CAPITOLO 65

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Victoria's pov
Finalmente era arrivato il weekend, e finalmente sarei andata a Melbourne con Michael.
Era arrivato il momento di partire, ed io non vedevo l'ora di arrivare.
"Sei pronto ad avermi tra i piedi per due giorni filati?" scherzai mentre eravamo in macchina diretti all'aeroporto.
"Non so se sono pronto a sopportati per così tanto tempo, ma ci proverò." lui rise prendendomi in giro.
Effettivamente...ancora mi chiedevo come lui facesse a sopportarmi.
"Eh dai! Sono sicura che riusciremo a non discutere almeno per questi due giorni." ero certa che ci saremmo riusciti.
Ero molto positiva a riguardo.
Andammo avanti a parlare per un po', finché non arrivammo in aeroporto dove ci aspettava il nostro aereo privato.
Quando salimmo, la cosa migliore era che gli unici passeggeri fossimo noi, e anche il fatto che non avevamo un orario di partenza.
"Dov'è la password del Wi-Fi?" mi chiese Michael appena si sedette.
"Dietro il sedile. Ma davvero non puoi fare a meno di internet?!" sembrava che Michael avesse vissuto su aerei privati per tutta la vita: sapeva ogni cosa.
"Ne ho bisogno! Devo fare le storie su Instagram con la mia fidanzata su questo bellissimo aereo privato." a quel punto, lui si avvicinò a me e mi baciò.
"Signorina Brooks, signorino...? Siete pronti per partire?" un signore venne ad interromperci.
Era arrivato il momento di partire.
"Allora vi devo chiedere di sedervi e allacciare bene le cinture. Quando usciremo dalla fase di decollo, potrete alzarvi." noi seguimmo le sue indicazioni, e dopo poco l'aereo partì.
Michael iniziò a fare mille foto, e per una volta non mi infasidiva essere fotografata.
Poi, improvvisamente mi baciò, ed io sentii un click.
Aveva fatto un'altra foto.
"Hey! Mi hai baciata solo per scattare un foto?!" non me l'aspettavo, ma quando me la mostrò, dovevo ammettere che sembravamo una vera e propria coppia.
Forse era la mia foto preferita di noi due insieme.
"Già. Ora questa foto diventerà il mio blocco schermo del cellulare." lui sorrise.
Poi gli chiesi di inviarmela, ed era inutile dire che quella era diventata anche la foto del mio blocco schermo.
"Facciamo una videochiamata a Luke? Voglio fargli vedere dove ci troviamo!" Michael sembrava parecchio emozionato, così fece partire la videochiamata al nostro migliore amico.
"Ragazzi! Siete già partiti?" Luke rispose subito, ed era felice di vederci.
"Sì! E guarda dove siamo! Non è fantastico?!" Michael fece vedere al nostro amico tutto l'interno del nostro aereo.
"Siete in un aereo privato? Perché non mi avete portato con voi? Anche io vorrei essere ..." ammise Luke sbuffando.
"Perché tu non sei incluso nel nostro weekend di coppia!" rispose Michael ridendo.
L'avrei portato volentieri con noi...solo se Michael non fosse stato il mio fidanzato.
"E poi...tu conosci già mia zia. Voglio presentarle il mio Mikey..." aggiunsi io.
Luke era stato centinaia di volte a Melbourne, e conosceva molto bene anche mia zia Kate.
"Che cosa romantica..." commentò Luke con sguardo sognante.
Lo era davvero?
Michael ed io eravamo davvero così romantici?!
"Fottiti Hemmo!" sbottò Michael con una risata.
"Non c'è nulla di romantico, okay? Noi non siamo romantici!" tenetti a dire lanciando uno sguardo a Michael che era pienamente d'accordo con me.
"Questo è ciò che volete farmi credere...ma siete così belli insieme!" Luke sorrise.
Beh...ero d'accordo con lui.
"Ma io sono bello anche da solo!" si vantò Michael guardandomi con un sorrisetto provocatorio.
"Non lo nego. Ho un fidanzato bellissimo!" affermai voltandomi per dare un bacio sulla guancia a Michael.
"E tu Mike? Non dici niente di Vicky?" intervenne Luke.
