CAPITOLO 3

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Ero appena arrivata in salotto in compagnia di Calum, e non potei far altro che rimanere a bocca aperta.
Non ne potevo già più di tutta quella situazione.
"Ehm...okay...questo è piuttosto imbarazzante..." parlai più a me stessa che agli altri.
Sul divano erano seduti Grace e Luke, entrambi a piangere per motivi che ancora non sapevo.
Beh...perfetto...piangevano tutti.
Ma dove ero capitata?!
"Dai Cal, unisciti a loro." sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
"Michael!" a quel punto urlai più forte che potevo il nome di Michael.
Probabilmente era l'unico che non era in quelle condizioni.
"Cazzo, Vicky! Cosa sta succedendo? Perché mi hai chiamato gridando?" in men che non si dica, me lo ritrovai davanti, ansimante per la corsa che aveva appena fatto.
"Ti prego, usciamo! Non ne posso più..." mi lamentai facendogli notare la situazione in cui ci trovavamo.
"E ora perché cazzo stanno piangendo tutti?!" mi domandò Michael, quasi con tono disperato.
"Grace e Calum sappiamo perché sono così, ma Luke...che cazzo ne so?! Voglio solo uscire da qui!" insistetti.
Dopodiché Michael mi trascinò letteralmente fuori da quella casa che ormai si era trasformata in un asilo nido.
"Finalmente! Grazie Mikey..." sospirai per poi cominciare a camminare lungo la via in cui si trovava in nostro appartamento.
"Ti va di fare un giro in spiaggia?" ovviamente accettai subito la sua proposta.
Non vedevo l'ora di andare in una spiaggia diversa da quelle che vedevo sempre a Sydney.
"Facciamo anche il bagno?" pensai che fosse impossibile andare al mare e non fare nemmeno il bagno.
Cosa importava se l'acqua fosse gelida?!
"Ehm...Vicky...non ho nemmeno il costume. Cioè...sì! Ce l'ho! Ma non adesso...non qui..." balbettò lui, come se fosse imbarazzato.
"Nemmeno io. Ma che male c'è a fare il bagno da vestiti? L'hai mai fatto?" in realtà nemmeno io l'avevo mai fatto, ma come diceva sempre lui: 'c'è sempre una prima volta'.
"Tu sei pazza! Io...non l'ho mai fatto, ma..." cercò di dire, ma io lo interruppi.
Eravamo appena arrivati in spiaggia, e gli diedi solo il tempo di togliersi le scarpe e di togliere il cellulare dalla tasca, ed io feci lo stesso.
Dopodiché, lo presi per mano e cominciai a correre a tutta velocità verso il mare, finché non ci ritrovammo completamente immersi nell'acqua.
"Porca merda! L'acqua è ghiacciata! Tu sei completamente pazza!" nonostante si stesse lamentando, la sua risata diceva tutt'altro.
"Eh dai! Non è poi così fredda!" in realtà lo era.
Era gelida, ma ne valeva la pena.
"Ah no? Non lo è? Allora fai un bel tuffo!" gridò Michael, sollevandomi e lanciandomi in acqua subito dopo.
Mi ritrovai sott'acqua, e sentivo l'acqua gelida pungermi la pelle, soprattutto in faccia.
Quando riemersi, iniziai a schizzare acqua addosso a Michael, ma sembrava non bastare, così decisi di saltare sulle sue spalle, nel tentativo di farlo abbassare dentro l'acqua.
"Ma cosa vuoi fare?! Pesi la metà di me! Non riuscirai mai a spingermi in acqua!" mi prese in giro, facendomi staccare da lui per farmi ricadere in acqua.
"Ti odio, idiota!" dissi ridendo, iniziando nuovamente a schizzargli acqua in faccia.
Era incredibile che finalmente ci stessimo divertendo.
Sembrava passato così tanto tempo dall'ultima volta che eravamo usciti e ci eravamo divertiti tanto.
Mi mancavano quei momenti che purtroppo diventavano sempre più rari.
Intanto, il tempo passava e ormai non ci stavamo neanche più rendendo conto di quanto tempo stavamo passando in acqua.
Non pensavamo ad altro che a ridere, scherzare, e giocare come due bambini.
