CAPITOLO 36

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Ashton's pov
Quella mattina mi svegliai con una particolare felicità addosso.
Finalmente ero riuscito a fidanzarmi con una ragazza che mi piaceva davvero.
Non sapevo se ciò che provavo fosse davvero amore.
Forse era ancora troppo presto per dirlo, ma ciò di cui ero certo era che probabilmente sarei cambiato veramente.
Non avevo mai frequentato una ragazza come lei.
Isabelle era diversa dalle altre...diversa da qualunque altra ragazza.
Anche Victoria lo era, ma tra noi non c'era mai stato nulla di serio nonostante a me fosse piaciuta davvero.
Forse lei non era ancora pronta, e forse nemmeno io lo ero: da quanto ne sapevo, ero stato proprio io il primo a tradirla.
Ma anche lei l'aveva fatto.
Ancora mi ricordavo quanta rabbia avevo provato quando l'avevo vista baciare Luke...ma ormai tutto ciò faceva parte del passato, ed era solo una semplice cotta passeggera...o almeno così credevo.
Era passato così tanto tempo che eravamo riusciti addirittura a tornare amici.
Fortunatamente Isabelle aveva accettato il fatto che Victoria ed io fossimo ancora così legati.
Probabilmente sapeva che non ci sarebbe mai più stato nulla tra noi: ormai lei aveva altri interessi, ed io avevo completamente perso la testa per Isabelle.
"Ash! Mia sorella sta arrivando!" Michael mi tirò una leggera gomitata risvegliandomi dai miei pensieri.
Eravamo tutti lì nel bel mezzo del corridoio, e ormai non sapevo neanche di cosa stessero parlando i miei amici.
Probabilmente parlavano del fidanzamento ufficiale di Grace e Calum.
"Ehm...sì...okay..." non sapevo cosa dire al mio migliore amico, e non sapevo nemmeno cosa fare.
La vedevo arrivare, e il suo sguardo era su di me.
"Okay?! Vai da lei, coglione!" Michael insistette ma la verità era che io non volevo farlo.
Forse per non essere troppo invadente, o forse c'era altro...
"Aspetto...aspetto che arrivi lei..." ammisi balbettando.
Poi lei ci raggiunse salutando tutti noi, ma tutto ciò che feci fu darle un bacio sulla guancia e prenderle la mano.
"Sei un deficiente!" mi sussurrò Michael facendomi quasi sentire in colpa.
Ma non mi disse più nulla.
Poco dopo, la campanella suonò.
Tutti se ne andarono ed io accompagnai Isabelle alla sua classe.
Ma non riuscii più a tenerla per mano, tanto che mi allontanai da lei un po' bruscamente.
"Ash! Va tutto bene? Perché ti comporti così?" lei sembrava esserci rimasta un po' male, e non esitò a farmelo notare.
Aveva ragione...
"Tutto bene. Ci vediamo dopo, Bella..." non riuscii a dire altro.
La lasciai lì solo dopo averle accarezzato dolcemente i capelli.
Non feci altro.
Me ne andai e basta.
Durante tutte quelle ore di lezione non feci altro che pensare a lei.
Sentivo qualcosa che mi bloccava dal mostrare ciò che provavo.
Quando fu il momento di andare in mensa per il pranzo, io fui l'ultimo ad arrivare.
Il professore ci teneva in classe sempre più del previsto.
In ogni caso, non andai a sedermi vicino a Isabelle, ma accanto a Michael e Calum.
Feci un semplice saluto generale, e subito ricevetti una strana occhiata da parte di Michael.
Oltre a lui, nessuno sapeva che Isabelle fosse la mia ragazza.
Forse...oltre a lui lo sapeva solo Victoria, in quanto avessero passato la notte insieme.
E poi...quei due si dicevano tutto.
"Ash? C'è qualche problema con mia sorella?" ancora una volta mi ritrovavo a dover dare delle spiegazioni, ma nemmeno io sapevo dargliele.
"Sì...è solo che...non voglio rendere pubblica la nostra relazione..." mi giustificai, e forse ero stato abbastanza convincente anche per Michael.
"Fate come volete..." mi rispose scrollando le spalle con indifferenza.
"Se c'è qualcosa che non va, sappi che puoi parlarmene." era bello avere il supporto di Michael.
In fondo era il mio migliore amico, e ormai anche un fratello.
Detto questo, però, lui tornò a parlare con Victoria ridendo e scherzando, come se nulla fosse successo.
