CAPITOLO 81

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Victoria's pov
Un altro mese era passato.
Un mese da quando avevo perso quello che sarebbe stato il frutto dell'amore tra me e Michael.
Avere un aborto era stata una delle cose peggiori che mi fossero mai capitate, ma grazie al mio fidanzato mi ero ripresa molto bene sia fisicamente, sia psicologicamente.
Quel grande ostacolo non aveva fatto altro che unirci di più.
Durante quel mese non avevamo discusso nemmeno una volta, e le cose andavano davvero alla grande.
Tutto era perfetto, e quel giorno lo sarebbe stato anche di più perché era il suo compleanno.
Avrei voluto organizzargli una festa a sorpresa, ma lui aveva già pensato a tutto, e a me non restava altro che comprargli un bel regalo.
Fortunatamente il suo compleanno capitava durante il weekend, quindi eravamo a casa.
O meglio...io ero a casa sua.
Era mattina, ed io mi ero svegliata presto per preparargli la colazione che gli avrei portato a letto.
"Buongiorno amore mio. Tanti auguri." quando tornai in camera, appoggiai la colazione sul comodino, lo svegliai sussurrandogli all'orecchio, e poi gli diedi un dolce bacio sulle labbra.
Lo vidi sorridere, ma non aprì gli occhi, e tutto ciò che fece, fu afferrarmi per la vita per farmi sdraiare sopra di lui.
"Ti ho preparato la colazione..." aggiunsi dandogli un altro bacio.
"Grazie amore. Non dovevi..." Michael sorrise, e finalmente aprì gli occhi mettendosi seduto e facendomi mettere a cavalcioni su di lui.
"Certo che dovevo! È il tuo compleanno!" mi aveva solo fatto piacere farlo.
Volevo fare una cosa carina per lui.
"No, no. Non dovevi proprio! Tu fai schifo a cucinare..." ci ero rimasta male, ma in fondo non era del tutto serio.
"Ma vaffanculo! Sei uno stronzo!" sbottai iniziando a picchiarlo non troppo forte per scherzare.
Sembravamo due bambini che facevano la lotta sul letto.
Finché Michael non mi bloccò sotto di lui tenendomi ferma dai polsi.
"E adesso cosa pensi di fare?" rise con soddisfazione.
Beh...non doveva di certo cantare vittoria, perché avrei vinto io!
"Dimmelo tu. Ho il ginocchio giusto giusto in mezzo alle tue gambe. Fossi in te...non correrei il rischio." mi bastava solo un piccolo movimento della gamba per metterlo KO, e non avevo paura di farlo.
"Hey, non ci provare! Potrei rompere con te all'istante!" lui mi minacciò, ma ormai non gli credevo più.
Usava sempre la stessa minaccia, ma sapevo che non l'avrebbe mai fatto.
"Ah sì? Beh...peccato. Significa che mi terrò il regalo che ti avevo comprato..." gli avevo fatto proprio un bel regalo, e onestamente non mi sarebbe per niente dispiaciuto tenerlo per me.
"Cosa mi hai regalato? Dai! Ora sono curioso!" improvvisamente lui mi lasciò i polsi mettendosi seduto a gambe incrociate.
"Visto che non hai apprezzato il primo...se vuoi...possiamo partire dal secondo regalo..." non potevo non concedergli di fare l'amore il giorno del suo compleanno.
Così lo feci sdraiare sul letto, ed io mi misi sopra di lui iniziando a baciarlo.
Scesi lungo la sua mascella e poi sul collo dove mi piaceva provocarlo con i soliti succhiotti che non avrebbe nemmeno potuto coprire.
Continuai a lasciare baci lungo tutto il suo corpo, fino ad arrivare ai suoi boxer.
Glieli sfilai molto lentamente, e senza esitare presi la sua lunghezza muovendo le mani su e giù lentamente.
Dopo poco iniziai a leccare insistendo con la lingua sulla punta, poi lo presi in bocca, e Michael mi appoggiò delicatamente una mano sulla testa per dettare i movimenti.
Era solo la seconda volta che lo facevo, e speravo fosse quello il modo giusto.
Beh...i suoi continui gemiti decivano tutto.
"Amore...cazzo...sto per venire..." Michael parlò con il respiro affannoso, ed io mi fermai staccamdomi da lui.
Speravo capisse dove volessi arrivare.
Infatti, capovolse la situazione mettendosi sopra di me.
