CAPITOLO 53

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Luke's pov
Dovevo ammettere che passai lunghi minuti a riflettere su cosa fare, analizzando i pro e i contro.
Forse era stupido farlo, ma io ero fatto così.
Alla fine accettai anche se gli aspetti negativi di quella decisione fossero maggiori di quelli positivi.
"Ora io devo andare: ero uscita per fare delle commissioni per mia madre e credo proprio che mi stia aspettando. Quindi...ti aspetto per l'ora di cena?" mi disse Jenna dopo la mia conferma che avrei passato la notte a casa sua.
"Aspetta! C'è anche tua madre?!" il fatto che non fossimo rimasti da soli mi spaventava un po'.
In realtà era la madre di Jenna a spaventarmi: da quando avevo rotto con sua figlia, non l'avevo mai più né vista, né sentita.
Avevo come l'impressione che ce l'avesse con me in qualche modo.
"Sì, ma per lei non è un problema. Sai che ti adora! A mia madre farebbe solo piacere averti con noi per un po'." ero convinto che lo stesse dicendo solo per non offendermi, ma io sapevo la verità.
O meglio...credevo di conoscerla.
"Anzi! Perché non venite anche voi a cena da me?" a quel punto, Jenna invitò tutti noi.
Forse sarebbe stato meno imbarazzante se con noi ci fossero state anche Victoria e Isabelle.
"Io non credo sia il caso. Sarà per un'altra volta. Grazie lo stesso Jen." Victoria rifiutò immediatamente parlando anche a nome di Isabelle.
Beh...in fondo il suo scopo era lasciarci soli.
"Vic ha ragione. Dopo ciò che ho scoperto, ho solo bisogno di riposarmi..." ero talmente occupato a pensare ad una decisione, che mi ero quasi dimenticato del problema di Isabelle.
Forse lei aveva davvero intenzione di riposarsi, e forse non aveva nessun secondo fine come Victoria.
"Va bene. Allora...io vado. Ah! Vic, domani pomeriggio usciamo. Niente scuse. Hai assolutamente bisogno di uscire da qui!" disse Jenna prima di uscire.
Poi chiuse la porta e sparí.
"Quindi...caro Luke...ora hai un appuntamento! Accetto ringraziamenti..." ironizzò Victoria, suscitando una risata anche da parte di Isabelle.
"Non è un appuntamento! È solo una questione di emergenza!" mi difesi subito.
Dovevo solo dormire a casa sua, non c'era nessun riferimento che potesse portare a pensare ad un vero e proprio appuntamento.
Non lo era.
"Chiamalo come vuoi, ma io lo chiamo 'appuntamento che finirà con una scopata galattica'." Victoria era sempre la solita: pensava sempre male.
"Io non credo proprio..." risposi voltandole le spalle e cominciando a far finta di sistemare la scrivania per nascondere il fatto che fossi diventato completamente rosso in viso.
"Vedremo..." concluse lei.
Poi per qualche secondo calò il silenzio.
"Luke? Ma ora...cos'hai intenzione di fare?" ancora una volta fu la mia migliore amica ad interrompere quella quiete.
"Cosa dovrei fare secondo te? Per un po' starò da Jenna e nel frattempo cercherò un appartamento dove stare per il resto della mia vita..." non sapevo cosa dire.
Non avevo ancora superato il fatto che non potessi più tornare a casa dai miei genitori.
Se per Victoria era stato facile, per me non lo sarebbe stato affatto: io ero sempre stato estremamente legato a mia madre.
"Intendevo riguardo a Jessica..." precisò lei, e improvvisamente sentii un forte senso di colpa.
Non ci avevo pensato.
Cosa potevo fare?
Potevo portare avanti la mia idea di rompere con lei, ma forse in quel modo avrei perso sia Jessica, sia Jenna.
"Ho paura di perdere entrambe..." ammisi tornando a sedermi accanto a lei sul suo letto.
