CAPITOLO 94

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Victoria's pov
Quella sera, dopo essere tornati da un intenso pomeriggio a sciare, andammo a casa sapendo che avremmo cenato tutti insieme per la vigilia di Natale.
Nell'attesa, Michael ed io restammo in salotto davanti alla TV con Isabelle, che come previsto, nemmeno ci rivolse la parola, e ovviamente si era anche seduta a debita distanza da noi.
Beh...finché ero con Michael, mi interessava ben poco di lei.
Sapevo che non fosse giusto pensarla così, ma era lei che si stava comportando in modo sbagliato, o meglio...insensato.
"Mikey! Ma cosa stai facendo?" dopo un po' che Michael stava giocherellando con i miei capelli, iniziò ad improvvisarsi parrucchiere.
"Stai ferma! Voglio farti le trecce..." mi misi a ridere perché sembrava non sapere nemmeno cosa stesse facendo.
"Sì, ma fai piano. Mi stai tirando i capelli..." mi lamentai, ma in ogni caso lo lasciai fare, perché mi piaceva quando lui mi toccava i capelli.
Permettevo solo a lui di farlo.
"Scusa..." lui si scusò, poi delicatamente continuò a farmi le trecce, pur sapendo che mi sarebbero state male.
"Poi però le faccio io a te!" io invece avevo una specie di ossessione per i suoi capelli.
Mi piaceva toccarglieli soprattutto quando lo baciavo.
"Fai quello che vuoi. Tanto non ci riesci..." effettivamente i suoi capelli erano lunghi, ma non abbastanza da poterci fare delle trecce.
Beh...avrei trovato una soluzione.
Così, quando lui finì, arrivò il mio turno, ma finii per fargli un codino.
La cosa peggiore fu che appena lo guardai in faccia, scoppiai a ridere.
"Non stai ridendo di me, vero?" mi chiese preoccupato, ma questo non fece altro che alimentare la mia risata.
"Okay...stai ridendo di me..." affermò lui fingendosi offeso.
"Smettila!" lui cercò di farmi smettere di ridere, ma finì per unirsi alla mia risata.
"Se tu ti guardassi allo specchio, rideresti anche tu." detto questo lui si slegò i capelli cercando di sistemarseli come poteva, poi entrambi tornammo a guardare la TV, ma appena cominciai ad annoiarmi, iniziai ad infastidire Michael in ogni modo: giocavo con le sue mani, gli schiacciavo le guance, gli sistemavo i capelli in modo strano...
"Amore...hai finito di rompere i coglioni?" disse ridendo: fino a quel momento era rimasto zitto a subire.
"Mi annoio..." risposi lamentandomi e schiacciandogli ancora le guance.
Lui fece lo stesso con me, poi mi baciò.
"Ora la smetterai?" mi domandò provocandomi.
Ovviamente io scossi la testa in segno di negazione, perché mi divertiva infastidirlo.
"Te la sei cercata..." a quel punto lui si lanciò sopra di me sdraiandosi e impedendomi di muovermi.
"Mikey! Mi schiacci!" mi lamentai non riuscendo a smettere di ridere.
Avevamo ricominciato a giocare come due bambini.
Provai a divincolarmi per liberarmi, ma era inutile: lui era decisamente più pesante e più forte di me.
Quasi facevo fatica a respirare.
"Alzati!" continuai ricevendo un 'no' come risposta.
Lo sapevo!
Così cercai di girarmi, ma finimmo per rotolare e cadere giù dal divano.
Caddi sopra di lui, ma fortunatamente ebbi la prontezza di mettere le mani sotto la sua testa, altrimenti si sarebbe fatto parecchio male per colpa mia.
"Sappi che ti ho salvato la vita!" tenetti a dire ridendo.
"Hey! Cos'è successo?" i genitori di Michael vennero subito a vedere cosa fosse accaduto.
"Ma è possibile che voi siete sempre per terra?! Come avete fatto a cadere?" domandò sua madre, mentre io cercavo di alzarmi da lui.
"Ehm...è complicato...stavamo solo giocando." rispose Michael, e in effetti era la verità.
Speravo non pensassero chissà cosa.
"Fate attenzione..." sua madre si mise a ridere, poi tornò in cucina.