Mi tolse subito i vestiti passando le sue mani su tutto il mio corpo, poi cominciò a baciarmi il collo succhiando la mia pelle fino a lasciarmi degli evidenti segni violacei.
Salì fino a mordermi il labbro inferiore e mi baciò.
Dopo poco, improvvisamente, con un gesto veloce mi fece girare a pancia sotto facendomi alzare il bacino.
Lui mi mise le mani sui fianchi, e subito sentii un pressione sull'entrata della mia intimità, poi entrò in me delicatamente, iniziando a muoversi dentro e fuori lentamente.
"Se ti faccio male devi dirmelo, okay?" era la prima volta che si preoccupava mentre facevamo l'amore, forse perché quella era anche la prima volta che lo facevamo in una posizione diversa dal solito.
"Non ti fermare...ti prego..." non mi stava facendo per niente male, era solo una sensazione un pochino diversa, e mi piaceva.
Volevo di più.
Così le sue spinte si fecero più decise e sempre più veloci.
Gemetti il suo nome più e più volte, finché non raggiunsi il culmine del piacere.
Lui venne dentro di me: prendevo la pillola e ormai non correvamo più nessun rischio.
Poi entrambi ci sdraiammo per riprendere fiato, ma io non potei fare a meno di appoggiare la testa sul suo petto.
Mi piaceva sentire i battiti del suo cuore, soprattutto dopo aver fatto l'amore.
Michael intanto mi accarezzava la schiena senza dire niente, e di tanto in tanto mi dava qualche bacio sulla testa.
Amavo restare lì a farmi coccolare da lui.
"Sei così bella..." Michael mi riempiva sempre di complimenti, e se prima mi sentivo in imbarazzo, adesso ci avevo fatto l'abitudine e dovevo ammettere che era piacevole sentirsi dire quelle cose.
"Tu lo sei..." replicai baciandolo e poi scendendo sul collo per lasciargli un altro succhiotto.
"Non me ne avevi già fatti abbastanza?" mi disse mettendosi a ridere.
"Mi diverto!" ammisi unendomi alla sua risata.
Beh, mi divertivo con poco...o meglio...mi divertivo a dargli fastidio.
"E poi chi spiega ai miei genitori che sei stata tu?" quello era sempre il solito problema: suo padre sapeva di noi e ne era felice, ma sua madre non l'avrebbe mai accettato.
Lo stesso valeva per i miei genitori che a causa del passato di Michael, non sarebbero mai riusciti ad accettare la nostra relazione.
Era questo il motivo per cui erano mesi che avevo contatti con i miei genitori solo tramite telefono.
Non volevo nemmeno vederli dopo avermi vietato di stare con Michael.
Proprio in quel momento sentimmo suonare il campanello.
"Porca puttana! Michael! Apri questa cazzo di porta!" qualcuno stava urlando e bussando, ed io subito mi ricordai di una cosa.
"Ma chi è a quest'ora del mattino?!" Michael si lamentò mettendosi seduto.
"Cazzo! Mi ero dimenticata che Luke sarebbe venuto qui!" scattai subito in piedi andando in bagno e poi rimettendomi solo mutante e reggiseno, e scesi per aprire la porta a Luke.
"Ti rendi conto da quanto tempo io sia qui?! È già passata un'ora e mezza da quando sono arrivato! Sono rimasto qui fuori al freddo tutto questo tempo!" Luke mi urlò subito contro senza neanche fare caso al fatto che io fossi senza vestiti.
"Ora dimmi dov'è quel coglione. Almeno gli faccio gli auguri e gli rinfaccio il fatto di avermi lasciato fuori al freddo..." non mi lasciò nemmeno il tempo di parlare.
Riuscii solo a fargli un cenno per dirgli che Michael fosse in camera.
Io seguii Luke e quando aprì la porta, Michael era seduto sul letto a mangiare la colazione che gli avevo preparato.
L'aveva già finita.
Sapevo che in realtà gli sarebbe piaciuta.
"Hey! Buon compleanno pezzo di merda!" in ogni caso, Luke prese la rincorsa per saltare addosso al mio ragazzo fino a farlo sdraiare sotto di lui.
Fortunatamente aveva solo in mano l'ultimo pezzo di pancake alla Nutella.
"Hemmo! Amore mio, ti conviene alzarti!" Michael si mise a ridere, e proprio in quel momento mi resi conto che lui nemmeno si fosse preoccupato di indossare i boxer.
