CAPITOLO 12

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Victoria's pov
Ero sul divano di casa di Luke insieme a Michael orami da lunghi minuti, nell'attesa che Luke si preparasse.
Ancora mi chiedevo cosa avesse sognato.
Una cosa era certa: l'aveva reso completamente rincoglionito...più di quanto non lo fosse già normalmente.
"Vicky? Come stai?" quella mattina, Michael aveva parlato ben poco.
Forse era stanco, e sembrava fosse proprio quella l'unica occasione che avevamo per parlarci un po'.
"Ho la testa che mi esplode, e...finire un'intera bottiglia di vodka, non è stata per niente una buona idea..." risi appoggiando la testa sulla sua spalla.
Lui mi avvolse un braccio attorno alle spalle, mentre con l'altra mano giocherellava con le ciocche dei miei capelli.
Stranamente mi rilassava.
"Sicura di non voler prendere niente?" me l'aveva già chiesto molte volte quella mattina, ma io continuavo a rifiutare di prendere medicine: le avevo sempre detestate.
"No, va bene così. Grazie lo stesso." risposi, dopodiché restammo in silenzio per un po', finché non arrivò Luke.
"Voi due sembrate sempre di più una coppia..." commentò lui scherzando, appena si mise di fronte a noi.
"E tu sembri sempre di più un coglione!" replicò Michael, e appena vedemmo Luke, entrambi ci allontanammo.
In fondo non volevamo fargli credere in qualcosa che non sarebbe mai potuto esistere.
"Ma che cazzo hai? Ti sei svegliato con il piede sbagliato, per caso?!" evidentemente neanche Luke si era svegliato con il piede giusto.
Forse era deluso dal fatto che il suo sogno non potesse essere realtà.
"Non rompere il cazzo! Levati!" Michael si alzò, spingendo via Luke e facendolo barcollare.
Poi si diresse verso la porta.
Ma ovviamente, io corsi da lui seguendolo appena aprì la porta di casa.
"Mikey! Cos'hai? Va tutto bene?" forse la mia era una domanda inopportuna, ma volevo davvero fare qualcosa.
"Sono solo stanco. Non ho dormito molto questa notte." sapevo della sua insonnia: me ne aveva parlato vagamente.
"Dici sempre che riesci a dormire quando ci sono io..." ma Michael mi aveva sempre detto anche che stranamente, quando dormiva con me riusciva ad addormentarsi e dormire anche solo per poche ore.
Tutto ciò era strano.
"Già...ma non questa volta. Come potevo dormire sapendo che probabilmente saresti stata male a causa di tutto l'alcool che avevi bevuto?" la trovai una cosa così dolce da parte sua.
A volte sapeva essere davvero premuroso, e dovevo ammettere che mi piaceva quel suo lato.
Davvero cominciavo ad accettare il suo carattere?!
Incredibile...
"Ma tu non devi preoccuparti per me. Se fossi stata male, sarei semplicemente andata in bagno e sarei rimasta lì per un po'. E poi lo sai che non sto mai male quando bevo la vodka. Ma in ogni caso...non devi stare sveglio per me. Anzi! La prossima volta che non riesci a dormire, svegliarmi. Staremo svegli insieme." gli dissi sorridendo, per poi alzarmi in punta di piedi e dargli un bacio sulla guancia.
"Hey, voi due! Avete finito di fare la coppietta felice? Ci sono qua anch'io!" intervenne Luke, che probabilmente era rimasto lì appoggiato alla porta di casa sua fin da subito, e aveva assistito a tutto ciò che ci eravamo detti.
"Ma la vuoi smettere?! Siamo solo amici!" sbottai, allontanandomi da Michael ed entrando nella mia macchina senza aggiungere altro.
Entrambi mi seguirono.
A causa del mio mal di testa e di tutto l'alcool che avevo ancora in corpo, quella mattina dovetti lasciar guidare Michael, ma i commenti inopportuni da parte di Luke, non sarebbero mancati.
"Sì...certo! Dopo avergli praticamente fatto una sega davanti a me..." subito mi venne il panico, ma di cosa stava parlando?!
