forse pensava lo stessi attaccando ancora.
"Vai da lei, cazzo!" sapevo che la cosa migliore sarebbe stata quella di farli incontrare nonostante si fossero visti quel giorno stesso.
Ma quella volta sarebbe stato diverso.
Sarebbero stati liberi di fare ciò che volevano.
"Non...non mi stai prendendo in giro, vero?" Ashton sembrava preoccupato.
Non capivo perché tutti continuassero ad essere intimoriti da me.
Anzi...in realtà lo sapevo molto bene, ma faceva tutto parte del mio passato.
E Ashton non era a conoscenza di nulla.
"Perché dovrei?! Ti ho detto di raggiungerla! Fallo prima che io possa cambiare idea!" ovviamente non avrei cambiato idea, ma non vedevo l'ora di congedarlo per tornare da Victoria a raccontarle tutto.
"Okay...beh...grazie..." inizialmente si voltò titubante e iniziò a camminare.
Io aspettai lì fermo.
Sapevo che sarebbe tornato indietro.
"Ehm...Mike..." era ovvio che io avessi ragione.
Infatti tornò verso di me.
"Dove posso trovare Isabelle?" non poteva sapere dove fosse mia sorella: solo io lo sapevo.
"Non qui. Volevo stare da solo con Vicky, quindi l'ho mandata a casa. Dovrebbe essere lì." non mi piaceva essere in presenza di entrambe.
Victoria non era mai la stessa con me quando c'era anche mia sorella.
"Oh...okay...quindi...vado a casa dei tuoi genitori?" mi chiese.
"Aspetta! Non credo sia una buona idea. Loro ti conoscono...lo sai. Sanno benissimo che sei il mio migliore amico e...non puoi presentarti lì dicendo che esci con mia sorella." non avevo pensato al fatto che i miei genitori conoscessero molto bene Ashton.
Era venuto spesso da noi quando c'erano anche loro, e ogni volta, io chiudevo Isabelle nella sua stanza in modo da non farle nemmeno vedere i miei amici.
Beh...aveva funzionato fino a qualche mese prima.
"Quindi...come faccio a vederla?" mi domandò ancora, abbassando lo sguardo come per ammettere una sconfitta.
"Non lo so...chiamala e incontratevi da qualche parte. Vedete voi cosa fare. Ma non far sapere ai miei genitori che esci con lei." non avevo idea di come fare.
I miei genitori non dovevano sapere del loro rapporto.
Non era il momento.
E poi...avrebbero sicuramente dato a me la colpa di tutto...l'avevano sempre fatto.
"Non posso: tu mi hai fatto cancellare il suo numero, ricordi?" non mi ricordavo di averlo fatto.
In effetti...avevo fatto di tutto per tagliare ogni contatto tra loro.
Ancora non avevano modo di contattarsi in nessun modo, se non personalmente.
A quel punto gli presi il cellulare dalle mani e registrai il numero di Isabelle.
"Tieni. Non usarlo troppo. Ti controllo." non l'avrei fatto davvero, ma volevo almeno farglielo credere.
"Ora vai. Ho di meglio da fare." avrei sicuramente preferito tornare a guardare un film con Victoria, piuttosto che restare lì a parlare di mia sorella con il mio migliore amico.
"Okay. Capisco. Mi farai sapere come andrà con Vic." lui rise.
"Lo sai già..." non avevo altro da dire.
Ashton sapeva che non avrei mai avuto niente da dirgli a riguardo.
"Tienimi aggiornato su mia sorella." aggiunsi per poi salutarlo con una pacca sulla spalla.
A quel punto lui se ne andò, ed io feci lo stesso.
Quando arrivai da Victoria, aprii la porta ed entrai.
Fortunatamente non l'aveva ancora chiusa.
"Perché sei tornato?" non mi salutò nemmeno.
Sembrava ancora arrabbiata con me.
"Ehm...forse perché ho lasciato qui il mio computer, il mio cellulare, e anche il mio zaino?" non capivo come poteva fare una domanda del genere.
Stava anche guardando un film sul mio computer...
"Solo questo?" mi domandò.
Forse sapevo dove volesse arrivare.
"E anche per passare il resto del pomeriggio con te..." le sorrisi, togliendomi le scarpe e andandomi a sedere accanto a lei sul suo letto.
Victoria si spostò immediatamente senza neanche guardarmi in faccia.
"Dannazione! Posso sapere che cazzo hai?" forse lo sapevo, e pensavo anche avesse capito...che avessimo risolto tutto, ma evidentemente mi sbagliavo.
