Victoria's pov
Quella sera ero rimasta a casa di Jenna a cenare.
Sapevo che aveva bisogno di qualcuno al suo fianco in quel momento così difficile, e di certo non l'avrei lasciata sola.
Avevamo appena finito di mangiare, e cosa potevano fare due pazze come noi, se non accendere l'Xbox e giocare a 'Just Dance'?
Il bello era che entrambe eravamo completamente negate.
"Che ne dici? Pausa?" orami eravamo già sudate e stanchissime.
"Direi di sì..." risposi buttandomi di peso sul divano, seguita poi da lei.
Subito presi in mano il cellulare per controllare le notifiche, ma stranamente non ce n'erano.
"Ma cos'hai oggi? Perché continui a guardare il cellulare?" Jenna notò quel particolare: era raro che io utilizzassi il cellulare quando ero con qualcuno.
"Nulla, Jen...assolutamente nulla. Guardavo solo l'orario!" in realtà non lo stavo guardando davvero, ma nemmeno io sapevo perché continuassi a controllare le notifiche.
Ma proprio mentre stavo per bloccare lo schermo del telefono, mi arrivò un messaggio.
*22:38 p.m.; mittente: Idiota <3;
Vicky? Sei ancora con Jenna? Se sei con lei vieni al solito pub. Io porto Luke.*
Michael ed io eravamo soliti andare in un pub non molto distante dal centro che dopo un certo orario diventava come una sorta di discoteca, e quella volta ci avremmo portato anche i nostri amici.
"Chi è? Con chi ti stai sentendo? Fammi vedere!" Jenna era sempre la solita: i pettegolezzi erano decisamente il suo forte.
"Nessuno! Dai! Lasciami stare!" risi, cercando di evitare che lei leggesse il messaggio.
"Uuuh! È Michael? Cosa vi state scrivendo?" insistette lei.
Probabilmente aveva intravisto il nome con cui l'avevo salvato sul mio cellulare: lei sapeva che avevo sempre chiamato Michael con il soprannome di 'idiota'.
"Sì! È Michael, va bene? Ma non ho nulla da dire a riguardo!" presi subito le mie difese, ma le sue domande non sarebbero finite.
"Eh dai! Se state insieme devi dirmelo! Vi siete già baciati? Te lo sei almeno portato a letto?" Jenna doveva essere completamente fuori di testa.
Ma cosa le saltava in mente?!
Probabilmente arrossii per l'imbarazzo di quelle domande...
"Ma che cazzo dici? Che schifo!" dissi subito, spingendola leggermente dalla spalla.
"Che schifo? Stai scherzando? Ma l'hai visto? Potrà non piacerti il suo carattere, ma sull'aspetto fisico non puoi dire niente! È proprio bello, cazzo! Me lo farei anche io!" era lo stesso che aveva detto anche Grace molto tempo prima.
Ma cosa succedeva a tutte quante?!
"Jenna!" la ripresi per farle capire che lei doveva pensare solo a Luke in quel momento.
"Sei gelosa, per caso?" Jenna continuava a provocarmi, ma ancora non aveva capito che non mi importava.
"No! Non lo sono! E chiudi quella cazzo di bocca!" quella volta, la battaglia di cuscini fu inevitabile, e fui proprio io a cominciarla.
Avrei fatto di tutto per farla stare zitta, e non farle dire idiozie.
Sembrava si fosse messa d'accordo con Luke per dire certe cose.
"Aspetta! Ti va di uscire a bere qualcosa?" ad un certo punto fermai tutto.
Mi ricordai del messaggio di Michael, e che non gli avevo nemmeno risposto...
"C'è bisogno di chiedermelo? È ovvio che vengo!" sapevo che non avrebbe rifiutato, ne ero certa.
Così, mi precipitai a prendere il mio cellulare, e scrissi a Michael che c'eravamo anche noi.
"Okay, ma...che ne dici di cambiarti? Non vorrai mica venire vestita così?" dovevo ammettere che quella mia affermazione era piuttosto sospetta, e forse Jenna aveva già capito già tutto...
"Qualcosa mi dice che ci sarà anche Michael..." affermò lei con un sorrisetto quasi perfido.
"Eh va bene...mi hai beccata..." ormai ero stata beccata.
"E quindi...beh...ci sarà anche...Luke?" balbettò lei con insicurezza abbassando lo sguardo.
