CAPITOLO 74

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Victoria's pov
Quella notte non riuscii a dormire molto, ed era solo perché non facevo altro che pensare alla mia relazione con Michael.
Alla mattina, la sveglia sul cellulare di Michael suonò, e lui fu il primo a svegliarsi per spegnerla.
"Mikey...che ore sono?" gli chiesi con la voce ancora impastata dal sonno.
"Sono le nove. Tu riposati ancora un po'. Vado a prepararmi prima io." mi disse sorridendo e dandomi un bacio sulla guancia.
Lui se la prese molto con calma, ed io provai a dormire ancora un po', ma riuscii solo a stare lì sdraiata con gli occhi chiusi.
Almeno servì a rilassarmi un po'...
"Hey principessa! Ti va di alzarti?" quando lui finì di prepararsi, venne da me, ed io mi alzai subito perché non sarei riuscita a prendere sonno in ogni caso.
"Dove andremo oggi?" domandai mentre prendevo i vestiti dall'armadio.
"Visitiamo la città. Ho già cercato qualche posto carino in cui possiamo andare." Osaka era davvero grande, e sapevamo che un giorno solo non ci sarebbe bastato.
Forse avremmo dovuto programmare un itinerario vero e proprio.
"Mi affido a te..." conclusi per poi andare in bagno a farmi una doccia.
Non ci misi molto, e in poco tempo ero già pronta.
"Ora andiamo! Se avremo bisogno, abbiamo anche un autista personale a disposizione." a quel punto uscimmo dall'hotel, ma avevamo preferito andare a piedi per goderci meglio il panorama giapponese.
Decidemmo di visitare come prima cosa il castello di Osaka, in quanto fosse uno dei simboli del posto.
All'interno c'era un museo dedicato alla storia della città, e quando uscimmo da lì, improvvisamente Michael si fermò prendendomi per mano e facendomi voltare verso di lui.
"Hey...tutto bene?" sembrava molto agitato, e questo mi preoccupava.
Cosa avrei fatto se si fosse sentito male?!
"Ehm...sì, beh...ti stai diventando?" mi domandò grattandosi il collo con imbarazzo.
"Mikey...io sono felicissima di essere qui con te! Ho sempre sognato di venire qui ad Osaka, e ora che sono qui...è come realizzare un sogno." risposi sorridendo.
Non potevo dire altro, perché quella era la verità.
"Sai che giorno è oggi?" continuò lui.
Beh...sapevo bene che giorno fosse, ma ormai non aveva più importanza.
"Noi...avremmo fatto tre mesi insieme...ma..." non sapevo nemmeno come rispondere.
"Esatto! Ho aspettato questo giorno perché...io...voglio chiederti scusa per tutto ciò che ti ho fatto, e...soprattutto per ciò che ti ho chiesto ieri. So che forse non avrei dovuto chiederti cosa provi per me, ma dovevo saperlo...avevo proprio bisogno di saperlo, perché ora che sono riuscito a superare almeno un po' quel periodo buio...io mi sono reso conto di molte cose. Questo periodo lontano da te mi è servito per pensare e prendere una decisione. Ho capito ciò che voglio davvero e...dannazione! È così difficile dirlo! Ma arriverò subito al punto: io ti amo, okay? Sono innamorato di te, e questo non è mai cambiato. Ti amo così tanto che...nemmeno puoi immaginare. E voglio chiederti se vuoi essere la mia fidanzata...questa volta...ufficialmente." dopo tutto quel discorso, Michael estrasse una scatolina dalla tasca dei suoi pantaloni aprendola davanti a me.
Inutile dire che scoppiai a piangere nel vedere che mi avesse comprato un anello, perché non me lo sarei mai aspettato.
Non potevo credere che avesse aspettato proprio quel giorno per chiedermi di essere la sua ragazza.
Un giorno così speciale per noi...
"Oh mio dio! Mikey...io...non so cosa dire..." dissi tra i singhiozzi.
"Beh...intanto potresti dirmi se vuoi essere ufficialmente la mia fidanzata..." lui sorrise aspettando una mia risposta.
"Sì! Sì! Sì! Michael...io ti amo così tanto!" ovviamente accettai e subito mi precipitai ad abbracciarlo forte per poi baciarlo.
"Mi eri mancato...mi era mancato baciarti..." ammisi staccandosi da lui.
Sentire ancora le sue labbra sulle mie, era una sensazione stupenda, ed era bello che ancora provassi tutte quelle emozioni baciandolo.