"Vicky! Guarda!" ad un certo punto Michael diventò serio, e mi indicò un punto indefinito alle mie spalle, ma non mi sarei volata così facilmente, non ci sarei cascata.
"Vuoi buttarmi in acqua un'altra volta? So già che se mi giro, mi farai qualche altro scherzo, ma non ci casco! Non questa volta!" forse sarebbe rimasto deluso dal fatto che non avrebbe potuto lanciarmi in acqua per l'ennesima volta, ma ormai avevo capito il suo gioco.
"No, no! Dico davvero. Guarda! Il tramonto!" mi spiegò con un sorriso smagliante stampato in faccia.
Così mi voltai verso l'orizzonte e ciò che vidi fu qualcosa di straordinario.
"Wow...Mikey, ma è bellissimo! Non ho mai visto un tramonto da dentro l'acqua. Ha tutta un'altra prospettiva da qui, ed è...fantastico..." commentai, cercando di imprimere nella mia memoria tutti quei colori, il rumore delle onde, il sole che sembrava scendere sempre di più fino a spegnersi dentro il mare.
Speravo di non dimenticarmi mai di quel pomeriggio con Michael.
"Credo di non aver mai visto nulla di simile. Starei qui a guardare questo spettacolo per sempre..." sussurrò lui, non distrogliendo mai lo sguardo da quella meraviglia che avevamo davanti.
Restammo lì fermi, come imbambolati, finché il sole non tramontò del tutto.
Cominciava ed essere buio, ed io cominciavo anche ad avere freddo.
"Vicky...stai tremando. Dai, vieni che torniamo a casa." mi disse dolcemente, avvolgendomi un braccio attorno alle spalle e accompagnandomi fuori dall'acqua.
"Comincia a fare freddino..." ammisi dopo aver recuperato le nostre cose ed esserci messi in cammino per tornare all'appartamento.
"Già...siamo completamente fradici..." scherzò lui, stringendomi un po' di più a sé con il tentativo di tenermi al caldo.
"Tu non hai freddo?" gli chiesi, alzando la testa per guardarlo.
A volte mi chiedevo come facessero ad essere tutti così dannatamente alti.
A parte Ashton...lui era più basso in confronto a Luke, Michael e Calum, ma era comunque più alto di me.
"Solo un pochino. Ma non importa, fra pochi minuti saremo arrivati." mi rispose sorridendo.
Avevo mai detto che oltre ad avere degli occhi stupendi, aveva anche un sorriso meraviglioso?
Beh, era così.
Peccato che avesse un carattere di merda.
"Ehm...Vicky? Tu hai le chiavi?" appena arrivammo davanti al portone della villa, Michael cominciò a rovistare nelle tasche dei suoi pantaloni alla ricerca delle chiavi, ma nulla.
Controllai anche io, ma era evidente che entrambi ci fossimo dimenticati di prenderle.
"No...non le ho nemmeno io. Chiamo Luke..." chiamare uno dei nostri amici era l'unica soluzione per poter entrare.
Così, presi il cellulare e fortunatamente Luke rispose in fretta, così subito venne ad aprirci la porta.
"Hey! Perché siete completamente fradici?" ci domandò Luke ridendo.
"Abbiamo fatto il bagno al mare..." risposi soddisfatta, lanciando un'occhiata a Michael che sorrise.
"...con i vestiti." continuò lui.
Luke ci guardò con un'espressione confusa, come se trovasse strano ciò che avevamo fatto.
E forse lo era, ma era stato anche divertente.
"Con i vestiti...?! Certo...vi conviene andare a cambiarvi se non volete prendervi la polmonite." effettivamente faceva freschino anche in casa, e non vedevo l'ora di farmi una doccia calda.
"Ah! Fate veloce perché poi andremo a cena da qualche parte." aggiunse Luke.
"Sinceramente...io resterei qui in casa per stasera, sono un po' stanca." non avevo molta voglia di uscire, e non avevo neanche molta fame.
Avrei comunque potuto ordinare qualcosa a domicilio.
"Già...in effetti anche io sono un po' stanco. Preferisco stare qua." disse Michael.
Beh, almeno non sarei rimasta da sola.