"Jen...se non ti va di vederlo, va bene così. Posso dire a Michael che noi non ci saremo..." mi sarebbe dispiaciuto dire 'no' a Michael, ma l'avrei fatto se la mia amica non se la sentiva di vedere Luke.
"No...no...non sarebbe giusto. E poi...credo che mi farà bene parlare un po' con Luke. Abbiamo molto da dirci..." non mi aspettavo che accettasse di vederlo con così tanta facilità.
"Sei sicura? Come ti ho già detto...non sarebbe un problema dire a Michael di non aspettarci." non volevo che lei si sentisse a disagio a causa mia.
"Tranquilla. Ho davvero bisogno di parlare con lui. Quando l'ho chiamato questo pomeriggio...l'ho trattato davvero di merda. Ho capito troppo tardi cosa fosse successo in realtà. Ma non è solo questo. Ho davvero bisogno di lui..." ogni volta che parlava di Luke, le si illuminavano gli occhi.
Chiunque si sarebbe accorto di quanto fosse innamorata.
Tranne Luke, ovviamente...lui era troppo stupido per capirlo.
"Come vuoi. Ma vai a metterti un vestito! Anzi, lo scelgo io! E...e ti truccherò anche!" sapevo già cosa fare.
Infatti, quando salimmo in camera sua, presi dal suo armadio un vestito bianco che le arrivava appena sopra il ginocchio.
A lei stava benissimo il bianco, in quanto la sua carnagione fosse più scura della mia.
Dopodiché la truccai, e finalmente era pronta.
"Direi che così va decisamente meglio. Luke ti sbaverá dietro per tutto il tempo. Fidati di me." ero certa di ciò che dicevo.
Conoscevo abbastanza bene Luke da sapere quanto le sarebbe piaciuta Jenna.
"E tu, invece? Resti così?" mi chiese.
Ma io non avevo la necessità di cambiarmi.
Avevo i miei soliti skinny jeans neri, gli anfibi, una delle tante magliette di Michael a cui avevo fatto il nodo di lato, e la mia giacca di pelle.
C'era qualcosa che non andava?
"Non ho bisogno di cambiarmi! Sei tu quella che ha un appuntamento!" era lei che doveva incontrare il ragazzo che amava, non di certo io.
Che bisogno avevo di vestirmi bene?
"Per l'ennesima volta: non è un appuntamento! Potrebbe esserlo se non ci foste tu e Michael. È solo un'uscita tra amici." tenette a precisare.
"Potremmo rimediare in qualche modo. Dai! Ora andiamo! I ragazzi ci stanno aspettando." sapevo che loro erano già arrivati perché mi ero completamente dimenticata del messaggio di Michael, e ormai era passata quasi un'ora, o forse poco più.
"Non vuoi fare aspettare Michael, eh?" Jenna mi provocò ancora, insistendo sul fatto che io avessi legato così tanto con Michael, ma si sbagliava, e presto l'avrebbe capito.
"Quando capirai che non me ne frega un cazzo di lui? È già tanto se siamo amici!" forse stavo un po' esagerando.
Michael ed io eravamo diventati davvero buoni amici.
Non quanto lo eravamo Luke ed io, ma quasi.
Anche se non l'avrei mai ammesso, gli volevo davvero bene.
"A me non sembra. Comunque ora andiamo. Sono io a non voler fare aspettare Luke." ammise lei, dopodiché salimmo sulla mia auto, e partimmo verso il centro.
Quando arrivammo, prima di entrare Jenna si bloccò per qualche secondo davanti all'ingresso del pub, come se fosse turbata da qualcosa, e lo era.
"Jen...sei sicura di volerlo vedere? Facciamo ancora in tempo a tornare indietro se non te la senti ancora..." non volevo che lei facesse qualcosa solo perché si sentiva obbligata a farlo.
Nonostante io volessi che Luke e Jenna si vedessero, non sarebbe stato giusto costringerla a farlo.
Oltretutto, ero certa che Michael non avesse detto nulla a Luke.
"Se non chiarisco adesso con Luke, quando lo farò? Forse mai più e...e devo approfittare di questo momento, no?" effettivamente aveva ragione.
Così le sorrisi, e insieme entrammo in quel locale.
Luke e Michael erano seduti al bancone del bar con una birra in mano.
Entrambe andammo verso di loro.
Jenna esitò un po', prima di avvicinarsi, ma io andai diretta da loro, abbracciando prima Michael da dietro, dandogli un bacio sulla guancia, e poi feci lo stesso con Luke.