Era ancora completamente nudo.
"Eh dai! Non chiamarmi così davanti a Vicky...poi si ingelosisce..." rispose Luke.
A me veniva solo da ridere.
"Non preoccupatevi...vi lascio soli. Mikey, comunque potevi almeno metterti i boxer..." a quel punto uscii davvero dalla stanza lasciando soli quei due.
"No, amore! Aspetta! Non puoi lasciarmi qui con questo psicopatico!" Michael si alzò subito spingendo via Luke.
"Okay, ma vestiti per favore...mi distrai..." non riuscivo a smettere di abbassare lo sguardo verso le sue parti intime, ed era parecchio imbarazzante che succedesse proprio davanti a Luke.
"Già...hai ragione. Comunque ritiro quello che ho detto! La colazione che mi hai preparato è davvero buona." mi disse sorridendo mentre andava a vestirsi con le prime cose che trovava.
"È ovvio che è buona! L'ho praticamente preparata io!" Luke non esitò a prendersi tutti i meriti culinari, ma io lo zittii subito.
"Tu non hai fatto un cazzo! Mi dicevi soltanto cosa fare attraverso una videochiamata!" solo Luke sapeva la ricetta dei pancake alla Nutella, e solo così avrei potuto prepararli decentemente.
"Va bene! Ora basta! Uscite da qui! Io devo ancora farmi la doccia, okay?" effettivamente Michael non si era ancora alzato da quel letto da quando si era svegliato e...beh, era colpa mia.
"Davvero Mike?! In più di un'ora e mezza non hai fatto nulla?! Sapevi che sarei venuto qui!" Luke si lamentò ancora una volta, e come previsto stava rinfacciando il fatto di aver aspettato troppo.
"Prima di tutto...non sapevo che saresti venuto perché Vicky non me l'ha detto. E seconda cosa...in un'ora e mezza sono stato parecchio occupato!" avevo come l'impressione che quei due si sarebbero messi a litigare molto presto.
"Cos'hai avuto da fare? Ti sei svegliato ore fa!" inutile dire che spesso Luke era molto ingenuo.
Possibile che non si fosse neanche chiesto il motivo per cui Michael ed io fossimo quasi completamente nudi?!
"La mia fidanzata mi ha svegliato facendomi un pompino! E poi abbiamo scopato fino a poco prima che lei venisse ad aprirti la porta! A te sembra niente tutto questo?" non potevo credere che Michael gli avesse detto tutto.
Avrebbe mai tenuto la sua dannata bocca chiusa?!
"Hey! Hey! Hey! Non c'è bisogno che Luke sappia tutto!" dissi alzando gli occhi al cielo.
Mi infastidiva il fatto che Michael rendesse pubbliche le nostre cose, soprattutto quelle più private.
"Oh...beh...allora...direi che il tuo compleanno è iniziato parecchio bene. Complimenti a tutti e due!" detto questo, Luke uscì dalla stanza dandoci una pacca sulla spalla.
"Se vuoi...tu puoi fare la doccia con me..." Michael venne subito verso di me prendendomi per i finachi per attirarmi contro il suo corpo.
"Sono ancora qui! Niente rumori molesti, per favore!" Luke urlò dal corridoio.
Evidentemente aveva sentito tutto.
"Amore, abbiamo appena finito di fare l'amore! Davvero hai ancora voglia di farlo?!" gli dissi mettendomi a ridere.
"Perché no? Abbiamo tutto il tempo che vogliamo..." lui mi provocò baciandomi e mordendomi il labbro inferiore, ma io non avrei ceduto.
"Luke ci aspetta al piano di sotto. Fai veloce, okay?" non aggiunsi altro.
Volevo solo fargli capire che non fosse il momento di ricominciare a fare l'amore.
Detto questo, lui capì e dopo essermi vestita, mentre io scendevo al piano di sotto, lui andò in bagno.
"Avevo già paura di dover cercare dei tappi per le orecchie..." commentò Luke appena mi sedetti sul divano accanto a lui.
"Stai zitto cretino! È tutta invidia!" sapevo che Luke fosse solo invidioso perché lui non aveva ciò che avevamo Michael ed io, e un po' mi dispiaceva, ma la colpa era sua...non riusciva mai ad avere una relazione seria.