Per tutto il pranzo non rivolsi nemmeno la parola a Isabelle.
Mi faceva un po' pena: sembrava persa...non parlava con nessuno, come se si sentisse fuori luogo.
Quando mancavano pochi minuti al suono della campanella, tutti ci alzammo.
Ognuno raggiunse la propria classe con la propria ragazza, e anche Michael accompagnò Victoria alla sua classe.
Forse avevano anche lezione insieme.
Io feci lo stesso con Isabelle.
Ma ancora una volta non riuscii nemmeno a tenerla per mano.
Nemmeno le rivolsi la parola.
"Bella? Ci vediamo questo pomeriggio?" le chiesi una volta giunti davanti alla sua classe.
Avevo davvero voglia di stare da solo con lei.
"Non posso...devo studiare." Isabelle abbassò lo sguardo.
Sembrava ci fosse qualcosa che non andava in lei.
Esattamente come lo era per me...
"Se vuoi...possiamo studiare insieme. Andiamo dove vuoi tu, va bene?" le proposi ancora, cercando di convincerla ad uscire con me.
"Eh va bene...ma non possiamo stare qui al college: mio fratello mi ha praticamente cacciato via dicendomi che deve passare il pomeriggio qui con Victoria..." pensai subito che ultimamente Michael fosse parecchio strano e misterioso.
Ero certo che nascondesse qualcosa.
Mi chiedevo solo cosa.
Probabilmente l'unica a saperlo era proprio Victoria.
Speravo che a Michael non stesse accadendo nulla di grave.
Era strano dal giorno in cui era stato in ospedale e Victoria l'aveva accompagnato.
"Bene. Allora...passo a prenderti dopo..." le dissi sorridendole timidamente.
"Ash...posso studiare anche questa sera. Se vuoi possiamo fare un giro in centro come abbiamo sempre fatto..." pensai subito che forse eravamo più uniti quando sapevamo di non poterci vedere, piuttosto che ora che stavamo insieme.
Ma non potevo lamentarmi: sapevo che fosse solo colpa mia.
"Facciamo ciò che vuoi. A dopo..." ancora una volta la salutai senza neanche darle un bacio, poi me ne andai.
La mia classe era al piano di sotto, e proprio mentre scendevo le scale, venni inaspettatamente fermato.
"Hey Ash! Come stai?" erano le amiche di Julia, e lei era con loro, ma se ne stava in disparte.
"Direi bene. Voi?" tutte loro mi salutarono con un bacio sulla guancia, ed io mi sentivo particolarmente a disagio.
"Molto bene, grazie per averlo chiesto." a quel punto pensavo mi avrebbero lasciato andare, ma mi sbagliavo.
Una di loro, infatti, mi fermò tenendomi per un braccio.
"Ah! Gira voce che ora esci con la sfigatella..." sapevo che sarebbe successo.
Probabilmente mi avevano visto in compagnia di Isabelle.
"Chi? Isabelle?" domandai per avere una conferma...anche se non ce n'era affatto bisogno.
"Che cosa ne so io? Non so mica come si chiamano le sfigate! Comunque...credo che stiamo parlando della stessa persona: alta, capelli rossi, santarellina..." dalla descrizione sembrava proprio lei, e lo era.
"Allora è lei. Ma...perché me lo state chiedendo?" non capivo quale fosse il punto di tutto ciò.
Dove volevano arrivare?
"Volevamo solo sapere se avessimo visto bene. Da quando frequenti certa gente? Non starai diventando uno di loro, spero. Hai una reputazione..." dovevo aspettarmi anche un'affermazione del genere da parte loro.
Almeno per una volta Julia non c'entrava: era l'unica a non aver ancora detto una parola.
"No! No...è solo...la sorella di un mio vecchio amico." quella era la verità.
Non stavo mentendo.
"Almeno è carino il tuo amico?" mi chiese ancora.
Quelle ragazze pensavano solo a portarsi a letto il maggior numero di ragazzi del college.
Non sarebbero mai state come Isabelle.
"Non sono io a dover giudicare, e comunque è già impegnato." non avrei mai lasciato Michael nelle loro mani.
Non avrei potuto fargli questo.
"E va bene. Ma quindi...in poche parole, cerchi di farti la sorella sfigata del tuo amico! Punti all'impossibile, caro Ash!" una di loro rise, e le sue amiche si unirono a lei.
Stavano divertendo insopportabili.
"In realtà..." iniziai.