"L'unica che potrai perdere è Jessica: lei non ama te, ma i tuoi soldi. Ne hai avuto la conferma quando hai smesso di comprarle ogni singola cosa. Non hai visto quanto è diventata fredda e distaccata?! Invece Jenna...per quanto possa avercela con te, continuerà ad amarti. Non ha mai smesso di farlo, e questo tu lo sai bene. Non sei così stupido e ingenuo come vuoi far credere, ed io lo so." ascoltai attentamente le parole di Victoria, e a volte mi chiedevo come facesse ad avere sempre la meglio su di me.
Era come se riuscisse a farmi il lavaggio del cervello fino a farmi cedere alle sue volontà.
"Non lo so, Vicky...prima ero così deciso a rompere con Jess...ma ora...non lo so più..." a volte sapevo essere estremamente indeciso, ed era uno dei miei difetti peggiori.
"Lascia Jessica. Questione chiusa." concluse lei con aria completamente indifferente.
Sapevo che lo facesse per il mio bene, in quanto a Victoria non fosse mai piaciuta Jessica.
In realtà non era mai piaciuta neanche ai miei amici...
"Va bene...romperò con lei..." risposi prendendo in mano il mio cellulare.
"Aspetta! Cosa stai facendo? Non vorrai lasciarla con un messaggio, vero?" mi fermò lei.
La mia intenzione era proprio quella.
"In realtà...sì..." c'era un altro modo per farlo?
A me quello sembrava l'unico plausibile.
"L'hai già fatto una volta! Non pensi che dovresti parlare con lei personalmente? Per quanto io possa odiarla, credo che non sia bello essere lasciati con un semplice messaggio senza lasciarle la possibilità di parlare." il suo era solo un consiglio, ma quello era ciò che avrebbe fatto lei, non io.
Io non ero come lei.
"Se lo facessi, non riuscirei nemmeno a lasciarla. Cederei ancora come un povero cretino..." quella era la verità.
Avrei ceduto, e non doveva succedere.
Così riportai lo sguardo sul mio cellulare e pensai ad un modo per scrivere a Jessica che tra noi era finita.
Ma appena aprii la sua chat, notai che era stata lei a scrivermi per prima.
*5:45 p.m.; mittente: Jess<3 ;
Come hai potuto scegliere tua madre e non me? Sei solo un bambino! Se pensi di poter stare ancora con me, ti sbagli di grosso! Io merito di meglio! È finita, Luke! Addio!*
Leggendo quelle parole, dovevo ammettere che mi pianse un po' il cuore.
Dopo tutto quello che avevamo passato insieme, ora era finita.
Ma in fondo era stato meglio così.
"Beh, è inutile che io faccia qualcosa. L'ha già fatto lei: mi ha lasciato con un messaggio. Perfetto, no?!" cercai di scherzarci su, anche se sarebbe stato difficile superarla.
"Non so chi tra voi due sia più immaturo...non ho parole..." Victoria alzò gli occhi al cielo facendomi capire che disapprovava completamente ciò che stavo facendo con Jessica.
"Stai zitta! Era ciò che volevate tutti, no?" cercai di non sembrare troppo dispiaciuto, anche se lo ero.
Cercai di ridere e scherzare con la mia migliore amica, ma lei si accorse subito del mio stato d'animo.
"Chiudi quella cazzo di bocca, cretino!" disse lei ridendo.
Poi mi abbracciò fino a costringermi a sdraiarmi con lei sul suo letto.
Era esattamente come i bei vecchi tempi.
Come quando eravamo praticamente fratello e sorella.
Mi era mancata...
"E questo cos'è? Da quando mi abbracci?" scherzai.
"Sapevo che ne avevi bisogno." rispose lei scrollando le spalle.
Ne avevo davvero bisogno, e per questo non dissi nulla.
Non volevo che sciogliesse quell'abbraccio anche se eravamo sdraiati.
"Vicky? Ma...davvero non ti dispiace che io vada a stare da Jenna?" dopo un paio di minuti di silenzio decisi di fare quella domanda.
Ero solo curioso di sapere cosa pensasse.
