Victoria's pov
"O forse vuole che sia tu a dire, o fare qualcosa." Luke continuò ad insistere.
Cominciavo ad odiarlo davvero...
"Luke! Ma che cazzo stai dicendo? E poi...perché mi stai dicendo tutto questo? Perché vuoi che sia io a scrivergli? E come fai a sapere che lui non lo farà?" iniziai a riempirlo di domande, ma tutto ciò che ricevetti, fu solo uno strano sorrisetto.
"Allora ti importa! Beh...in ogni caso...te lo sto dicendo: conosco abbastanza bene Michael da sapere che non lo farà, e forse...anche perché me l'ha detto lui..." non diedi nemmeno importanza a quella sua ultima frase.
Avevo come l'impressione che stesse mentendo.
"Te l'ha detto lui? E cosa ti ha detto? Sicuramente l'hai ossessionato con le tue fantasie. E anche io conosco abbastanza bene Mikey da sapere che a lui non importa." era ovvio che Michael avesse detto quelle cose, se c'era Luke a provocarlo nello stesso modo in cui stava provocando me.
"L'hai chiamato 'Mikey'!" mi fece subito notare Luke.
"Che cosa?" non mi ero nemmeno resa conto di averlo chiamato in quel modo.
"Già..." non disse altro.
Luke continuava solo a guardarmi negli occhi.
"E...e comunque questo non c'entra nulla! Come ti ho detto: non mi importa del fatto che non voglia scrivermi. Lo vedo già tutti i giorni, e non ho bisogno di sentirlo anche dopo il college." ancora non capivo perché avrei dovuto avere contatti con lui ventiquattro ore su ventiquattro.
Non aveva senso!
"Eh che palle! Perché no?" insistette.
"Perché non mi importa! Se vuole scrivermi, gli risponderò, ma non sarò di certo io a farlo per prima!" ovviamente, ancora una volta passavo io dalla parte della stronza, ma ero fatta così: non ero abituata a cercare le persone, solitamente erano gli altri a cercare me.
"E ora che cosa stai facendo?" improvvisamente vidi che prese in mano il suo cellulare.
Fortunatamente non aveva preso il mio, altrimenti l'avrei ucciso con le mie stesse mani.
"Faccio una videochiamata...a Michael..." come poteva essere sempre così stupido?!
La verità non era che io non volessi vedere Michael, ma anzi...gli volevo bene ed era un mio amico.
Ma continuavo a pensare che se ci eravamo allontanati così improvvisamente, un motivo doveva pur esserci.
"Prima dovresti riaccompagnarmi al college. Si sta facendo tardi." a quel punto mi alzai, ma qualcosa mi diceva che Luke non mi avrebbe seguita.
"Tu stai qua! Sono appena le nove e mezza. Non c'è fretta." infatti, Luke mi tirò per un braccio facendomi sedere nuovamente accanto a lui, e subito fece partire la videochiamata.
Michael rispose dopo pochi squilli, ed io cercai di scostarmi il più possibile da Luke in modo da non apparire nell'inquadratura.
"Hemmooooo! Cosa stai facendo?" chiese Michael urlando come al solito.
Ma in compenso, aveva un bellissimo sorriso stampato in faccia.
"Mike! Non avevo nulla da fare, così ti ho chiamato. Tu invece? Sei impegnato?" davvero Luke non aveva nulla da fare? C'ero io con lui.
Infatti, non potei evitare di lanciargli un'occhiataccia che lui puntualmente ignorò.
"In realtà stavo giocando a un nuovo videogioco. È fantastico! Ora ho messo un attimo in pausa, e una birra fresca non può di certo mancare." era incredibile il rapporto che avevano quei due.
Michael sembrava diverso: era più aperto, parlava di più, un po' come faceva con me.
Solo quando eravamo in gruppo non riusciva ad essere sè stesso, ma io ero riuscita a conoscere il vero Michael.
"Ah, Mike! Comunque...c'è qui Vicky che ti vuole salutare." rise Luke girando la telecamera verso di me.
Istintivamente, io mi rannicchiai, portandomi le ginocchia al petto per nascondermi.
"Ciao Michael!" gridai per farmi sentire, in quanto la mia faccia fosse completamente coperta dalle mie ginocchia.
"Hey Vicky! Guarda che ti vedo lo stesso." Michael mi prese in giro.
"Mike? Dove stai andando?" domandò Luke, vedendo il nostro amico alzarsi e lasciare il cellulare sul letto dove era sdraiato.
