CAPITOLO 24

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Grace's pov
Passò solo qualche minuto da quando anche mia sorella si era seduta sul divano, e nessuno osò parlare.
Finché non fu proprio Calum il primo a perdere la pazienza.
"Scusate...vi dispiace se vado a fumare una sigaretta nel giardino sul retro?" chiese lui alzandosi e passandosi nervosamente le mani tra i capelli.
"In realtà sì..." commentai sapendo che quel giorno aveva già fumato.
Ero già infastidita dal suo comportamento.
"Non preoccuparti, Calum. Fai come se fossi a casa tua." gli sorrise mia sorella.
Evidentemente la conversazione che avevo avuto con lei non era servita a nulla.
"Grazie Naomi..." lui diede ascolto solo a lei, come se non avesse nemmeno sentito ciò che gli avevo detto.
Così, a passo deciso uscì.
"Calum! Aspetta! Vengo con te. Tanto Grace nemmeno fuma..." mia sorella si alzò immediatamente, e senza nemmeno prendermi in considerazione, corse dietro al mio ragazzo.
Era vero che io fossi l'unica a non fumare, ma non per questo dovevo essere ignorata sia da mia sorella, sia dal mio fidanzato.
Solo in quel momento in cui mi ritrovai sola, presi in mano il cellulare.
Forse lo feci per non pensare, o per non sentirmi totalmente sola.
Quando sbloccai il telefono vidi subito un messaggio da parte di Ashton.
*10:20 p.m.; mittente: Ash <3;
Hey Grace! Come va con Calum e tua sorella?*
Sospirai solo a leggere quelle parole.
Non sapevo neanche come dirgli che tutto stava andando male.
*11:38 p.m.;
Ash...scusa ma credo sia meglio se lasciamo perdere...*
Non volevo parlarne davvero.
Onestamente...non pensavo nemmeno che Ashton potesse rispondermi.
Ormai era tardi, e pensavo fosse andato a dormire.
*11:39 p.m.; mittente: Ash <3;
Cosa stanno facendo quei due? Dimmelo, Grace! Dimmi se devo pensarci io, oppure no! Perché sai che lo faccio! Se ti sta facendo soffrire, deve pagarla! Non può farti questo!*
Lui era sempre molto protettivo nei miei confronti.
Soprattutto ogni volta che discutevo con Calum.
Si schierava sempre dalla mia parte andando contro al suo migliore amico, anche quando era evidente che io fossi dalla parte del torto.
*11:40 p.m.;
Stanno facendo amicizia. Anche fin troppo...credo. Ti dico solo che mi hanno lasciata qui da sola per andare fuori a fumare insieme. E sai cosa c'è ancora? Che mia sorella sta facendo la troia con Cal! Sembra ci stia provando con lui. Io ho già parlato ad entrambi, ma nessuno mi dà mai ascolto...*
Non esitai a sfogarmi con lui, anche se sapevo che dopo tutto ciò che gli era successo, doveva essere lui a sfogarsi.
*11:41 p.m.; mittente: Ash <3;
Scusa se te lo dico, ma il tuo fidanzato si fa troppo condizionare, soprattutto dalle ragazze. Sinceramente non so cosa dirti. Non sono nemmeno nelle condizioni di dare consigli...scusami...*
Capivo ciò che provava.
Non si meritava di essere costretto a stare lontano dalla ragazza di cui era innamorato.
Sapevo cosa significava.
Non volevo paragonare la mia situazione alla sua, perché la sua era decisamente peggiore della mia, ma in parte lo capivo.
Sapevo cosa significasse amare una persona.
*11:42 p.m.;
Voglio solo che tu stia bene. Domani vieni al college...per favore. Ho bisogno di te...sei il mio migliore amico...*
Volevo davvero vederlo il giorno successivo, anche se avremmo passato il tempo a deprimerci entrambi.