"Perché dovrebbe dispiacermi? Certo...mi avrebbe fatto piacere dormire con il mio fratellone, ma io voglio che tu torni con Jenna, e...ho colto l'occasione per mandarti da lei." almeno era stata sincera, e aveva anche dimostrato di tenere davvero a me.
Anche se in realtà già lo sapevo...
"Non so se essere incazzato con te, o se ringraziarti. Fattelo dire! Sei una cazzo di stratega!" era incredibile come avesse pensato a tutta quella strategia per farmi dormire anche solo per una notte con Jenna.
A volte la sua mente mi spaventava per quanto potesse essere contorta.
"Puoi solo ringraziarmi. E sono certa che mi ringrazierai ancora di più domani mattina." lei mi guardò con un sorrisetto perfido.
Avevo capito dove volesse arrivare.
"Per l'ennesima volta: no! Vicky, non succederà! Fattene una ragione!" ero certo che tra me e Jenna non ci sarebbe stato neanche un bacio.
Niente di niente.
Dopo tutto quello che le avevo fatto, di certo non avrebbe ceduto.
Faceva anche fatica ad accettare le mie scuse...
"Vedremo..." la sua sembrava più una sfida, che altro.
Ma io non ero come lei, o come Michael: non ero solito accettare sfide.
Infatti, decisi si non rispondere.
Nessuno parlò per un po', così accesi la TV, e anche Isabelle si mise a guardarla con noi.
Finché non sentimmo squillare il mio cellulare.
Isabelle si allarmò immediatamente sapendo chi potessero essere le uniche persone che avrebbero potuto chiamarmi.
"Luke! Chi è? Scusa...non voglio essere invadente, è che..." Isabelle scattò in piedi, ma subito si scusò per la sua indiscrezioni.
"È tuo fratello. Cazzo! Giuro che io non ho detto niente! Perché mi sta chiamando?" ero preoccupato che Michael potesse sapere qualcosa della gravidanza di sua sorella, ma come?
Nessuno poteva averglielo detto.
"Okay! Rispondi e...e cerca di fare finta di niente. Qualunque cosa ti dica, tu nega e basta!" era ciò che dovevo fare.
Per una volta dovevo controllarmi senza dire cazzate.
Così, dopo aver fatto un respiro profondo, risposi alla telefonata.
"Hey Mike! Come va?" ero talmente impaurito da ciò che avrei potuto dire, che non sapevo nemmeno come cominciare la conversazione.
"Hemmo! Ho saputo di te e Jessica...so che ti ha lasciato lei. Stai bene?" appena sentii quelle parole, feci un enorme sospiro di sollievo.
Fortunatamente riguardava me.
"S...sì, sto bene. Credo che sia stato meglio così..." lo pensavo davvero, e ormai era evidente.
"Permettimi di dire: finalmente, cazzo! L'ho sempre odiata nonostante sia la migliore amica della mia ragazza. Ma...com'è successo? Catherine mi ha solo detto che vi siete lasciati. Era qui con me, ma ora è andata da Jessica. Sembra che lei non l'abbia presa molto bene..." non potevo credere che Jessica stesse male.
Era stata proprio lei a lasciarmi!
Qual era il suo problema?!
"In poche parole...sai che mia madre non ha mai voluto che io stessi con Jess, e quindi...è successo che ci ha beccati insieme a casa mia mentre lei fumava erba. E come se non bastasse, sono stato cacciato di casa. Per questo Jess mi ha lasciato. Sono stato messo davanti ad una scelta: lei, o mia madre, e...beh, ho perso entrambe..." gli spiegai velocemente.
Appena finii di parlare, Michael si mise a ridere esattamente come aveva fatto Victoria quando le avevo raccontato l'accaduto.
"Mike! Non ridere, cazzo! Io sono senza una casa!" tenetti a precisare.
"Te lo sei meritato! Da quanto tempo ti dico di rompere con lei?! Sei tu che non hai voluto darmi ascolto, e adesso guarda dove ti ritrovi..." Michael mi disse le stesse cose che mi aveva detto anche Victoria.