"Cosa vuoi che dica? Esiste una ragazza più bella di lei? Beh...io non credo. Per me...la mia Vicky sarà sempre la più bella." solo lui riusciva a farmi sentire anche solo un pochino bella.
Avevo sempre disprezzato il mio aspetto fisico, ma grazie a lui stavo imparando ad accettarmi per quella che ero.
"Come faccio a non amarti?! Ti amo così tanto, Mikey..." gli sussurrai.
"Ti amo Vicky." rispose lui, poi mi diede un dolce bacio sulle labbra.
"Siete la mia coppietta preferita!" intervenne Luke.
Sapevo che a lui piacesse vederci insieme: per la prima volta non aveva fatto scenate di gelosia quanto aveva saputo che Michael ed io fossimo una coppia.
Aveva solo minacciato il mio ragazzo, niente di più.
Invece, quando stavo con Ashton, Luke faceva scenate ogni singolo giorno, ed era semplicemente insopportabile.
"Comunque...ora devo andare: ho promesso a Jenna che l'avrei portata a cena. Scrivetemi quando arrivate. Ci sentiamo più tardi. A dopo piccioncini!" a quel punto, la videochiamata si concluse.
Eravamo rimasti al telefono con lui per più di mezz'ora.
"Mikey...io cerco di dormire un po'. Sono un po' stanca." anche se non mancava molto all'arrivo, volevo cercare di riposarmi.
Il fatto che quel giorno fossimo andati a lezione, aveva contribuito alla mia stanchezza.
"Tranquilla...riposati. Ti sveglierò io quando saremo arrivati." mi sorrise Michael accarezzandomi i capelli.
Così, appoggiai la testa allo schienale del sedile, e chiusi gli occhi.
Riuscii davvero a dormire un po', e ne fui felice.
Ne avevo davvero bisogno.
"Hey...svegliati principessa...siamo arrivati!" fui svegliata proprio da Michael che mi sussurrò all'orecchio per poi darmi un bacio sulla guancia.
Il miglior risveglio che potessi desiderare.
"Di già?" chiesi con la voce ancora impastata dal sonno.
Sembrava che avessi dormito solo pochi minuti, e invece il viaggio era già finito.
"Sì! Dai, scendiamo da qua. Ho già chiamato un taxi, ma dovrai dare tu l'indirizzo. Io non me lo ricordo..." affermò, per poi porgermi una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Un volta scesi dall'aereo, portarono i nostri bagagli fino al taxi che poi ci portò direttamente davanti a casa di mia zia.
"Hai avvisato del nostro arrivo? A me sembra che qui sia tutto chiuso..." mi fece notare.
"No, non le ho detto niente. Ma non preoccuparti: è uscita dal lavoro da poco. Sarà qui a momenti..." lo rassicurai.
Lui era palesemente agitato, ed era comprensibile che lo fosse.
Anche io non sarei stata per niente tranquilla all'idea di essere presentata a qualcuno della sua famiglia.
"Hey...rilassati! Mia zia ti adorerà." gli sorrisi strofinandogli una mano sulla schiena.
Dopo pochi minuti, finalmente vidi arrivare la macchina di mia zia, ed io mi alzai correndo verso di lei.
"Vic! Cosa ci fai qui?" lei mi salutò subito abbracciandomi.
Michael era rimasto all'entrata della villa, quindi non l'aveva ancora visto.
"Volevo passare un weekend qui. Posso restare?" le domandai sorridendo.
Improvvisamente mi venne un senso di ansia: e se non avesse accettato il fatto che Michael fosse lì?
L'avrebbe fatto restare a casa sua?
"Certo che puoi! Ma è successo qualcosa lì a Sydney? È tutto a posto?" lei sapeva che ogni volta che andavo a Melbourne, era per scappare da qualcosa...per scappare da una situazione che non volevo affrontare.
Lo facevo di continuo.
"Sì! Va tutto benissimo! Dico davvero...non sono mai stata così felice! E...riguardo a questo...vorrei chiederti una cosa..." speravo non si arrabbiasse.
Per me era importante che lei accettasse Michael.
"Oh mio dio! Hai un fidanzato? Devi assolutamente raccontarmi tutto!" mia zia era come una ragazzina a cui piaceva spettegolare, e a me piaceva quel suo lato così giovanile.