"No! Non ho fatto niente! Anche se ero ubriaca, so benissimo ciò che ho fatto!" Luke sembrava infastidito, ma ero certa di non aver fatto niente.
Avevo la fortuna di riuscire a ricordare la maggior parte delle cose che facevo mentre ero ubriaca.
E sapevo di fare sempre cazzate su cazzate, e cose imbarazzanti, ma almeno me le ricordavo.
"Luke! Non è vero! Non è mai successo, né ieri sera, né mai! Smettila di dire cazzate!" mi difese Michael.
"Tu dici? Allora dimmi perché Vicky muoveva le mani proprio in mezzo alle tue gambe! Poi sono io a dire cazzate, giusto?" concluse Luke, e subito potei notare Michael spalancare gli occhi, come se Luke non avesse dovuto dire nulla.
"Michael? Dice la verità? Dimmi che non l'ho fatto davvero..." non potevo credere di essermi spinta così tanto oltre.
E perché non me lo ricordavo?!
"No...cioè...non proprio. Ma non preoccuparti, so che non l'hai fatto apposta: ti stavi addormentato sul divano sulle mie gambe." ancora una volta Michael mi difese da ciò che avrebbe successivamente detto Luke.
A volte non capivo il comportamento del mio migliore amico: c'erano momenti in cui sembrava volesse vedermi a tutti i costi con Michael, e altri momenti in cui non faceva altro che commentare negativamente ogni cosa che facevamo.
"Oh dio! Michael, scusami davvero! Sai che non sono quel tipo di persona! Lo sai! Mi dispiace! Giuro che..." iniziai a scusarmi non riuscendo nemmeno a trovare le parole giuste per farlo, ma lui sorrise e mi interruppe appoggiandomi una mano sul ginocchio senza staccare lo sguardo dalla strada.
"Lo so. Stai tranquilla. L'unico a farsi problemi è Luke." disse, lanciando un occhiataccia al nostro amico attraverso lo specchietto retrovisore.
"Non importa...mi dispiace lo stesso, Mikey..." ribadii, e lui strofinò la sua mano sulla mia coscia, facendomi capire ancora una volta che era tutto a posto.
Nel frattempo arrivammo al college, e appena scendemmo dalla macchina, Michael si allontanò da noi.
"Voi andate. Devo fare una cosa. Ci vediamo a lezione." ci comunicò, mentre a passo veloce si dirigeva verso l'entrata.
"Mike! Cosa devi fare?" chiese Luke, alzando la voce per farsi sentire.
"Non sono cazzi tuoi! A dopo!" a quel punto, Michael sparí definitivamente tra la folla di studenti.
Onestamente, anche io mi chiedevo cosa avesse di tanto urgente da fare, ma in fondo, non erano affari miei.
"Lukey....mi spieghi il motivo per cui tu sia così geloso?" ora eravamo soli e potevo chiederglielo...anche se forse conoscevo già la risposta.
"Non sono geloso. Anzi! Mi fido ciecamente di Mike, e credo che non ci sia persona migliore di lui, ma...tu sei mia sorella! Non lo faccio apposta ad essere così protettivo. Devo solo farci l'abitudine..." ammise lui, e quella fu una cosa davvero dolce.
Anche io a volte ero gelosa delle ragazze che gli gironzolavano attorno...volevo solo il meglio per lui.
Ma tra me e Michael era decisamente diverso.
"Michael è solo un mio amico, niente di più. E ciò che è successo ieri sera, non ha significato nulla. Dico davvero, Lukey...Michael ed io non saremo mai niente. Solo amici, niente di più..." spiegai, rassicurando il mio migliore amico.
"Non era questo ciò che intendevo, ma...okay..." concluse scrollando le spalle con indifferenza.
Così il silenzio calò tra noi mentre camminavamo verso la caffetteria.
"Come mai sei così bello oggi?" la mia era solo una provocazione: sapevo che si era fatto bello solo perché avrebbe incontrato Jenna.
"Io sono sempre bello!" si vantò lui volendo palesemente evitare il discorso.
"Questo posso confermarlo. Ma voglio dire...hai messo anche la colonia!" ormai erano mesi che non la metteva più, in quanto Jenna fosse l'unica a cui piacesse quel profumo.