"Quanto cazzo ci avete messo? Vi aspettiamo da più di un'ora!" ci disse Michael.
Intanto Luke guardava Jenna con aria stupita, forse per il fatto che fosse lì anche lei, o forse per come l'avevo fatta vestire.
"Cosa...cosa ci fate qui?" balbettò Luke, non accennando neanche un sorriso.
"È necessario che te lo dica? Alzati da qui, cretino!" presi Luke per un braccio e lo trascinai letteralmente giù dallo sgabello, spingendolo poi verso Jenna che non era per niente intenzionata ad avvicinarsi del tutto.
E forse...lo feci anche perché volevo sedermi io lì vicino a Michael.
"Beh...ce l'abbiamo fatta, direi..." sorrisi a Michael, per poi fare un cenno verso i nostri amici che stavano già parlando tra di loro a qualche passo da noi.
"Già. Che ne dici? Beviamo qualcosa? Offro io." propose Michael guardandomi con un sorrisetto malizioso.
"Assaggio solo un po' della tua birra. Sono qua in macchina..." avrei voluto bere anche io, magari qualche drink, ma quella volta dovevo guidare.
"Io sono qui in moto..." rispose lui scrollando le spalle.
Poi continuò a bere dal suo boccale di birra.
Io glielo strappai dalle mani e ne bevvi anche io un lungo sorso.
"Sai? Non dovresti bere se devi guidare..." forse non ero molto credibile, in quanto lo avessi detto mentre bevevo la sua birra.
"Nemmeno tu dovresti! Se volevi anche tu una birra bastava dirlo! Te l'avrei comprata! Ne hai fatta fuori metà..." rise lui, riprendendosi il suo boccale.
"Nah...sai che non mi piace la birra..." lui più di tutti sapeva che non mi piaceva la birra, e che ne bevevo un pochino solo quando non potevo bere nient'altro, come in occasioni come quella.
"Credo che questa sarà la prima volta che torneremo a casa completamente sobri." rise lui.
E forse era vero: ogni volta che uscivamo la sera, finivamo sempre per ubriacarci...o comunque non tornavamo mai del tutto sobri.
"Forse sì...andiamo a farci un giro?" pensai che se non dovevamo bere, restare lì sarebbe stato inutile e noioso.
Potevamo fare un giro da qualche parte, magari in centro, in quanto fossimo già lì.
"No! Voglio vedere come va a finire tra quei due! Tu non sei curiosa?" in effetti lo ero, ma la verità era che mi ero quasi dimenticata che ci fossero anche loro.
Subito lanciai uno sguardo a Jenna e Luke, che evidentemente avevano già chiarito.
Infatti, stavano già ballando insieme, finché quella canzone non finí.
Luke prese Jenna per i fianchi, e la avvicinò a sé.
Ora i loro corpi erano completamente attaccati, e si guardavano negli occhi.
"Eh dai cazzo!" esclamò improvvisamente Michael.
Entrambi eravamo lì a fare il tifo.
Cosa aspettavano a baciarsi?
Jenna spostò le mani, appoggiandole sulla nuca di Luke.
Sembravano sul punto di baciarsi, ma ancora non lo facevano.
"Dai, Luke! Baciala, cazzo! Che cosa ci vuole? Fallo e basta!" commentai tra me e me, sapendo che solo Michael potesse sentirmi.
"Aspetta! Forse ci siamo!" Michael mi tirò una leggera gomitata, facendomi notare che Luke si stava avvicinando sempre di più a Jenna.
Le loro labbra si sfiorarono, ma lei si voltò, evitando che Luke premesse le labbra sulle sue.
"Che cosa? Seriamente? Quale cazzo è il suo problema? Perché si è girata?" ora potevo decisamente incazzarmi!
Mi chiedevo solo...perché?
"Per Tyler...che onestamente ha rotto il cazzo. Almeno non si è creato un momento imbarazzante tra loro." disse Michael, ed effettivamente aveva ragione.
Sembrava che Luke avesse rinunciato a provare a baciarla, ma in compenso, le stava baciando dolcemente il collo, e lei non sembrava volersi tirare indietro.
"Beh...non è andata poi così male. Ora possiamo uscire a fare un giro?" gli chiesi un'altra volta, prendendolo per mano, e spingendolo ad alzarsi.
"E va bene. Per questa volta ti accontento, ma non farci l'abitudine." lui rise mettendosi finalmente in piedi.
