Victoria's pov
Ero così rilassata lì stesa sulla spiaggia, che quasi mi ero dimenticata di Michael.
Ormai non sapevo neanche più da quanto tempo fossi sdraiata.
"Vicky, andiamo a pranzare da qualche parte?" mi domandò Michael toccandomi la spalla per richiamare la mia attenzione.
Io accettai, e entrambi ci vestimmo.
Dopo aver preso le nostre cose andammo a mangiare in un McDonald's...come al solito.
Noi eravamo fatti così.
"Ti va di andare a bere qualcosa?" proposi dopo aver finito di pranzare.
Sapevo che lui non voleva più toccare neanche un alcolico, ma si poteva comunque stare ad un tavolino di un bar.
"Io...Vicky, lo sai che io non bevo più..." beh...io non potevo dire lo stesso: solo la settimana prima ero andata in discoteca e mi ero ubriacata con le mie amiche fino a stare male.
"Non devi per forza bere alcolici. Dai! Andiamo!" gli sorrisi, poi lo presi per mano e lo portai nel primo bar che trovai, e subito prendemmo posto ad un tavolino.
"Forse...una birra potrei prenderla..." disse poi pensandoci un po' su.
"Hey...non voglio spingerti a bere se tu non vuoi. Puoi anche prendere un tè, o...una Coca-Cola..." non volevo che si sentisse costretto a farlo soltanto perché io avrei preso un drink alcolico.
"No, voglio farlo..." così, entrambi ordinammo da bere, e presto ce lo portarono.
Passammo gran parte del pomeriggio lì a chiacchierare, poi iniziammo a camminare per il centro della città.
Verso sera tornammo, e mia zia era già a casa.
"Ragazzi! Siete tornati! Uscite per cena?" ci chiese appena entrammo.
"L'idea sarebbe quella di portare Vicky a cena in un ristorante. Quindi...non so a che ora torneremo." rispose Michael che sembrava aver già preso molta confidenza con mia zia.
Mi faceva molto piacere che andassero così tanto d'accordo.
"Meglio così. Fra poco esco anche io e...potrei non tornare a casa a dormire..." ci avvertì mia zia.
"Cosa? E dove andrai?" ero curiosa di sapere dove sarebbe andata.
"Beh...potrei avere anche io un appuntamento. Ho una relazione con un mio collega di lavoro. Va avanti da un po', e probabilmente starò da lui a dormire per questa notte." non potevo credere che mia zia non mi avesse detto niente fino a quel momento.
Lei sapeva tutto riguardo ai ragazzi che frequentavo io.
"Potevi dirmelo!" protestai.
"Mikey? Ti va di andare a prepararti intanto? Fai pure con calma..." feci capire a Michael che avrei voluto restare sola con mia zia, e lui capì la situazione.
"Ora che siamo solo io e te...puoi raccontarmi tutto!" quella volta ero io che mi stavo comportando da ragazzina pettegola, ma volevo sapere gli ultimi gossip.
"Cosa vuoi che ti dica? Lui ed io ci conosciamo da anni, ma abbiamo iniziato a frequentarci solo all'inizio di quest'anno, e...finalmente si è deciso e chiedermi di stare con lui. Oggi mi porterà a cena, e spero che mi faccia stare da lui. Il che...sarebbe un bene anche per voi, almeno avrete casa libera fino a domani mattina." il sorrisetto di mia zia mi fece capire dove volesse arrivare.
"Ma cosa...?! No! Non l'abbiamo mai fatto, se è questo che vuoi chiedermi..." sapevo che volesse sapere se saremmo andati a letto insieme, e se l'avevamo già fatto, ma quella era la verità.
"Davvero?! Con un bel ragazzo come lui al tuo fianco...non hai mai fatto niente?! Stai scherzando?!" lei era tutto l'opposto di mia madre.
Anzi...mia madre mi avrebbe costretto a lasciare Michael esattamente come aveva fatto con Ashton.
Era per quel motivo che forse non l'avrei mai presentato ai miei genitori.
"Stiamo insieme da poco, e...vogliamo solo aspettare il momento giusto." non sapevo cos'altro dirle...anche perché non sapevo se il momento giusto sarebbe arrivato molto presto, ma non mi importava.
A me bastava stare con lui.
"Peccato...vi avevo comprato una scatola di preservativi e l'ho lasciata sul comodino in camera vostra..." mi avvertì, ed io rimasi a bocca aperta per il fatto che mi stesse spingendo a fare sesso con il mio ragazzo.
"Zia! Ma cosa...?!" non sapevo nemmeno cosa dire...