"Aspetta! Non dirmi che già ci stai insieme..." continuò un'altra.
"Ovvio che no! Perché dovrei?! Non succederà mai!" non sapevo perché l'avevo detto, e non sapevo perché stavo mentendo.
Forse per fare bella figura davanti a loro.
Avevo pur sempre una reputazione da difendere.
"Meno male. Ma non dovresti più farti vedere con lei. Le persone parlano, ricordatelo." ciò che mi stavano dicendo era che gli sfigati stavano con gli sfigati, e a me non sarebbe convenuto farlo.
Era sempre la stessa storia...
"Se davvero sei interessato a lei...cazzo! Sei caduto davvero in basso, Ash! C'è di meglio! Guardati attorno!" continuò un'altra.
"E basta ragazze! Lasciatelo in pace! Non sono affari nostri, okay?" ero felice dell'improvviso intervento di Julia.
Non potevo credere che mi stesse difendendo.
"Era solo un consiglio per un amico. Sei uno dei ragazzi più popolari qui al college, e ti rovineresti solo la reputazione a farti vedere in giro con una come lei." insistette una di loro.
Ed io ero consapevole che avesse ragione.
Lo sapevo eccome...
"Ho detto basta! Andiamo prima che non ci facciano più entrare in classe. Forza! Camminate!" Julia spinse le sue amiche a proseguire nella direzione in cui stavano andando, e appena riuscii a guardarla negli occhi, le sussurrai un semplice 'grazie'.
Se lo meritava per avermi difeso.
Intanto io rimasi lì finché loro non se ne andarono del tutto.
Solo dopo aver fatto un sospiro di sollievo proseguii anch'io, ma solo in quel momento mi accorsi che alla fine della rampa di scale c'era seduta Victoria.
Speravo non ci fosse stato anche Michael con lei.
E soprattutto speravo non avessero sentito nulla di ciò che avevo detto.
Fortunatamente, quando raggiunsi Victoria, vidi che era da sola, ma dovevo assicurarmi che non avesse sentito.
"Hey Vic! Cosa ci fai qua?" le chiesi subito, mettendole una mano sulla spalla.
"Sono stata sbattuta fuori dalla classe...come al solito. Ma potrei farti la stessa domanda. Ah, no! Aspetta! Già so la risposta..." lei sbottò, e senza neanche voltarsi, tirò via bruscamente la mia mano dalla sua spalla.
Era chiaro che avesse sentito tutto.
"Vic...non so cosa tu abbia sentito, ma ho dovuto farlo, okay?" cercai di giustificarmi...anche se non avrei potuto farlo in nessun modo.
"Hai dovuto farlo?! Tu hai qualche problema, Ash! Hai fatto di tutto per stare con Isabelle, e ora che è la tua ragazza, neghi pure che lo sia?! Ti vergogni di lei, per caso?" lei si alzò attaccandomi immediatamente.
Come potevo darle torto?
La verità era proprio quella...
"Non è che io mi vergogni di lei! È che...è difficile! È tutto nuovo per me..." non sapevo cos'altro dirle per farle credere che si sbagliava.
"Ammettilo! Se io mi sbagliassi, avresti detto la verità a quelle troie! Avresti ammesso che Isabelle è la tua ragazza!" Victoria aveva semplicemente ragione.
"Eh dai, Vic! Tu cosa avresti fatto al mio posto?" ero convinto che lei avrebbe fatto lo stesso, e non poteva essere diverso da così.
"Se io amassi una persona, lo direi al mondo intero senza pensarci due volte! Ti sei già dimenticato che io ti ho accettato quando nessun altro l'aveva fatto? Anche tu eri considerato uno sfigato, ma non ho avuto paura di farmi vedere con te!" mi ero dimenticato che all'inizio io fossi un emarginato esattamente come Isabelle: se non fosse stato per Victoria, nessuno mi avrebbe considerato.
"Ma per te è diverso! È tutto più facile! Tu non diventerai mai sfigata da un giorno all'altro, e nessuno verrebbe a criticarti se tu frequentassi uno che nessuno considera!" forse potevo sembrare stronzo, ma lo pensavo davvero.
Non volevo essere cattivo con lei, ma era semplicemente la verità.
"Davvero ti importa così tanto delle critiche? Ti importa più di te stesso che di lei? Non dico che sia sbagliato preoccuparsi anche di sé stessi, ma pensa anche a lei se ti piace davvero come vuoi far credere." non mi stava più urlando contro, ma il suo tono faceva capire quanto fosse ancora arrabbiata con me.