Almeno su una cosa erano d'accordo...
"Un po' di supporto non guasterebbe..." io mi lamentai subito con lui.
Come poteva essere contro di me?
Avrebbe dovuto consolarmi.
"Okay! È vero! Dove sei adesso?" finalmente decise di smetterla e di aiutarmi...o almeno di far finta di farlo.
"Ehm...io...sono al college con Vicky...e..." in quel momento mi tornò in mente Isabelle e ciò che non avrei dovuto dire per nessun motivo.
"Solo con Vicky? E mia sorella dov'è? So che non è con Ashton. Pensavo fosse lì con voi..." improvvisamente Michael iniziò a fare domande ed io mi sentii subito sotto pressione.
"Tua sorella? Sì...lei...ma certo! Certo! È qui anche lei! Perché non dovrebbe?" lanciai sguardi a Isabelle, ma lei sembrava abbastanza tranquilla a riguardo.
Forse mi stavo preoccupato per niente.
"Luke, non mentirmi! Dimmi dove cazzo è mia sorella!" insistette lui con agitazione.
"Mike, ti ho detto che è qui. Dico davvero..." era la verità ed io non sapevo più come convincerlo che non stavo mentendo.
"Ti conosco abbastanza bene da capire quando stai mentendo, per il semplice fatto che tu non sai mentire! Quindi...se non mi dici dove cazzo e mia sorella, vengo lì e ti prendo a calci in culo finché non me lo dirai." era tipico di Michael minacciami in quel modo, ma ormai non mi spaventava più.
"Mike, ti ho già detto la verità." dissi ancora.
"Passamela! Fammi parlare con lei!" mi impose lui.
Così diedi il mio cellulare a Isabelle che mise la telefonata in vivavoce.
"Mike, cosa vuoi?" rispose lei.
"Volevo sapere se Luke mi stava dicendo la verità. Va tutto bene?" chiese lui.
Isabelle assunse subito un'aria preoccupata, come se anche lei non sapesse cosa dire.
"Ehm...sì. Va tutto...bene. Tutto benissimo Mike. Non preoccuparti..." anche lei sembrava molto insicura nel dire le cose.
Non andava affatto bene.
"Perché cazzo mi state mentendo entrambi? Credo di conoscervi abbastanza bene da sapere quando non state dicendo la verità. Ditemi cosa sta succedendo!" ci fu un attimo di totale silenzio.
Come potevamo dirgli cosa stava succedendo?!
"Aspettate! Non ditemi che è come penso! Luke...non sei andato a letto con mia sorella, vero?" non capisco nemmeno come Michael fosse arrivato a pensare qualcosa del genere.
Era semplicemente assurdo!
"Oh dio! Che cosa?! No! Ma che stai dicendo? È tua sorella! Non lo farei mai!" oltre al fatto che era fidanzata, era anche la sorella del mio migliore amico...colui che consideravo come un fratello.
"Allora perché mi state mentendo entrambi?" avevo perso il conto delle volte in cui me lo aveva già chiesto.
Ma qual era il suo problema?!
"Mike, è la verità! Tua sorella ed io siamo al college, nella sua stanza. Tutto qua..." cos'altro potevo dire?
Era quella la verità.
"Sbaglio, o avevi detto che con voi c'era anche Vicky?" dovevo ammettere che quando si trattava di sua sorella, Michael mi faceva letteralmente impazzire.
Diventava insopportabile.
"Sì, cazzo! C'è anche lei! Potresti smetterla di essere così protettivo con Isabelle, e così poco fiducioso nei miei confronti?" ero deluso dal fatto che non si fidasse di me, ma in fondo lui non si fidava di nessuno.
"Come faccio a fidarmi se entrambi mi state mentendo?! Siete delle merde! E tu, piccola bastarda, mandami la tua posizione. Sappi che ti controllo!" forse Michael cominciava a credermi, ma non ne ero sicuro.
"Va bene, ma smettila di rompere i coglioni, okay?" Isabelle accettò, e subito accontentò il fratello.