"Sembra di sì. Ti ricordi il ragazzo che era venuto qui?" sapevo che se lo ricordava molto bene.
Non poteva essersi dimenticata di ciò che era successo.
"Ah! Sì! Mi ricordo...si è ripreso? Come sta adesso?" mia zia sapeva che Michael era arrivato sul punto di morire, ma le avevo detto che era uscito dal coma.
"Si è ripreso anche fin troppo bene, e ora..." non riuscivo a smettere di sorridere pensando al fatto che ora Michael fosse mio.
"È lui il tuo fidanzato?! Davvero Vic? Pensavo non volessi stare con lui..." commentò ricordandomi cosa fosse successo quella maledetta sera.
"Hey! Sai benissimo che io sono sempre stata follemente innamorata di lui! Avevo solo...paura..." lo ero sempre stata, me ne ero solo resa conto troppo tardi.
"Beh...la cosa più importante è che ora siate felici insieme. Mi piacerebbe davvero vederlo e conoscerlo..." ammise.
Se era questo che voleva, l'avrei accontentata molto presto.
"E...a te farebbe piacere se io lo portassi qui?" le domandai.
"Assolutamente sì! Lo ospiterei qui. Per me non ci sarebbero problemi." ero felice del fatto che lei sarebbe stata disposta ad ospitarlo.
"Io...l'ho portato qui..." confessai.
"Ma è fantastico! Finalmente potrò conoscerlo! Dove l'hai lasciato? Fammelo almeno salutare!" mia zia sembrava emozionata ed io le indicai subito la soglia di casa sua dove c'era Michael che continuava a camminare avanti e indietro nervosamente.
"Mikey! Ti presento mia zia Kate..." dissi appena ci trovammo tutti e tre faccia a faccia.
"Ehm...piacere di conoscerla. Io sono Michael." lui si presentò subito educatamente cercando di fare bella figura.
"Hey! Non sono così vecchia! Dammi del 'tu'...e chiamami 'zia Kate'." lei sorrise, e Michael sembrò sentirsi un po' più a suo agio.
"Io...volevo anche scusarmi per essermi presentato qui in piena notte a lanciare cose alle finestre..." continuò Michael con imbarazzo ricordando ancora una volta quella maledetta sera.
"Non devi scusarti. Io credo che sia stata una bellissima dimostrazione d'amore. Ma ora entriamo in casa, almeno potete sistemare i bagagli." a quel punto, mia zia ci fece accomodare in casa.
Michael prese anche il mio bagaglio e lo portò al piano di sopra come indicato da mia zia.
"Ecco! Questa è la vostra stanza. Vi lascio dormire insieme a patto che non facciate le vostre cose quando io sono in casa. Potrete fare tutto ciò che volete quando io sarò al lavoro. Devo lasciarvi gli orari, o te li ricordi?" mi chiese lei scherzando.
In realtà non stava affatto scherzando, ma lei la prese sul ridere.
"Tranquilla...lo so." la rassicurai, poi uscì chiudendosi la porta alle spalle, ed io andai subito ad abbracciare Michael avvolgendo le braccia attorno alla sua vita.
"Te l'avevo detto che non dovevi preoccuparti." finalmente lui si era tranquillizzato sapendo che mia zia lo avesse accettato senza problemi.
"Non posso credere che ci abbia anche lasciato nella stessa camera! È fantastico! Sappi che io adoro tua zia! È così simpatica!" disse sorridendo.
Dovevo ammettere che provavo un po' di gelosia.
Perché ero gelosa?
Non avrei dovuto esserlo...
"Sei davvero gelosa?! Vicky! È tua zia!" era come se Michael mi avesse letto nel pensiero.
Come faceva a capirmi sempre?!
"Io non solo gelosa!" tenetti a dire mentendo.
"Non dire altro..." lui sussurrò per poi baciarmi.
"Hey ragazzi! Volevo chiedervi se..." improvvisamente entrò mia zia, e Michael ed io ci allontanammo subito.
"Scusate se vi ho interrotti. Volevo chiedervi se avete programmi per questa sera. Altrimenti preparo io la cena." Michael ed io ci guardammo come per cercare una risposta, ed io capii che almeno per quella sera saremmo rimasti a casa.