"E poi...perché hai mentito su Michael? Lui non ha una ragazza!" notando che io non sapessi più cosa rispondere, proseguì con un'altra domanda.
"Perché non l'avrei mai lasciato nelle loro mani. Avresti preferito vederlo con una di loro piuttosto che con te?" non c'era domanda più facile di quella.
E poi Michael non avrebbe mai accettato di passare anche solo un'ora con gente come loro.
"Lui può fare ciò che vuole, ma...grazie..." sapevo che l'avrebbe apprezzato.
In fondo era il suo migliore amico...se non qualcosa di più.
"Non c'è problema. Ti capisco..." capivo benissimo cosa potesse provare nel vedere Michael con un'altra ragazza.
Era normale che fosse gelosa.
Io avevo sempre provato lo stesso quando qualche ragazzo parlava con Isabelle, anche se succedeva molto raramente.
"In ogni caso...credo che sia meglio che tu parli con Isabelle. O almeno parlane con Michael. Non so cosa dirti..." lei riportò il discorso a quello iniziale cercando di darmi dei consigli che non avrei potuto accettare.
"Non posso! Se dicessi a Michael che mi vergogno a farmi vedere in giro con sua sorella, mi ucciderebbe con le sue stesse mani! Dopo tutto il tempo che ci ha messo ad accettare la mia relazione con Isabelle...non penso che parlargliene sia una buona idea..." come avrei potuto dire una cosa del genere a Michael senza farmi uccidere?!
Non potevo dirgli nulla a riguardo.
"Capisco che tu possa avere paura di Michael, ma di Isabelle...parlane con lei! Credo che ci sia rimasta molto male oggi. Ho visto com'era durante l'ora di pranzo..." anche io avevo visto che era giù di morale, e inizialmente non capivo cosa avesse, ma poi mi ero reso conto di ciò che stavo facendo.
"Tu la fai facile...non posso nemmeno dirlo a lei. Sai come starebbe male a causa mia? Non voglio che succeda! Io voglio stare con lei!" non c'era niente di più vero nelle mie parole: io tenevo veramente ad Isabelle, e non mi sarei mai pentito di averle chiesto di essere la mia ragazza...purché lo fossimo fuori dal college.
"Allora dimostraglielo! Potrai dire che non sono affari miei, ma non si tratta così una ragazza. Che sia una mia amica, oppure no..." sembrava quasi più dispiaciuta Victoria, di me.
Ma ciò che diceva era vero: non potevo trattare in quel modo una ragazza, soprattutto se era proprio la mia fidanzata.
Ero solo...confuso.
"Oggi pomeriggio uscirò con lei. Questo basta per dimostrarle che voglio stare con lei?" tutto ciò di cui avevo bisogno era solo un parere femminile, ed ero certo che lei fosse la persona giusta a cui chiedere...anche se non aveva un ragazzo.
"Non basta, Ash...sono i piccoli gesti che contano. Come ad esempio prenderle la mano, spostarle i capelli dal viso, starle vicino nei momenti peggiori...è questo ciò che conta..." forse i suoi consigli mi sarebbero serviti davvero, ma mentre parlava notai qualcosa di strano in lei.
Forse stava ripensando a qualcuno...ma non avrei mai saputo la verità.
"Dici che non contano anche i 'grandi gesti' come farle regali costosi, o cose del genere? Calum mi ha detto che è questo che fa felici le ragazze..." in precedenza avevo chiesto consiglio anche a Calum, e quella era stata la sua risposta.
"Calum è diverso da te, e Isabelle non è come Grace. Anche io sono diversa da loro: io preferisco una tranquilla passeggiata nel parco in piena notte, un semplice gelato, passare interi pomeriggi nelle sale giochi..." non riuscii a trattenere un sorriso sentendo le sue parole.
Era tutto così chiaro...
"Stai descrivendo le tue giornate tipo con Mike..." commenti nonostante sapessi che tutto ciò l'avrebbe fatta sentire in imbarazzo.
"Lo so! Perché lui è il mio migliore amico e mi piace passare giornate del genere con lui. Vedi? Michael non è il mio ragazzo, e non lo sarà mai, ma basta poco a fare falice una ragazza. Non c'è bisogno di esagerare. Fidati! Isabelle preferisce passare del tempo con te! Vuole solo le tue attenzioni...che tu la faccia sentire amata, e che dimostri di tenere davvero a lei." sembrava che tutto ciò che stesse dicendo, fosse stato solo ciò che avrebbe voluto lei da una relazione, ma avrei dovuto ascoltarla: forse aveva ragione a dire che ad Isabelle non interessava il lusso come a Grace.