"Già! Lo sono! Con tutte le volte che abbiamo dormito insieme, non potevi svegliare anche me con un pompino?" sperai che Luke stesse scherzando perché si mise a ridere, ma non era così.
"E se ti dicessi che con Michael è stata la mia prima volta?" ero certa che non mi avrebbe creduto nonostante quella fosse la verità.
"Davvero? E...e com'è stato?" beh, forse mi aveva creduto.
"Vuoi davvero sapere cosa si prova a farlo con Michael?! Perché me lo chiedi? Vorresti provare?" risposi ridendo per prenderlo in giro.
"Beh...in realtà non mi dispiacerebbe affatto." dovevo aspettarmi una risposta del genere da parte sua.
In fondo era con Luke che stavo parlando.
"Cos'è che non ti dispiacerebbe?" in quel momento arrivò Michael che si mise davanti a noi.
"Farlo con te. Stavo giusto dicendo a Vicky che non mi dispiacerebbe affatto. E tu? Cosa ne pensi?" Luke non si fece problemi a dirlo a Michael ed io scossi la testa per quanto fossero idioti quei due.
"Se non ci fosse qui Vicky, ti scoperei all'istante! Anzi...lo faccio lo stesso!" detto questo, Michael si mise a cavalcioni su Luke e iniziarono a baciarsi il collo a vicenda.
Io non feci altro che alzarmi dal divano e andare in cucina per prendermi dei pancake che avevo lasciato da parte per me.
Poi tornai in salotto con il piatto in mano e mi sedetti nuovamente a debita distanza da loro.
Passarono solo pochi secondi, e qualcuno aprì la porta.
"Ciao Isabelle." dissi appena la vidi entrare.
"Ehm...ho paura a chiederlo, ma...cosa stanno facendo Luke e mio fratello?" Isabelle rimase a bocca aperta vedendo la scena.
Io invece ero completamente impassibile.
"Sì, è esattamente come sembra!" rispose subito Michael restando sulle gambe di Luke.
"E tu te ne stai lì tranquilla a mangiare?!" mi disse Isabelle stupita della situazione.
Io scrollai le spalle continuando a magiare perché non mi importava: sapevo quanto entrambi fossero deficienti.
"Dai, coglione! Alzati! Ti ho portato il regalo!" appena Isabelle disse la parola 'regalo', Michael scattò in piedi esultando e correndo da sua sorella.
Sembrava un bimbo emozionato.
"Ah! Non te l'ho detto! Mamma e papà ti hanno messo dei soldi sulla carta di credito come regalo. Sono un bel po' di soldi, quindi potrai continuare a spenderli per me." aggiunse poi Isabelle, e subito Michael alzò gli occhi al cielo.
"Li danno sempre anche a te! Usa i tuoi!" replicò evidentemente infastidito.
Al suo posto lo sarei stata anch'io.
"Il mio regalo l'ho dimenticato a casa. Al momento ti accontenterai di avermi qui. Va bene se te lo porto alla festa?" Luke intervenne per interrompere quella che presto sarebbe stata una discussione.
"Quale festa? Hai organizzato una festa e nemmeno mi hai invitato? Mike...seriamente? Sono tua sorella!" nemmeno io sapevo che non l'avesse invitata, ed era chiaro che neanche Luke lo sapesse, altrimenti avrebbe evitato di parlarne.
"Tu non sei invitata. Per prima cosa, perché non reggi l'alcool e non voglio che nessuno di noi debba farti da babysitter. E seconda cosa, ci sarà Ashton: voi due insieme mi rivinerete la festa." le ragioni di Michael erano più che valide.
Solo ora capivo il motivo per cui non l'avesse nemmeno invitata.
"E tu hai preferito lui a me?!" Isabelle sembrava stupita della scelta di Michael.
"Sembra di sì. Lui è uno dei miei migliori amici, mentre tu sei mia sorella e posso vederti ogni volta che voglio." capivo bene cosa intendesse dire, anche se io ero figlia unica.
"Va bene. Allora davvero tanti auguri!" a quel punto Isabelle alzò la voce, poi andò via sbattendo la porta.
"Perché cazzo deve sempre essere così permalosa?! Io l'ho fatto anche per lei!" Michael sembrava dispiaciuto per ciò che era successo, e forse ero più dispiaciuta io a vederlo in quel modo.