*11:42 p.m.;
Puoi anche non rispondermi subito. Pensaci bene, okay? Ora devo andare. Quei due stanno tornando. Buonanotte Ash <3*
Quello fu l'ultimo messaggio che mandai ad Ashton quella sera.
Dopodiché riposi il mio cellulare in tasca, e aspettai che Calum e Naomi tornassero a sedersi sul divano.
Nel frattempo li sentii ridacchiare.
Mi chiedevo solo cosa si stessero dicendo.
In ogni caso, sembravano divertirsi parecchio senza di me.
Infatti, appena si sedettero, fecero come se io non fossi nemmeno lì.
I minuti passarono, ed io mi sentivo sempre più esclusa da loro, e dalla loro conversazione.
Quella situazione era semplicemente assurda.
Mi sentivo la terza in comodo, ma lo sarei stata ancora per poco.
Tentai di aspettare ancora, ma non ce la facevo più a restare lì.
Così, senza dire niente mi alzai di scatto.
Tanto...nessuno si sarebbe accorto della mia assenza.
Presi solo la mia borsa, poi salii le scale.
Come sospettavo, nessuno mi seguì.
Neanche il mio ragazzo.
Era tutto così strano: fino a quasi un'ora prima, faceva di tutto pur di farmi sua, mentre adesso...adesso nemmeno si era accorto che io non fossi più seduta accanto a lui.
Entrai in camera mia, feci in tempo a farmi una doccia e a mettermi il pigiama.
Ormai non mi interessava più di ciò che stava accadendo al piano di sotto.
Mi veniva solo da piangere, e probabilmente sarei ben presto scoppiata in lacrime.
Mi trovavo lì sdraiata sul mio letto a fissare il soffitto...pensando a ciò che avrei potuto fare, ma non mi veniva in mente niente.
Ad un certo punto sentii bussare alla porta della mia camera.
L'istinto mi diceva di mandare via chiunque si fosse presentato lì, ma ero sempre stata troppo buona per fare una cosa del genere.
"Amore! Sono io...posso entrare?" era Calum che sembrava si fosse ricordato di avere una fidanzata.
Ma come potevo non aprirgli?
Non sarei mai riuscita ad essere abbastanza forte.
Qualunque cosa avesse fatto, sarei riuscita a perdonarlo anche solo guardandolo.
Così andai ad aprire la porta, e subito mi ritrovai davanti al mio ragazzo.
Per un po' riuscii solo a fissarlo...a guardarlo negli occhi senza neanche dire una parola.
"Amore...perché te ne sei andata?" avrei tanto voluto saltargli addosso e baciarlo, ma non potevo...non dovevo farlo.
"Te ne sei accorto solo ora? È più di mezz'ora che sono qui..." replicai con tono piatto.
Per una volta volevo essere io a far soffrire lui.
Era sempre colpa sua!
"Senti...Naomi mi dispiace, è che..." non lo feci nemmeno finire di parlare che subito gli tirai uno schiaffo.
Ciò che aveva fatto era imperdonabile.
"Hey! Ma che..." lui si massaggiò la guancia dove l'avevo colpito, ma io non volevo nemmeno sentirlo parlare, e non mi importava di avergli fatto male.
"Mi hai chiamato 'Naomi'! Quale cazzo è il tuo problema?!" quella volta alzai la voce...se lo meritava.
"No, Grace...amore, mi sono confuso solo perché ho parlato con lei fino ad ora! Scusami amore...scusami davvero..." Calum tentò di toccarmi, di abbracciarmi, ma io feci di tutto per resistere e allontanarmi da lui.
"Dovrei accettare le tue scuse ancora una volta? Sono stanca di essere sempre presa in giro! Non è la prima volta che mi fai soffrire in questo modo! Io non l'ho mai fatto! Mai! Neanche una volta! Ti ho sempre trattato con rispetto! Ti ho sempre amato! Tanto da non frequentare neanche più un ragazzo solo perché so quanto tu sia geloso! Perché io devo fare tutto questo, mentre tu continui a fare quello che vuoi? Io...io...davvero Cal...non ce la faccio più..." dopo un lungo discorso, balbettai sull'ultima frase, e subito dopo scoppiai a piangere.