Erano persone molto diverse nonostante una fosse la mia migliore amica, e l'altra la mia ragazza.
"Ci sto provando! Ma solo fuori dal college riesco ad essere pienamente me stesso con lei." ammisi.
Quel posto era proprio la mia debolezza.
"Devi solo farti un esame di coscienza, Ash. I tuoi sentimenti non possono cambiare in base al luogo in cui ti trovi. Se continui così, andrà a finire che sarete in due a soffrire. E se è così che vuoi che sia, allora ti consiglio di lasciar perdere." non potevo credere che mi stesse chiedendo di lasciarla dopo meno di un giorno che stavo con lei.
Sarebbe stato assurdo.
E poi...io non lo volevo fare.
"È troppo presto per lasciar perdere. Forse...devo solo farci l'abitudine." aspettare sarebbe stata la soluzione migliore, anche se probabilmente...più il tempo passava, più avremmo sofferto in futuro.
"Fai come vuoi. Io credo di averti detto tutto ciò che avevo da dire. Ora tocca a te..." lei concluse rinunciando al suo tentativo di farmi ragionare, ma forse non aveva capito che parlare con lei mi avesse fatto molto bene.
"Vic...potresti non dire niente a Mike, per favore?" le chiesi questo perché sapevo che ne avrebbe parlato con lui, e se qualcuno doveva dirglielo, quel qualcuno dovevo essere io.
Anche se non l'avrei di certo fatto...
"Non mi intrometto negli affari vostri. Il mio era solo un consiglio." lei mi sorrise come per rassicurarmi.
Non aveva più quel tono da stronza che aveva usato fino a poco prima.
"Allora...grazie..." conclusi notando che lei continuasse a guardarsi intorno e lanciare occhiate al suo cellulare.
"Aspetti qualcuno?" le chiesi, in quanto ormai per me fosse stato troppo tardi per andare in classe.
Anzi...la lezione era anche già quasi finita.
"Non lo so...Michael mi ha detto che sarebbe venuto a farmi compagnia per qualche minuto, ma ormai è passata mezz'ora..." probabilmente si erano scritti mentre io ero a parlare con Julia e le sue amiche.
"Se vuoi ti faccio compagnia io. Tanto...non ho nient'altro da fare." le proposi...anche se forse avrebbe rifiutato.
"Come vuoi..." passarono solo pochi minuti finché non ci raggiunse Michael.
"Hey Vicky!" lui nemmeno si accorse di me.
Andò direttamente da Victoria e le diede un bacio sul collo abbracciandola da dietro.
Michael era così diverso da quando conosceva Victoria...
"Mikey! È mezz'ora che ti aspetto!" lei subito si voltò ricambiando l'abbraccio.
Per un momento pensai che fossero davvero carini insieme.
"Lo so...mi dispiace. Il professore non mi faceva uscire perché doveva finire di spiegare. Non posso nemmeno stare fuori più di tanto...ho solo chiesto di andare in bagno..." Michael era decisamente cambiato: prima non avrebbe mai fatto nulla del genere per nessuno.
"Potevi dirmelo che c'erano problemi! Non voglio che tu finisca nei guai per colpa mia!" anche Victoria era cambiata parecchio dal giorno in cui l'avevo conosciuta: non si sarebbe mai preoccupata per qualcuno in quel modo.
"Non preoccuparti. Anche io volevo vederti e staccare un po' dalla lezione." in quel momento mi sentivo come il terzo in comodo.
Era come se non mi vedessero più...come se improvvisamente ci fossero stati solo loro.
"E comunque non mi hai ancora detto perché sei stata sbattuta fuori un'altra volta..." Michael rise prendendola in giro, anche se era l'ultimo che poteva permettersi di farlo: tra lui e Victoria, probabilmente facevano a gara per chi venisse mandato fuori dalla classe più volte...
"Stavo scrivendo a te e sono stata beccata ad usare il cellulare..." lei non aggiunse altro, come se tutto ciò fosse normale...e forse per lei lo era.
"Adesso chi è l'idiota? Io, o te?" rise Michael.
Era bello vederli scherzare, sapendo che fino a qualche mese prima non riuscivano nemmeno a guardarsi in faccia.