Uscimmo dal locale insieme, lasciando lì Jenna e Luke.
Tanto...non si sarebbero nemmeno accorti della nostra assenza.
Così, iniziammo a camminare per le vie del centro, e per qualche strano motivo, le nostre mani non si staccarono neanche per un secondo.
Agli occhi degli altri poteva sembrare strano, forse un comportamento un po'...compromettente...ma non lo era per me: a volte mi ritrovavo a camminare mano nella mano anche con Luke, e non c'era nulla di male in tutto ciò.
"Comunque...non trovi che siano carini Jenna e Luke?" chiesi dopo parecchi minuti di totale silenzio.
"Sì...anche se speravo si baciassero. Almeno Luke ci ha provato, e su questo non possiamo dirgli niente." Michael aveva ragione: quella volta non potevamo dire assolutamente nulla a Luke.
"Ma...mi chiedevo se...tu non sei gelosa? Nemmeno un po'?" aggiunse lui, e inizialmente io non capii la sua domanda.
"Gelosa di cosa?" non capivo di cosa avrei dovuto essere gelosa.
"Di Luke e Jenna. Voglio dire...voi due...beh...siete...stati insieme...e...e ora..." Michael balbettò, non sapeva neanche come chiedermelo.
Era come se avesse avuto un improvviso attacco di timidezza.
"Non siamo stati insieme! Siamo sempre stati solo amici. Abbiamo avuto i nostri momenti, ma è successo ormai tanto tempo fa. Ora non sono più quel tipo di persona! Anzi! L'altro giorno Luke ha tentato di baciarmi ed io mi sono allontanata. Mikey, lo sai che io..." tentai di difendermi in tutti i modi.
"Hey...tranquilla, lo so! Ormai conosco la vera Victoria. E so che sei una persona fantastica. Chiunque abbia pregiudizi su di te, non capisce assolutamente nulla. Non devono giudicarti per ciò che hai fatto in passato. Chiunque può cambiare. E tu sei cambiata in meglio, te lo assicuro." non smisi di guardarlo negli occhi nemmeno per un secondo mentre diceva quelle parole.
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere, e forse neanche Luke.
A volte mi chiedevo come avevo fatto ad odiare proprio Michael: era un amico meraviglioso, e ormai non potevo più fare a meno di lui.
In quel momento avrei tanto voluto dirgli che gli volevo bene, ma non sarebbe stato da me farlo, e non riuscivo a smettere di guardarlo negli occhi, così rimasi in silenzio.
"Riesco a capirti anche se non dici una parola. So che mi vuoi bene, e la risposta è: anche io." era come se mi avesse letto nel pensiero.
Era incredibile come riuscisse a farlo ogni volta...e a volte mi spaventava.
"Sei inquietante, sai? Oh! Aspetta un attimo!" improvvisamente mi accorsi che eravamo proprio di fronte alla gelateria in cui andavamo sempre.
Così, senza aggiungere altro, e lasciando Michael da solo in mezzo al marciapiede, entrai e presi due coni gelato.
Quando uscii, tornai immediatamente da lui, e gli diedi il gelato che avevo preso per lui.
"L'hai preso anche per me?! Ma io..." sapevo cosa stava per dire, e di certo non l'avrei nemmeno lasciato finire.
"Prova a dire qualcosa, e ti dò fuoco! Lascia offrire me per una cazzo di volta!" ogni volta offriva lui, e ogni volta mi sentivo a disagio.
Ero sempre in debito con lui, e non sapevo mai come sdebitarmi.
"E va bene. Non dirò una parola, ma sarà l'ultima volta! Sappilo!" disse lui con tutta serietà.
Io non lo ascoltai nemmeno.
Poi andammo a sederci su una panchina.
Restammo lì seduti in silenzio finché entrambi finimmo il gelato.
"Dici che è ora di tornare a riprendere quei due?" notai che era già l'una e mezza di notte.
Forse Jenna e Luke ci stavano cercando.
"Credo di sì. Dai, andiamo." sorrise lui alzandosi in piedi, ed io lo seguii.
Anche se improvvisamente mi era venuto freddo.
Un brivido percorse la mia schiena.
Era stato sicuramente a causa del gelato...
"Hai freddo?" mi chiese lui, accorgendosene subito, ed io mi limitai ad annuire.