"Hey...amore, non pensarci. Non lasciare che questo rovini il giorno del tuo compleanno. Oggi è la tua giornata. Devi solo essere felice." ormai sapevo come risolvere la situazione: capitava spesso che sua sorella lo facesse sentire giù di morale.
"Hai ragione...meno male che ci sei tu..." fortunatamente lui capì, e senza aggiungere altro, venne a baciarmi.
"...e anche io!" Luke si intromise, e Michael ed io ci mettemmo a ridere.
Passammo il pomeriggio tutti e tre insieme in quanto Luke non avesse di meglio da fare.
Ovviamente Michael fu piuttosto contrariato che ci fosse anche lui, a causa delle sue continue voglie di portarmi a letto.
Verso sera, Michael ed io ci preparammo per la festa.
"Amore, il mio regalo è a casa di Luke. Passiamo da lì, poi andremo a mangiare fuori tutti insieme, okay?" il programma era mangiare fuori e poi andare in discoteca: Michael aveva prenotato un privè.
"Perché il mio regalo è a casa di Luke?" mi domandò.
"Mike, fatti i cazzi tuoi e muoviti ad uscire! Devo prepararmi anch'io!" ovviamente Luke sapeva che regalo fosse, ed era decisamente troppo ingombrante e visibile per lasciarlo a casa di Michael.
"Ma io sono curioso..." si lamentò avviandosi verso la macchina che ancora prendeva in prestito da suo padre.
"No! Niente auto! Andiamo a piedi!" intervenne Luke.
Così iniziammo ad avviarci verso casa sua.
"Volete darmi qualche indizio, per favore?!" il mio ragazzo si lamentò per l'ennesima volta perché lo stavamo tenendo sulle spine.
"Sappi solo che quello di Vicky è il regalo più bello che tu possa ricevere." Luke stava già parlando troppo, ed io lo zittii.
Quando stavamo per arrivare, costrinsi Michael a coprirsi gli occhi.
L'avrei guidato io fino a destinazione.
Quando arrivammo, gli chiesi di porgermi la mano senza aprire gli occhi, e appena appoggiai parte del regalo sul suo palmo, glieli feci riaprire.
"Oh mio dio...e questo che cazzo significa? Vuoi dire che..." Michael rimase a bocca aperta.
Non riusciva nemmeno a parlare.
"...che è tua. È l'ultimo modello Tesla. Quello che volevi tu." era da tanto tempo che avevo in progetto di regalargli una macchina nuova in quanto lui non ne avesse più una da quando aveva fatto l'incidente.
"Porca merda! Wow! Io...non ci posso credere! Mio dio...ti sarà costata un patrimonio! Amore...non dovevi..." avevo quasi paura che non volesse accettarlo.
"Dopo tutto quello che tu hai fatto per me, dovevo proprio! Non ti devi preoccupare di quanto io abbia pagato! E poi...una piccola parte di questa macchina l'ha pagata zia Kate. Consideralo un regalo di compleanno anche da parte sua." mia zia Kate ci teneva a contribuire per il regalo di Michael, e così aveva fatto.
Ormai per lei il mio fidanzato faceva parte della famiglia.
Era come se l'avesse adottato.
"Cazzo! Io sono senza parole...non so cosa dire. Solo...grazie! Grazie mille! Ti amo così tanto..." detto questo, Michael mi saltò letteralmente addosso abbracciandomi forte e continuando a baciarmi come se non mi vedesse da secoli.
"E comunque questo regalo non è solo per te. Ora che hai la macchina figa, mi farai da autista personale. Io ti ho avvertito." gli dissi scherzando.
Anche se...in realtà ero molto seria: avevo un bellissimo fidanzato con un'auto che tutti avrebbero invidiato, e avevo tutto il diritto di approfittarne.
"Tutto quello che vuoi, principessa. Non smetterò mai di dirti quanto ti amo. Ora chiamo zia Kate per ringraziare anche lei." lui mi diede un ultimo bacio a stampo, poi prese subito il cellulare.
"Ti vedo contento. Allora? Ti è piaciuta la sorpresa di Vicky?" Luke intervenne, e Michael non riuscì a smettere di sorridere.
Era così bello...
"Se sono contento?! Sono al settimo cielo, cazzo! Io amo questa ragazza! Capisci?!" era bello vederlo così felice.
Anzi...forse sembrava più felice per la sua nuova auto, che il giorno in cui avevo accettato di essere la sua fidanzata.