"Ah! Ciao Ash! Non ti avevo visto! Cosa ci fai anche tu qui?" finalmente Michael si accorse di me.
Ormai non me l'aspettavo più...
"Hey! Ho accompagnato Isabelle in classe, e io non ho fatto in tempo ad andare a lezione, quindi...eccomi qui..." spiegai velocemente, ovviamente evitando ogni particolare.
Non potevo dirgli di Julia e le sue amiche.
"Allora non accompagnarla! Quella saputella sa arrivarci anche da sola." rispose Michael.
Sapevo che avrei anche potuto non accompagnarla, ma era l'unico modo che avevo di stare vicino a lei anche al college.
"Mikey! Ma cos'hai contro tua sorella?!" Victoria non esitò a riprenderlo, ed effettivamente dava fastidio anche a me il fatto Michael si prendesse gioco della mia ragazza.
"Ogni cosa! Ultimamente non la sopporto...dice cose assurde, mi fa domande su domande, e...giuro che mi sta facendo incazzare così tanto!" beh, perlomeno aveva i suoi buoni motivi per avercela con lei.
"Domande riguardo a cosa?" chiese Victoria, apparentemente interessata al discorso.
"Riguardo a noi. Le solite cose...ma lasciamo perdere. Non parliamone nemmeno..." non capivo a chi si riferisse con quel 'noi'...forse a me...forse a Victoria.
"Mike! Questo pomeriggio esco con tua sorella." pensai che cambiare discorso sarebbe stata la cosa migliore, e speravo in una reazione positiva da parte sua.
"Tanto meglio! Almeno me la tieni fuori dai piedi per un po'." lui rise.
Era ovvio che le volesse bene.
Forse era solo una semplice lite tra fratelli.
Anche a me succedeva spesso, soprattutto con mia sorella.
"Vicky, possiamo andare a prendere un gelato in centro, se ti va." lui le propose di uscire, ma subito ricevette un'occhiataccia.
"Michael...dobbiamo studiare per il test di domani! Te l'ho già detto che non possiamo permetterci un'insufficienza. E poi verrà Luke ad aiutarci, non ricordi?" Michael alzò gli occhi al cielo alle parole di Victoria, ma dovette cedere.
Non avrebbe potuto fare altrimenti.
"Già...lo so...ma stasera..." lui cominciò a parlare, ma venne subito fermato.
"Neanche stasera. Se vuoi esci tu. Io preferisco riposarmi..." era strano che Victoria rifiutasse di uscire alla sera, ma quella volta era strettamente necessario.
"Cosa esco a fare senza di te? Posso almeno restare a dormire qui? Mia sorella può benissimo andarsene a casa." non capivo quale fosse il suo problema se Isabelle fosse rimasta lì con loro.
Con o senza di lei, Michael e Victoria avrebbero comunque dormito nello stesso letto.
"A me fa solo piacere, lo sai. Ma se vuoi uscire, fallo pure senza di me. Puoi fare ciò che vuoi." se avessi avuto quella conversazione con Isabelle, l'avrei tenuta chiusa in casa.
Solo io potevo uscire con lei.
Nessun altro.
Ero sempre stato molto geloso, e con lei lo sarei stato anche di più se fosse stato necessario.
"Resto da te. Ci vediamo dopo Vicky. Ciao Ash!" Michael prese la sua decisione finale, dopodiché se ne andò salutando Victoria con un bacio sulla guancia, e me con un semplice cenno del capo.
Notai subito Victoria seguire Michael con lo sguardo, senza mai staccargli gli occhi di dosso.
Non potei fare a meno di sorridere a quella scena.
"Hai finito?" le dissi ridendo, come per prenderla in giro.
"Eh? Cosa?" lei si voltò verso di me con un enorme sorriso stampato in faccia.
Mi ero perso qualcosa?
Cosa stava succedendo?
"Lo stavi fissando!" le feci notare tirandole un leggero pugno sulla spalla.
"Ma chi? Michael? Non è vero!" Victoria si mise a ridere, ma era evidente un leggero imbarazzo: le guance le stavano diventando rosse.
"Farò finta di non aver visto niente, ma qui siamo in due a dover parlare con qualcuno. Tu che dici?" tutti noi continuavamo a provocare Michael e Victoria dicendo che sarebbero stati bene insieme.
Loro si arrabbiavano sempre giustificandosi con la solita scusa di essere solo migliori amici, ma ultimamente non sembrava più così.