"Voglio solo attirare un po' l'attenzione di qualcuno in particolare." confessò lui, ammiccando un sorriso.
"E allora cosa ci fai ancora qui? Forza! Vai da lei! Cosa stai aspettando?" gli diedi una spinta, facendogli notare che Jenna fosse con Tyler solo a qualche metro da noi.
"Non posso! C'è Tyler!" replicò parlando a bassa voce nonostante loro non potessero sentirci.
"Cosa cazzo te ne frega di lui? Vai lì, la saluti, le chiedi come sta, l'abbracci, e te ne vai. Non è complicato, sai? Tyler non può dirti assolutamente niente!" cosa mai avrebbe potuto dirgli?
Non c'era niente di male ad abbracciare un'amica, anche se fidanzata.
"Vieni con me? Ti prego Vicky...è anche tua amica..." mi pregò Luke, ed io sbuffai alzando gli occhi al cielo, ma alla fine lo assecondai.
"Eh va bene. Ma la prossima volta ti arrangerai da solo!" sapevo che non si sarebbe arrangiato da solo: se io mi fossi rifiutata di aiutarlo, avrebbe chiesto a Michael, quindi non sarebbe cambiato assolutamente nulla.
"Grazie, Vicky!" esultò lui abbracciandomi.
"Non toccarmi." dissi freddamente, scandendo per bene parola per parola.
Dopodiché, camminai verso Jenna e Tyler, trascinando Luke per un braccio, in quanto fosse ancora molto indeciso sul fatto di muoversi da lì.
"Hey Jen! Come va?" io la abbracciai sorridendo, ignorando totalmente Tyler, anzi...forse inconsapevolmente gli lanciai anche qualche occhiataccia.
"Bene...credo. Ma perché hai trascinato qua Luke per un braccio?" mi chiese lei, sussurrandomi all'orecchio per non farsi sentire da Tyler.
"Improvvisamente è diventato timido..." ammisi ridendo di lui.
Quando ci staccammo, fu proprio lei ad andare da Luke ad abbracciarlo.
Lui esitò un po' prima di ricambiare, ma sul suo volto era stampato un enorme sorriso da completo cretino.
Notai solo che si sussurrarono qualcosa all'orecchio, ma non riuscii a sentire cosa.
Qualunque cosa fosse stata, sperai che anche Tyler non avesse sentito.
"Jen? Tesoro? Andiamo a lezione?" intervenne Tyler, mettendo in evidenza i nomignoli che aveva usato.
"Sì, solo un secondo." Jenna restava lì a parlare con Luke e ovviamente non li avrei disturbati.
E neanche Tyler l'avrebbe fatto.
"Non azzardarti a chiamarla così! Testa di cazzo!" subito mi rivolsi a lui con aria furiosa, facendo attenzione a non farmi né vedere, né sentire da Jenna.
"Io...io..." lui non sapeva cosa dire.
A volte faceva tanto il duro, ma sapevo che era solo un codardo.
"Ti conviene andare a lezione da solo. Levati dal cazzo!" lo minacciai spingendolo via con forza, e senza dire una parola, lui corse via.
Proprio come mi aspettavo: era solo un 'senza palle' che si faceva intimorire anche da una ragazza.
"Perché è andato via correndo?" improvvisamente Jenna venne verso di me, allontanandosi da Luke.
"Aveva di meglio da fare." io risposi scrollando le spalle con soddisfazione, e con un sorrisetto che forse faceva capire tutto.
"Vic! L'hai mandato via tu?" infatti lei capí cosa avevo fatto, ma si mise a ridere.
"Beh...può essere di sì...come può essere di no..." sorrisi ancora.
"Luke! E tu smettila di fare il timido! Ti conosciamo entrambe da tutta la vita!" nel frattempo, Luke era rimasto lì immobile da quando Jenna si era allontanata di qualche passo da lui.
Così, sempre timidamente ci raggiunse.
"Allora? Come vanno le cose tra voi?" continuai a parlare, notando che nessuno di loro era intenzionato a farlo.
"Eh dai...! Come dovrebbero andare?" Jenna arrossí dicendo quelle parole, ed era incredibile che entrambi si sentissero in imbarazzo.