"A mettermi una cazzo di maglietta e un cazzo di paio di pantaloni! Sempre che io ne abbia ancora nell'armadio...vero Vicky?" effettivamente, avevo gran parte dei suoi vestiti nel mio armadio al college.
"Di cosa stai parlando? Non c'è niente di tuo nel mio armadio!" a quel punto, smisi di nascondermi, tanto lui non poteva vedermi.
E ovviamente gli ricordai anche che le magliette che aveva lasciato da me, ormai non erano più sue.
A parte i pantaloni...quelli mi stavano enormi...e sì...li avevo provati.
"Michael? Davvero vai a vestirti perché c'è qua Vicky? Credo che sia abituata a vederti in boxer dopo una settima in cui ha dovuto sopportarti nella sua stessa stanza." Luke aveva pienamente ragione...non ci facevo nemmeno caso.
"E comunque...ora che sei vestito puoi venire qua." aggiunse Luke appena Michael tornò davanti alla telecamera del suo telefono.
"Da te? Ma non c'è tua madre?" evidentemente Luke voleva che Michael dormisse da lui.
Ma si ricordava che doveva riaccompagnarmi al college?
"Mamma! Michael e Victoria possono dormire qui per stanotte?" urlò Luke per farsi sentire da sua madre.
"Certo, tesoro!" Liz approvò subito.
Era sempre stata ospitale con tutti, non come aveva fatto mia madre con Ashton...
"Direi che non ci sono problemi. Ti aspettiamo, muoviti." confermò Luke.
"A dopo, brutta merda! Arrivo!" concluse Michael, e la videochiamata terminò.
"Luke! Chi ti ha detto che io voglia dormire qua?! Io torno al college!" non capivo cosa continuasse a spingermi a stare lontano da Michael, ma sapevo solo che non volevo star lì.
"Ormai ho detto a mia madre che resterai. E poi...anche volendo, adesso non potrei riaccompagnarti: devo aspettare Michael." odiavo non avere alternative.
Ormai ero obbligata a restare lì.
Anche perché non avevo voglia di tornare a piedi.
"Sei una merda, Luke!" sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
"Posso sapere perché continuate ad evitarvi a vicenda? Qual è il vostro problema? Non avete nemmeno litigato! Niente di niente! Anzi, dovreste essere ancora più legati dal giorno in cui Michael ti ha aiutata dopo quell'incubo. E invece no! Dal giorno dopo avete iniziato a non guardarvi neanche più in faccia! Ora dimmi quale cazzo è il vostro problema!" sbottò Luke.
Effettivamente aveva ragione.
Dovevamo essere ancora più legati, ma ciò non era successo.
Ci eravamo allontanati ancora di più senza un apparente motivo.
"Possiamo semplicemente aspettare Michael in silenzio?! Hai rotto il cazzo, Luke!" volevo solo che smettesse di parlare del rapporto che c'era tra me e Michael.
Nemmeno noi sapevamo cosa fosse successo davvero.
Forse perché non era successo assolutamente nulla.
"Ah, e un'altra cosa: prova anche solo a far finta di baciarmi davanti a lui, e ti spacco le ossa!" lo minacciai, sicura al cento per cento che l'avrebbe fatto.
Volevo solo che Michael non pensasse male di me.
Volevo che capisse che io non ero come mi dipingevano gli altri, e fino a quel momento ci stavo riuscendo.
"Perché ti importa così tanto? Hai paura che si ingelosisca?" mi provocò Luke.
"Dí un'altra parola, e ti dò fuoco ai capelli!" un'altra minaccia era sicuramente più efficace, soprattutto perché in quel momento tirai fuori dalla tasca un accendino, e accesi la fiamma davanti alla sua faccia.
"Okay, scusa! Non farò niente! Giuro! Ti voglio tanto bene, ma allontana quel coso da me!" Luke sembrava terrorizzato.
In fondo sapeva che se non avesse smesso di provocarmi, l'avrei fatto davvero.
"Così va meglio..." conclusi con un sorrisetto, e rimettendo via l'accendino.
Passò solo qualche minuto prima dell'arrivo Michael.
"Luke! Vai ad aprire. Michael è qua fuori." non aveva ancora suonato il campanello, e nemmeno bussato alla porta, ma aveva inviato un messaggio sul cellulare di Luke, e ovviamente, io lo lessi.
Ormai non mi diceva più nulla a riguardo.
Mi aveva sempre detto di non leggere i suoi messaggi, ma io lo facevo lo stesso.
In fondo...non era il mio ragazzo, e non aveva nulla da nascondermi.
Luke sbuffò, dopodiché andò ad aprire.