Entrambi si comportavano in modo parecchio strano.
Non sapevo esattamente cosa ci fosse tra loro, ma era un rapporto molto forte, e anche particolare.
Un rapporto che probabilmente solo loro due erano in grado di capire.
"Ma stai zitto!" lei cercò di fare la dura, ma le sue risate la contraddicevano.
"Vale anche per Mike...non solo per te." andai avanti a prenderla in giro, e Victoria non sembrava poi così infastidita.
Era solo in imbarazzo, e questo era evidente.
"Smettila, Ash! Cominciamo ad andare in classe..." lei cercò di cambiare discorso, e insieme cominciammo a recarci verso la classe dell'ora successiva...anche se la campanella non era ancora suonata.
Restammo lì a parlare ancora per un po', poi ognuno di noi andò a lezione.
Le ore passarono, e quando uscii dal college, andai direttamente al parcheggio.
Avvisai Isabelle che l'avrei aspettata in macchina solo perché ancora una volta non volevo farmi vedere con lei.
Non sapevo quando tutto ciò sarebbe cambiato...forse mai.
"Hey Ash! Come mai non mi hai aspettato all'uscita?" mi chiese Isabelle entrando subito in macchina e sedendosi accanto a me.
Mi aspettavo una domanda del genere da parte sua.
"Perché è più comodo qui...e...fa freddino fuori..." non sapevo che scusa inventare per nasconderle la verità.
In fondo...non ero bravo con le scuse.
"Ash! Ci sono quasi trenta gradi fuori! Come puoi avere freddo?" Isabelle si mise a ridere, incredula che io potessi avere davvero freddo...e aveva ragione a crederlo.
"Non importa...andiamo?" a quel punto partii senza aggiungere altro.
Per tutto il tragitto lei non fece altro che raccontarmi della sua giornata, ma io non la stavo ascoltando come avrei dovuto.
Continuavo a pensare ad altro.
Eppure mi era sempre piaciuto ascoltare.
Ricominciai ad ascoltarla solo dopo aver parcheggiato la macchina e dopo aver cominciato a camminare per le vie del centro.
Sembrava avesse molto da raccontare.
"Ash! Ma mi stai ascoltando?" evidentemente si era accorta che avevo la testa completamente persa nei miei pensieri, e non esitò a farmelo notare.
"Scusa Bella...stavo solo pensando." ammisi prendendola per mano.
"Davvero? E a chi?" lei sorrise, forse preoccupata del fatto che avessi potuto pensare a qualcuno che non fosse lei, ma non era così.
"A chi, secondo te? Penso a te..." forse era banale come cosa, ma era vero.
Non facevo altro che pensare a lei.
Era come se mi fosse mancato il suo contatto fisico, tanto da fermarla un attimo dal camminare per poi baciarla con delicatezza.
Lei mi appoggiò le braccia sulle spalle, allacciando le mani dietro la mia nuca.
Non potei fare a meno di attirarla di più a me per intensificare il bacio.
Per la prima volta, potevo dire di averla baciata per davvero.
Un vero bacio dove le nostre lingue si incontrarono.
Sentii uno strano brivido stando così vicino a lei.
Era una sensazione stupenda...
"Non sai quanto tu significhi per me..." le sussurrai dopo aver messo fine a quel bacio.
Non riuscivo a smettere di guardarla negli occhi.
Mi faceva stare così bene...
"Anche tu, Ash...non sai quanto io sia stata male quando non potevo vederti..." ammise Isabelle, cercando di evitare il mio sguardo.
Sapevo bene quanto avesse sofferto, e lo stesso fu per me.
Mi mancava più di chiunque altro.
"Lo so...ma non accadrà più, okay? Te lo assicuro!" in realtà non potevo esserne così sicuro.
Dipendeva solo da me.
Ma ci avrei provato.
"Questo sarà sempre mio fratello a deciderlo, e...non l'ho nemmeno avvisato che sarei uscita con te!" improvvisamente si allontanò da me e prese subito il cellulare, come se avesse davvero paura di qualcosa.
"Tranquilla. Ci ho già parlato io. Anzi! Mi ha anche detto di tenerti lontana da lui." scherzai solo per cercare di tranquillizzarla, per farle capire che fosse tutto a posto, e lei sembrò subito calmarsi.
"Sì...lo so che non mi vuole tra i piedi quando c'è Vic. Me l'ha detto centinaia di volte..." non ero a conoscenza di ciò che mi stava dicendo Isabelle.