"Anche tu...ma ora dammi la mano, così ti metto questo cazzo di anello!" nonostante il bel momento che si era creato, Michael era rimasto sempre lo stesso.
Mi ero innamorata anche dei suoi modi di fare.
Così gli diedi la mano, e appena mi infilò l'anello, lo guardai ed era semplicemente bellissimo.
"Tu sei completamente pazzo! È bellissimo! Grazie Mikey! Ma...tu stai facendo così tanto per me...e...e io nemmeno ti ho fatto un regalo per i nostri tre mesi insieme..." ero dispiaciuta per non avere nemmeno pensato a quel giorno.
La verità era che me n'ero completamente dimenticata.
"Non mi importa dei regali...anzi! Il regalo più bello è che tu abbia accettato di tornare con me nonostante tutto ciò che ti ho fatto passare. Quindi...grazie." era carino da parte sua, ma avrei rimediato.
Dopo tutto ciò che aveva fatto per me, dovevo fare anche io qualcosa per lui, e non mi importava di quanto avrei speso.
Avrei trovato qualcosa, ne ero certa.
Così, ci avviammo verso il centro per pranzare da qualche parte.
Michael lasciò scegliere a me, e cosa c'era di meglio di mangiare il sushi proprio in Giappone?!
Ovviamente lui fu felice della mia scelta, perché sapevo che anche lui amasse il sushi.
Quando finimmo di mangiare, decidemmo di fare una passeggiata tranquilla, e intanto potevamo approfittarne per visitare le vie del centro.
"Ti va di fare una videochiamata a Calum? Devo assolutamente dirgli una cosa!" a quel punto andammo a sederci su una panchina, ed io non avrei avuto nulla in contrario nel chiamare uno dei nostri migliori amici.
Calum finalmente rispose, e subito ci chiese come fosse andato il viaggio, ma poi Michael cambiò discorso.
"Cal, ho seguito il tuo consiglio! Avevi ragione, ha funzionato!" non capivo di cosa stesse parlando, ma pensai che forse non fossero affari miei.
"Davvero?! Wow! Quindi tu e Vic siete tornati insieme?! Ma è fantastico! Sapevo che l'anello avrebbe funzionato!" evidentemente era stato programmato tutto da Calum, ma ne ero felice.
"Direi che ha funzionato. Guarda qua!" risposi mostrando al nostro amico l'anello che avevo al dito.
Non smettevo di sorridere per quanto fossi contenta di tutto ciò.
"Ringrazia anche tua zia! È lei che ha accompagnato quel cretino del tuo ragazzo a comprarti l'anello." ero stupita del fatto che tutti sapessero cosa sarebbe successo, e che nessuno avesse aperto bocca a riguardo.
Ora tutti i punti si collegavano, anche per il fatto che mia zia avesse augurato buona fortuna a Michael prima che partissimo.
"Non posso crederci che voi sapevate tutto fin dall'inizio!" dissi fingendomi offesa.
"Almeno hai avuto l'effetto sorpresa." beh...quello era vero.
Ero rimasta letteralmente a bocca aperta.
"Cal! Non puoi nemmeno immaginare! Vicky si è anche messa a piangere...ed è così bella quando si emoziona..." non volevo che glielo dicesse, ma ormai era fatta.
"Stai zitto! Non è vero!" cercai di nascondere il fatto di aver pianto, ma sapevo che sarebbe stato inutile.
"Non è vero?! Ma se scoppi a piangere ogni volta che ti chiedo di essere la mia ragazza!" in realtà Michael aveva ragione: quando c'era lui di mezzo, avevo la lacrima facile.
Non andava affatto bene...
"Complimenti Mike! Sei riuscito a rendere Vic una persona sensibile!" e ovviamente Calum mi prese in giro.
"Vogliamo parlare di quante volte hai pianto tu? Piangi per ogni minima cazzata!" replicai rivolgendomi a Michael.
"Se piango è per colpa tua! Sempre!" sapevo che fosse vero, ma avrei potuto dire lo stesso di lui.
"Okay, okay...non voglio vedervi litigare proprio ora che vi siete appena rimessi insieme. Piuttosto...ditemi com'è il Giappone! Come vanno le cose ?" Calum decise di cambiare discorso, e fu meglio così.
Probabilmente, Michael ed io saremmo finiti per discutere davvero, e dovevo assolutamente evitarlo.