"Come volete. È bello vedervi andare d'accordo così." Luke scrollò le spalle guardandoci con uno strano sorrisetto.
Mi chiedevo a cosa stesse pensando davvero...
"Questo mai!" rispondemmo all'unisono Michael ed io, per poi guardarci e scoppiare a ridere senza un preciso motivo.
"Hey! Fatemelo almeno credere!" Luke sapeva che Michael ed io non saremmo mai riusciti ad andare completamente d'accordo.
Erano pochi i momenti in cui riuscivamo a farlo, e quando accadeva, non durava mai molto.
Finivano sempre per litigare.
"Credilo quanto vuoi..." replicò Michael.
Dopodiché salimmo entrambi al piano superiore, ed entrammo nella nostra camera.
"Mikey? Ti dispiace se vado prima io, sto davvero morendo di freddo..." solitamente odiavo farmi la doccia per prima.
Aspettavo sempre che qualcuno andasse prima di me per poi trovare il bagno tutto caldo e pieno di vapore, ma quella volta non vedevo l'ora di buttarmi sotto l'acqua bollente.
"Tranquilla, vai te." non disse altro.
Sorrise e basta.
Così, recuperai tutto il necessario dalla mia valigia, e mi chiusi in bagno.
Già sapevo che ci avrei messo un'ora, o forse di più.
Mi dispiaceva solo per Michael che avrebbe dovuto aspettare.
Ma quel bagno ormai era diventato così caldo e accogliente che non avrei mai più voluto uscire da lì.
Ma prima o poi avrei comunque dovuto farlo.
Infatti, ben preso uscii con ancora l'accappatoio addosso, e intanto Michael era al telefono con qualcuno.
O meglio...con qualcuna.
"Certo. Mi raccomando, stai attenta topolina. Ti scrivo appena posso." probabilmente si era accorto che io fossi uscita dal bagno, e subito mise fine alla telefonata.
"Topolina? Michael! Sei fidanzato?! Oh mio dio! Perché non l'hai mai detto a nessuno?" non potei fare a meno di chiederglielo.
Ero stupita del fatto che uno come lui potesse avere una ragazza: aveva sempre detto di non avere sentimenti, e ora...lo sentivo parole così con una ragazza.
"Io...io non sono fidanzato, okay? È solo...dannazione! È imbarazzante!" qualcosa mi diceva che stesse mentendo, ma perché farlo?!
Non l'avrei di certo giudicato.
"Va bene, Michael. Farò finta di crederti. Ma ora sarà tutto più strano, capisci?" ora che sapevo che era fidanzato, sicuramente sarei stata molto più fredda e distaccata nei suoi confronti.
Le cose sarebbero cambiate.
"No, Vicky! Non c'è niente di strano. Ti ho detto che non ho la ragazza. È stato già fin troppo difficile raggiungere questo stato di pace tra noi, vuoi davvero rovinare tutto?" non volevo che tutto quanto finisse, ma in quel caso era quasi d'obbligo.
"Sì che è necessario! Odio il fatto che tu mi stia mentendo! Ci siamo sempre detti la verità, siamo sempre stati sinceri l'uno con l'altra...ma non voglio interferire con qualcosa in cui io non c'entro nulla." Michael ed io non avevamo mai fatto nulla di compromettente, e mai avremo fatto nulla, ma se fossi stata la sua ragazza sarei stata gelosa di sapere che passava così tanto tempo con un'altra.
"Porca merda! Non hai capito un cazzo...ma non importa! Lasciamo stare, okay? Vado a farmi una doccia, ma poi non parliamone più, che è meglio..." detto questo, Michael sbattè la porta del bagno chiudendosi dentro.
Forse mi stava dicendo davvero la verità, ma...come potevo credergli se aveva chiamato quella ragazza con il nomignolo di 'topolina'?
Però...in fondo non erano affari miei, giusto?
Avrei solo voluto non aver ascoltato quella sua telefonata.
Non potevo credere che stavamo discutendo a causa di una cosa simile.
Quello stato di pace di cui parlava Michael, era appena sparito.
Beh...era prevedibile.
Ma continuare a pensarci non sarebbe servito a nulla.
Così, mi tolsi l'accappatoio, indossai il pigiama, e nel frattempo andai ad ordinare delle pizze per cena sperando che a Michael sarebbe andato bene così.