Appena si videro, si saltarono letteralmente addosso, come se non si vedessero da mesi, e invece si erano visti solo quel pomeriggio stesso.
Capii che avremmo passato una lunga nottata.
Quei due insieme mi avrebbero fatto impazzire.
"Lo dicevo che dovevo lasciarvi soli! Ma siccome Luke mi ha obbligato a stare qua...se volete un po' di privacy, andate al piano di sopra." li presi in giro, cercando di attirare la loro attenzione.
"Tranquilla, ci sono anche per te!" urlò Michael, per poi correre verso di me che ero seduta sul divano, e saltarmi sopra.
"Mikey! Ma che cazzo...?! Alzati!" risi cercando di spingerlo via, ma inevitabilmente, finimmo per cadere sdraiati sul divano, e come se non bastasse, io mi ritrovai sopra di lui.
"Sai? Forse un pochino mi sei mancata. Ma non più di tanto." ammise lui sorridendomi, mentre io lo guardavo dall'alto.
"Anche tu mi sei mancato, idiota!" ammisi, ed era la pura verità.
Era sempre stato bello passare le giornate con lui.
Mi ero sempre divertita come non mai.
E smettere di vederlo così improvvisamente...beh...non era stato bello.
"Ora chi è che ha bisogno di un po' di privacy?" Luke si intromise.
"Sicuramente non noi. Io sono comoda, e tu?" chiesi a Michael, appoggiando la testa sul suo petto.
"Io un po' meno...ma resisto..." rispose lui, ed entrambi scoppiammo a ridere.
"Bene...io me ne vado di sopra..." Luke se ne andò davvero, ed io stavo per alzarmi da Michael, ma lui me lo impedì.
"Vicky! Ho un'idea! Facciamo vedere un horror a Luke, ma stanotte tu ed io dobbiamo rimanere svegli." mi sussurrò all'oracchio il suo piano, ma avevo bisogno di più dettagli.
"Spiegati meglio!" già mi piaceva tutto quello.
"Se gli facciamo vedere un horror, si addormenterá già spaventato. Sarebbe proprio un peccato lasciarlo dormire così. Perché non concludiamo l'opera? Vai a prendere il mio zaino, e guarda cos'ho trovato." seguii ciò che mi aveva detto, e appena aprii il suo zaino, vidi due maschere di 'Saw-l'enigmista'.
"Ma dove le hai prese?" quella fu la prima domanda che mi venne in mente di fare.
"Vecchi costumi di Halloween. Quindi? Che ne dici?" il suo sorrisetto maligno mi piaceva parecchio.
"Sai che se lo facciamo, morirà d'infarto?" lo avvertii, in caso lui non conoscesse quel lato di Luke.
Sapeva essere un vero fifone quando si trattava di certe cose.
"Sì, lo so." disse scrollando le spalle con indifferenza.
"Bene. Allora ci sto." era incredibile che nonostante la nostra età, continuassimo a comportarci da bambini immaturi.
Ma era ciò che eravamo, e noi ci divertivamo così.
"Forse sarà meglio avvisare Liz. Luke si metterà a gridare quando lo spaventeremo." aggiunsi, per poi andare in cucina dalla madre di Luke.
Fortunatamente avevo confidenza con lei.
"Liz, volevo dirti una cosa." iniziai, parlando con disinvoltura.
Quasi non riuscivo a trattenere le risate.
"Dimmi tutto, cara." mi sorrise lei.
"Volevo avvisarti che...quasta notte, Michael ed io faremo uno scherzo a Luke. Se si metterà a gridare...non preoccuparti." lei subito si mise a ridere.
Conoscevo Liz, e sapevo che l'avrebbe presa sul ridere.
"Fategli ciò che volete. Ho un figlio già abbastanza scemo...può solo migliorare." in effetti non avrebbe di certo potuto peggiorare.
"Lo penso anch'io. Buonanotte Liz." le sorrisi, tornando da Michael soddisfatta.
"Addesso possiamo andare su anche noi. Ricordati lo zaino." detto questo, entrambi salimmo in camera di Luke.
"Allora? Avete finito?" ci chiese lui appena entrammo in camera sua.
"Stavamo solo decidendo un bel film da farti vedere..." gli rispose Michael lanciandomi poi uno sguardo complice.
"Quegli sguardi mi spaventano. Cosa avete in mente?" Luke sembrava preoccupato, e faceva bene ad esserlo.
"Tu stai tranquillo, penseremo a tutto noi. Dammi il telecomando!" dissi andandomi a sdraiare accanto a lui.
