CAPITOLO 98

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Calum's pov
Dopo aver saputo che sarei diventato padre, le cose erano cambiate.
Avevo pensato molto a ciò che il futuro ci avrebbe riservato ed ero giunto ad una conclusione.
"Quindi hai preso una decisione?" quel giorno ero uscito con Ashton solo per avere un supporto morale.
Avevo bisogno di lui.
Avevo bisogno del mio migliore amico e fratello.
Così, l'avevo invitato ad uscire con me, e in quel momento ci trovavamo al tavolino di un bar.
"Assolutamente sì! Voglio sposare Grace. Non so quando, ma voglio farlo al più presto." spiegai velocemente.
Ero così emozionato all'idea che Grace sarebbe finalmente diventata mia moglie.
"Tieni conto che fra qualche mese lei partorisce." tenette a dire Ashton che evidentemente riteneva tutto ciò un problema, ma nulla ci avrebbe ostacolato.
"Ci sposeremo dopo il college, altrimenti saremmo ostacolati dallo studio." i preparativi per il matrimonio sarebbero stati troppo impegnativi per essere fatti proprio durante il periodo scolastico.
"E pensi che la piccola non vi toglierà del tempo allo studio?" continuò lui.
"Ash...mi stai mettendo ansia..." tutto ciò mi faceva diventare sempre più ansioso perché quello era il mio ultimo anno, e la quantità di cose da studiare era già aumentata.
Ashton aveva ragione: la bambina ci avrebbe portato via parecchio tempo che avremmo dovuto dedicare allo studio, ma ormai era fatta.
Cos'altro potevamo fare?
"Scusa...ma è la verità. Cosa pensi di fare con il college quando vostra figlia nascerà?" mi domandò Ashton.
Sapevo che lui mi capiva: anni addietro era stato costretto a ritirarsi da scuola per poter badare ai suoi fratelli più piccoli, ma forse il mio sarebbe stato un caso diverso.
"Faremo a turno. Magari...potremmo studiare a casa e a fine anno dare gli esami." sapevo che sarebbe stato molto diverso dal seguire le lezioni in classe, ma ce l'avrei fatta per il bene di mia figlia.
"Amico, fai come vuoi. In ogni caso...se avete bisogno di un babysitter, io ci sono. Ovviamente dipende anche dai miei turni di lavoro." sapevo che ci sarebbe sempre stato per noi.
"Amico mio, sei assunto!" un aiuto sarebbe stato utile, e chi meglio di lui avrebbe potuto farlo?
"Potrei chiedere al mio capo di farmi fare i turni serali per qualche mese, in modo che voi possiate andare a lezione senza problemi. Tanto...quei turni non vuole mai farli nessuno..." Ashton era sempre fin troppo gentile e disponibile con tutti.
Ecco perché era il mio migliore amico.
"Ash, non preoccuparti. Ci sono anche i miei genitori e quelli di Grace che possono prendersi cura di mia figlia." non volevo che rischiasse di perdere il posto di lavoro per colpa mia.
Aveva bisogno di quei soldi per pagarsi altri studi futuri: il suo sogno era quello di diventare avvocato, o notaio.
E avevo fiducia in lui.
Ce l'avrebbe fatta!
"E poi...manca ancora tanto tempo! Ci penseremo. Comunque ti ringrazio Ash. Sei un vero amico." gli sorrisi dandogli una pacca sulla spalla.
"Ma figurati! In fondo...io sarò sempre lo zio Ash." lui non vedeva l'ora di essere chiamato 'zio Ash' da mia figlia, eppure non era ancora nata.
Ma in fondo lo sarebbe stato davvero.
Sarebbe stato lo zio di mia figlia.
"Comunque...ora pensiamo a Grace..." dopo un po', lui cambiò discorso.
Era quello il motivo per cui l'avessi fatto venire lì.
"Sì! Non vedo l'ora! Dovrai aiutarmi a scegliere l'anello, e..." iniziai a parlare emozionato all'idea di ciò che avrei fatto, ma Ashton mi interruppe.
"Hey! Hey! Calmati! Prima dimmi una cosa: ne hai parlato con i suoi genitori?" mi domandò facendomi subito stare zitto.
Rimasi in silenzio per un po' pensando alle sue parole.
Improvvisamente ero preoccupato.
"Ehm...no. Dici che dovrei?" non sapevo più come comportarmi.
Forse stavo sbagliando tutto.