"Fatto! Allora? Qualche altra richiesta da psicopatico?" aggiunse lei.
Per qualche secondo ci fu silenzio.
Era ovvio che Michael stesse controllando la posizione di Isabelle.
"In realtà sì. Cosa ci fa Luke nella tua stanza?" forse mi sbagliavo...forse non era ancora certo della nostra buona fede.
"Eh dai! Vicky è qui con noi! Cosa cazzo vuoi che faccia con tua sorella?!" mi stavo già stancando delle sue continue domande.
"E io dovrei crederti?" lui mi sfidò.
"Sì, dovresti. Sono qua con loro e non sta succedendo niente." inaspettatamente Victoria intervenne in nostra difesa.
Isabelle ad io ci voltammo immediatamente a guardarla con stupore per ciò che aveva fatto, e neanche Michael osò parlare.
"Ehm...okay...io..." lui cercò di dire qualcosa, ma si fermò.
Poi mise fine alla telefonata.
"Ammetto che questo non me l'aspettavo!" dissi dopo un paio di minuti.
"Nemmeno io. Scusate, ho bisogno di pensare..." a quel punto Victoria uscì lasciando soli me e Isabelle.
"Credi che torneranno mai insieme?" non riuscii a fare a meno di chiederglielo.
Volevo che Michael e Victoria tornassero ad avere quel bellissimo rapporto che avevano sempre avuto.
"Io non credo, Luke. Continuo a sperarci, ma Catherine riesce a manipolare mio fratello come vuole lei. Ti sembrerà strano, ma tra loro è proprio lei che comanda. Michael è solo una sua pedina." odiavo sentire quella verità.
"Lo so, e...vorrei solo che ci fosse un modo..." iniziai a pensare ad un modo per far tornare la mia migliore amica quella che era prima.
Lo volevo fare per lei, perché le volevo bene.
"Forse dovrebbero solo parlare. Da quando mio fratello è uscito dal coma, non si sono mai più parlati...fino a poco fa..." forse quella era davvero l'unica soluzione, ma purtroppo, conoscendo bene entrambi, sapevo quanto potessero essere testardi.
Non avrebbero mai accettato di parlare.
"Tutto ciò è...triste, non credi? Voglio dire...la loro storia non ha un lieto fine e..." non sapevo come spiegarmi.
Sapevo solo che mi dispiaceva per loro.
"Luke...non siamo in un film. Non sempre si ha un lieto fine. Guarda me! Sono l'esempio vivente che la vita fa schifo..." non potevo darle torto.
Nulla stava andando per il verso giusto.
Sembravamo tutti quanti colpiti da una maledizione.
"Hai ragione. Adesso...hai bisogno di qualcosa? Se posso esserti utile in qualche modo...puoi dirmelo. Siamo amici, lo sai..." a quel punto cambiai discorso.
Cercai di esserle il più vicino possibile come amico.
Volevo aiutarla.
"Va bene così. Grazie Luke." lei mi sorrise, dopo mi abbracciò forte.
Era evidente che Isabelle avesse proprio bisogno di un abbraccio.
"Sono proprio contenta che tu non stia più con Jessica adesso." aggiunse poi sciogliendo l'abbraccio.
"Non posso dire lo stesso. Cioè...sì, sono felice perché mi rendo conto di essere sempre più innamorato di Jenna, ma...fa male rompere con la persona con cui ho condiviso tanti momenti felici. Jess è stata parte della mia vita per molto tempo..." ero consapevole di provare molto di più per Jenna, ma era difficile pensare che Jessica fosse appena uscita per sempre dalla mia vita.
"Io credo che la dimenticherai presto. O almeno...lo spero per te." il sorriso di Isabelle era davvero rassicurante.
Era come se mi dicesse che lei era dalla mia parte.
"Credimi...per quanto io voglia tornare con Jenna, so bene che non succederà. L'ho fatta soffrire troppo, e so che non mi perdonerà mai." Jenna era molto fragile, ma talvolta aveva anche un bel caratterino.