Ero sempre stata dell'idea che se tra due persone ci fosse imbarazzo, allora significava che non si era fatti l'uno per l'altra.
Ma loro erano diversi.
Loro la pensavano diversamente.
"Come mai tutto questo imbarazzo? Cosa sta succedendo? Uscirete ancora? State organizzando qualcosa, eh?" risi dando delle piccole gomitate a Luke che era a fianco a me.
"Forse...forse una cena." rispose Luke, grattandosi la nuca, e abbassando lo sguardo.
"Forse? Cosa significa 'forse'? L'hai invitata a cena, oppure no?" insistetti.
"Sì! Sì! L'ho invitata a cena in un ristorante in centro domani sera! Sei contenta adesso?" disse Luke tutto d'un fiato, forse anche spazientito dalla mia insistenza.
"Non vedo l'ora! Ma...devo anche pensare a cosa dire a Tyler. Vorrei dirgli la verità perché io non sono capace di mentire, ma non posso nemmeno dirgli che andrò a cena con un altro ragazzo..." in effetti quello poteva essere un problema, ma non del tutto.
"E chi gli dice che tu vada a cena proprio con un ragazzo? Digli che sei con me." a me sembrava così semplice...ma sapevo che non lo sarebbe stato per Jenna: lei era proprio incapace di dire bugie.
"Vic...non lo so...io..." balbettò.
"Jen...se ci sono problemi, non preoccuparti. Possiamo anche non uscire. Dico davvero, non c'è problema..." intervenne Luke, afferrando delicatamente le mani di Jenna e guardandola negli occhi.
"Come potrei rifiutare una cena con te? Aspettavo questo momento da tempo, ma..." Jenna si interruppe, e cominciò a guardare per terra.
"Jen...non importa. Lo capisco: Tyler è il tuo ragazzo, e...e forse non avrei neanche dovuto invitarti a cena." continuò lui, evidentemente dispiaciuto.
"No, Luke! Io voglio uscire con te! Penserò io a Tyler, tu non preoccuparti." quella scena era semplicemente deprimente.
Perché non potevano andare a cena insieme senza fare troppe storie?
Da quando una ragazza fidanzata non poteva uscire con un amico?
"...o ci penserò io..." aggiunsi continuando la frase iniziata da Jenna.
Non sapevo più cosa fare per far stare insieme quei due.
"Vicky!" gridarono all'unisono, per poi guardarsi e scoppiare a ridere.
"Come volete...io intanto vado a cercare Michael. Adesso ho lezione con lui. E voi se vi baciaste, fareste un favore all'interno universo!" commentai, dopodiché entrai al college senza neanche voltarmi, andando direttamente davanti alla classe che avrei dovuto frequentare.
Quando arrivai, Michael mi stava aspettando proprio all'entrata dell'aula.
"Mikey! Allora? Tutto a posto?" gli chiesi subito, sapendo che avrebbe dovuto 'fare una cosa'.
"Sì, dovevo solo incontrare una persona." ammise lui, mettendomi un braccio attorno alle spalle, e spingendosi ad entrare in classe.
"La tua ragazza, eh?!" lo presi in giro.
"Ancora con questa storia? Ti ho già detto che non sono fidanzato! E nemmeno voglio esserlo!" sbottò spazientito da quante volte l'avessi deriso per quel 'topolina' che gli avevo sentito dire al telefono.
Avrei tanto voluto sapere chi fosse, ma non erano affari miei, e non avevo il diritto di indagare sulla sua vita privata.
"Ti capisco fratello!" scherzai, prendendo posto all'ultimo banco insieme a lui.
"Come mi hai chiamato? Cos'è questo gergo?" lui rise stupito di quel linguaggio.
"Non ti piace che io ti chiami 'fratello'?" continuai, dandogli una leggera pacca sulla schiena.
"No! Preferisco 'Mikey'! Sei tu che mi hai dato questo soprannome! Improvvisamente non ti piace più?" sapevo che odiava i soprannomi, e sapevo anche che permetteva solo a me di chiamarlo in quel modo.
Tutti gli altri lo chiamavano 'Mike', o semplicemente 'Michael'.
"Ma stai zitto, idiota!" lo zittii in quanto il professore fosse appena arrivato in classe e ormai nessuno di noi due godeva di una buona reputazione.