Forse era tutto troppo affrettato.
"Certo che dovresti! E se i suoi genitori ti dicessero che secondo loro sarebbe meglio aspettare? Rovineresti il buon rapporto che hai con loro!" effettivamente non avevo pensato a tutto ciò.
La mia intenzione era chiederle di sposarmi proprio il giorno di Natale, ma non avevo ancora organizzato nulla.
Non sapevo nemmeno se l'avrei fatto davanti alle nostre famiglie, in quanto ci saremmo riuniti sia per pranzo, sia per cena.
Era bello che le nostre famiglie andassero d'accordo e che avessero accettato la nostra relazione senza problemi.
Ma soprattutto, era bello che avremmo passato proprio il giorno di Natale tutti insieme.
"E quando glielo chiedo? Natale è domani! Oggi volevo andare a prenderle l'anello..." non c'era assolutamente abbastanza tempo per fare tutto, ma doveva pur esserci una soluzione.
"Cal, rilassati. Andiamo adesso dai suoi genitori, okay? Grace non è in casa: è da qualche parte con sua sorella. Quindi...hai il via libera. Io sono venuto qui in macchina, così facciamo più veloce, e appena ti avranno dato il permesso di sposare Grace, torneremo qua e prenderemo l'anello." lui sembrava piuttosto tranquillo a riguardo, ma io non lo ero affatto.
"Come fai ad essere sicuro che mi lasceranno sposare Grace?" gli chiesi facendomi prendere dal panico.
"Loro ti adorano! Sei il fidanzato di Grace da molto più di un anno! E poi...lei è incinta, e tu sei il padre. Cosa ti fa pensare che non accetteranno?!" forse Ashton aveva ragione, ma io non riuscivo ad evitare di essere spaventato.
"Io...io non lo so! Ho paura! Io..." iniziai a balbettare perché non sapevo nemmeno cosa dire.
"Smettila di fare il bambino! Ora alza il culo e andiamo!" a quel punto Ashton si misi in piedi trascinandomi letteralmente per un braccio fino ad arrivare alla sua auto.
"Io...non sono più sicuro di volerlo fare." ammisi tirandomi indietro.
"Giuro che ti prendo a schiaffi! Sali in macchina! Muoviti!" alla sua minaccia salii subito a bordo perché sapevo che l'avrebbe fatto davvero.
Così partimmo subito, e presto arrivammo a destinazione.
"Allora? Scendi?" mi disse in quanto io non velessi scendere dalla sua auto.
Esitai un po', e lui mi prese per il colletto della giacca trascinandomi fuori con la forza.
"Ash! Smettila!" mi lamentai.
"La smetterò quando tu smetterai di fare il bambino. Cal! Stai per chiedere alla tua ragazza di sposarti! Fai l'uomo! Fai la persona matura!" sbottò scuotendomi dalle spalle.
Aveva ragione: se ero arrivato fino a lì, significava che ormai ero un uomo.
Dovevo fare quel passo.
Così Ashton mi spinse fino all'ingresso di casa e suonò il campanello.
Venne subito ad aprirci la porta il padre della mia ragazza, e questo mi preoccupava ancora di più.
"Ciao Cal! Come stai?" mi abbracciò subito come faceva sempre, ed io ricambiai.
"Sto bene, grazie, e te?" ormai gli davo anche del 'tu' perché dopo soli pochi mesi, l'imbarazzo era svanito, ma presto sarebbe tornato.
"Sto bene anch'io. Ah! Ciao anche a te Ash!" a quel punto salutò anche Ashton che conoscevano molto bene in quanto ormai anche lui fosse di famiglia.
"Cercavate Grace? Perché...mi dispiace, ma non è in casa." suo padre arrivò subito al punto dicendoci ciò che già sapevamo.
"No, no. Sappiamo che non c'è, ma...io..." iniziai non sapendo nemmeno che cosa dire.
"Ho capito...accomodatevi in casa." detto questo, ci fece entrare in casa e sedere sul divano.
"Cal...hai bisogno di parlarmi, vero? Devo chiamare anche mia moglie?" lui mi sorrise, ed io annuii.
Possibile che già si immaginassero ciò che volevo fare?
Beh...presto l'avrei scoperto.
Nel frattempo, anche la madre di Grace si aggiunse a noi.
Io mi limitai a salutarla, e Ashton mi tirò delle gomitate per spingermi a parlare.