Sapevo che sarebbe stato difficile farla cedere.
"Forse ti ha già perdonato. Ti ha invitato a stare a casa sua, e questo è già qualcosa, no?" ci pensai un attimo, e forse aveva ragione.
"Anche se fosse...questo non significa che voglia tornare ad essere la mia ragazza." non riuscivo ad essere positivo a riguardo.
Era impossibile esserlo.
"Dalle tempo! Aspetta che torni a fidarsi ancora di te! Dimostrarle di amarla, e vedrai che le cose cambieranno!" probabilmente era l'unica cosa che potevo fare...anche se non ero molto bravo a farlo.
"Ora non preoccuparti. Ti do una mano a prepararti, così poi potrai andare da lei." la dolcezza di Isabelle mi stupiva sempre di più.
Così, lei si alzò porgendomi una mano per invitarmi a fare lo stesso, poi andò un attimo in bagno e tornò con qualcosa in mano.
"Che cos'è?" domandai mentre mi fece sedere sulla sedia della scrivania.
"Cera per capelli. È di Ash, ma non gli dispiacerà se ne uso un po' per te. In fondo...è per una buona causa." era come se Isabelle cercasse di prepararmi al meglio per un appuntamento che in realtà nemmeno esisteva.
"Sai cosa? Tu e Ash vi assomigliate molto..." affermò lei, sistemandomi i capelli con la cera.
"In realtà ce lo dicono spesso. A volte ci chiedono se siamo fratelli, o qualcosa del genere..." mi misi a ridere per quante volte ce l'avessero chiesto.
Eppure noi non ci eravamo mai visti tanto simili.
"Se non vi conoscessi, lo penserei anche io. Comunque...cos'altro posso aggiungere adesso?" continuò lei iniziando a guardarsi intorno.
"Assolutamente nulla! Non voglio esagerare. Va benissimo così. Grazie Isabelle." a quel punto mi alzai.
La verità era che non vedevo l'ora di arrivare da Jenna.
"E va bene. Allora...buona fortuna!" mi disse abbracciandomi ancora una volta e dandomi un bacio sulla guancia.
Io la ringraziai ancora, dopodiché uscii.
Quando arrivai davanti a casa di Jenna mi sentii parecchio nervoso.
Avevo quasi paura a suonare quel campanello, ma alla fine, con titubanza lo feci.
Lei venne ad aprire la porta e subito mi fece accomodare in salotto.
Mi tornarono in mente tanti ricordi.
In passato avevo trascorso così tanto tempo a casa sua...
"Luke! Ma cosa hai fatto ai capelli?" subito Jenna di accorse di quel piccolo cambiamento.
Mi piaceva il fatto che l'avesse notato, ma forse non le piaceva...
"Dannazione! Lo sapevo! Sapevo che era troppo!" parlai tra me e me, cercando di risistemarmi i capelli come erano sempre stati, ma Jenna mi fermò.
"No! Luke, lasciali! Stai benissimo così!" avrei tanto voluto dirle che anche lei stava benissimo...che era bellissima come sempre, ma dove potevo trovare il coraggio?
"Ah! Intanto volevo dirti che mia madre tornerà questa sera tardi. Sa che starai qui per un paio di giorni, quindi...non ci sono problemi. Per la cena, invece...ordiniamo qualcosa? Sai che sono pessima in cucina." mi spiegò sorridendo con imbarazzo.
"Va bene. Ma solo se mi permetterai di offrirti la cena." era il minimo che potessi fare in quanto suo ospite.
"Sei tu il senzatetto, non io. Quindi stai zitto e fai pagare a me." scherzò.
"Intanto porta di sopra la tua valigia. Ti ho preparato la camera degli ospiti." aggiunse con un falso sorriso.
Me lo aspettavo che non avrei dormito con lei, ma era strano sentirselo dire.
Così, senza aggiungere altro, feci ciò che mi disse di fare, poi tornai in salotto.
"Ho ordinato delle pizze, va bene?" inutile dire che a me andava bene ogni cosa che lei facesse.