"Vicky! Puoi venire un attimo, per favore?" improvvisamente sentii Michael chiamarmi dalla nostra stanza.
"Vai da lui. Ci vediamo domani, nipotina mia. Divertitevi!" detto questo, la salutai e salii le scale.
"Dove hai messo i miei pantaloni?" appena entrai, lo vidi davanti all'armadio in cerca di vestiti.
Effettivamente non poteva sapere che li avevo messi nel cassetto sotto.
Così glieli presi io, poi cercò una maglietta.
"Hey! Quella è mia!" mi lamentai appena ne prese una dalla mia parte di armadio.
"In realtà è mia...ma tu me l'hai rubata..." aveva ragione, ma ormai apparteneva a me, e lui non poteva più metterla.
"Scegline un'altra! Io intanto vado a farmi una doccia..." a quel punto entrai in bagno mettendomi a ridere.
A volte sembravamo davvero una coppia insieme da anni.
E se ci pensavo...speravo davvero che saremmo stati insieme per anni, anche se sapevo che prima o poi tutto sarebbe finito.
Ma al momento non dovevo pensare a quello.
Dovevo solo godermi ciò che eravamo, e al momento ci amavamo alla follia, ed era tutto ciò che contava.
"Ti metti quel vestito?" dopo essermi fatta la doccia e truccata, uscii dal bagno, e Michael aveva già scelto qualcosa da farmi mettere.
Accettai di indossare quel vestito solo perché probabilmente l'avrei messo comunque.
Poi indossai le scarpe col tacco, e insieme a lui scesi al piano di sotto.
Mia zia era già uscita, e ora toccava a noi.
Michael sapeva esattamente dove portarmi, ed ero certa che sarebbe stato un bel posto.
Infatti, fu proprio così: era un ristorante con la vista sul mare, e non c'era niente di più bello.
Tutto ciò creava una bella atmosfera, e dava quel tocco romantico alla nostra cena insieme.
Non pensavo che l'avrei mai detto, ma mi piaceva quando Michael faceva il romantico con me.
Quella cena fu semplicemente perfetta, e quando uscimmo dal ristorante, io proposi di fare una lunga passeggiata sulla spiaggia sotto i tenui raggi di luce della luna piena.
Sapevo che lui avesse sempre desiderato farlo, e dovevo ammettere che anche a me sarebbe piaciuto.
Anche io volevo essere un po' romantica nei suoi confronti.
Camminammo mano nella mano a lungo, ed era tutto così bello...
"Sono così fortunato ad avere te...hai reso questa serata speciale. Ogni cosa è stata perfetta...grazie amore mio." Michael si fermò solo per baciarmi e stringermi a sé.
Era il suo modo di ringraziarmi, ma avrei dovuto essere io a farlo: aveva organizzato tutto lui...o quasi.
"Ti amo Michael." dissi staccandomi dalle sue labbra.
"Ti amo Vicky." rispose con un sorriso.
Andammo avanti a camminare ancora un po', poi forse era arrivato il momento di tornare a casa.
"Si sta facendo tardi, e comincia a fare freddino...torniamo a casa?" mi domandò lui notando che io cominciavo ad avere freddo.
Annuii perché ormai non avevamo più nulla da fare, anche se avrei voluto restare lì con lui per altre lunghe ore.
Così, ci incamminiamo verso casa, e quando entrammo, come previsto, mia zia non c'era.
Era segno che avrebbe dormito con il suo nuovo compagno.
Michael ed io andammo subito in camera, e la prima cosa che facemmo, fu toglierci i vestiti.
Non vedevo l'ora di mettermi il pigiama...
"Sono stato così bene con te...nulla potrebbe rovinare questa serata." prima ancora che potessi vestirmi, Michael venne ad abbracciarmi da dietro iniziando a darmi dei baci sul collo.
Sapeva che non resistevo ai suoi baci sul collo.
Io mi voltai subito per baciarlo, e le nostre lingue si incontrarono intensificando il bacio.
Finché non sentii Michael afferrarmi da sotto le cosce sollevandomi da terra.
Io legai le gambe attorno al suo corpo, e lui mi appoggiò delicatamente sul letto senza mai staccarsi dalle mie labbra.
Iniziai a giocare con l'elastico dei suoi boxer, trattenendomi dal non sfilarglieli.
Lui intanto mi toccava le gambe, poi le sue mani salirono fino a al mio reggiseno, che dopo un po' di esitazione si decise a sfilarmi.
Le sue mani finirono sul mio seno, e le sue labbra si staccarono dalle mie, iniziando a lasciare baci scendendo lungo il mio collo, fino ad arrivare all'elastico dei miei slip.