Così, Michael mi avvolse un braccio attorno alle spalle, e cominciò a strofinare, nel tentativo di scaldarmi almeno un po'.
"Va un po' meglio?" aggiunse dopo qualche minuto che stavamo camminando.
"Abbastanza. Grazie Mikey." gli risposi, alzando la testa e sorridendo per incontrare il suo sguardo.
Quando arrivammo al locale, diedi un'occhiata dentro per vedere se Jenna e Luke fossero ancora lì, e notai subito che erano seduti ad un tavolino a ridere e scherzare.
Chissà cosa si stavano dicendo.
Ma proprio quando stavamo per entrare, a Michael squillò il cellulare.
"Vicky, scusa...devo rispondere. Aspettami al bancone. Giuro che ci metterò pochissimo." mi avvertì, ed io entrai aspettandolo dove mi aveva indicato lui.
Nel frattempo, in quanto non avessi nulla da fare, mi misi al cellulare a controllare qualche notifica qua e là.
"Hey bellezza! Vieni a ballare?" come al solito, appena vedevano una ragazza da sola, i ragazzi cominciavano ad avvicinarsi.
Ormai ero abituata a tutto ciò, ed era semplicemente insopportabile, soprattutto quando cominciavano a toccarmi le braccia, o i fianchi per spingermi ad andare con loro.
"No, non ballo." risposi soltanto, riportando subito lo sguardo sul mio cellulare.
"Eh dai...vieni! Ci divertiremo..." evidentemente quel ragazzo aveva anche bevuto un po' troppo.
Per una volta sperai che Michael tornasse in fretta.
"Ho detto di no. Cercatene un'altra." replicai, restando completamente impassibile.
"Ma questa sera la più carina sei tu..." mi sussurrò all'orecchio, dandomi un bacio appena sotto il lobo dell'orecchio.
Io lo spinsi via immediatamente.
Se fosse successo qualche mese prima, probabilmente ci sarei stata.
In fondo...non era poi così male quel ragazzo, ma stavo cercando di cambiare.
"Ma allora non capisci un cazzo!" alzai la voce, ma quel ragazzo non demordeva.
Continuava ad insistere.
Iniziò anche a spostarmi delle ciocche di capelli per mettermele dietro alle orecchie.
"Non mi devi toccare! Vattene!" ancora una volta lo spinsi via, ma funzionò ben poco.
"Testa di cazzo! Levati dai coglioni!" finalmente arrivò Michael, che lo spintonò con forza, facendolo quasi cadere.
Ero grata del fatto che fosse arrivato proprio in quel momento.
"Oh cazzo...scusa amico. Non pensavo che la ragazza fosse con te..." appena vide Michael, il ragazzo si scusò immediatamente.
Ancora mi chiedevo come fosse possibile che anche lì tutti avessero così tanta paura di lui.
"Adesso lo sai! Ora ti conviene sparire da qui. Se ti avvicini ancora a lei, ti polverizzo!" capivo che Michael stesse solo cercando di aiutarmi, ma stava esagerando.
In fondo, quel ragazzo era solo un po' ubriaco.
"Michael. Va bene così, grazie. Credo che ora abbia capito." mi avvicinai a lui, prendendolo da dietro per i fianchi, e trascinandolo lontano dal ragazzo con cui si era messo a discutere.
"Spero per lui che abbia capito!" sbuffò Michael, girandosi verso di me e guardandomi a braccia conserte.
"Ma che ti prende? Non ti ho mai visto così..." non avevo mai visto Michael reagire così, e non avevo nemmeno mai visto quel suo lato così protettivo, ma in fondo mi piaceva perché mi faceva sentire al sicuro.
"Ragazzi! State bene? Cos'è successo?" Luke e Jenna si avvicinarono velocemente a noi chiedendoci spiegazioni.
Evidentemente avevano assistito alla scena.
"Un coglione stava importunando Vicky..." spiegò lui velocemente, senza dare troppi dettagli.
"Non mi stava importunando. Mi aveva solo chiesto di ballare, e io ho rifiutato." tenetti a dire, più per tranquillizzare anche Luke.
"Ed è bastato il tuo rifiuto per allontanarlo?" insistette Michael.
"Okay. Ho capito. Lasciamo perdere. Credo che ora sia meglio andare." fortunatamente Luke aveva capito che parlarne avrebbe solo peggiorato le cose.
Così, tutti e quattro uscimmo dal locale.