"Sì, capisco. Ma ora vado a prepararmi. A dopo amori miei!" a quel punto, Luke ci mandò un bacio da lontano e entrò in casa a prepararsi.
Intanto Michael chiamò mia zia, e rimasero al telefono così tanto, che Luke fece in tempo a tornare da noi già lavato, vestito e profumato, e tutti noi sapevamo quanto lui ci mettesse a prepararsi.
In ogni caso, Michael fu costretto a terminare la telefonata, poi partimmo tutti e tre per la prima tappa della serata.
C'erano molti suoi amici, tra cui Harry, Louis e molti altri che non conoscevo.
Mentre di ragazze...beh...c'eravamo solo io, Jenna, Grace, Julia e alcune delle fidanzate dei suoi amici.
Per un po' avevo avuto paura che potesse invitare anche Catherine o Jessica.
Ma fortunatamente non fu così.
A cena filò tutto liscio, ed era il momento di andare in discoteca.
Già sapevo che ci saremmo divertiti come matti.
Non vedevo l'ora.
Quando arrivammo al nostro tavolo del privè portarono subito bottiglie di champagne, spumante, vodka, e molti altri alcolici.
Qualcosa mi diceva che non ci saremmo ricordati molto di quella serata.
Iniziammo tutti con lo spumante, poi con lo champagne, e così via.
"Amore, stai attento con l'alcool, okay?" potevo sembrare fastidiosa e noiosa, ma Michael non beveva alcolici così pesanti dal giorno del suo incidente, e questo significava che probabilmente il suo corpo non era più abituato a tutto quell'alcool.
Non l'avrebbe retto...già lo sapevo.
"Non mi importa. Credo di essere già ubriaco..." lo era davvero...come sospettavo.
E in fondo non c'era da stupirsi: era quello che tra noi aveva bevuto più di tutti.
Come se non bastasse, poi i ragazzi decidere di fare un gioco alcolico: bere birra da un imbuto con un tubo attaccato.
Lo facero tutti loro, mentre noi ragazze restavamo lì a guardare.
"Secondo voi chi sarà il primo a vomitare?" domandò Jenna mettendosi a ridere.
All'inizio pensavamo a Michael, ma poi notammo che le condizioni di Harry e Luke fossero anche peggiori.
Dopodiché, tutti iniziammo a ballare, ognuno con il proprio partner.
Sorrisi nel vedere Harry e Louis insieme: erano così carini!
Mentre Luke e Jenna iniziarono a baciarsi nonostante continuassero a dire che tra loro fosse finita.
Forse era solo una relazione fatta di benefici...oppure nemmeno loro sapevano cosa volessero davvero.
Calum e Grace, invece, erano insieme come sempre.
Da quanto ne sapevo, avevano fatto da poco un anno di fidanzamento.
Oltretutto, Grace era l'unica completamente sobria: non aveva toccato una goccia di alcool.
E poi c'eravamo Michael ed io, uniti come non mai.
"Ragazzi! Chi esce a fumare? Questa sera offro io!" dopo un po', Harry propose a tutti di uscire un attimo a fumare erba.
Inutile dire che andarono quasi tutti, e inaspettatamente anche Michael.
"Vic, a te va bene che lui venga con noi, vero?" Harry si preoccupò di chiedermi un consenso prima di uscire.
"È grande abbastanza da poter prendere una decisione. Che faccia ciò che vuole!" ovviamente non ero per nulla d'accordo con la decisione che aveva preso il mio ragazzo, ma io non potevo vietare a Michael di divertirsi.
L'unica cosa che mi preoccupava, era il fatto che per lui sarebbe stata la prima volta: non aveva mai fumato neanche una semplice sigaretta.
E poi...dopo tutto l'alcool che aveva bevuto, mi chiedevo in che condizioni sarebbe tornato all'interno della discoteca.
Così restai lì, e dopo circa mezz'ora tornarono tutti.
Gli unici che ancora capivano qualcosa erano solo Ashton, Louis e Calum.
Invece Michael venne subito verso di me.
"Hey bellezza, ti va di ballare?" mi chiese lui guardandomi con occhi rossi e semichiusi.
"Ehm...okay..." lui era parecchio strano da quando era rientrato.
Non sapevo nemmeno cosa pensare.
"Sai che sei proprio bella? Penso che tu sia la più bella qua dentro. Ti andrebbe di darmi il tuo numero?" non capivo dove volesse arrivare.
Perché si comportava così?