Più volte avevano minacciato di sospenderci, ed era meglio non rischiare...
"Sì...ormai anche questo soprannome mi piace. Ci ho fatto l'abitudine..." mi rispose con soddisfazione.
A quel punto non risposi più.
Se non volevamo essere sospesi, dovevamo stare in silenzio e non fare troppo casino.
Le ore sembravano non finire mai, e come al solito, l'ora di pranzo passò fin troppo velocemente.
E proprio durante l'ora di pranzo, nonostante Jenna fosse seduta ad un altro tavolo insieme a Tyler, tutti noi notammo i continui scambi di sguardi con Luke.
Probabilmente anche Tyler stesso li aveva notati...o almeno lo speravo.
In ogni caso, nessuno osò dire niente...a parte Michael ed io che continuavamo a commentare il tutto sottovoce, e con qualche risatina.
"E che cazzo! Vicky! Ma mi ascolti?!" quel pomeriggio Michael aveva deciso di rimanere con me al college solo per stare sdraiati sul mio letto a vedere un film dal suo PC.
Ma come al solito, c'erano momenti in cui avevo la testa completamente fra le nuvole, e lui ormai lo sapeva bene.
Inutile dire che si incazzava ogni volta.
Era quasi peggio di Luke...
"Ma che cazzo vuoi?!" sbottai ridendo, dandogli una spallata che lo fece quasi cadere dal letto.
"Voglio suonare la tua chitarra! Ma tu non mi ascolti!" ripeté lui, rispondendomi con una spallata esattamente come avevo fatto io.
"Suonala! Basta che non rompi il cazzo a me..." continuai a ridere, ed immediatamente Michael scattò in piedi andando a prendere tutto il necessario per suonare.
Nel frattempo, io abbassai lo schermo del suo computer e lo spostai per potermi sdraiare a pancia in su con lo sguardo sul soffitto.
Chiusi solo gli occhi per ascoltare meglio quel bellissimo suono delle sue dita che pizzicavano le corde della mia chitarra.
Cominciai a pensare che fosse uno dei chitarristi più bravi che avessi mai sentito.
Peccato che non fosse davvero un chitarrista.
Ormai mi ero completamente persa tra quelle note, finché non sentii il telefono vibrare.
All'inizio decisi di ignorarlo, in fondo era solo un messaggio, ma diedi comunque un'occhiata al blocco schermo che segnava una notifica da WhatsApp.
Era un numero sconosciuto.
Ma perché mai uno sconosciuto avrebbe dovuto inviarmi un video?
Avevo già qualche sospetto.
Ogni volta che un numero sconosciuto inviava qualcosa, non era mai un buon segno.
Solitamente accadeva che venissero inviate foto a tutti che ritraevano qualche scoop, per esempio Luke ed io che ci baciavamo.
Ma non poteva essere quello!
Non avevamo fatto assolutamente nulla.
Così, sbloccai il cellulare, mi misi seduta, e con l'ansia che mi faceva quasi tremare le mani, aprii quella chat.
Il video stava caricando, ed io non riuscivo a star ferma con le gambe per l'agitazione.
Appena cliccai play, vidi che il video era molto scuro, ma riuscii subito a riconoscere Luke.
C'era anche una ragazza nel video, ma non si riusciva a vedere in faccia.
La casa non era la sua, e rimasi letteralmente sconcertata da ciò che vidi.
Era come se non fossi più in grado di dire nulla.
"Michael. Potresti...venire qua un secondo?" faticai anche a parlare per chiamare Michael.
"Che cazzo vuoi? Sto suonando!" mi rispose subito, riportando l'attenzione sulla chitarra.
"Michael...! Ho detto di venire qui! Adesso!" insistetti restando lì immobile a guardare e riguardare quel video.
"Non dirmi cosa devo fare!" replicò lui ancora una volta.
Sapevo che odiava quando qualcuno gli diceva cosa fare, ed io non l'avrei fatto se non fosse stato così importante.
"Porca troia, Michael! Ti ho detto di venire qua! Subito! Per favore!" urlai, non riuscendo a staccare lo sguardo dal cellulare.