"Vicky? Jen? Dormite da me stanotte?" ci propose Luke, appena raggiungemmo la mia auto.
"Io non credo di poter restare. Forse un'altra volta..." ero certa che non fosse vero che Jenna non poteva.
Semplicemente non voleva e non le sembrava opportuno.
"Io invece devo per forza accettare: il college è chiuso a quest'ora..." io non avevo altra scelta, e quella era l'unica soluzione che avevo.
"Va bene. Allora ti aspetto. A dopo." Luke mi salutò, poi guardò Jenna, ed io trascinai via Michael.
"Se restiamo lì non faranno niente. Allontaniamoci un po'." risi prendendo ancora Michael per mano, e facendo con lui qualche passo lontano da Jenna e Luke.
"Senti, Vicky...mi dispiace per ciò che ho fatto prima, ma non ho potuto fare a meno di farlo. Io...mi sono spaventato e..." non mi aspettavo che Michael potesse iniziare a scusarsi, ma forse era davvero un bene parlarne.
"Avrei solo dovuto ringraziarti, ma come al solito pensavo di potermela cavare da sola." forse, se non fosse arrivato lui, quel ragazzo sarebbe riuscito anche a baciarmi contro la mia volontà.
"A volte chiedere aiuto è un bene. E io potrò sempre aiutarti." sorrisi per la sua dolcezza.
Solitamente odiavo certe 'smancerie', ma quella volta era diverso.
Riuscii anche ad abbracciarlo, e lui non esitò a ricambiare.
"Hey piccioncini! Allora? Andiamo?" Luke ci richiamò improvvisamente, mentre Jenna si mise a ridere.
Michael ed io ci staccammo immediatamente, come per far credere ai nostri amici che non fosse successo niente.
"Che cazzo volete? Pensate a voi!" scherzò subito Michael, facendo ridere tutti noi.
"Siete insopportabili! Dai Jen, andiamo." dissi congedando i ragazzi e spingendo Jenna a salire in macchina.
Nel frattempo, Luke salí sulla moto di Michael, e anche loro partirono.
"Devo ammettere che siete carini insieme." commentò Jenna durante il tragitto verso casa sua.
"Potrei dire lo stesso di te e Luke." replicai.
Purtroppo, però, lei continuava a tirarsi indietro.
"Ma la smetti di cambiare discorso? Stiamo parlando di te e Michael! Voglio dire...per prima cosa, tu odi gli abbracci, odi essere toccata, e odi qualunque tipo di smanceria. Mentre con Michael...non fai altro che abbracciarlo, toccargli i capelli, e quando lui ti dice cose dolci, stai lì a sorridergli e a guardarlo con occhi sognanti. So che mi hai già detto che siete solo amici, e che non succederà mai nulla, ma visto da fuori sembra tutt'altro." sembrava che Jenna non finisse mai di parlare.
Avevo smesso di ascoltarla già a metà discorso.
"Gli voglio bene, tutto qua. So che mi capisce. Lui mi è stato vicino nei momenti peggiori. Con lui ho lo stesso rapporto che ho con Luke. Cosa c'è di strano?" non pensavo che l'avrei mai detto, ma quella era la verità.
"Gli vuoi bene? Ma stai scherzando? Non l'hai mai detto nemmeno a me!" Jenna aveva ragione, non lo dicevo mai a nessuno, più per una questione di orgoglio.
"Jen. Siamo arrivate. Ci vediamo domani, eh..." il fatto che fossi già arrivata a casa sua, mi salvò dal dover rispondere ad altre mille domande che non avrebbero fatto altro che innervosirmi ancora di più.
"Eh va bene. Ma sappi che non è finita qua! Ti scrivo dopo!" disse lei, scendendo dalla mia auto.
"E tu ricordati di rompere con quel pezzo di merda!" le ricordai abbassando il finestrino per parlarle.
"Ci penserò." affermò lei, voltandosi e iniziando a camminare verso il vialetto di casa sua.
Beh, ci speravo.
Tutti speravamo che lei rompesse con Tyler per stare con Luke.
"Ah! Jen! Non ti ho detto una cosa..." non potei fare a meno di fermarla.
Dovevo dirle ancora una cosa.
Così lei tornò alla mia auto, e mi guardò per farmi capire di andare avanti a parlare.
"Se domani vedi Tyler un po' malmesso...beh...è colpa mia..." ammisi, con ancora un sorrisetto di soddisfazione.