"Intanto ti dico che abbiamo mangiato il sushi più buono di sempre! Abbiamo anche visitato un castello. Ora siamo in piazza, e credo che faremo un giro qui." spiegò Michael.
"Sono sicuro che vi divertirete. E le persone come sono? Vi trovate bene?" ci chiese ancora il nostro amico.
Io non risposi, perché in fondo eravamo lì solo da un giorno, anzi...meno di un giorno.
"Forse potresti darci una mano a capire cosa dicono. Che dici? Puoi aiutarci?" Michael lo prese in giro, e sapevo che Calum avrebbe dato di matto.
Sapevamo bene che lui aveva origini neozelandesi e che non aveva nulla a che fare con l'Asia.
"Fottiti Michael! Vai a fanculo! Io non sono giapponese, e tanto meno asiatico! Smettila con questa storia! Non è divertente!" Calum si era arrabbiato parecchio, e non ne ero stupita: Michael lo prendeva sempre in giro riguardo al fatto che sembrasse asiatico, e dovevo ammettere che anche a me dava un po' fastidio che lo facesse, ma era il suo migliore amico...cosa potevo dirgli?
"Mikey...smettila, dai!" gli dissi tirandogli una gomitata.
"Vic, lascia stare...ci sono abituato. Quindi non importa. Comunque fatevi sentire! E fatemi sapere come vanno le cose. Ora vi saluto: devo andare da Grace." Calum concluse salutandoci, e fortunatamente non se l'era presa troppo per le continue prese in giro da parte di Michael.
"Amore? Cosa vuoi fare adesso?" lui mi chiese subito cosa volessi fare, ma io non ne avevo la minima idea.
Come facevo a saperlo?!
"Possiamo anche solo fare un giro qui per visitare i negozi. Ne ho già visti alcuni a tema." avevo già adocchiato qualche negozio in stile manga, anime, film, e...mille altre cose da nerd.
Così lui si alzò, mi prese per mano, e insieme camminammo per le vie del centro.
"Vicky, aspettami qui. Devo andare un attimo in bagno." mi avvertì lui.
Poi andò a cercare un bagno ripetendomi di non muovermi da lì.
Inutile dire che appena si allontanò, io entrerai in un negozio lì vicino: uno di quelli a tema.
Quello in cui ero entrata era a tema Star Wars, e sapevo che Michael ne era sempre andato matto.
Solo dopo pochi minuti, vidi un modellino a grandezza naturale di Darth Vader, e subito pensai a Michael e a quel giorno così speciale di cui mi ero completamente dimenticata.
Dovevo fargli un regalo.
Così, decisi di comprargli quel modellino, ma di farlo spedire a Sydney proprio a casa di Michael.
Ormai era fatta.
Forse non sarebbe stato abbastanza per ripagare tutto ciò che lui aveva fatto per me, ma mi sarei fatta perdonare.
Quando uscii dal negozio, vidi Michael girare per la piazza guardandosi intorno con aria preoccupata.
Forse mi stava cercando già da un po'.
Così lo raggiunsi abbracciandolo inaspettatamente da dietro.
"Vicky! Ti stavo cercando da dieci minuti! Non mi rispondevi nemmeno al cellulare..." appena si voltò, fu lui ad abbracciarmi forte.
"Sono solo andata a fare un giro intanto che tu eri in bagno. Non volevo farti preoccupare..." ero dispiaciuta che si fosse preoccupato per me, e forse avrei almeno dovuto avvisarlo che avrei fatto un giro.
"È che...siamo in un paese straniero, e...non conosciamo né la gente, né il posto. Ho solo paura che ti succeda qualcosa. D'ora in poi stammi vicino, per favore. Poi quando saremo a Sydney potrai fare tutto ciò che vuoi: mi fido di te..." poteva sembrare che mi stesse troppo addosso, ma non era affatto così.
Si preoccupava per me, e in fondo era una cosa bella.
A quel punto, lui abbassò il capo alla mia altezza per baciarmi dolcemente.
Ancora mi chiedevo come avessi fatto a stare tutto quel tempo senza di lui.
"Ora andiamo. Abbiamo ancora molti posti da visitare." concluse staccandosi dalle mie labbra.
Evidentemente lui aveva già in mente qualcosa, e infatti mi portò a visitare il santuario di Sumiyoshi Taisha, promettendomi che il giorno successivo avremmo fatto qualcosa di molto più divertente.
Verso sera tornammo in hotel per cenare, e poi decidemmo di restare nella nostra stanza.
Forse saremmo usciti la sera successiva.