Andai al piano di sotto, e aspettai lì con la TV accesa.
Fortunatamente Michael mi raggiunse prima dell'arrivo del fattorino.
"Cosa fai qua?" mi chiese sedendosi accanto a me.
"Aspetto la cena." risposi freddamente, senza neanche guardarlo in faccia.
"Per favore, smettila di fare così. Siamo venuti qui per divertirci. Non ti chiedo tanto, ti chiedo solo di credermi! Sono sempre stato sincero con te e...e puoi chiedere anche a Luke, o ad Ashton o...a chiunque altro! Anche loro ti assicureranno che io non ho una ragazza. Perché so che il problema è questo, ma non deve esserlo! Quindi...ora possiamo tornare ad andare d'accordo come qualche ora fa?" ancora non sapevo se credergli: i fatti parlavano chiari, ed io ero delusa dal fatto che mi avesse mentito.
Non sapevo nemmeno cosa rispondergli, ma dovetti ringraziare il fattorino per aver suonato il campanello proprio in quel momento.
Mi aveva salvata.
"Vado ad aprire io." senza aggiungere altro mi alzai e andai ad aprire la porta.
Ritirai, le pizze, pagai e tornai a sedermi sul divano porgendo poi una delle due pizze a Michael.
"Ti sei ricordata qual è la mia pizza preferita! Ma io ti adoro!" appena lui aprí la scatola della pizza, esultò e mi diede un bacio sulla guancia da cui mi tira un po' indietro.
"Non ci vuole molto...prendi sempre quella al salame piccante." risposi freddamente, addentando una fetta della mia pizza.
"Smettila di comportarti così! Smettila di fare l'indifferente! Vicky...sai cosa? Forse preferisco litigare con te, piuttosto che avere questo rapporto così freddo e distaccato, almeno ho la certezza che qualcosa tra noi ci sia, anche se quel qualcosa è solo odio." già non sopportavo più quei suoi discorsetti moralisti.
Ero solo...delusa.
"Tra noi c'è sempre stato odio, e sempre ci sarà. Non voglio più litigare con te, solo perché non avrebbe senso. Ma d'ora in poi, le cose tra noi cambieranno, ed è giusto che sia così. Lo faccio per rispetto nei tuoi confronti, e anche per la tua ragazza." non mi piaceva avere a che fare con ragazzi 'impegnati', anche se ciò che c'era era solo amicizia.
Con Calum...beh, era diverso. Solitamente Grace era sempre con noi.
"Ancora con questa storia?! Vicky, non ho la ragazza, e non voglio nemmeno averla! Se ti dicessi la verità, non capiresti..." sapevo che Michael aveva sempre nascosto molte cose.
Era sempre stato un ragazzo molto misterioso, ed era questo che mi spingeva a passare del tempo con lui.
"Allora continuerò a non capire, e sinceramente...non voglio farlo." sperai che in quel modo sarei riuscita a mettere fine a quella stupida conversazione.
"Possiamo dimenticarci di tutto questo? Abbiamo passato un pomeriggio così bello insieme, e...e mi dispiacerebbe rovinare tutto per una stupida parola che hai sentito mentre ero al cellulare." forse aveva ragione.
Cancellare tutto sarebbe stato meglio per tutti.
"Mi costa molto dirlo, ma credo di doverti dare ragione. Dobbiamo divertirci finché siamo qui, e credo...credo che ce la possiamo fare." non ero certa di ciò che stavo dicendo, ma lo dissi comunque con convinzione.
Lo feci più per convincere me stessa, che lui.
"Che...che cosa? Dici sul serio?" mi chiese girandosi subito verso di me con aria stupita.
Ecco! Ora che i suoi occhi verdi erano puntati nei miei, e anche volendo, non sarei riuscita a mentire.
Era incredibile l'effetto che i suoi occhi avevano su di me.
"Sì, Michael. Dico sul serio. Ma ora basta parlarne, prima che uno di noi due possa cambiare idea." era molto probabile che succedesse, in quanto fossimo entrambi un po'...così.
Fortunatamente la conversazione finí lì.
Almeno finché Michael non decise di parlare ancora.