Infatti, mi limitai ad annuire.
Poi andai in cucina con l'intento di aiutarla a preparare la tavola?
"Cosa fai lì in cucina? Non pensare alle formalità e mangiamo sul divano davanti alla TV!" entrambi ci mettemmo a ridere.
La verità era che mi sentivo estremamente in imbarazzo.
"Hai già in mente qualcosa da guardare, o cerchiamo qualcosa a caso?" mi chiese ancora, iniziando a cambiare canale sul televisore.
Inizialmente non risposi.
La lasciai fare senza dire nulla.
"Jessica mi ha lasciato." improvvisamente sentii di doverlo dire.
Non sapevo nemmeno perché l'avevo detto.
Non feci altro che maledirmi mentalmente.
Perché dovevo sempre parlare a sproposito?!
"Luke...mi dispiace! Quando è successo?" lei si fermò subito fingendo interesse, ma sapevo che stava mentendo.
In realtà non le dispiaceva affatto.
"Appena te ne sei andata tu. Ma sono felice. Era un po' che volevo rompere con lei..." ammisi evitando il suo sguardo.
"Perché? Pensavo ti trovassi bene con lei." riuscivo a percepire il fastidio che provava parlando di Jessica.
Ma volevo che lei sapesse che ormai quella ragazza fosse uscita dalla mia vita.
"Certo! Jessica è una bella persona, ma lei non è il tipo di persona di cui voglio innamorarmi, lei non è..." proprio in quel momento suonarono alla porta, e lei si alzò lasciando la mia frase in sospeso.
Avrei solo voluto finire di parlare per dirle che non volevo più stare con Jessica perché mi ero reso conto che lei non fosse Jenna...non era come lei.
Ed io non potevo innamorarmi di qualcuno che non fosse Jenna.
"Scusa...sono andata ad aprire al fattorino delle pizze. Dicevamo?" quando Jenna tornò a sedersi sul divano, mi porse la scatola della pizza e cominciammo a mangiare.
"Ehm...nulla...non importa..." dissi rispondendo alla sua domanda.
Lei scrollò le spalle come se in fondo non le importasse.
Mangiammo in silenzio.
Nessuno di noi due osò parlare ancora.
Finché entrambi non finimmo ed io mi alzai per portare i cartoni delle pizze in cucina.
Quando tornai a sedermi accanto lei, mi ringraziò, ma io non riuscii neanche ad alzare lo sguardo.
"Luke...sei strano questa sera. Cos'hai? Stai bene?" dopo un po' lei parlò ancora per rompere il ghiaccio.
"S...sì, sto bene..." risposi con imbarazzo.
"Voglio dire...sembri intimorito. Sai che qui puoi fare come se fossi a casa tua. Non è la prima volta che resti qui per la notte. Voglio che tu ti senta completamente a tuo agio, okay?" lei cercò di rassicurarmi accarezzandomi i capelli e poi appoggiando la testa sulla mia spalla.
Istintivamente le misi un braccio attorno alle spalle.
"Come i bei vecchi tempi..." non volevo dirlo ad alta voce, ma ormai era fatta.
Non riuscivo mai a tenere un pensiero nella mia testa, ed era frustrante...
"Esattamente come i bei vecchi tempi. Ora posso dire anche io che mi sei mancato..." alle sue parole venni preso subito dall'ansia.
Non sapevo cosa dire, e nemmeno cosa fare.
Cercai solo di non guardarla.
Chiusi gli occhi per qualche secondo.
Non volevo cedere.
Non dovevo farlo, altrimenti avrei rovinato tutto.
Il tempo passò ancora, finché non toccammo quasi la mezzanotte.
"Jen...cosa dici di andare a dormire? Domani c'è lezione..." non ero stanco, ma non ne potevo più di quel silenzio così imbarazzante.
"Ehm...sì...credo che sia meglio." lei sorrise, poi salimmo al piano di sopra, ed ognuno entrò nella propria stanza.