A quel punto lui si sedette accanto a me sul letto.
"E va bene...ora sono qua. Mi vuoi spiegare cos'hai tanto da urlare?" sbuffò cercando di guardare quel maledetto video, ma ormai io non avevo più il coraggio di riguardarlo.
Così, senza dire niente, gli diedi il mio cellulare.
Aspettai che anche lui guardasse ciò che avevo visto anche io.
Il mio sguardo continuava ad essere perso nel vuoto.
"Che cazzo significa questo?!" sbottò Michael, gesticolando e premendo play un'altra volta.
"Esattamente ciò che stai vedendo..." dissi inespressiva, come se quei pochi sentimenti che avevo si fossero prosciugati del tutto.
"Ma che cazzo sta facendo Luke? Cos'è quella roba?" era proprio questo ciò che mi aveva fatto rimanere spiazzata.
Si vedeva Luke seduto su un divano, in una mano aveva un bicchiere di qualche strano alcolico colorato, e nell'altra una canna.
Davanti a lui c'era un tavolino pieno di bottiglie di alcolici e della polvere bianca...e anche un bong da cui fumava, alternandolo con ciò che aveva in mano.
Ad un certo punto si vedeva Luke ricadere sul divano.
Sembrava come svenuto, ma era cosciente, e continuava a bere.
Solo lì si vedeva la ragazza che iniziò a toccargli i capelli, a baciarlo, e a toccarlo ovunque, anche dove non avrebbe dovuto.
Poi più nulla...il video finiva lì.
Ero semplicemente disgustata dal comportamento di Luke.
Ma cosa gli era successo?!
Non sembrava nemmeno lui.
"Secondo te cosa cazzo può essere? Ti rendi conto di ciò che ha fatto?" improvvisamente scattai in piedi, e anche se non avrei dovuto, cominciai a gridare contro Michael.
"Michael! Ora dimmi! L'hai ricevuto anche tu?" aggiunsi, sperando che quel video l'avessi ricevuto solo io, ma non avrebbe avuto senso.
Lui diede uno sguardo al cellulare, dopodiché mi guardò ancora.
"No. Quasi nessuno ha il mio numero." mi disse continuando a toccarsi i capelli dal nervosismo.
"La cosa peggiore è che ora tutti sanno ciò che ha fatto!" continuò lui.
"Cosa cazzo me ne frega se lo sapranno tutti?! Non doveva farlo! È un cretino! È solo un cazzo di cretino! Giuro che non la passerà liscia! Non mi importa delle conseguenze!" parlai velocemente camminando avanti e indietro per la stanza.
Non sapevo esattamente cosa fare, ma ero certa che non sarei passata sopra ad una cosa del genere.
Quella volta aveva esagerato.
"Se scopro chi è quel coglione che ha mandato questa merda a tutti...lo faccio fuori!" Michael sospirò.
In quel momento mi venne un'idea, forse pazza...o forse geniale.
"Allora fallo! Dici tanto di essere bravo in queste cose, allora fai qualcosa!" sapevo che Michael era praticamente un hacker, e allora cosa aspettava ad agire?
"Giusto! Dammi il tuo cellulare, e anche il cavo per collegarlo al mio computer. Provo a rintracciare la posizione del cellulare da cui è stato inviato il video." non ci pensai due volte ad assecondare la sua richiesta.
Gli diedi immediatamente tutto ciò che mi aveva chiesto, e mentre lui restava lì a fare chissà che cosa al computer, io girai per la stanza mordicchiandomi le pellicine delle dita.
Poi andai a sedermi vicino a Michael, cercando di capire cosa stesse facendo, ma ai miei occhi erano solo codici, numeri, lettere, e...molte altre cose di cui non capivo nulla.
Passò quasi mezz'ora, e lui era ancora al computer.
Non osai nemmeno parlare per non disturbarlo, e tantomeno osai avvicinarmi troppo.
Passarono altri minuti, e ormai non sapevo più cosa pensare.
"Cazzo! Lo sapevo!" improvvisamente l'espressione di Michael cambiò radicalmente.
Mi faceva quasi paura.
"Che cosa? Hai trovato chi ha mandato il video?" osai domandare, non capendo neanche di cosa stesse parlando.