"Michael...tu hai già il mio numero, razza di idiota!" mi chiedevo il motivo per cui mi chiedesse il numero se era ovvio che ce l'avesse già.
"Perché non mi vuoi dare il tuo numero? Potremmo uscire qualche volta. Ti offro la cena!" cercai di trattenere le risate, e anche i nostri amici che stavano assistendo alla scena trovarono difficile non ridere.
"Michael, io..." iniziai, ma lui mi interruppe.
"Aspetta! Non dirmelo! Sei fidanzata?" mi domandò ancora, e a quel punto gli risi in faccia.
Non riuscivo più a trattenermi.
"Certo che lo sono! Ma che domanda del cazzo è questa?!" feci solo in tempo a finire la frase, che lui subito scoppiò a piangere.
"Questo non è giusto! Io...io credo di essermi innamorato, e...e tu sei fidanzata!" era incredibile che si fosse addirittura dimenticato di essere proprio lui il mio fidanzato.
Almeno avevo avuto la conferma che mi amasse davvero, ma se era questo che il mix di alcool e erba gli provocava...
"Mike, smettila! Ma in che cazzo di condizioni sei messo?! Vieni a sederti!" Ashton intervenne divertito, e subito allontanò Michael da me.
"Io...io mi sono innamorato! Non è giusto! Se scopro chi è il suo fidanzato, io...io lo prendo a pugni!" Michael continuò piangendo.
"Vi prego...promettetemi che non lo farete più fumare dopo aver bevuto..." probabilmente sarebbe stato lui a non volerlo più fare, e presto ne avrei capito il motivo.
"Credo di essere ubriaco...oh mio dio! Ora cosa dico ai miei genitori? Sto male..." lui continuava a dire cose apparentemente a caso.
Non sapevo nemmeno io se ridere o preoccuparmi.
"Michael...tu non vivi più con tuoi genitori da quando hai diciott'anni! Tranquilla Vic, lo porto in bagno..." fortunatamente c'era Ashton che si sarebbe preso cura di lui promettendomi che per qualunque cosa mi avrebbe chiamato.
Intanto io ballavo e mi divertivo con gli altri per non pensare troppo a Michael che stava male.
Tornarono da noi dopo circa venti minuti, ed era evidente che il mio fidanzato nemmeno si reggesse in piedi.
"Come sta?" domandai subito ad Ashton.
"Continua a vomitare. Forse è il caso di continuare la serata a casa sua." Michael aveva previsto tutto: sapeva che saremmo stati tutti ubriachi, e l'idea sarebbe stata quella di andare tutti a dormire da lui.
Ormai erano le cinque del mattino, e forse era davvero il caso di andare.
Così uscimmo tutti dalla discoteca, e ovviamente a piedi andammo a casa di Michael: nessuno di noi sarebbe stato in grado di guidare.
Quando arrivammo, Michael si stese subito sul pavimento, e anche Luke non era per niente messo bene, infatti, lo seguì subito dopo.
A noi altri che non avevamo fumato, invece, l'effetto dell'alcool era già quasi del tutto svanito.
"E ora che cazzo facciamo con questi due?" intervenne poi Calum riferendosi ai due stesi sul pavimento.
"Non possiamo lasciarli qui così! Mettiamoli almeno sul divano..." proposi in quanto lasciarli sul pavimento non sarebbe stata per niente una buona idea.
E poi...il divano era talmente grande da poterci stare anche in tre.
Così i ragazzi aiutarono Luke e Michael ad alzarsi, e subito lì fecero sdraiare sul divano.
"A questo punto...mettiamo delle coperte per terra e dormiamo qui anche noi, ci state?" proporsi ancora.
La mia preoccupazione erano loro due: non potevamo lasciarli soli.
Ma tutti accettarono, e dopo aver sistemato il salotto con le coperte, ci mettemmo a dormire.
Eravamo tutti molto stanchi, e andammo avanti a dormire forse per troppo tempo...davvero tanto tempo.
"Porca merda! Cosa cazzo è successo?!" improvvisamente sentimmo qualcuno urlare.
Michael si era svegliato, e aveva svegliato anche tutti noi con le sue imprecazioni.
"Oh mio dio! Dove mi trovo?" anche Luke si svegliò di soprassalto, e noi tutti ci mettemmo seduti con svogliatezza.
"Cosa avete da urlare?" sbottò Calum.