Michael si sdraiò accanto a me, ed io strappai il telecomando dalle mani di Luke, per passarlo a Michael.
Lui andò su Netflix, cercò il film 'Saw-L'enigmista' e subito lo fece partire.
"No! Aspettate! Ma voi siete impazziti!" replicò Luke, nascondendosi la faccia sotto ad un cuscino.
"E dai, Luke! Per una volta puoi fare un'eccezione. Tanto ci siamo noi qui con te." cercai di rassicurarlo, lanciando uno sguardo a Michael.
"Proprio perché ci siete voi qui con me, mi preoccupo! Se muoio, sarà solo colpa vostra!" beh, almeno aveva accettato di vedere quel film, vero?
"Luke! Stai zitto!" urlammo all'unisono, avendo entrambi la stessa idea di togliergli il cuscino dalla faccia.
"Così mi fate paura..." commentò Luke.
Poi, finalmente riuscimmo a farlo stare zitto per tutta la durata del film.
Ma fu inevitabile sentirlo gridare, e vederlo nascondersi sotto il cuscino per non vedere certe scene.
Invece, Michael rimase serio per quasi tutto il tempo, mentre io non facevo altro che ridere.
A volte Luke mi diceva che ero psicopatica, ma non mi sentivo più poi così diversa notando che ogni tanto anche Michael rideva quando ridevo io.
"Ragazzi...vi prego...mai più..." ci disse Luke con voce spaventata.
Forse avrebbe dovuto farmi pena, o tenerezza, ma a me veniva solo da ridere.
"Ma dai! È solo un film!" Michael non potè far altro che prenderlo in giro.
Entrambi trovavamo assurdo che a quell'età avesse ancora così tanta paura dei film horror.
"...o forse no..." aggiunsi io.
"Vicky smettila! Tu non capisci che cosa significa avere paura!" effettivamente non lo capivo.
Era questo il bello di non avere sentimenti.
"E quindi...adesso dormiamo?" intervenne Michael dopo qualche minuto, lanciandomi poi uno sguardo.
"Sì! Ma posso dormire in mezzo? Non mi interessa se Vicky mi prenderà a calci nel sonno, ma non ce la faccio. Ho troppa paura che quel...coso mi venga a prendere." Luke non poteva decisamente essere serio.
Infatti, Michael ed io ci guardammo, dopodiché scoppiammo a ridere un'altra volta.
"Perché Vicky dovrebbe prenderti a calci?" chiese Michael.
Evidentemente lui non sapeva che un elefante sarebbe stato più delicato di me nel dormire.
"Ci hai dormito insieme per più di una settimana. Davvero non ti sei accorto di nulla?" continuò Luke.
Michael non mi aveva mai detto nulla a riguardo...
"Se mi avesse preso a calci me ne sarei accorto. Con me è sempre stata tranquilla." affermò lui.
"Credo che tu sia l'unico, Mike. Ho smesso anche di chiedermi il perché. Ma ora dormiamo. E tenetemi al sicuro in mezzo a voi due." concluse Luke, infilandosi tra me e Michael.
Io spesi la luce, e da lì, cominciammo 'tutti' a dormire.
Ma prima, indicai a Michael di tenere il cellulare a fianco a lui.
E appena calò il buio, gli inviai un messaggio.
*12:21 a.m.;
Riuscirai ad alzarti senza svegliare Luke?*
L'unica domanda che mi stavo ponendo era quella.
Michael non sapeva proprio essere delicato.
Sarebbe riuscito anche a spaccare il letto solo sedendocisi sopra.
*12:21 a.m.; mittente: Idiota <3;
Farò del mio meglio! Non pensavo volesse davvero dormire in mezzo...*
Michael mi rispose subito.
Ovviamente nemmeno io mi aspettavo che si sarebbe messo in mezzo.
Pensavo avesse fatto di tutto per far stare vicini me e Michael, ma forse l'avevamo spaventato troppo.
*12:22 a.m.;
Ti conviene non fare casino, idiota! <3 <3*
Risposi ancora.
Non volevo che Michael rovinasse il suo stesso scherzo.
Sembrava un piano così perfetto...non poteva fallire.
*12:22 a.m.; mittente: Idiota <3;
E se si svegliasse?*
La sua domanda era più che lecita, ma io conoscevo Luke.
Michael non doveva preoccuparsi.
*12:23 a.m.;
Nenache uno sparo di cannone lo sveglierebbe. Dobbiamo solo aspettare che si addormenti. Solitamente ci mette poco.*
Era sempre difficile svegliare Luke.
Poteva anche scoppiare la terza guerra mondiale, che lui sarebbe andato avanti a dormire senza sentire nulla.