"Ma sei impazzita? Cosa gli hai fatto?" chiese lei con un filo di preoccupazione.
Si vedeva che in realtà le importava ben poco.
"Hey! Gli ho solo tirato un pugno! Niente di che. Mi aveva fatto incazzare..." mi difesi, prendendo tutto alla leggera.
"Non puoi andare in giro a prendere a pugni tutti quelli che ti fanno incazzare!" io continuai a sorriderle soddisfatta.
In fondo continuavo ad essere convinta di aver fatto la cosa giusta.
"Io faccio quello che voglio. E ora devo andare. A domani! Buonanotte!" a quel punto partii e andai verso casa di Luke.
Quando arrivai, la moto di Michael era parcheggiata proprio in mezzo al vialetto.
Erano già arrivati, ma...ora io dove mettevo la macchina?
Quella era una delle cose che mi facevano incazzare davvero tanto.
Forse avrei dovuto prendere a pugni anche lui.
Ma prima era meglio chiamarlo...
"Vicky? Dove sei?" fortunatamente rispose subito.
"Razza di idiota! Sono qua fuori! Sposta quella cazzo di moto! Muoviti!" avevo avuto una reazione esagerata?
Beh, probabilmente non poi così tanto.
Non gli diedi nemmeno il tempo di replicare che subito riattaccai.
Lui uscì subito da casa con fare incazzato, e forse lo era almeno quanto me, ma non era di certo colpa mia se lui era un idiota.
Così, senza dire niente, spostò la moto, e mentre io parcheggiavo, lui mi aspettava appoggiato alla parete della villa, e quando scesi andai da lui.
"Ma ti calmi? Che cazzo hai stasera?" sbottò subito lui, alzando la voce.
"Nulla..." risposi non guardandolo nemmeno e andando direttamente verso la porta d'ingresso.
"No! Questo non è 'nulla'! Pensavo fosse tutto a posto riguardo a prima, pensavo avessimo chiarito..." improvvisamente lui mi fermò prendendomi la mano per farmi voltare verso di lui.
"Ma infatti è così. Non preoccuparti. Tu non c'entri niente." ero solo nervosa per le continue supposizioni di Jenna.
Continuavo a dirle la verità, ma lei insisteva del contrario.
Come potevo non innervosirmi?
"Allora dimmi perché cazzo cerchi sempre di litigare con me anche quando io non c'entro nulla! Io faccio del mio meglio per mantenere la calma, per non risponderti male, e faccio di tutto perché il nostro rapporto non torni come quello di qualche mese fa! Sto cercando di trattarti al meglio, con tutta la dolcezza che ho, ma tu lo rendi impossibile! Capisci che se non collabori, non potremo andare avanti così?!" improvvisamente ebbi quel senso di ansia, di paura di perdere Michael.
In quel momento era l'amico più stretto che avevo, la persona più vicina a me, colui che mi capiva, che non mi giudicava, l'unico che mi aveva giurato che per me ci sarebbe sempre stato.
Perderlo sarebbe stato un errore madornale.
"Senti...non importa, okay? Non so nemmeno perché ti ho detto tutte quelle cose. È solo che...non voglio che ti allontani da me. Io mi trovo bene con te, e il fatto che siamo così simili, ha anche i suoi vantaggi. Dai...vieni qua..." aggiunse Michael, notando che io nemmeno gli avevo risposto.
Me ne restavo lì a guardarlo come una deficiente.
Finché lui, inspiegabilmente venne ad abbracciarmi.
Ed io ricambiai, stringendolo forte a me.
"Questa volta tocca a me dirti che ti voglio bene, giusto?" mi sussurrò all'orecchio.
Non me l'aveva mai detto così direttamente.
Era la prima volta.
"Che cosa?! Solo un abbraccio?! Io mi aspettavo molto di più! Che finale di merda è questo?" ad un certo punto sentimmo la voce di Luke che ci fece staccare immediatamente.
"Fottiti Luke!" disse Michael.
Com'era possibile che il nostro migliore amico fosse rimasto lì per tutto il tempo, appoggiato allo stipite della porta d'ingresso a sorseggiare birra...e noi non ce n'eravamo nemmeno accorti.
"Perché ci devi sempre spiare?" era incredibile che ogni volta che Michael ed io ci avvicinavamo un po' più del dovuto, c'era sempre Luke a guardarci.
Era decisamente inquietante...