"Niente programmi: usciremo domani sera. Puoi cucinare ciò che vuoi...Michael mangia tutto ciò che si trova davanti..." risposi prendendo in giro il mio ragazzo.
"Grazie Vicky...grazie davvero..." lui si finse offeso, ma poi si mise a ridere.
"Vorresti negarlo?!" continuai.
"Va bene...allora vi chiamerò io quando sarà pronto." ancora una volta ci trovammo da soli, e ora non ci restava altro che sistemare i nostri vestiti nell'armadio.
"Sai che mi hai fatto sentire in imbarazzo? Non dire certe cosa a tua zia...per favore..." non pensavo che si sarebbe sentito così in imbarazzo.
"Mikey...davvero ti preoccupi di questo?! Stavamo solo scherzando, okay? Stai tranquillo..." lo rassicurai iniziando a sistemare anche i suoi vestiti.
Lui non rispose.
Si sdraiò solo sul letto restando al cellulare.
Quando finii, mi sdraiai accanto a lui.
Non guardai nemmeno a chi stesse scrivendo, anche se...mi incuriosiva il fatto che lui stesse sorridendo al cellulare.
Ma dovevo solo fidarmi di lui.
Appoggiai la testa su di lui per richiamare la sua attenzione.
Era frustrante avere il mio fidanzato lì con me, e non ricevere attenzioni da lui.
Sembrava così preso dal suo cellulare, che nemmeno fece caso a me.
Così iniziai ad abbracciarlo e a dargli baci sul collo.
"Hai finito di provocarmi?" mi chiese con tono piatto.
Non capivo cosa ci fosse che non andava.
"Mi stai ignorando..." odiavo quando preferiva stare al cellulare piuttosto che con me.
Forse era egoistico da parte mia, ma io volevo stare con lui.
"Sto solo cercando un bel ristorante dove portarti domani, e...anche qualcosa da fare dopo cena. Ma se non vuoi..." quella volta era lui a provocarmi, ma in modo diverso da come lo stavo provocando io.
"E va bene...vado a farmi una doccia..." a quel punto, presi dei pantaloncini e una sua maglietta per stare in casa.
Amavo indossare i suoi vestiti: mi facevano sentire al sicuro...era lui a farmi sentire al sicuro.
Quando uscii dal bagno, Michael entrò immediatamente senza nemmeno alzare lo sguardo dal suo cellulare.
Non capivo perché si stesse comportando in quel modo.
In ogni caso, mi sedetti sul letto e lo aspettai lì.
Come al solito, ci mise poco a farsi la doccia, e dopo meno di dieci minuti uscì indossando solo i boxer.
Inutile dire che non riuscivo nemmeno a togliergli gli occhi di dosso.
"Mikey...c'è qualcosa che non va?" gli domandai non esitando ad alzarmi per andare ad abbracciarlo da dietro.
Gli misi le mani sul petto e appoggiai la testa sulla sua schiena in attesa di una risposta.
Lo sentii sospirare, poi parlò.
"Amore...è tutto a posto. Stavo solo...pensando a questo posto..." era la prima volta che mi chiamava in quel modo, e ciò mi fece sorridere.
"Se...se non vuoi restare...possiamo tornare a Sydney anche domani mattina." ero davvero disposta a farlo se lui non se la sentiva di rimanere.
"No! Io sono felice di essere qui con te. Ho solo...dei ricordi non tanto belli...tutto qui..." mi spiegò voltandosi verso di me.
Mi attirò contro il suo corpo avvolgendo le sue braccia attorno alla mia vita, ed io feci lo stesso con lui.
Era come se avessi bisogno di quel contatto fisico con lui.
"Facciamo diventare belli questi ricordi?" gli chiesi sorridendo, e lui annuì.
Se Melbourne gli portava alla mente brutti pensieri, allora le cose sarebbero presto cambiate.
Quel posto non avrebbe fatto altro che ricordarci quanto ci amavamo.
"Ti amo Vicky." sussurrò, poi mi baciò dolcemente, e ancora sentii quelle solite farfalle nello stomaco.
