CAPITOLO 61

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Victoria's pov
Quel giorno era iniziato davvero male: avevo cominciato a ricevere dei messaggi orribili da parte di Michael, e anche se quel pomeriggio stesso sembrava che lui non sapesse nemmeno di cosa io stessi parlando, decisi di non credergli comunque.
Lo feci perché tutto ciò non aveva senso.
Ma quando quella sera Michael si presentò davanti a casa mia suonando la sua chitarra, non potei resistere.
Forse...anche se sarebbe stata l'ennesima, un'altra possibilità se la meritava.
Ne ebbi la conferma quando mi disse di aver comprato anche del gelato, ed era incredibile che si fosse ricordato quali fossero i miei gusti preferiti.
Così lo lasciai entrare in casa mia, ma le sue sorprese non erano finite.
Infatti, oltre al mazzo di rose nere e orchidee che mi aveva portato, mi aveva scritto una canzone che riassumeva tutto ciò che ci era successo, ed io non potei contenere l'emozione.
La sua voce era così bella da farmi venire i brividi, e quando finì di cantare per me, non potei fare a meno di alzarmi e abbracciarlo forte.
Era sbagliato pensarlo, ma lo amavo sempre di più anche se sapevo di non essere ricambiata.
A quel punto mangiammo il gelato e nel frattempo parlammo del motivo per cui io l'avessi mandato via quel pomeriggio.
Anche se l'avevo perdonato, non potevo fare a meno di provare rabbia per tutto ciò che mi avesse detto, perché erano parole molto forti.
Ma quando mi disse di aver perso il cellulare il giorno precedente, e del fatto che fosse stato a casa di Catherine, capii che fosse sincero.
Effettivamente avrei dovuto capirlo fin da subito che qualcosa non andava: fino alla sera precedente era rimasto al mio fianco dicendomi parole bellissime, e tutto ciò non poteva essere cambiato in una sola notte.
Ma almeno ora sapevo la verità.
Dopo aver chiarito, Michael mi trascinò letteralmente fuori di casa e mi portò in quello che ormai era diventato il nostro posto speciale: il luogo testimone del nostro primo bacio...ma anche dell'inizio di una tragedia.
Quando arrivammo, restammo per un po' sdraiati sul prato a guardare le stelle, esattamente come era successo tempo prima.
Ma quella volta, Michael mi chiese se potesse fare una cosa.
Inizialmente non capii, ma poi ci baciammo, e fu il bacio più bello che si potesse ricevere.
Sembrava durare minuti interminabili, ma era bello.
Era tutto così perfetto che avrei voluto non finisse mai.
Quel bacio mi provocava le stesse sensazioni che mi provocò anche il nostro primo bacio, e ora sapevo che si trattava di amore.
Quando ci staccammo, Michael mi fece un lungo discorso solo per chiedermi di essere la sua fidanzata, promettendomi che mi avrebbe reso felice.
Io risposi promettendogli lo stesso, e a quel punto lui insistette per ricevere una risposta definitiva alla sua domanda.
Ero così agitata e emozionata allo stesso tempo, che quasi non risposi.
Ovviamente accettai.
Non potevo credere che qualcosa di così bello potesse succedere proprio a me.
"Vicky...ora ti riporto a casa, okay? Si è fatto tardi..." dopo parecchi minuti di silenzio, Michael decise che fosse arrivato il momento di andare, e lo era davvero, anche perché il giorno dopo avremmo dovuto andare a lezione...come al solito.
"Mikey...resti a dormire da me? Per favore..." non avevo cattive intenzioni, e neanche secondi fini.
Volevo solo passare altro tempo con lui.
"Se vuoi che resto...resterò per tutto il tempo che vuoi." detto questo, lui si alzò, e mi porse una mano per invitarmi a fare lo stesso.
Così lo seguii e cominciammo ad incamminarci verso casa mia.
Avevo quasi paura a stargli troppo vicino, o a tenergli la mano...avevo paura di esagerare...che tutto ciò sarebbe stato troppo, e sembrava fossimo diventati freddi e distaccati.
E tutto per colpa della timidezza.
Ma fortunatamente fu Michael a prendere l'iniziativa mettendomi un braccio attorno alla vita attirandomi più vicino a sé.
Io feci lo stesso e appoggiai la testa sulla sua spalla.
Camminammo così fino a casa, ma quando arrivammo, Michael esitò un po' ad entrare.
Era come se improvvisamente fossimo diventati entrambi timidi.
"Mikey...se vuoi cambiarti...credo di avere ancora dei vestiti di Luke. Ho anche un suo pigiama." gli dissi salendo le scale per raggiungere camera mia.
Quando Michael mi seguì, si guardò un po' intorno: non era mai stato in camera mia.
Nel frattempo, io cercai qualcosa da fargli indossare per la notte, finché...
"Era il tuo ragazzo?" appena mi voltai, vidi che Michael aveva preso in mano una fotografia che tenevo sulla mia scrivania.
"Non toccarla!" sbottai togliendogli la fotografia dalle mani.
Non dovevo reagire così...
"Scusa Mikey...è che..." cercai subito di scusarmi, in quanto avessi paura di rovinare ogni cosa.
"Non preoccuparti...Zach manca anche a me..." appena pronunciò quel nome, sbiancai letteralmente.
"Come...come fai a sapere il suo nome?" gli chiesi stupita.
"Era un mio amico...come un fratello per me. Ma non sapevo che fossi tu la sua fidanzata..." lui abbassò nuovamente lo sguardo sulla fotografia.
"Già...lo ero..." risposi sospirando e sedendomi sul letto.
"Cos'è successo davvero quel giorno?" sapevo che prima o poi me l'avrebbe chiesto, e ora che Michael era il mio fidanzato, forse avrei dovuto raccontargli tutto...rivelargli le mie paure, i miei incubi, e ciò che quel maledetto giorno mi aveva fatto cambiare radicalmente trasformando il mio cuore in un pezzo di ghiaccio.

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