"Io...stavo per andare a prendere il regalo di Natale a Grace, e...in realtà ho già in mente qualcosa, ma vorrei prima chiedere a voi." era quello il modo giusto per introdurre il discorso?
Ma perché era così difficile?!
Mi aspettavo che fosse tutto più semplice...
"Cal...qualunque cosa tu abbia in mente, a lei piacerà. Sai che è pazza di te, e poi...fra qualche mese nascerà la nostra prima nipotina..." esultò la madre di Grace introducendo un discorso che forse non c'entrava nulla, ma almeno erano felici del fatto che Grace ed io saremmo diventati presto genitori.
"Già...non vedo l'ora! Sono così emozionato..." beh...anche io mi lasciai trasportare dall'emozione, e per questo, Ashton mi tirò l'ennesima gomitata...stavo divagando troppo.
"Comunque...ho davvero bisogno che voi mi rispondiate sinceramente, perché...sono un po' agitato in realtà, e..." ecco...ora non sapevo più come continuare.
"Io...vorrei chiedere a Grace di sposarmi. Potete anche prendervi del tempo per rispondere, perché so che può essere difficile. Potete anche dirmi di andarmene a quel paese, o...che non siete d'accordo. Voglio solo che siate sinceri...per favore..." finalmente riuscii ad arrivare al punto.
Non capivo a cosa stessero pensando in quel momento.
Non capivo cosa provassero, ma avevo paura.
"Calum...ormai Grace è grande abbastanza: se lei vorrà fare questo passo, allora andrà bene anche a noi. Fai ciò che ti senti. Sai che nella nostra famiglia sei sempre il benvenuto." inaspettatamente, quelle parole uscirono proprio dalla bocca del padre della mia fidanzata.
Non me lo sarei mai aspettato...
"Oh mio dio! Grazie mille!" non riuscii a trattenermi, e esultando dalla gioia andai ad abbracciare entrambi.
"Comunque...secondo voi c'è possibilità che mi dica 'sì'?" domandai dopo aver ripreso la calma.
"Stai scherzando?! Ma che domanda è questa?! Grace aspetta questo momento da mesi!" aggiunse sua madre.
"Davvero?" ancora ero incredulo.
Avrebbe davvero accettato?
"Sì! Non fa altro che dire di volere un futuro con te! Vuole una famiglia! E se questo renderebbe felice nostra figlia, allora renderebbe felici anche noi." lei continuò rassicurandomi.
Era bello sentirsi sempre accettati da loro.
Era come avere un padre e una madre in più.
"Quindi...a voi va bene se io domani facessi la proposta a Grace?" domandai ancora per sicurezza.
"Certo che sì! A patto che comincerete ad organizzare il tutto dopo il college." rispose suo padre ponendomi delle condizioni.
Beh...ci avevo già pensato io.
"Sì! Sì! Assolutamente sì! Non vedo l'ora! Adesso vado a comprarle l'anello! Grazie! Grazie di tutto!" a quel punto mi alzai in piedi, andai ad abbracciare entrambi i genitori della mia ragazza e mi avviai alla porta insieme ad Ashton.
"Va bene. Ci vediamo domani, okay?" loro si misero a ridere, e dopo avermi salutato, Ashton ed io uscimmo di casa.
"Mio dio...non ci posso credere! Sposerò Grace! Non vedo l'ora di dirlo a tutti!" quasi urlai rientrando in macchina con Ashton.
"Allora dillo a tutti!" non me lo feci ripetere due volte, così presi il cellulare, e la prima persona a cui mandai un messaggio fu Luke, poi Jenna e...
"Mike e Vic sono insieme, vero?" chiesi non sapendo a chi dei due mandare il messaggio.
"Sì. Passeranno le vacanze insieme in montagna." beh...avrei mandato un messaggio solo a Victoria: Michael non mi avrebbe nemmeno risposto.
Michael non rispondeva quasi mai al cellulare quando era in compagnia della sua fidanzata.
Così dissi a Victoria di dirlo anche a lui.
"Cal...è qui che volevi prendere l'anello a Grace?" quando Ashton fermò l'auto, mi guardai intorno per vedere se fosse quello il posto in cui volevo andare: volevo che fosse lo stesso in cui avevo comprato il primo anello, quello con cui avevo ufficializzato il nostro fidanzamento.
"Sì, è qui. Scendiamo. Mi aiuterai a scegliere l'anello più bello, vero?" non riuscivo ancora a contenere l'emozione.
Ero così agitato...
