"Isabelle! No! Pensi davvero che sia il caso? Proprio adesso che Michael si è deciso a venirvi incontro! Ma lo capite che rivinerete tutto?!" speravo capissero il mio intento.
Se non Isabelle, almeno Ashton...
"Bella...vai. Fidati di me. Vic ha ragione. Rovineremmo tutto. Forse già da settimana prossima potremo vederci liberamente...non ha senso rischiare proprio adesso..." fortunatamente Ashton capí, e sapevo quanto gli facesse male dire quelle parole, ma era così che doveva andare.
"Okay...allora...vado a prendere posto..." Isabelle abbassò lo sguardo, e senza dire altro si allontanò dal bancone.
"Isabelle! Aspetta!" Ashton la richiamò, e lei tornò esitate al bancone.
Si guardano negli occhi per un po', poi lui le diede un dolce bacio sulla guancia, sussurrandole all'orecchio qualcosa che nemmeno riuscii a sentire.
Dopodiché, Isabelle si voltò e andò ad occupare il primo tavolo che vide libero.
"Ash...mi dispiace, ma io..." cercai di scusarmi con Ashton per il tono che avevo usato con entrambi, ma non era facile nemmeno per me.
"Lo so. So che stai solo cercando di aiutarci. Come ti ho già detto: so anche che hai paura di perdere Mike. Quindi...non importa, okay? Anzi! Ti dovrei solo ringraziare!" non mi aspettavo tale comprensione da parte sua, ma mi faceva piacere.
"Sono felice che tu non ce l'abbia con me per questo..." gli sorrisi sperando di vedere un sorriso anche sul suo volto.
Mi dispiaceva vederlo così giù di morale...
"Non potrei mai..." forse riuscii ad intravedere un accenno di sorriso, ma non ne ero sicura.
"Ora...vuoi ordinare qualcosa prima che questo posto chiuda?" a quel punto si mise anche a scherzare, forse per non pensare...o per fingere di essere felice.
Così ordinai sia per me, sia per Isabelle.
"Lascia stare. Offro io ad entrambe..." Ashton si offrí di pagare per noi, e data la situazione, non osai protestare.
Tirò fuori dalla tasca il suo portafoglio, e mise i soldi nella cassa.
"Allora? Come va con Mike?" nell'attesa, Ashton decise che chiacchierare di altro sarebbe stata una buona idea, e forse era proprio così.
"Con lui va tutto benissimo. Il fatto che sia stato male e che io sia rimasta al suo fianco tutto il tempo, ci ha legati ancora di più. Ormai...credo di poterlo considerare il mio migliore amico." spiegai, non riuscendo a smettere di sorridere.
Sapere che Michael era uno dei miei migliori amici, mi rendeva felice, se non di più...
"Qualcosa mi dice che presto il gruppo sarà al completo..." Ashton fece uno strano sorrisetto.
Non capivo...
"Cosa vuoi dire?" chiesi non sapendo nemmeno di cosa stesse parlando.
"Nulla..." lui rise scuotendo la testa, poi si allontanò un attimo a prendere ciò che avevamo ordinato.
"L'importante è che ora stia bene. Magari gli scrivo più tardi." Ashton era davvero preoccupato per il suo amico.
Lo era stato fin da quando aveva saputo che era in ospedale.
"Sta anche fin troppo bene...ma sta dormendo. È in camera nostra e non sa nemmeno che siamo uscite. Che situazione, eh...?!" cercai di sdrammatizzare ridendo, ma sapevo che se Michael avesse saputo dove eravamo, avrebbe ucciso prima me, e poi Isabelle.
"Il lato positivo è che non lo saprà mai..." lui scrollò le spalle con indifferenza, ed io speravo avesse avuto ragione.
"Ora andate a mangiare. Ci vediamo domani. Buona serata Vic." a quel punto mi salutò con un veloce bacio sulla guancia, poi andai a sedermi dove Isabelle aveva preso posto.
Notai subito lo sguardo basso e il comportamento distaccato che aveva Isabelle nei miei confronti.
Era chiaro che non avesse capito nulla...