"Vi ho sentiti litigare e sono uscito a fermarvi per evitare l'inizio della terza guerra mondiale, ma vedo che avete già risolto. Meglio così..." scrollò le spalle continuando a bere dalla bottiglia che aveva in mano.
"Che c'è? Perché mi guardate così?" Michael ed io lo stavamo guardando come se stesse dicendo solo cazzate.
In realtà sapevamo che non era uscito di casa per fermarci, ma l'aveva fatto solo per vedere cosa sarebbe successo.
Era sempre il solito...
"Stai zitto! Ora entriamo. Sono quasi le tre di notte, e domani dobbiamo andare a lezione." dissi camminando con Michael verso la porta d'ingresso.
Luke ci fece entrare, e come previsto, andammo tutti in camera: Luke nella sua stanza, e Michael ed io in quella degli ospiti.
"Vicky? A chi stai scrivendo? Va tutto bene?" me ne stavo lì, sdraiata sul letto con il cellulare tra le mani, e Michael, che era sdraiato accanto a me, mi richiamò.
"È Grace. Stiamo parlando di una competizione che avremo fra qualche settimana..." non sapevo nemmeno perché gliel'avevo detto.
Non erano nemmeno affari suoi.
"Non pensavo che le cheerleaders facessero competizioni." ammise lui.
Non era l'unico: tutti pensavano che noi fossimo lì solo per fare il tifo alle squadre di football con dei pom-pom del cazzo in mano, ma non era affatto così.
"Ci sono ogni anno." non aggiunsi altro...non avevo nulla da dire.
"Sei così perché sei agitata?" Michael notò subito il mio cambio d'umore.
"Un po' di agitazione c'è, è normale...ma non è questo..." ovviamente l'ansia non mancava mai, ma non era ciò che mi turbava di più.
"Grace mi diceva che ci saranno entrambi i suoi genitori a vederla, e invece io...come al solito sarò lì da sola. I miei dicono di aver di meglio da fare...perché per loro non è poi così importante ciò che faccio. Vorrei solo avere dei genitori a cui importi della loro unica figlia..." a volte provavo invidia per le famiglie degli altri: le mie compagne di squadra erano sempre accompagnate dai loro genitori, mentre io andavo sempre lì da sola.
Bella merda...
"So cosa significa non essere considerati dai propri genitori. Ti capisco, ed è davvero uno schifo...lo so. Ciò che penso io è che si renderanno conto troppo tardi di ciò che stanno facendo...quando ormai i loro figli saranno lontani e avranno perso ogni contatto con loro. Che poi...è ovvio che i coglioni che ci rimettono siamo sempre noi..." condividevo ogni singola parola di ciò che diceva Michael.
Ma io non osai nemmeno guardarlo in faccia.
Fissavo il soffitto, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di scendere dai miei occhi, ma non ci riuscii del tutto.
"Fregatene di loro. A qualcuno importa ciò fai, e deve importare soprattutto a te stessa. Se vuoi...so che non potrò prendere il loro posto, ma...potrei venire io a vederti. A me importa di te, e mi importa ciò che fai..." aggiunse lui, asciugandomi una lacrima con il pollice.
Avrei voluto dirgli che lui sarebbe stato decisamente meglio dei miei genitori.
Chiunque sarebbe stato meglio di loro.
Ma quel pensiero rimase per me.
"Non voglio che tu lo faccia solo perché ti senti obbligato a farlo dopo aver sentito ciò che ho detto..." tenetti a dire.
"Non te l'avrei nemmeno proposto se non mi facesse piacere venire a vederti." ancora non potevo credere di aver trovato un amico come lui.
Avrei potuto desiderare di meglio?
"Come vuoi..." scrollai le spalle per poi mettermi su un fianco, e dandogli le spalle continuando a scrivere a Grace.
Pensavo di chiudere la conversazione in quel modo, altrimenti sarei scoppiata a piangere davanti a lui, e non avrei mai voluto farlo.
"Dai...ora dai la buonanotte a Grace, e dormiamo, okay?" io ascoltai il suo consiglio, e dopo aver congedato la mia amica, posai il cellulare sul comodino accanto alla mia parte di letto.
"Buonanotte stronzetta." Michael mi diede un bacio sulla guancia, e subito venne ad abbracciarmi da dietro.
"Buonanotte idiota." risposi a bassa voce.
Inutile dire che ci addormentammo così, e non potei sentirmi più protetta.
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Forbidden Love 2 // 5sos
FanfictionOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...