"Vicky...se vuoi...dopo mangiato puoi suonare la mia chitarra..." a quell'offerta improvvisa, subito mi brillarono gli occhi.
Non potevo credere che me l'avrebbe fatta provare.
"Davvero?! Oh mio dio! Mikey, grazie! Però mi aiuterai tu, vero? Lo sai che non sono molto brava a suonare..." ero così emozionata che cominciai a parlare veloce.
Poteva sembrare una piccola cosa, o una cosa da niente, ma da parte sua era molto.
Aveva detto che non aveva mai fatto toccare a nessuno la sua chitarra, quindi...significava che io sarei stata la prima in assoluto.
In qualche modo mi sentivo onorata.
"Lo so, lo so. Ma stai migliorando, te lo assicuro! In ogni caso, ti aiuterò io come al solito. Anzi! Comincia a pensare a qualcosa che vorresti suonare. Possibilmente qualcosa che conosca anch'io..." ovviamente io non avevo idea di cosa avremmo potuto suonare.
Ciò che all'ascolto poteva sembrarmi abbastanza facile, la maggior parte delle volte si rivelava più che complicato.
"Credo che sia meglio che ci pensi tu..." affermai tornando poi a mangiare la mia pizza.
"Già...forse è meglio. Ho già in mente qualcosa." ero già curiosa di sapere cosa avesse in mente, ma non l'avrei saputo tanto presto.
Avevamo parlato così tanto che la pizza era ancora tutta lì.
A parte la sua...lui l'aveva già quasi finita, e non c'era da stupirsene.
"Intanto che finisci scelgo un film, okay? Ci metterai più di mezz'ora a finire, già lo so..." Michael stava un po' esagerando, ma era vero che ci mettevo sempre troppo a finire anche solo un piatto di pasta.
Io scrollai le spalle con indifferenza, in fondo non mi importava molto di ciò che c'era in TV.
Nel frattempo, lui si alzò per portare in cucina la scatola vuota della sua pizza, e quando tornò a sedersi accanto a me, cominciò a fare zapping alla ricerca di un canale che trasmettesse qualcosa di interessante.
"C'è DragonBall Z! Vicky, ti prego, guardiamolo!" urlò Michael, agitandosi e saltando.
A volte ero convinta di avere a che fare con un bambino.
"Okay. Piace anche a me." in ogni caso, io non avevo nulla in contrario nel guardarlo: quando ero piccola era uno dei miei cartoni animati preferiti.
Dopo i Pokemon ovviamente.
"Credo che tu sia l'unica ragazza che conosco a cui piacciono i Pokemon, DragonBall e la musica punk-rock. Per questo mi piace passare il tempo con te...anche se sei una stronzetta con un carattere di merda." non sapevo se prenderlo come un complimento, o come un insulto.
Ma effettivamente era raro trovare ragazze a cui piacessero le stesse cose che piacevano a me.
In realtà era anche raro trovare ragazzi così.
"Bene. Ora chiudi quella cazzo di bocca, idiota." scherzai, scompigliandogli i capelli che erano già tutti in disordine.
Dopodiché mi alzai, e andai anche io in cucina a buttare il cartone vuoto della pizza.
"Vicky? C'è della birra in frigorifero?" urlò dal salotto.
Era una domanda stupida perché nessuno era andato a fare la spesa da quando eravamo arrivati lì.
"È già tanto se da bere abbiamo l'acqua del rubinetto. Piuttosto...manda un messaggio a quel cretino di Luke, e digli di comprare qualcosa." risposi dalla cucina, controllando comunque se ci fosse qualcosa.
Quando tornai a sedermi sul divano, Michael era al telefono proprio con Luke, e subito attivò il vivavoce.
"Cosa significa che non hai voglia? Stai scherzando? Muovi il culo e vai!" gli disse Michael evidentemente innervosito.
"Mike...Ashton ed io stiamo facendo un giro. Adesso non ho voglia di andare a prendere da bere, okay?" spiegò Luke.
"Non è solo per noi, ma per tutti! E poi...dove cazzo sono Cal e Grace?" sbottò Michael lanciandomi uno sguardo per farmi capire quanto fosse stufo di Luke.
Eppure quei due si consideravano addirittura fratelli.