"Ti va di chiamare tua zia? Vuole sapere com'è andata: te l'ho detto che è stata lei ad accompagnarmi a compre l'anello per te, vero?" mi chiese Michael sedendosi sul letto.
Io ovviamente accettai, e subito telefonò.
Mia zia rispose, e Michael attivò il vivavoce.
"Ciao Mike! Finalmente hai chiamato! Allora? Com'è andata con Vic?" domandò lei forse con troppo entusiasmo.
"Ciao zia!" io la salutai solo per farle capire che anche io ero in ascolto.
"Kate, è andato tutto alla perfezione. Ora siamo tornati ad essere una coppia, e non potrei essere più felice!" Michael mi guardò sorridendo, ed io mi avvicinai a lui appoggiando la testa sulla sua spalla e avvolgendo le braccia attorno alla sua vita.
Avevo bisogno di quel contatto per assicurarmi che tutto ciò fosse reale.
"Sono così contenta per voi! Sapevo che avrebbe funzionato! Comunque...cosa ne dite di venire qui a Melbourne per una settimana appena tornerete? Posso ospitarvi, dico davvero. Mi farebbe molto piacere avervi qui tutti e due." mia zia ci offrì ospitalità, e Michael mi guardò come se volesse che fossi io a rispondere.
Io annuii perché mi sarebbe davvero piaciuto tornare lì con lui, soprattutto per il bel rapporto che mia zia aveva instaurato con Michael.
"Vicky approva, quindi...potremmo andare direttamente a Melbourne al posto che tornare a Sydney." propose Michael, ma quella volta non sarei stata d'accordo...principalmente perché il regalo che avevo comprato a Michael sarebbe arrivato proprio il giorno in cui saremmo tornati.
"No! Ci conviene tornare prima a Sydney. Arriveremo nel pomeriggio, e forse sarebbe meglio andare a Melbourne la mattina dopo..." mi intromisi sperando che almeno mia zia avrebbe capito.
"Vic, se torni a casa...poi cosa dirai ai tuoi genitori? Loro sono convinti che tu adesso sia qui da me..." effettivamente non avevo pensato che se fossi tornata a casa, poi avrebbero sospettato qualcosa.
"Se è questo il problema...posso ospitare Vicky a casa mia. Vivo da solo, quindi nessuno verrà a saperlo." era un bene che Michael avesse una casa tutta per lui, almeno avrei potuto stare da lui.
"Va bene. Ma state attenti a non farvi vedere in giro. Vi aspetto settimana prossima. Divertitevi, okay? Vi saluto!" a quel punto, mia zia mise fine alla conversione, ed io restai in quella posizione con le braccia avvolte alla sua vita, mentre lui iniziò ad accarezzarmi i capelli.
"Mikey...ti amo." sentii un improvvisa necessità di dirlo.
"Ti amo anche io, principessa..." rispose facendomi alzare il viso verso di lui per poi baciarmi.
Mi misi subito a cavalcioni sulle sue gambe, e lui fece scendere le mani fino al mio sedere che strinse quasi facendomi male.
"Mi sei mancata così tanto..." sussurrò staccando le sue labbra dalle mie.
"Ci hai messo troppo tempo a capirlo..." non avrei mai smesso di rinfacciarglielo.
Mi aveva allontanata da lui solo per delle convinzioni...solo perché il suo passato era riemerso.
"Mi dispiace..." a quel punto, lui si allontanò da me abbassando lo sguardo.
"Amore...è tutto a posto. Ora stiamo di nuovo insieme, ed è ciò che conta di più." gli dissi accarezzandogli il viso per fargli alzare lo sguardo verso di me.
Forse avevo rovinato il momento, ma ogni tanto era un bene parlarne.
Non rispose.
Lui mi guardava negli occhi, ed io gli diedi un bacio a stampo.
"Mikey? Ti va di provare la vasca idromassaggio?" passarono un paio di minuti, e a me venne proprio voglia di rilassarmi in quella vasca che ancora non avevamo provato.
"Ehm...io...mi sono dimenticato di portare il costume da bagno..." ammise lui.
"Tranquillo. Nella mia valigia ci sono anche i tuoi vestiti. Ora sai perché pesava così tanto. Li ho portati perché ero certa che ti saresti dimenticato qualcosa." ormai conoscevo Michael, ed ero certa che sarebbe successo.
Quindi mi preoccupai di portare qualcosa anche per lui.