"Sì! E me la pagherà cara! Gli spezzo le ossa! Fosse l'ultima cosa che faccio!" a quel punto, chiuse il suo computer con forza, e lo lanciò sul letto.
Speravo non l'avesse rotto.
Poi scattò in piedi, e senza aggiungere altro si diresse verso la porta.
"Michael! Aspetta! Vuoi dirmi che cazzo sta succedendo?" insistetti andando a fermarlo tirandolo per un braccio.
"Non ce n'è bisogno!" sbottò ancora liberandosi dalla mia presa con un gesto.
"Voglio sapere chi è!" perché non avrebbe dovuto dirmelo?
"Devo andare. Tu resta qui." mi impose, ed io continuavo a capirne sempre meno.
"No! Almeno rispondimi! Altrimenti vengo con te!" volevo solo avere delle risposte, e non capivo perché non volesse dirmi niente.
"Vicky! Ti ho detto di non muoverti da qui! Aspettami qua al college!" detto questo, Michael uscì di corsa sbattendo la porta.
Non l'avevo mai visto così incazzato, ed io ancora non sapevo cosa fare mentre lui andava da chi aveva pubblicato quel video.
Avrei tanto voluto seguirlo, e l'avrei fatto se solo mi avesse detto dove fosse diretto.
Così provai a guardare sul suo computer.
Fortunatamente non l'aveva spento, e aveva lasciato tutto così com'era.
C'era una mappa della città sulla schermata, e il simbolo della localizzazione in un punto specifico.
Prima di staccare il mio cellulare, feci una foto alla schermata del computer, poi spensi tutto.
Dopodiché corsi fuori dalla stanza.
Non mi importava se Michael mi avesse detto di restare lì, sarei andata anche io.
Così, presi la mia macchina, e andai diretta nel luogo indicato da quella mappa.
C'erano tanti appartamenti in quella zona, ed io non sapevo neanche dove guardare.
Parcheggiai la macchina vicino ad un marciapiede, e scesi per cercare quel posto.
Mi chiedevo solo come avrei fatto a trovarlo...e soprattutto mi chiedevo come avrebbe reagito Michael vedendomi lì.
Beh...poco mi importava.
Si trattava del mio migliore amico...di mio fratello.
Cos'altro avrei potuto fare se non cercare di sistemare le cose in qualche modo.
Non feci altro che girare lì intorno per interminabili minuti, senza alcun risultato.
Speravo di riuscire a trovare Michael..che lui fosse ancora lì.
E non poteva che essere così.
Continuando a camminare, infatti, non potei non notare la moto di Michael fuori da un appartamento.
Non sapevo chi abitasse lì, ma evidentemente Michael lo sapeva benissimo.
A passo veloce mi diressi proprio lì.
Michael stava discutendo con qualcuno dietro l'angolo della casa, ma non riuscii a vedere chi fosse.
Restai lì senza farmi vedere.
"Tu non ti rendi conto di ciò che hai fatto, pezzo di merda!" sentii dire da Michael con fin troppa calma.
In parte speravo che lo facesse a pezzi.
Chiunque fosse stato quel ragazzo, si meritava il peggio per ciò che aveva fatto al mio migliore amico.
Ma sapevo che Michael non era quel tipo di ragazzo.
Lui era un po' come me: faceva a botte solo se strettamente necessario, e da quanto ne sapevo, lui non l'aveva mai fatto.
Si limitava solo alle minacce: quelle funzionavano sempre.
"E smettila di piagnucolare! Dovevi pensarci prima di fare certe cazzate! Prima a Victoria, poi ad Ashton, a Calum, a Grace...e ora a Luke! Non sai contro chi ti sei messo, bastardo!" continuò Michael, e da lì capii che fosse la stessa persona che pubblicava anche le foto in cui Luke ed io ci baciavamo.
Era incredibile come Michael fosse riuscito a scoprire chi fosse il colpevole in così poco tempo, mentre io...erano mesi che cercavo di capirlo.
Ma ora ero solo curiosa di sapere con chi stesse parlando Michael.
Forse avrei dovuto raggiungerli.
E forse anche fare a pezzi quel bastardo...se non ci aveva già pensato Michael.

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