"Non lo so! Sono andati a cena per conto loro. E poi lo sai...Ash e Cal hanno litigato..." era comprensibile che Calum e Grace volessero stare un po' da soli, in fondo avevano molto di cui parlare.
"Okay...bene...non mi interessa! Ti ho solo chiesto di andare a comprare qualcosa, cazzo! E muoviti!" insistette Michael.
"Eh va bene...ci andremo, ma non subito!" fortunatamente esistevano i supermercati aperti anche di notte, ma probabilmente Luke si sarebbe dimenticato di andare a comprare ciò che gli avevamo chiesto.
Ero certa che avremmo dovuto andarci l'indomani mattina.
"Bravo! E comprami anche delle birre!" a quel punto Michael mise fine alla telefonata.
"Perché cazzo ho un amico così cretino?!" subito si rivolse a me lamentandosi, come se io potessi fare qualcosa.
"Mi faccio la stessa domanda tutti i giorni da tutta la vita...ma è una causa persa." fin da quando l'avevo conosciuto mi chiedevo perché mi fossi scelta un cretino come lui, ma cosa ci potevo fare?!
Il mio 'fratellone' era fatto così.
Michael non mi rispose.
Si voltò solo vero la televisione.
Così, insieme ricominciammo a guardare DragonBall Z.
Ad un certo punto, però, sentimmo la porta di casa aprirsi velocemente, e subito vedemmo entrare Grace e Calum, troppo impegnati a baciarsi così appassionatamente da non notare nemmeno che noi fossimo in salotto.
Calum sollevò Grace, e con lei in braccio, salì le scale.
Non si staccarono nemmeno per un secondo, e fu incredibile il fatto che lui non fosse nemmeno inciampato.
Improvvisamente sentimmo una porta sbattere violentemente.
Sicuramente era quella della loro camera.
"Io non so che dire..." commentai, guardando Michael con sconcerto.
"Non dire niente...non ho parole nemmeno io..." solo a quel punto iniziammo a sentire dei forti rumori provenienti dal piano superiore.
Erano rumori che scandivano un ritmo costante, e chiunque avrebbe capito cosa stesse succedendo in quella stanza.
"Però! Ci stanno dando dentro, eh!" Michael scoppiò a ridere.
Io non ridevo affatto, invece.
"Oh! Stai zitto, Michael! Ti prego, falli smettere..." mi lamentai aspettandomi che lui potesse fare qualcosa.
"E come? Non posso andare a bussare alla loro porta per chiedergli di scopare più piano..." beh, sarebbe stata un'idea.
"Eh che cazzo! Fate meno rumore! C'è qualcuno che vorrebbe guardare la TV qui!" a quel punto, Michael urlò più forte che poteva...facendomi sussusultare.
Non mi aspettavo una reazione così improvvisa da parte sua.
Ma in fondo, potevo aspettarmi davvero di tutto.
In ogni caso, dopo il richiamo di Michael, i rumori cessarono quasi del tutto.
E per essere sicuri di non sentirli più, Michael alzò anche il volume della televisione.
"Era ora..." sbuffai, lasciandomi ricadere con la schiena sul divano.
Anche se Michael rideva, io non ci trovavo proprio nulla da ridere.
Doveva sentirsi così Luke che doveva sempre fare il terzo in comodo con tutti.
"Almeno adesso possiamo guardare la TV in pace..." continuò a ridacchiare.
Così non parlammo più per un po', e ci concentrammo su ciò che stavamo guardando.
Finché, dopo parecchi minuti, non notai che Michael stava cominciando a chiudere gli occhi.
Beh...in realtà era già mezzanotte e mezza, e dovevo ammettere che anche io mi sentivo molto stanca.
"Mikey...stai dormendo..." dissi a bassa voce, toccandogli piano la guancia per svegliarlo dal suo stato di dormiveglia.
La mia voce risultò più assonnata di quanto credessi.
Sentivo già gli occhi chiudersi.
"Vicky...sono stanco..." sussurrò non aprendo nemmeno gli occhi.
A quel punto, io appoggiai la testa sulla sua spalla cercando di rimanere sveglia in ogni modo possibile.
Ma evidentemente non riuscii, perché da quel momento non ricordai più nulla...solo buio.

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