Mi chiedevo solo perché considerasse sua sorella un ostacolo quando lui era con la sua migliore amica.
"Va beh, ma in fondo sono lì a studiare. C'è anche Luke che li sta aiutando." tenetti a dire, come per giustificare i miei amici.
"Mio fratello che studia?! Questa sì che è una novità! Se fosse vero...forse dovrei ammettere che Victoria gli sta facendo davvero bene..." effettivamente non avevo pensato al fatto che Michael avesse cominciato a studiare solo da quando aveva conosciuto Victoria.
Lui non aveva mai studiato molto, e mai l'avrebbe fatto in precedenza.
Lo stesso valeva per Victoria: anche lei non studiava mai molto, anche se lo faceva sicuramente più di Michael...e non ci voleva molto.
Isabelle aveva ragione: quel rapporto faceva molto bene ad entrambi.
Sia in campo emotivo, che scolastico.
Erano persone diverse da quelle che avevo conosciuto in passato.
Erano entrambi cambiati.
"Ah! Mike mi ha anche detto di avvisarti che non dormirai al college perché resterà lui lì con Vic. Quindi mi ha incaricato di riportarti a casa quando vorrai." mi ero completamente dimenticato di dirle che sarebbe tornata a casa e non al college, ma appena la avvertii, lei alzò gli occhi al cielo.
"Non capisco! Io non lo sopporto! Perché deve sempre cacciarmi via dalla mia stanza, se tanto loro dormono nello stesso letto?! Qual è il suo problema?!" lei sbottò, palesemente infastidita dal continuo controllo che Michael aveva sulla sua vita.
"Fossi in te, non me lo chiederei nemmeno..." mi misi a ridere alla mia stessa battuta, e lei si unì alla mia risata.
"Ma che schifo, Ash! Sei un pervertito! Mio fratello e Vic non farebbero mai nulla di tutto ciò. Te lo posso assicurare!" lei credeva sempre a tutto ciò che le diceva Michael, soprattutto a ciò che le diceva Victoria, e forse quella era la verità, ma come faceva ad esserne così sicura?
"Mai dire mai. Ma li hai visti?!" continuai ridendo.
A volte mi chiedevo perché si finiva sempre per parlare di loro...
"Sì! Ovvio che vedo come si comportano. Conosco mio fratello più di chiunque altro, e vedo il suo drastico cambiamento. Ma se lui dice che con Victoria non andrebbe mai oltre l'amicizia, allora gli credo. E poi...anche lei continua a dire la stessa cosa. Quei due non hanno nulla da nascondere." sembrava sicura di ciò che diceva...anche fin troppo sicura.
"Se lo dici tu...allora ci credo." conclusi.
Non avevo più voglia di parlare di suo fratello e delle sue relazioni.
Ero lì con la mia ragazza, ed era di noi che dovevamo parlare...o di qualsiasi altra cosa che non riguardasse i nostri amici.
"Andiamo a mangiare qualcosa?" dopo un po' che avevamo ripreso a camminare, decisi che forse avremmo dovuto sederci da qualche parte a mangiare o bere qualcosa, e lei accettò.
"Va bene lì?" mi chiese, indicando una frullateria davanti a noi.
La verità era che quel posto era fin troppo affollato.
E se ci fosse stato qualcuno che conoscevamo?
Assolutamente no!
Non potevo rischiare.
"No! C'è troppa gente. Dall'altra parte ce ne sarà sicuramente meno, dai andiamo." lei sembrava esserci rimasta un po' male, ma continuavo a sperare che non capisse ciò che cercavo di evitare.
In ogni caso, alla fine andammo dove avevo proposto io.
C'era poca gente, e fortunatamente neanche una persona che conoscevamo.
Era perfetto!
"Visto? Qui è molto meglio! C'è poca gente, e abbiamo anche trovato un tavolino libero." cercai di sorriderle in modo da non farle pensare che non volessi che ci vedessero insieme, e lei sembrava essere felice.
Forse aveva funzionato.
"Credo che ancora una volta, tu abbia ragione..." evidentemente non se n'era accorta.
Ma mi sentivo in colpa.
Mi sentivo falso anche se i miei sentimenti non lo erano.
Forse non c'era nulla di male nel voler nascondere la nostra relazione.
Ciò che c'era tra noi doveva rimanere solo tra noi.
Perché avremmo dovuto dirlo a tutti?

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