"Ti amo Mikey." dissi a mia volta staccandomi dalle sue labbra.
"Ora fammi il favore di vestirti..." conclusi ridendo, poi scherzai tirandogli una pacca sul sedere e allontanandomi da lui.
"Hey! Questa me la paghi, stronzetta!" Michael sbottò venendo verso di me e sollevandomi da terra.
Poi mi buttò sul letto mettendosi sopra di me.
Io allacciai le braccia dietro la sua nuca attirandolo a me per baciarlo ancora e ancora.
Dovevo ammettere che non avevo mai fatto fantasie su nessuno, ma lui...lui mi faceva immaginare e fantasticare su mille cose che avremmo potuto fare insieme.
Ma era ancora troppo presto, e forse non ero pronta a spingermi troppo oltre con lui.
"Ragazzi! È pronta la cena!" improvvisamente sentimmo mia zia gridare dal piano di sotto per farci andare a tavola.
Fortunatamente non era entrata nella nostra stanza proprio in quel momento, altrimenti...chissà cosa avrebbe pensato di noi...
"Oh cazzo! Mikey, vestiti!" gli dissi facendolo alzare da me.
Lui scattò in piedi, e prese subito dei vestiti da indossare.
"Arriviamo!" gridai avvisando mia zia.
Dopodiché andammo a tavola, mangiammo e poi aiutammo mia zia a sparecchiare.
Michael ed io decidemmo di andare in salotto, e iniziammo a giocare a carte.
Dopo poco, lui chiamò anche mia zia che si unì a noi.
"Dai! Ma non è giusto! Tu imbrogli!" dopo decine di partite vinte tutte da Michael, lo accusai.
Com'era possibile che vincesse sempre lui?!
"Amore mio...questa è tutta bravura! Non ho bisogno di imbrogliare!" lui rise chiamandomi ancora una volta con quel soprannome.
Non ero abituata ad essere chiamata in quel modo, ma mi piaceva.
"Non è vero! Io non gioco più con te!" mi finsi offesa incrociando le braccia al petto.
"No! Sono io che non gioco più con te! Perché tu non sai perdere!" lui fece lo stesso, e mia zia si ritrovò a non sapere nemmeno cosa fare.
"D'ora in poi saprai quanto è pericoloso giocare con lei. Non accetta mai la sconfitta..." commentò mia zia parlando con Michael.
"Lo so! Ogni volta è sempre la stessa storia..." continuò il mio ragazzo.
"Vi state alleando tutti e due contro di me?!" mi lamentai.
"Sì!" loro risposero all'unisono, poi scoppiarono a ridere, ed io rimasi letteralmente a bocca aperta.
Restammo lì a giocare ancora un'oretta, e ovviamente, gli unici a vincere erano Michael e mia zia.
Ero davvero sfigata nel gioco...
"Bene. Si è fatto tardi. Che ne dite di andare a letto?" a quel punto, mia zia si alzò, e noi facemmo lo stesso.
Dopo aver dato la buonanotte a lei, noi andammo nella nostra stanza.
Ero davvero stanca, così andai a lavarmi i denti e mi misi subito a letto.
Michael entrò in bagno subito dopo di me e tornò senza maglietta.
Sapevo che a lui piaceva dormire così, ma io non riuscivo mai a smettere di guardarlo per quanto fosse perfetto per me.
Lui lo notò subito, e con un gesto veloce mi fece sdraiare sopra di lui e iniziai a guardarlo negli occhi.
Quel bellissimo verde dei suoi occhi era il mio punto debole.
Lo baciai, e inevitabilmente le sue mani scesero fino al mio sedere che lui non esitò a continuare a toccare anche quando avevamo smesso di baciarci mettendoci solo a chiacchierare.
"Mikey? Dormiamo? Mi sento stanca..." confessai dopo un po'.
Mi dispiaceva rompere quel momento, ma ero davvero stanca, ed era evidente che lo fosse anche lui.
Così tornai a sdraiarmi accanto a lui.
"Va bene. Buonanotte...ti amo." a quel punto, mi diede un ultimo bacio prima di dormire.
"Ti amo..." conclusi, poi chiusi gli occhi addormentandomi mano nella mano con il mio fidanzato.

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