"Isabelle...sai che questa è la cosa giusta. È inutile che tu faccia così..." le dissi con un tono forse troppo arrogante, per poi iniziare a mangiare.
"Tu non sai cosa provo per lui! Non sai cosa significa non poter stare con la persona che ti piace davvero! Non puoi neanche capire quanto io ci stia male..." vidi gli occhi di Isabelle diventare lucidi, ma la rabbia cominciava a prendere il sopravvento su di me.
Dovevo solo mantenere la calma: con Isabelle non potevo litigare come litigavo con Michael: lei era troppo fragile.
"Fanculo..." sussurrai, non per non farmi sentire da lei, ma per trattenere lo sfogo.
"Cos'hai detto?" Isabelle sembrava non aver sentito, ma ero più che felice di ripeterle ciò che avevo detto.
"Hai capito bene! Fanculo Isabelle! Tu non sai chi sono! Non sai nulla del mio passato! Come fai a dire certe cose su di me?! Tu non mi conosci! E sai cosa? Forse l'unico che mi conosce davvero è tuo fratello! Non tu!" non sapevo perché avessi nominato Michael nonostante non c'entrasse nulla.
Forse perché era un suo punto debole, e...mi venne solo istintivo farlo.
"Allora...se davvero capisci cosa provo, perché mi ostacoli? Perché resti dalla parte di Michael, e non dalla mia?" quella volta fu proprio Isabelle ad alzare la voce.
Di certo non me l'aspettavo...
"Ma che cazzo dici? Ho litigato con lui solo per difendere te! Ora non ho più intenzione di farlo! Seguirai ciò che dice tuo fratello, e basta! Se vuoi fare la ribelle, fallo pure. Ma non quando ci sono io!" ormai non sapevo più come dirle che io volevo stare fuori da tutto quella storia.
"Ragazze? Ma che cazzo sta succedendo qui? Smettetela di alzare la voce, per favore!" a quel punto Ashton ci raggiunse al nostro tavolo per chiederci spiegazioni.
Probabilmente aveva visto che qualcosa non andava, e probabilmente era anche autorizzato a lasciare il bancone per andare in giro per il locale.
"Penso che tu possa capire cosa stia succedendo. C'è bisogno che te lo dica? Anzi, no! Perché non spieghi tutto te, Isabelle?" la mia era una provocazione.
Potevano chiamarmi 'stronza', e forse lo ero, ma nessuno di loro poteva prendersela con me.
"Bella...dimmi cosa sta succedendo. È tutto a posto?" Ashton si rivolse subito a Isabelle, che come già mi aspettavo, scoppiò a piangere.
"Voglio stare con te, Ash..." iniziavo ad odiarla ancora.
Si stava comportando come una bambina.
A volte era così immatura!
Tutto ciò che feci, fu incrociare le braccia al petto e alzare gli occhi al cielo.
Non ne potevo più...
"Anche io voglio stare con te. Ma capisci che per il momento non possiamo?" fortunatamente Ashton era dalla mia parte, e cercò di far ragionare Isabelle.
Ma data la sua immaturità, sarebbe stato parecchio difficile.
"E voi capite che non voglio far parte di tutto questo?! Se Michael se la prende con me, sarà solo colpa vostra, cazzo!" sbottai, cercando di non parlare troppo ad alta voce.
"Qui non riguarda te e Michael, ma me e Isabelle! Se ti dà tanto fastidio che io la veda, allora perché sei venuta qui?" Ashton cercava di mantenere la calma, ma ormai era difficile farlo.
Non solo per lui, ma per tutti noi.
"Per mangiare, Ash! Siamo venute qui solo per mangiare. Siete voi che avete colto l'occasione per comportarvi così! Forse non capisci che se Michael lo scoprisse, non se la prenderebbe solo con me, ma anche con voi: perdereste l'occasione di fargli accettare il fatto che voi usciate insieme! È questo che volete?" Ashton e Isabelle mi guardarono come se non sapessero cosa dire.
Evidentemente sapevano che avevo ragione.