"Tu sei un cazzo di genio!" finalmente lui sorrise, poi ci alzammo ed io presi il suo costume.
"Comunque...potresti anche fare a meno di metterlo..." dissi provocandolo...anche se in realtà lo pensavo davvero.
"Solo se non lo metterai neanche tu." beh...non ero l'unica a provocare, lo stava facendo anche lui, e dovevo ammettere di essere piuttosto tentata a farlo, ma alla fine decisi di indossare comunque il costume.
"Idiota...ti aspetto di là..." conclusi cominciando ad accendere la vasca.
Lui ci mise un po' a cambiarsi.
Giusto il tempo che la vasca ci mise ad essere completamente pronta per l'uso.
"Dovresti smetterla di essere così provocante." sorrise lui abbracciandomi da dietro.
"Potrei dire lo stesso di te." sorrisi voltandomi per baciarlo.
Poi entrai nella vasca idromassaggio, e lui mi seguì.
Per un po' restai con gli occhi chiusi a godermi quel bel momento di relax, ed era come se il mondo intorno a me fosse sparito.
Era così bello restare lì immersi nell'acqua tiepida...finché non sentii Michael avvicinarsi a me mettendomi un braccio attorno alle spalle.
"Vedo che ti piace questo posto." affermò dandomi un bacio sulla guancia.
"Lo adoro! Adoro essere qui! Avevo proprio bisogno di rilassarmi un po'." quella era la verità, non potevo negarlo.
"Ci sono altri modi per rilassarsi...se sai cosa intendo..." Michael mi guardò con un sorrisetto provocante, poi infilò una mano nella parte inferiore del mio costume facendomi sussultare.
"Direi che non c'è niente di meglio..." risposi baciandolo, mentre lui aveva già infilato due dita nella mia intimità, muovendole dentro e fuori.
"L'hai mai fatto in una vasca idromassaggio?" gli domandai fermandolo, e lui scosse la testa in segno di negazione.
"Nemmeno io...facciamolo!" nemmeno io l'avevo mai fatto in un posto del genere, ma come diceva sempre lui: 'C'è sempre una prima volta'.
"Non aspettavo altro..." ammise per poi alzarsi per andare a prendere un preservativo.
Almeno aveva avuto il buon senso di portarli.
Poi tornò in acqua ricominciando a baciarmi sempre più intensamente.
Non vedevo l'ora di sentirlo mio, così gli tolsi subito il costume e lui fece lo stesso con il mio.
Mi baciò ancora, e ancora, scendendo lungo il mio collo dove lasciò un succhiotto.
Successivamente si infilò il preservativo con fatica in quanto fossimo in acqua.
Entrambi sapevamo i rischi che correvamo: per esempio...sarebbe stato più facile che quello potesse rompersi, o anche sfilarsi, ma non era il momento di preoccuparsi.
Infatti, lui entrò in me con una spinta decisa.
Mi erano mancate quelle belle sensazioni che provavo quando lui mi faceva sua, e quella volta sembrava tutto diverso.
Forse era per il fatto che fossimo in acqua...o forse per il fatto che fosse troppo tempo che non succedeva, ma dovevo ammettere di sentire ogni emozione amplificata rispetto al solito, e anche il piacere che provavo era decisamente più forte delle altre volte.
Infatti, raggiunsi l'orgasmo prima di lui, e dopo un po' venne anche lui.
C'era silenzio.
Si sentiva solo il suono dei nostri respiri affannoso e dell'acqua dell'idromassaggio.
Restò lì a baciarmi ancora, prima di uscire definitivamente dalla mia intimità.
Sentivo sempre di più sensazioni mai provate.
Stavo benissimo.
"Oh cazzo! Vicky...c'è un problema. Un grosso problema..." Michael iniziò ad agitarsi allontanandosi da me e guardandomi con aria preoccupata.
Io gli chiesi cosa fosse successo, perché anche io mi stavo preoccupando.
"Amore...si è sfilato il preservativo mentre lo facevamo. Cazzo! Avrei dovuto sapere che farlo in acqua non sarebbe stata una buona idea..." solo in quel momento realizzai che forse era quello il motivo per cui sentivo tutte quelle emozioni così forti rispetto al solito.
"Hey...stai tranquillo. Io non mi preoccupo affatto." non provavo nemmeno un senso di agitazione.
Ero particolarmente rilassata.
Come se non pensassi nemmeno a ciò che sarebbe potuto accadere in futuro.