Beato lui...io mi svegliavo per ogni minimo rumore.
"La smettete di scrivervi, voi due? C'è qui qualcuno che ha paura di ogni rumore che sente! Non infierite! Grazie, e buonanotte!" ci rimproverò Luke.
Pensavo stesse già dormendo, ma fortunatamente non aprì nemmeno gli occhi, altrimenti avrebbe letto i nostri messaggi.
In effetti, entrambi avevamo il telefono con la vibrazione.
Non avevamo nemmeno pensato di toglierla.
In ogni caso, seguimmo ciò che ci aveva detto Luke.
Dovevamo solo aspettare, e speravo che nel frattempo Michael non si addormentasse.
Ma sapevo di poter stare tranquilla a riguardo.
Al contrario di Luke, Michael non riusciva mai a dormire.
Dopo una settimana che avevo passato a dormire con lui, avevo capito che soffriva di insonnia, ma ero felice nel sapere che con me riuscisse a dormire più di quando era da solo.
Nel frattempo, era passata forse una mezz'oretta, e Luke già russava leggermente.
Così mi alzai piano dal letto, e toccai la gamba di Michael per fargli capire che era arrivato il momento di agire.
Lui si alzò a sua volta, stranamente senza fare rumore.
"Vai a prendere le maschere, io intanto cerco qualcosa con cui svegliarlo." sussurrai.
Forse non servivano necessariamente dei rumori per svegliarlo, ma degli oggetti.
"Tieni! Mettila! Cos'hai in mente? Forse ho qualcosa nel mio zaino." Michael mi diede la maschera, e entrambi la indossammo.
"Ah davvero? Allora...hai un righello di quelli lunghi, lunghi nel tuo zaino?" gli chiesi ironicamente, sapendo che non avrebbe potuto averlo.
La mia poteva sembrare un'idea stupida, ma quel righello, al buio, poteva benissimo assomigliare ad un lungo coltello.
"No. Ma se ti interessa ho qualcos'altro di lungo, lungo..." scherzò lui, ed io faticai a trattenere le risate.
"Bravo. Esattamente come piace a me. Dai, Mikey, aiutami a cercare qualcosa!" lo provocai, per poi dirigermi direttamente alla scrivania.
Sapevo che lì poteva esserci qualcosa.
Così mi aiutò a cercare, e sembrava che lui sapesse esattamente dove guardare.
"Ce n'è solo una. Tienila tu." ci rimasi male del fatto che ormai Michael conoscesse la stanza di Luke più di quanto la conoscessi io.
"Ma come hai fatto?!" gli domandai subito.
"L'ho vista qua l'altro giorno quando ero venuto qua per farmi aiutare da Luke in matematica. E ho usato quel coso per...tirarglielo addosso. Non fare domande, per favore." mi spiegò.
Non volevo nemmeno sapere cosa avessero fatto.
Probabilmente avevano cominciato a giocare come due bambini.
Ma in quel momento non importava.
Dovevamo agire.
Così, ci posizionammo all'estremità del letto a pochi centimetri dal viso Luke, e cominciammo a fissarlo dall'alto.
Mentre con il righello, gli diedi una botta sullo stomaco per svegliarlo.
Appena aprí gli occhi, però, ci guardò per qualche secondo, forse per metabolizzare ciò che stava accadendo.
Dopodiché cominciò ad urlare come una ragazzina, e si mise subito seduto.
Io gli punti il righello addosso.
Intanto Michael si avvicinava a lui lentamente.
"No! No! Lasciatemi! Andate via!" urlò ancora, nascondendosi sotto il lenzuolo, che subito gli tolsi.
"Mamma! Vicky! Mike! Dove cazzo siete tutti? Aiutatemi, vi prego!" in quel momento notammo la voce spezzata di Luke che si era rannicchiato in un angolo del letto.
Stava davvero piangendo?
Non doveva finire in quel modo.
Così, feci un cenno a Michael per fargli capire che lo scherzo doveva finire.
Non ci restava altro che toglierci le maschere e accendere la luce.
"Hey Lukey...stai tranquillo, siamo noi..." subito andammo a tranquillizzarlo, ma lui sembrò non apprezzare.
"Vaffanculo! Andatevene! Vi odio, cazzo! Vi odio!" forse era sbagliato, ma nonostante Luke fosse lì a piangere come un bambino, Michael ed io eravamo lì a ridere.
Sembrava proprio che nemmeno lui si sentisse in colpa.