"Proprio come pensavo...voi lo sapete molto bene! È così che stanno le cose! Quindi evitate di incazzavi con me! Io non c'entro nulla e non voglio avere niente a che fare con tutto questo!" avevo perso il conto di tutte le volte che l'avevo già ripetuto.
Cominciavo ad odiare anche Ashton in quel momento...
"Vic...nessuno se la sta prendendo con te. È solo che...tu non capisci! Ci stai ostacolando e..." Isabelle intervenne singhiozzando.
Stava ancora piangendo, ma non riuscii più a trattenermi.
Non la lasciai nemmeno finire di parlare.
"Ora hai rotto il cazzo Isabelle! Fai quello che vuoi! Ma sarai tu a spiegare tutto a Michael! Io me ne vado!" a quel punto mi alzai sbattendo le mani sul tavolo.
La mia pazienza aveva davvero un limite.
"E...e io come torno? Io..." mi chiese lei, ma io non l'avrei aspettata, perché ne avevo abbastanza.
"Non me ne frega un cazzo!" sbottai ancora.
"Tranquilla Bella. Ho finito il turno poco fa. Ti riaccompagno io al college, e ci parlerò io con Michael, se necessario. Non piangere, okay?" Ashton cercò di rassicurarla, e per un momento li trovai anche carini, ma poco mi importava.
A quel punto me ne andai a passo svelto e deciso.
Potevano fare quello che volevano.
Non erano affari miei.
Così, presi la mia auto e tornai al college senza esitazioni.
Quando arrivai, corsi direttamente in camera, forse chiudendo la porta un po' troppo forte.
La cosa peggiore fu che scoppiai a piangere anche io lasciandomi scivolare con la schiena appoggiata alla porta, fino a sedermi sul pavimento.
Volevo evitare di singhiozzare per non svegliare Michael.
Non avrei mai voluto farmi vedere piangere da lui, anche se ormai era capitato fin troppe volte.
"Vicky! Stai bene?" come non detto.
Non pensavo di averlo svegliato.
Subito mi alzai in piedi cercando di asciugarmi le lacrime.
"S...sì...Mikey, vai avanti a dormire. Non preoccuparti. Ho solo bisogno del bagno." non sapevo come giustificarmi, ma nascondermi sarebbe stata la cosa migliore.
Infatti entrai in bagno, ma non chiusi nemmeno la porta in quanto fossi convinta che in ogni caso Michael non si sarebbe alzato dal letto.
"Guarda che ho visto che stai piangendo. Vuoi dirmi cos'è successo?" evidentemente mi sbagliavo: Michael si era alzato solo per vedere come stavo, ed era proprio lì, appoggiato allo stipite della porta del bagno.
Sapevo che avrei dovuto chiuderla.
"Non sto piangendo. Sto bene. Non è successo nulla..." mentii, rivolgendomi a lui con un sorrisetto.
"E va bene. Vado a prenderti il pigiama, così ti cambi e poi andiamo a dormire, okay?" ero felice del fatto che Michael mi avesse subito assecondata.
Non aveva insistito su nulla, e aveva anche fatto finta di aver creduto alle mie parole.
Mi conosceva proprio bene...
"Tieni. Ti aspetto a letto." Michael tornò dopo pochi secondi per darmi il pigiama, poi chiuse la porta del bagno uscendo e lasciandomi sola.
Uscii anche io solo dopo essermi fatta una doccia e cambiata, poi subito raggiunsi Michael che era seduto sul mio letto.
"Va meglio?" mi chiese appoggiandomi una mano sulla schiena.
Era rassicurante sentire il suo contatto, sentire che lui c'era per me.
"No! Tutti mi trattano di merda! Mi fanno sempre passare per quella stronza...quella cattiva. Sembra che nessuno capisca mai il mio intento! Io...io non capisco! Non ne posso più..." non sapevo nemmeno perché lo avevo fatto, ma riuscii a sfogarmi con lui.
Solitamente non riuscivo mai a parlare con nessuno.
Michael non disse nulla.
Mi abbracciò ed io non riuscii a non piangere sulla sua spalla.