Io mi feci una doccia, e quando uscii dal bagno, istintivamente aprii l'armadio e subito notai che c'erano ancora tutti i miei vestiti che avevo lasciato lì quando ero ancora il suo ragazzo.
Pensavo avesse buttato via tutto per come l'avessi trattata.
Era comprensibile se non avesse voluto avere più nessun ricordo di me.
Decisi comunque di prendere un pigiama dalla mia valigia.
Mi sdraiai sul letto, finché non sentii bussare alla porta.
Jenna entrò senza neanche aspettare una mia risposta, ed io mi alzai in piedi immediatamente.
"Volevo darti la buonanotte..." mi stupì il fatto che improvvisamente fosse così gentile con me.
Forse lo faceva solo per pietà.
"Mia madre non è ancora arrivata. Penso che la vedremo domani mattina." continuò lei sedendosi sul letto.
Evidentemente voleva parlare un po' con me, ed io glielo avrei permesso.
"Allora la ringrazierò per l'ospitalità domani mattina." sorrisi non sapendo cos'altro dire.
"La smetti di fare il timido?! Sono anni che vieni qua!" Jenna sembrava volermi spronare, così mi prese un braccio per farmi sedere accanto a lei.
Non riuscivo nemmeno a sostenere il suo sguardo.
"Sì, ma...non è più la stessa cosa..." forse non avrei dovuto dirlo in quel modo.
Speravo di non averla offesa.
"E perché no? Sei sempre stato il mio migliore amico..." il suo sguardo sembrava speranzoso: voleva una conferma che io non avrei potuto darle.
"Sì...lo sono stato..." parlavo al passato perché era evidente che ormai non potessimo più considerarci neanche amici.
"Mi chiedo come siamo arrivati a tutto questo. Vorrei soltanto che tutto torni come prima. Mi mancano quei momenti..." forse Jenna aveva capito a cosa mi stessi riferendo, ma credevo anche che le cose non sarebbero mai tornate come prima.
"Mancano anche a me quei bei momenti...i pomeriggi insieme...tutto quanto..." nonostante tutto, dovevo ammettere che se non fossi stato così stupido da farmi scappare Jenna, le cose sarebbero sicuramente andate diversamente.
Non potei fare a meno di notare i suoi occhi lucidi.
Continuavo a guardare quei suoi occhi bellissimi, e ancora mi chiedevo come avessi potuto lasciarla per Jessica?
Jenna era così perfetta...
"Sei così bella..." sapevo di non doverlo dire, ma non lo feci appositamente.
Non potei comunque evitare di spostarle i capelli dietro le orecchie come facevo sempre.
Era un gesto che mi veniva automatico, e sapevo che a lei era sempre piaciuto che io le toccassi i capelli.
Lei sorrise timidamente, poi si avvicinò a me con titubanza.
La distanza tra noi scomparve definitivamente quando lei appoggiò le sue labbra sulle mie.
Era una sensazione che non provavo da tempo...una sensazione bellissima.
Iniziammo a muovere le labbra in un bacio che mi fece venire i brividi.
Non era nulla di serio, ma a me bastava come conferma che lei fosse tornata a fidarsi di me.
"Buonanotte Luke." improvvisamente Jenna si stacco da me e tornò in camera sua lasciandomi lì come un cretino a fissare il vuoto.
Appena realizzai cosa fosse successo, mi buttai con la schiena sul letto con un sorriso stampato in faccia come una ragazzina innamorata.
Subito dopo presi il mio cellulare.
Avrei voluto dirlo a tutti, ma decisi di inviare un messaggio solo a Victoria e Michael: le persone a cui tenevo di più.
Senza nulla togliere a Calum e Ashton, ovviamente.
Anche loro erano i miei migliori amici, ma il rapporto che avevo con loro era ben diverso da quello che avevo con Victoria e Michael.
Purtroppo però, nessuno dei due mi rispose.
Forse già dormivano, e forse avrei dovuto farlo anche io.
Mi addormentai facilmente sapendo che Jenna ed io eravamo tornati quelli di prima...o quasi.

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