"Smettetela! Smettetela! Lo trovate tanto divertente?" probabilmente Luke non ci avrebbe mai più invitato a dormire a casa sua dopo quel momento, ma la sua reazione era stata davvero esilarante.
"Ma dai, Luke! È solo uno scherzo! Rilassati!" replicò Michael.
"È solo un film! È solo uno scherzo! Michael! Hai rotto il cazzo! Sapete entrambi quanto io abbia paura di queste cose! Ho rischiato di morire!" continuò Luke, non smettendo nemmeno per un secondo di singhiozzare.
Sapevamo che quella degli horror era una delle sue più grandi paure, e non era la prima volta che io ne approfittavo.
Ma quella volta, lo scherzo era riuscito alla perfezione.
"Va bene, forse abbiamo esagerato. Ma ora stai tranquillo, okay?" l'unica cosa che potevo fare era avvicinarmi a lui per consolarlo.
Michael fece lo stesso, iniziando ad accarezzargli la schiena in segno di conforto, mentre io giocherellavo con i suoi capelli.
Sapevamo che così si sarebbe rilassato.
Infatti, dopo pochi minuti, i suoi singhiozzi sparirono, e tornò a guardarci.
"Va meglio? Ti va di tornare a dormire?" disse Michael, interrompendo il silenzio.
Luke annuì senza dire altro, e tutti e tre ci sdraiammo, permettendo a Luke di mettersi in mezzo.
Non ci volle molto fino a quando tutti ci addormentammo...o quasi tutti.
In ogni caso, le sette del mattino erano arrivate in fretta.
Dovevamo svegliarci.
"E che cazzo! Ora basta!" fu Luke a svegliarci gridando, e mettendosi seduto di scatto.
Ci volle solo qualche secondo per realizzare il motivo per cui stesse gridando in quel modo.
Inspiegabilmente Michael ed io ci stavamo tendo per mano, per l'ennesima volta.
Ma com'era successo? Luke dormiva in mezzo a noi...
"Non dormirò mai più con voi due nello stesso letto! Ho passato tutta la notte a prendere calci da entrambi, e con le vostre mani sopra il mio stomaco! Non ho dormito un cazzo!" beh...era lui che aveva voluto tutto quello, se l'era cercata.
"Ora, se non vi dispiace vado a farmi una doccia." a quel punto, Luke scese dal letto ed entrò in bagno a passo svelto.
"Com'è possibile che ci ritroviamo sempre per mano?" mi chiese Michael, voltandosi verso di me.
"È colpa tua!" scherzai, guardandolo negli occhi.
"Io dico che è colpa di Luke." effettivamente la colpa di ogni cosa si poteva dare a lui.
Il motivo?
Ovviamente perché Michael ed io non avevamo di certo intenzione di prenderci la responsabilità di ciò che accadeva.
"Dici che Luke è incazzato con noi?" dopo pochi minuti di silenzio, feci quella domanda a Michael.
Forse lui lo conosceva meglio di me sotto quel punto di vista.
"Credo di sì. Ma gli passerà presto..." rispose lui.
Era come se stesse solo cercare di convincere sè stesso.
Dai suoi occhi avevo capito che non era del tutto convinto di ciò che stava dicendo.
Decisi di non rispondere, in fondo nemmeno io sapevo cosa dire.
"Usciamo insieme questo pomeriggio?" mi propose Michael, cambiando discorso.
E forse, cambiare discorso era la cosa migliore.
"Ecco...bravi! Uscite insieme!" si intromise Luke, uscendo dal bagno con i capelli bagnati e solo un asciugamano avvolto attorno alla vita.
Michael ed io gli lanciammo solo uno sguardo, ma lo ignorammo.
"Mikey...oggi non posso. Devo andare agli allenamenti. Perché non organizzate un'uscita tra voi ragazzi? Anche Grace sarà con me agli allenamenti, quindi Calum sarà libero." non avrei saltato gli allenamenti per nessuna ragione al mondo, chiunque mi conoscesse lo sapeva bene.
E anche Michael lo sapeva.
Sapeva che lo sport era tutta la mia vita, infatti, lui nemmeno insistette.
"Buona idea. Hemmo, tu che dici?" Michael si alzò dal letto, e si rivolse direttamente a Luke che nel frattempo si stava vestendo.
"Quindi mi tocca anche perdonarti per ciò che mi hai fatto stanotte..." Luke fece finta di pensarci un attimo, dopodiché andò avanti.
"Ma va bene. Ci sarò. Più tardi lo diremo anche agli altri. È Ashton che ha sempre buone idee su dove andare." dovevo ammettere che Luke avesse proprio ragione, ma in fondo non erano affari miei, non quella volta.