Mi guardò negli occhi, ed io avevo già il respiro affannoso per il piacere che mi stava provocando anche solo il tocco.
Le sue mani si spostarono sui miei fianchi, e inaspettatamente iniziò a leccare la parte sensibile del mio seno, ed era così eccitante!
Provai una strana sensazione quando lui mise la mano nei miei slip iniziando a stuzzicare la mia intimità...finché non lo sentii infilare due dita in me muovendole dentro e fuori lentamente.
Quella era la prima volta che qualcuno lo faceva...e mi piaceva.
"...cazzo..." gemetti inarcando la schiena per il piacere che stavo provando.
Era come se avessi già perso il controllo del mio corpo.
Riuscii solo ad infilare le dita tra i suoi capelli, tirandoli leggermente mentre lo baciavo.
Quando sfilò le dita dalla mia intimità, ribaltai la situazione, e quella volta ero io ad essere sopra di lui.
Lo baciai ancora, e intanto iniziai a muovere il bacino contro il suo.
Esitai un po' a togliergli i boxer, ma alla fine lo feci.
Poi lui si mise nuovamente sopra di me e subito mi sfilò gli slip.
Ora ci trovavmo entrbi completamente nudi.
E forse era già evidente cosa sarebbe successo di lì a poco.
"...Michael...ti prego...fallo..." ansimai chiedendogli di più.
Improvvisamente tutte le mie paure erano scompare: non avevo più timore di farlo con lui, non avevo più timore di non essere abbastanza.
"Sei sicura di volerlo fare?" mi domandò.
Pensavo che glielo avrei chiesto io, ma evidentemente lui era già pronto per quel passo.
Io annuii, così, lui prese un preservativo dalla scatola che mia zia ci aveva lasciato sul comodino, e subito se lo mise.
Così, lui mi baciò, e intensificando il bacio, lo sentii entrare in me.
Prima piano, poi aumentò il ritmo, ed io non riuscii più a trattenere i gemiti.
Non avevo mai provato così tanto piacere in vita mia.
"...Michael...oh...cazzo..." ancora una volta avevo perso il controllo del mio corpo, e gemetti il suo nome.
"...Vicky..." anche lui disse il mio nome ansimando.
Il ritmo dei suoi movimenti diminuì facendomi desiderare di più, ma le spinte dentro di me si fecero più decise, e lui si fece scappare qualche gemito ogni tanto.
Quando i suoi movimenti si fecero nuovamente più veloci, iniziai a sentire il piacere aumentare sempre di più.
Misi le mani sulla sua schiena, e graffiai la sua pelle fino a farlo gemere ancora.
Finché non raggiunsi l'orgasmo e venni insieme a lui.
Rimanemmo in quella posizione, ansimanti, ancora per qualche secondo prima che uscisse da me per poi sdraiarsi al mio fianco.
Io mi spostai appoggiando la testa sul suo petto.
Nessuno di noi due osò aprir bocca.
Michael si limitò ad accarezzarmi i capelli per poi darmi un bacio sulla fronte.
Non riuscivo a smettere di sorridere.
Ero così felice per ciò che era appena successo tra noi...ed era stato tutto bellissimo.
Potevo dire che la nostra prima volta insieme era stata speciale.
Non ero mai stata così bene con nessuno, e onestamente, non avevo mai sentito così tanto piacere in vita mia.
"Mikey...ti amo così tanto..." dissi in un sussurro, alzando la testa per baciarlo.
"Ti amo anche io...non sai quanto..." rispose avvolgendomi tra le sue braccia.
"Amore...alzati un attimo che mi rivesto." a quel punto lui recuperò i suoi boxer ed io feci lo stesso con i miei slip e il reggiseno.
"Mi piace quando mi chiami in quel modo." dissi mettendomi accanto a lui e tracciando cerchi immaginari sul suo petto.
"Allora lo farò più spesso." sorrise.
Restammo lì sdraiati ancora per un po' abbracciandoci, accarezzandoci, e baciandoci...e non c'era niente di più bello.
Poi, lui si addormentò, ed io caddi in un sonno profondo tra le sue braccia.
Sapevo che da quel giorno le cose tra noi sarebbero cambiate: saremmo sicuramente stati più aperti l'una con l'altro, forse più diretti, e ogni minimo granello di timidezza e paura sarebbe scomparso.
Ora eravamo sicuri di noi stessi, e di ciò che facevamo.
Non avremmo più nascosto ciò che provavamo, e forse nemmeno i nostri desideri.
Cio che era successo, aveva solo migliorato il nostro rapporto, ed ero felice che fosse successo.
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Forbidden Love 2 // 5sos
FanfictionOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...