"Tranquillo, ti aiuterò..." mi disse.
Dopodiché entrammo nel negozio.
Cercai a lungo e sembrava proprio che a me non andasse bene nulla nonostante Ashton mi avesse già proposto decine di anelli.
Forse pretendevo troppo.
Come al solito puntavo su quelli più costosi, perché solitamente erano anche i più belli.
In fondo potevo permettermelo, quindi...perché non approfittarne?!
"Cal...gli abbiamo già visti tutti..." Ashton commentò sbuffando.
Ormai anche la signore che lavorava in quella piccola gioielleria era stanca di me.
"Non so quale prenderle..." ammisi abbassando lo sguardo.
"Ci sono centinaia di anelli qua! Sai Mike quanto ci ha messo a prenderlo a Vic?! Beh, te lo dico io! Dieci minuti, Cal! Ci ha messo dieci minuti!" tutti noi sapevamo che Michael fosse molto deciso e sicuro di sé su qualunque cosa.
Infatti, ogni volta che andavamo a fare shopping tutti insieme, lui era sempre quello che ci metteva meno tempo: sceglieva qualcosa, lo provava, e lo comprava.
"E tu come fai ad esserne certo? Non sei andato con lui!" cercai di difendermi, anche se sapevo che potesse essere vero.
"Mi ha scritto quando stava per entrare, e poi dopo essere uscito. Ora sbrigati!" continuò lui spazientito.
Così cercai di riprendere in mano la situazione.
"Mi scusi...ci sono altri anelli oltre a quelli che ho già visto? Non mi interessa del prezzo." probabilmente quella signora mi avrebbe presto mandato a quel paese, ma io dovevo trovare quell'anello entro poco tempo.
"Sì, certo. Eccoli qui." a quel punto, lei si abbassò e tirò fuori un cassettino pieno di altri anelli.
Diedi un'occhiata, e finalmente trovai quello che cercavo.
Era perfetto per la mia Grace.
Così lo comprai e uscii dal negozio insieme ad Ashton.
"Ce l'hai fatta! Credo di essere più felice io di te..." disse subito alzando gli occhi al cielo.
"Al contrario di Michael, io non ne ho scelto uno a caso." forse lui aveva comprato il primo che aveva visto, ma non era il mio caso.
"Scelto a caso?! Ma hai visto che cazzo di anello ha regalato a Vic?!" effettivamente non potevo dire niente a riguardo: l'anello di Victoria era eccezionale.
"Sì...okay, va bene. Ma è una cosa diversa." il significato di quell'anello era diverso.
"Non proprio...le intenzioni di Michael sono le stesse che hai tu." Ashton mi disse qualcosa che evidentemente non sapevo.
Come potevo crederci?!
"Che cosa?! Mike vuole sposare Vic? Impossibile!" mi misi a ridere pensando a quei due.
Non erano decisamente persone da matrimonio.
"Ma che cazzo dici?! Hai visto anche tu quanto si amano. E fidati...conosco Michael da anni, e posso assicurarti che se è arrivati fino a questo punto con lei, è perché ha preso delle decisioni. E poi...me l'ha detto lui che vede già Vic come donna della sua vita." forse Ashton non capiva quale fosse il problema in quella coppia, eppure era così evidente...
"Il problema è Victoria, e tu lo sai bene. Io le voglio molto bene, ma...ho l'impressione che presto si stancherà anche di Mike, esattamente come si è stancata di te, e come si è stancata di Luke." conoscevo Victoria molto più di Ashton, e sapevo bene come fosse fatta, ma non era colpa sua ed io ne ero consapevole.
Victoria era una brava persona, ma era chiaro che non fosse in grado di avere una relazione stabile.
"Io non credo proprio. Loro si amano alla follia, e sono certo che continueranno a farlo. Io credo in loro, e soprattutto al cambiamento di Vic." evidentemente tutti credevano in loro, e forse anche io avrei dovuto farlo, in quanto entrambi fossero miei migliori amici, ma conoscevo Victoria.
Nonostante questo però, le volevo davvero molto bene, e non potevo negare di essere stato innamorato di lei per qualche anno: avevo sempre saputo che dietro la maschera che mostrava, in realtà ci fosse una persona fantastica, ma questo non significava che sarebbe diventata improvvisamente una persona adatta a una relazione stabile.
"Staremo a vedere." ovviamente non speravo assolutamente che si lasciassero, ma anzi, auguravo il meglio ad entrambi, ma la mia opinione restava la stessa.