"Te l'ho già detto! Volevo solo sapere chi è la ragazza a cui vai dietro! Sei il mio migliore amico! Ho il diritto di saperlo..." non sembrava arrabbiata.
Non mi stava nemmeno attaccando.
Sembrava solo...offesa.
"E io ti ho già detto che non esiste nessuna ragazza. Passo ogni singolo giorno, pomeriggio, e sera con te. A volte dormo anche qui. Come posso essermi visto con altre ragazze?" ciò che dicevo era vero: vedevo sempre e solo lei.
Uscivo sempre e solo con Victoria da quando ero tornato a Sydney.
Oppure con i miei migliori amici, ovviamente.
Ma con nessun'altra ragazza al di fuori di lei.
"Allora perché cazzo hai voluto farmelo credere?" mi chiese Victoria con aria infastidita.
Non mi aspettavo che se la prendesse così tanto.
In fondo era solo la mia migliore amica, e non ero tenuto a dirle tutto.
"Te l'ho già detto! Volevo vedere come reagivi! E poi...perché te la prendi tanto? Anche tu hai detto di essere attratta da qualcuno. Non hai voluto dirmi nulla a riguardo. E fidati...sono più infastidito di quanto tu creda..." era inutile nascondere il fatto che morivo dalla voglia di sapere chi fosse.
Non ero geloso...o forse lo ero...e anche parecchio.
Ma ero certo che chiunque fosse stato, non meritasse la mia migliore amica.
"Michael, non ho mai detto questo! Ho solo detto che poteva essere..." quello era ciò che mi faceva innervosire di più.
Perché non poteva semplicemente dirmi la verità?
Cosa c'era di male nel farlo?
Anche se ci sarei rimasto davvero male...
"Almeno dimmi di chi si tratta! Stai praticamente dicendo che ti piace qualcuno, ma non vuoi dirmi chi! Dovrei essere io quello incazzato..." ancora non capivo il senso della nostra discussione.
Entrambi stavamo perdendo la calma inutilmente, ma sembrava così...inevitabile.
"Nessuno, Michael! Nessuno, okay? Ora possiamo cambiare discorso?! Non ha senso parlare di questo! Non so nemmeno perché ne stiamo parlando..." effettivamente nemmeno io sapevo perché ne stavamo parlando, ma qualcosa non mi convinceva in ciò che Victoria stava dicendo.
"Forse è meglio..." in ogni caso, anche io pensavo fosse meglio parlare di altro, altrimenti avremmo litigato ancora inutilmente.
Così, riprendemmo a guardare il film che Victoria aveva messo in pausa appena ero entrato in camera.
"Com'è andata con Ash?" dopo pochi minuti, arrivò la domanda che inizialmente aspettavo, ma che poi mi ero completamente dimenticato.
"Piuttosto bene. Sembra davvero interessato a mia sorella, e...l'ho mandato da lei. Almeno starà fuori dai piedi fino a stasera..." dissi l'ultima frase con un tono di voce più basso.
Era più un pensiero che avrei dovuto tenere per me, ma ormai Victoria mi aveva sentito.
"Wow! Che interesse che hai per tua sorella..." commentò, accennando una risata.
Non sapevo nemmeno se stesse davvero scherzando.
Non riuscivo a capire...
"L'ho fatto perché volevo passare un altro pomeriggio da solo con te. Non posso?" forse lei non sapeva quante volte io avessi spinto Isabelle ad andare a casa, solo perché volevo passare del tempo con lei.
Non poteva neanche immaginarlo.
E fortunatamente non si era neanche mai fatta domande a riguardo...
"Mikey, sei un lacca culo...dico davvero. Sei un fottuto lecca culo! Seriamente sei disposto anche a questo per farti perdonare?!" inizialmente pensavo volesse ricominciare a discutere, ma poi si mise a ridere.
Evidentemente aveva capito che non aveva nulla di cui preoccuparsi.
"Hey! Io ero sincero! E comunque trovo solo inutile discutere con te. Odio farlo..." quando litigavamo, andava sempre a finire che ci stavamo male entrambi.
E quella volta era inutile rischiare.
"Anche io..." lei sospirò.
Poi si spostò nuovamente vicino a me, appoggiando la testa sulla mia spalla.
Mi piaceva quel contatto con lei, e non esitai a farglielo notare dandole un bacio sulla testa.
Solitamente odiavo essere toccato, abbracciato, o avere qualsiasi contatto fisico, ma sembrava che le cose stessero cambiando.
Perché non mi dava mai fastidio quando lo faceva lei?
Forse perché ormai eravamo migliori amici...quasi come fratello e sorella.
L'esatto rapporto che lei aveva con Luke...

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