Sapevo che non ce l'avrei fatta a tenere tutto dentro.
"So di aver sbagliato. Non l'ho fatto apposta a chiamarti con il nome di tua sorella. Avrei sicuramente dovuto considerare anche te quando eravamo giù tutti e tre insieme. Ma volevo piacere anche a Naomi. Non è facile essere accettati dall'intera famiglia della propria ragazza..." mi spiegò parlandomi con tono dolce.
"Ma non è a lei che devi piacere!" ancora una volta stavo dando prova della mia gelosia.
Perché era così difficile?
"Perché no?! Che problemi ci sono se voglio essere suo amico?" mi chiedevo perché lui non capisse la gravità della situazione, in quanto mia sorella ci stesse provando spudoratamente con lui.
E la cosa peggiore era che lui ci stava!
"Senti...è meglio che tu esca dalla mia stanza. Adesso." cercai di concludere.
Le lacrime mi impedivano anche di parlare.
Così andai a sedermi sul mio letto lasciando comunque la porta aperta e Calum sulla soglia.
Non volevo realmente che se ne andasse.
E forse lui lo capí, infatti venne subito a sedersi accanto a me, strofinandomi un mano sulla schiena.
Quel gesto era rassicurante, ma non potevo cedere...non un'altra volta.
"Amore...non voglio che tu pensi che possa esserci qualcosa tra me e tua sorella. Non accadrà mai, okay? Sarà anche un bella ragazza, sarà simpatica, e tutto il resto...ma io amo te! Amo solo te! Credimi Grace...farei di tutto per renderti felice." alle sue parole, alzai la testa solo per guardarlo.
Come per cercare conferma che quella fosse la verità.
"Ora smetti di piangere. Avevamo solo bisogno di chiarire e l'abbiamo fatto." aggiunse dandomi un bacio sulla guancia.
"Va bene...ora vai nella tua stanza. Mi sento stanca." non avevo neanche voglia di baciarlo.
Mi allontanai e basta.
Quella volta era lui ad esserci rimasto male.
"Capisco. Allora...buonanotte Grace..." raramente mi chiamava per nome, ma era giusto così.
Qualcosa tra noi si stava piano piano sgretolando.
A quel punto lui si alzò e camminò a testa bassa verso la porta della mia stanza.
"Cal! Aspetta!" lo richiamai, e lui si voltò verso di me.
"In quel cassetto c'è il tuo pigiama. Almeno per stanotte evita di dormire solo con i boxer...visto che mia sorella dorme nella stanza a fianco alla tua." tenetti a dirlo solo perché ci tenevo a lui, e speravo capisse il mio intento.
Non mi infastidiva il fatto che lui usasse dormire praticamente nudo.
A volte nemmeno indossava i boxer, ma non era giusto che lo facesse anche in mia assenza.
Tanto meno se c'era anche mia sorella.
Lui mi diede ascolto, e dopo aver preso il suo pigiama, uscì.
"Buonanotte Cal!" gli dissi prima che potesse chiudere la porta alle sue spalle.
"Ti amo..." appena fui certa che non potesse sentirmi, sussurrai tra me e me quelle parole.
Avrei dovuto dirglielo quando era seduto accanto a me, ma con che coraggio potevo farlo?
In ogni caso, prima di addormentarmi guardai il cellulare un paio di volte nella speranza di vedere anche solo un messaggio da parte di Calum.
Solitamente mi scriveva anche se era seduto a pochi centimetri da me.
Ma tutto ciò che trovai fu un messaggio di Ashton che mi confermava che il giorno dopo non sarebbe andato al college.
Me lo aspettavo, ma ci rimasi comunque abbastanza male.
A quel punto chiusi gli occhi e dopo un po' mi addormentai ancora tra le lacrime.

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