Così, dopo esserci persi in chiacchiere, Ashton mi riaccompagnò a casa, e lui se ne andò.
I miei genitori mi riempirono subito di domande: loro sapevano che avrei fatto la proposta di matrimonio a Grace, e ora sapevano anche che ero andato a chiedere il permesso ai suoi genitori.
Inutile dire che fossero piuttosto contrariati, e dovevo ammettere che ultimamente erano anche...strani: avevano un comportamento diverso dal solito, soprattutto nei miei confronti.
Beh...almeno facevano finta di accettare il tutto...anche perché sapevano che l'avrei fatto comunque, in particolar modo ora che Grace era incinta ed io ero il padre.
Qualunque cosa fosse successa, ci sarebbe sempre stata la nostra bambina ad unirci in qualche modo.
In ogni caso, quella notte andai a dormire più agitato che mai.
Avevo ancora paura che Grace potesse rifiutare la mia proposta.
Cosa sarebbe successo se mi avrebbe respinto?
Probabilmente sarei caduto nella depressione più totale.
Faticai a dormire ripensando ad ogni sua possibile risposta, e non vedevo l'ora che fosse mattina.

Finalmente la sveglia suonò ed era arrivato il momento di alzarmi dal letto.
Mi alzai velocemente, feci una doccia e mi preparai al meglio.
"Allora? Siete pronti? Andiamo?" dissi con agitazione appena scesi al piano di sotto.
"Cal! Rilassati! Fra poco andiamo. Ma tu stai tranquillo, andrà tutto bene." mia madre mi rassicurò ed io rimasi lì in attesa finché anche i miei genitori non furono pronti.
Dopodiché uscimmo di casa e subito andammo diretti al ristorante in cui avremmo festeggiato il Natale con la famiglia di Grace.
Quando arrivammo, loro non erano ancora arrivati, ma aspettammo solo qualche minuto.
Salutai prima i suoi genitori, e poi vidi Grace.
Era bellissima.
Andai subito verso di lei abbracciandola forte, poi le diedi un dolce bacio sulle labbra: ormai i nostri genitori erano abituati a vederci in atteggiamenti romantici.
"Piccolina...sei bellissima." le dissi sorridendo.
"Anche tu. Ti amo Cally." lei sorrise guardandomi negli occhi, e restsmmo a guardarci per un po' senza dire niente, poi i nostri genitori ci richiamarono, così entrammo al ristorante.
Il pranzo cominciò e tutto filò liscio.
Io ero sempre più agitato perché non sapevo quando avrei fatto quel grande passo.
Continuavo a pensarci e ripensarci, ma soprattutto a pensare a come dirglielo...a come farle un buon discorso, perché sarebbe stato un momento importante per noi.
"Ora che abbiamo finito...se volete, voi due potete fare un giro da qualche parte." dopo un po' che avevamo finito di mangiare, i nostri genitori ci spinsero ad uscire da quel ristorante e fare un giro.
"Ma i negozi sono tutti chiusi...perché dovremmo uscire? Fa anche freddo..." questo non era previsto.
Non mi aspettavo che Grace rifiutasse.
"Potete comunque uscire. Perché dovreste stare qui ad annoiarvi con noi?" ovviamente loro insistettero, ed io non facevo altro che sperare che accettasse.
"E va bene. Ma dove andiamo?" finalmente cedette, e si rivolse a me.
"Non lo so. Al parco...in spiaggia...dove vuoi tu." proposi qualcosa, ma la scelta la lasciavo a lei.
"Andiamo in spiaggia?" mi domandò scrollando le spalle quasi con indifferenza.
"Dimmelo tu. Se vuoi andare lì, allora lì andremo." volevo che fosse felice, perché anche solo un semplice luogo avrebbe potuto fare la differenza.
Così, ci alzammo in piedi e indossammo la giacca.
"Tornate a casa entro l'ora di cena, che poi dobbiamo tornare qui." avremmo anche cenato in quello stesso ristorante, e prima di tornare lì, dovevamo passare da casa.
Meglio così.
Prima di uscire, il padre di Grace mi diede una pacca sulla spalla, poi andammo via.
Ad ogni passo verso la spiaggia che facevamo, sentivo l'ansia e l'agitazione crescere sempre di più.
Continuavo a pensare al fatto che se avesse rifiutato, non avrei saputo cosa fare.
E se avesse voluto rompere con me?

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