"Oh cazzo! Sono le due del pomeriggio!" quella volta fu il turno di Harry che svegliò subito anche Louis che non sembrava affatto intenzionato ad alzarsi.
"Che cosa?! Dobbiamo andare! Inizio a lavorare fra due ore!" Ashton si alzò in piedi immediatamente dopo aver guardato l'orario sul suo cellulare, e anche lui e I suoi amici si alzarono.
"Ash...ma è domenica..." disse Grace strofinandosi gli occhi a causa del sonno.
"Già...lo so. Ma mi pagano di più se lavoro di domenica, quindi...devo farlo." mi dispiaceva sempre quando sapevo che doveva rinunciare a divertirsi con i suoi amici a causa del lavoro.
Avrei solo voluto aiutarlo.
In ogni caso, non potevamo fare nulla e loro se ne andarono.
Dopo un po' ci salutò anche Jenna, così restammo solo Michael, Luke, Calum, Grace ed io.
"Vi giuro che sto malissimo...perché non mi ricordo nulla?" Michael fu il primo a parlare dopo lunghi minuti di silenzio in cui ci sedemmo tutti sul divano.
"Eri ubriaco e hai fumato quasi tutta l'erba che Harry ci ha offerto. È ovvio che non ti ricordi un cazzo! E lo stesso vale per te, Luke." evidentemente Calum non aveva bevuto poi così tanto, e poi lui era abituato a fumare erba.
In realtà...anche Luke ormai era abituato, ma sapevamo che lui non reggesse mai nulla.
"Non mi ricordo nemmeno di aver fumato...ma perché l'ho fatto? Non ho mai fumato neanche una sigaretta..." Michael sembrava dispiaciuto per ciò che aveva fatto.
Forse avrebbe voluto che qualcuno gli impedisse di fare quella cazzata.
"Hai insistito tanto...dicevi che l'avevi già fatto più volte e che volevi fumare anche tu..." Calum spiegò con indifferenza ciò che era successo.
In ogni caso, nessuno avrebbe potuto impedire a Michael di fare ciò che voleva.
Oltretutto era il suo compleanno, e aveva il diritto di divertirsi anche se non era quello il modo giusto per farlo.
"Va beh ma...non ero messo poi così male, giusto?" a quella affermazione detta proprio da Michael, cercai di trattenere le risate.
Come poteva dire di non essere messo poi così male, se anche lui era consapevole di non ricordarsi assolutamente nulla?!
"Tu dici?! Ti dico solo che ci stavi provando con Vic..." rispose ancora Calum.
"E quindi? È la mia fidanzata..." Michael non sembrava per niente stupito di ciò che aveva fatto, e effettivamente, detto così non sembrava qualcosa di poi così strano e sconvolgente.
"Ti sei messo a piangere quando lei ti ha detto di essere fidanzata..." a quel punto non riuscii più a trattenere le risate.
Non ci ero riuscita neanche quando tutto ciò stava accadendo.
"E tu perché mi hai detto che lo eri? Non potevi stare al gioco?!" Michael se la prese con me come se fosse stata solo colpa mia.
"Ma quale gioco? Tu nemmeno ti ricordavi di essere il mio ragazzo!" non sapevo se ritenermi offesa da tutto ciò, o se essere comunque felice del fatto che avesse ammesso di amarmi nonostante fosse stato ubriaco e fatto.
"Senti...mi dispiace, okay? Non mi ricordo nulla. Scusa...sai che ti amo..." Michael si scusò, ed io lo apprezzai.
"Amore, lo so...non preoccuparti. Mi consola il fatto che non smettevi più di dire di esserti innamorato di me." ammisi sorridendo e spostandogli i capelli dalla fronte.
"Almeno su questo ho detto la verità." sapevo che non stesse mentendo.
"Comunque io vado a farmi una doccia. Mi sento tutto rincoglionito." improvvisamente Luke se ne uscì con quella frase, ed io avrei tanto voluto rispondergli che in realtà lo era sempre stato.
Così Michael gli ricordò dove fossero i suoi vestiti, dopodiché salì al piano superiore.
E a quel punto, anche Calum e Grace se ne andarono.
Lo fecero principalmente per lasciare me e Michael da soli...anche se avevamo sempre Luke in mezzo ai piedi.
Speravamo almeno di avere il resto del pomeriggio tutto per noi, ma qualcosa mi diceva che non sarebbe stato così.

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