"Voi intanto organizzatevi. Io vado a prepararmi." a quel punto io mi alzai, presi dei vestiti puliti dall'armadio di Luke, e andai in bagno.
Ci misi un bel po' a fare la doccia, ma comunque meno del solito.
Nonostante questo, però, sentii bussare alla porta.
"Vicky! Quanto cazzo ci metti a farti una doccia?! Dovrei entrare anche io!" quasi mi ero dimenticata che c'era anche Michael.
Beh, non sarei di certo uscita perché me lo diceva lui.
"Mi sto solo truccando! Entra e non rompere i coglioni!" urlai per farmi sentire al di là della porta.
"Non ho intenzione di spogliarmi e farmi la doccia davanti a te!" aveva ragione.
Sicuramente non l'avrei fatto nemmeno io, ma dovevamo far veloce.
"Io ci metterò un po'! Ti conviene entrare!" gli consigliai, e in quel momento entrò sbuffando.
"Potevi anche non truccarti..." si lamentò, iniziando a togliersi la maglietta.
"Hey! Non guardarmi dallo specchio! Ti vedo, sai?" non lo stavo nemmeno guardando...avevo solo lanciato un'occhiata.
"Okay...okay...chiudo gli occhi. Ma sbrigati! Io devo ancora finire, e ho bisogno dello specchio!" detto questo, mi misi le mani davanti agli occhi facendo attenzione a non rovinare il trucco, e mi spostai da davanti allo specchio.
Appena sentii la porticina della doccia chiudersi, tornai a truccarmi.
Mi mancava solo il mascara e il rossetto, ma ci avrei messo un po' a mettere quest'ultimo.
"Vicky? Mi passi l'asciugamano, per favore? Ma non girarti!" mi chiese ed io feci come mi aveva detto.
Fortunatamente avevo appena finito di mettere anche il rossetto.
Michael era stato velocissimo a farsi la doccia...al contrario di me.
Intanto, io rimasi con lo sguardo rivolto verso il muro, mentre lui si vestiva.
"Ho finito. Ora puoi ammirare la mia bellezza!" mi disse, mettendomi le mani sulle spalle per farmi voltare verso di lui.
"Ma stai zitto, idiota!" lo spinsi prendendolo in giro.
Sembrava che quella mattina si fosse svegliato piuttosto di buon umore.
"Rossetto nero? Wow! Ti sta benissimo! Dovresti metterlo più spesso." non mi aspettavo un complimento del genere da parte sua, ma come facevo a non apprezzarlo?!
"Grazie Mikey! Anche se in realtà è un viola scuro...guarda!" dissi prima di stampargli un bacio sul collo apposta per lasciargli il segno del rossetto.
"Hey! Ma che cazzo...?! Ora non va più via!" lui cercò di strofinare, ma il mio era un rossetto waterproof, ci voleva uno struccante apposito per farlo andare via, e ovviamente, non l'avevo portato con me.
"Credo proprio che tu abbia ragione. Beh...cazzi tuoi!" risi, cominciando a rimettere via tutti i trucchi che avevo utilizzato.
"Aspetta! Mi presti la matita?" inizialmente lo guardai perplessa, ma poi gliela passai.
"Che vuoi fare?" chiesi inutilmente.
"Mettermela ovviamente!" sorrise lui, mettendosi davanti allo specchio.
"Posso mettertela io?" adoravo truccare le persone: lo facevo sempre con le mie compagne di squadra prima di una competizione o di un'esibizione.
Così, Michael mi diede la matita, si sedette su uno sgabello, ed io cominciai ad applicare quel colore nero sotto i suoi occhi, dopodiché sfumai un po' con le dita.
"Ecco! Vai a guardarti." sorrisi soddisfatta.
Subito lui si alzò, e andò a guardarsi allo specchio.
"Sì cazzo! Sono Gerard Way!" lui era più soddisfatto di me, non smetteva di guardarsi allo specchio.
"No! Tu sei molto meglio perché ti ho truccato io. E poi...quanto cazzo ti sta bene la matita? Dovresti mettertela ogni giorno!" stava davvero bene.
Quel nero faceva risaltare ancora di più il meraviglioso colore verde dei suoi occhi.
"A me sta bene la matita, a te il rossetto scuro...beh, direi che oggi siamo bellissimi!" non conoscevo ancora quel lato così vanitoso di Michael, ma mi piaceva.
Così, uscimmo insieme dal bagno tra una risata e l'altra, e subito ci trovammo Luke lì davanti ad aspettarci con aria seccata.