"Amore...sappi che io ti starò vicino qualunque cosa succeda, okay? Voglio che tu lo sappia." almeno ero certa che avrei avuto il suo supporto e che avrei sempre potuto contare su di lui.
"Mikey...ti ho detto di non preoccuparti. Non rimarrò incinta se è questo che ti spaventa." volevo che restasse calmo, perché avevo la certezza che tutto sarebbe andato per il meglio.
"Non mi spaventa affatto! Sto solo dicendo che se succedesse...io ti starò accanto e mi prenderò le mie responsabilità." era bello sapere che se mai fosse successo, per lui non sarebbe stato un problema.
Anche quello era un segno che forse Michael era davvero la persona giusta per me.
Quella che sarebbe stata al mio fianco nel bene e nel male.
"Per me è importante sapere che tu ci sarai. Grazie amore mio." gli sorrisi baciandolo.
"Quindi...pensi che non succederà? Voglio dire...pensi che non ci sia il rischio che tu possa rimanere incinta dopo questo?" mi domandò ancora.
Forse si stava preoccupando troppo inutilmente.
Cominciavo a chiedermi se sarebbe veramente rimasto se davvero fossi rimasta incinta.
"No! Non penso ci siano rischi: non è la prima volta che mi capita! Mi era capitato anche con Luke, e non è successo niente!" come potevo rassicurarlo se non in quel modo?!
"Con Luke? Che cosa?! Hai scopato con lui? Quando è successo?" improvvisamente Michael cambiò umore e iniziò a riempirmi di domande.
Lo capivo: probabilmente anche io al suo posto avrei fatto mille domande a riguardo.
"Non ti conoscevo nemmeno! Sai che da quando ti ho conosciuto non ho più voluto saperne di nessun altro ragazzo a parte te. È solo una vecchia storia. Nemmeno stavamo inseme. Era solo il mio...'scopamico', se così vuoi chiamarlo." quella era solo la verità, ma lui alzò gli occhi al cielo come infastidito.
"Va bene! Okay! Ora possiamo smetterla di parlare di te che scopi con il mio migliore amico? Mi viene la nausea solo a pensarci!" era evidentemente geloso del fatto che io fossi andata a letto con Luke.
"Credo sia meglio. Dai, usciamo da qui e andiamo a letto." conclusi rimettendomi il costume e uscendo dalla vasca.
"Cosa? Ancora?" domandò seguendomi.
Forse aveva interpretato male la mia proposta.
"Idiota! Intendevo a dormire! Ma se...a letto vuoi fare altro...non sarò di certo io a lamentarmi." risposi provocandolo e baciandolo per poi mordergli il labbro inferiore.
"Accetto l'offerta. Ma prima asciughiamoci." a quel punto, andammo entrambi in bagno e dopo esserci asciugati, ci cambiammo.
"È inutile che ti rivesti, amore mio..." Michael mi interruppe proprio mentre stavo per mettermi il pigiama, e subito venne verso di me baciandomi e sollevandomi da terra senza staccare le sue labbra dalle mie.
Mi portò fino al letto, per poi appoggiarmi delicatamente su di esso e togliendomi subito gli indumenti intimi che mi ero appena messa.
Io feci lo stesso con i suoi boxer, e tra una cosa e l'altra ci ritrovammo a fare l'amore un'altra volta.
Fu tutto così bello...fantastico...e stavo bene.
Lo amavo tanto...lo amavo veramente.
Tutto ciò che volevo era stare con lui.
Restammo lì a coccolarci un po', poi decidemmo di rivestirci e di dormire.
Il giorno successivo ci aspettava una lunga giornata, perché Michael mi avrebbe portata al parco divertimenti a tema: l'Universal Studios Japan.
Quello successivo visitammo l'acquario di Osaka, e ovviamente non potemmo evitare di farci delle foto con i pinguini che poi avremmo inviato a Luke.
Inutile dire che ci invidiò tantissimo.
Visitammo santuari, tempi, e la parte più bella fu il quartiere più frequentato di Osaka.
C'era veramente di tutto...dai ristoranti, ai divertimenti più assurdi, fino ad arrivare ai negozi di anime, manga e videogiochi.
Michael svuotò letteralmente ogni negozio comprendo una scorta infinita di manga e di videogiochi.
Non amavo leggere fumetti giapponesi, ma quei giochi avrebbero fatto comodo anche a me.
Fu una settimana fantastica, soprattutto perché ero in compagnia della persona che amavo.
Ora Melbourne ci aspettava.

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