"Anche se litighiamo spesso, io posso capirti. Non sai quanto io ti capisca. Forse è per questo che posso considerarti la mia migliore amica: in un modo o nell'altro torniamo sempre. E questo è solo perché ci capiamo. Siamo più simili di quanto crediamo." era evidente che Michael non sapesse cosa dire, ma le sue parole mi fecero bene.
Sapevo che era sincero, sapevo che era la verità.
"C'entra mia sorella in tutto questo, vero?" aggiunse appena vide che mi stavo tranquillizzando almeno un po'.
"Io..." come potevo dirgli ciò che aveva fatto Isabelle?
Nemmeno avevo il coraggio di farlo.
"Hey...non preoccuparti. So già tutto. Ashton mi ha mandato un messaggio vocale mentre tu eri in bagno. Mi ha spiegato ogni cosa..." Michael non sembrava per niente arrabbiato, e questo mi stupì parecchio.
"Non...non sei incazzato con me?" pensavo avremmo ricominciato a litigare...pensavo mi avrebbe urlato contro, ma mi sbagliavo.
Forse davvero mi capiva.
"Assolutamente no! Ashton mi ha detto che eravate andate lì solo per mangiare e che hai cercato di evitare che loro si parlassero. Non posso essere incazzato con te se mia sorella è una testa di cazzo." era incredibile come riuscisse a mantenere la calma parlando di Isabelle in quel modo.
Mi aspettavo una scenata...
"...e so anche in che modo ti hanno trattato quei due. Dicono che ti devono delle scuse. Non potrei incazzarmi con te sapendo che sei dalla mia parte. Sono solo incazzato con Isabelle." non sembrava che lo fosse davvero, ma era normale che anche un minimo di rabbia la provasse.
"E...e a te sta bene che io li abbia lasciati insieme?" se non volevo che se la prendesse con me, quello era il modo peggiore.
Ma volevo solo esserne sicura.
"Davvero, Vicky? Pensi che io sia scemo? So benissimo che quei due si vedono anche se ho vietato a entrambi di farlo. Pensi che io abbia creduto alla storiella di Luke? Eh dai! È palese che Ashton e mia sorella si siano incontrati a casa sua." Michael si mise a ridere.
Come era riuscito a mantenere la calma avendo già capito tutte quelle cose?
Tutto ciò che feci fu alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi.
"Sono ancora spaventato da ciò che Ashton potrebbe fare a mia sorella, ma se si piacciono...io non posso farci nulla. Vorrei dargli una possibilità. Perciò...presto andrò a parlargli. Prima ho scritto ad Ash e mi ha assicurato di riportare qui Isabelle prima di mezzanotte. In fondo...Ashton è il mio migliore amico. Dovrei fidarmi di lui, e infatti è così. Ho solo paura che possa tradire mia sorella, o che possa approfittarsene di lei..." era comprensibile la sua preoccupazione, ma io lo capivo.
Esattamente come lui capiva me.
"Ora capisci perché non me la prendo con te? Anche Isabelle e Ashton non hanno il diritto di farlo. Quindi è tutto a posto, okay? Ci sono io qui con te..." Michael mi strinse ancora di più a sé, strofinandomi le mani sulla schiena.
Io non avevo ancora aperto bocca da quando mi ero seduta lì accanto a lui, e non l'avrei fatto neanche ora che mi sentivo un po' meglio.
"Ora dormiamo, okay? Dai...vieni qui vicino a me." a quel punto lui si sdraiò su un fianco, invitandomi a fare lo stesso.
Appena mi sdraiai anche io, Michael mi abbracciò da dietro, poi mi diede un bacio sul collo per darmi la buonanotte, e appoggiò la sua fronte contro la mia nuca.
Sentivo il suo respiro sul mio collo.
Era una strana sensazione, ma era rassicurante sentire qualcuno così vicino a me.
Qualcuno che aveva promesso che sarebbe sempre rimasto.
Come potevo non considerarlo il mio migliore amico?!
Riusciva sempre a farmi stare bene...
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Forbidden Love 2 // 5sos
FanficOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...