"Come mai in bagno insieme tutto questo tempo?" sapevo che Luke ci avrebbe subito fatto una domanda del genere.
"E questo? Cos'è? Perché hai il rossetto di Vicky sul collo?" ovviamente notò anche quello.
"Hemmo...siamo stati in bagno esattamente...dodici minuti. Non ci metterei così poco, se sai cosa intendo..." rispose Michael guardando l'orario sul cellulare.
Luke non poteva essere così stupido da non aver pensato al tempo.
Se davvero avessimo fatto qualcosa, saremmo rimasti ancora in bagno.
In dodici minuti non si fa proprio nulla.
E poi...con Michael?!
Che assurdità!
Mi veniva da ridere solo a pensarci.
Anzi, non riuscivo nemmeno a pensarci.
"Infatti, Luke! E comunque gli ho stampato il rossetto sul collo semplicemente perché non arrivavo alla sua guancia..." anche Michael era molto più alto di me, ma comunque un po' più basso di Luke.
Ma almeno a Michael arrivavo poco al di sopra della spalla, invece a Luke arrivavo a malapena all'altezza delle spalle...
"Potevate evitare. Adesso spiegartelo voi agli altri." effettivamente non avevo pensato al fatto che i nostri amici avrebbero potuto notarlo, e non era difficile intuire che quel segno sul collo di Michael fosse proprio il mio rossetto.
"Ma la smetti di fare il geloso? Non abbiamo fatto niente!" commentai, e nel frattempo, tutti e tre scendemmo le scale, per poi uscire di casa.
"Geloso io? Stai scherzando? Ma se sono stato proprio io a far di tutto per permettervi di riavvicinarvi!" forse Luke stava dicendo la verità, in fondo erano giorni che non faceva altro che parlarmi di Michael.
Ormai, era come se Luke si fosse innamorato di lui.
A volte mi facevano ridere quei due...
"Guarda...non l'avevo notato...sono giorni che mi parli di Victoria!" evidentemente Luke diceva a Michael le stesse cose che diceva a me.
Beh...era prevedibile.
Mi chiedevo soltanto il motivo per cui facesse tutto questo.
"E a me sono giorni che parli di Michael..." dissi, solo per far sapere a Michael che Luke stava facendo il doppio gioco con noi due.
"E dai! Non rompete! Lo faccio per voi!" non sapevo cosa intendesse dire, e forse non l'avremmo mai saputo.
Infatti, appena arrivammo alla macchina di Michael, Luke salí prima di noi sedendosi sui sedili posteriori.
Salimmo anche noi, e Michael mise subito in moto la sua auto.
"Ragazzi! Gli altri dicono che ci aspettano alla caffetteria." ci avvertì Luke.
Dopodiché, nessuno di noi parlò più.
Finché non arrivammo al college, e poi alla caffetteria.
"Quando ci sono Mike e Vic siete sempre in ritardo, eh!" commentò Calum appena ci vide arrivare.
"Già...credo non ci sia nessuno più ritardatario di loro." si aggiunse Ashton, mentre Grace si limitò a ridere e a raggiungere il suo ragazzo che la abbracciò da dietro attirandola a sé.
Continuavo a pensare che erano la coppia più bella che io avessi mai visto.
Erano così carini insieme...
"Ragazzi! Oggi pomeriggio facciamo un'uscita? Vicky e Grace saranno agli allenamenti e..." iniziò Luke, ma improvvisamente Ashton si avvicinò a noi interrompendolo.
"Mike? Cos'hai sul collo?" anche Ashton l'aveva notato, e forse quello sarebbe stato un bel casino.
La sua domanda era retorica.
Infatti, continuava a guardare me e Michael.
"Oh...ehm...Ash, lascia stare. È solo una cazzata: ci siamo svegliati troppo presto oggi, giocavamo a 'obbligo o verità' e...nulla...è solo una stupida penitenza che ho chiesto a Vicky di fare. Niente di che..." fortunatamente fu Luke a parlare e a salvarci il culo.
La sua scusa reggeva alla perfezione.
Infatti, tutti credettero a quella storia inventata da Luke.
Tranne Grace, che mi fece subito un cenno, facendomi capire che pretendeva delle spiegazioni.
Ma perché pensavano sempre tutti male?
Io non ci avevo mai visto nulla di strano nel rapporto che avevo con Michael.
Eravamo solo amici, ed era così che si comportavano gli amici.
Niente di più, niente di meno.
Eravamo noi, solo noi.
Eravamo noi stessi al cento per cento...o quasi.
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Forbidden Love 2 // 5sos
FanficOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...