"Amore, non ti sei fatto male, vero?" avevo davvero paura che si fosse fatto male a causa mia.
"No, tranquilla. Sto bene. E tu?" mi rassicurò ridacchiando.
"Io sono atterrata sul morbido." io ero l'ultima che avrebbe potuto farsi male: ero caduta sopra di lui.
"Se state zitti, magari riesco anche a sentire il film!" sbottò improvvisamente Isabelle più nervosa che mai.
Iniziavo a pensare che mi odiasse.
"Ti consiglio di non parlare a sproposito, se non vuoi che mamma e papà sappiano ciò che hai fatto." Michael la minacciò riferendosi al fatto di averci provato con Luke.
Speravo funzionasse.
Fortunatamente lei alzò solo gli occhi al cielo con un'espressione infastidita, ma non disse nulla.
Dopo un po', i loro genitori vennero a chiamarci per andare a mangiare.
C'erano tantissime pietanze sul tavolo, e probabilmente sarei tornata a casa con qualche chilo in più.
Mangiammo davvero tanto, poi andammo tutti in salotto.
Ognuno di noi portò i regali sotto l'albero di Natale che c'era accanto al camino...tutti tranne quello che io avevo comprato per Michael: sarebbe arrivato la mattina successiva...o almeno lo speravo.
"Qual è il mio?" mi chiese subito Michael guardandosi intorno.
Io lanciai uno sguardo ai suoi genitori, perché loro sapevano esattamente che sarebbe arrivato proprio lì a casa loro.
"Lo vedrai domani mattina..." gli dissi per l'ennesima volta.
Erano giorni che mi chiedeva che cosa gli avessi regalato.
"Sei insopportabile!" lui si lamentò esattamente come aveva fatto fino a quel momento, ma io mi misi solo a ridere.
Non avrei ceduto per nessun motivo al mondo.
"Allora, ragazzi? Giachiamo a Monopoli come da tradizione?" propose Karen, la loro madre.
Michael mi aveva già accennato che quella fosse una loro tradizione di famiglia.
"Sono già preoccupato: se Vicky perde, mi ucciderà." Michael sapeva quanto io fossi competitiva, e non esitò a farlo notare a tutti.
"E quindi? Ucciderà te, non noi." scherzò suo padre.
"Dai! Non è vero...io sono una brava persona..." mi unii alla loro risata dando una leggera sberla sul braccio a Michael.
"Visto? Già comincia a picchiarmi..." tenette a dire facendo notare a tutti ciò che avevo fatto.
"Smettila di lamentarti e iniziamo!" a quel punto sua madre lo zittì.
"Io me ne vado di sopra." invece, Isabelle se ne andò senza neanche aspettare un consenso da parte dei suoi genitori.
Mi sentivo colpevole.
Era colpa mia se avrebbe vissuto male il suo Natale.
Michael si accorse subito di ciò che provavo in quel momento e mi mise una mano sulla schiena strofinando come per consolarmi.
A volte era come se lui riuscisse a leggermi nel pensiero, ed era una cosa fantastica.
Così iniziammo a giocare.
Inutile dire che alla fine vinse Michael: probabilmente aveva imbrogliato.
Anzi, ne ero certa e i suoi genitori erano d'accordo con me.
Appena finimmo, andammo tutti a letto.
Quando entrai nella stanza che condividevo con Isabelle, lei già dormiva.
Meglio così, in quanto ultimamente non andassi molto d'accordo con lei.
In ogni caso mi addormentai abbastanza in fretta: ero molto stanca dopo una giornata come quella.
"Hey! Amore! Svegliati!" improvvisamente, nel cuore della notte, qualcuno mi svegliò.
Mi lamentai, ma aprii comunque gli occhi con svogliatezza vedendo Michael davanti a me.
"Mikey...che ore sono?" domandai con la voce impastata dal sonno.
"Le tre di notte..." a quelle parole ributtai la faccia sul cuscino chiudendo ancora gli occhi.
"Vicky...vieni in camera mia!" propose lui parlando sottovoce.
"Non posso. I tuoi genitori non vogliono..." sarei anche andata con lui, ma non eravamo soli in quella casa.
"Solo per dormire! Ti prego...non riesco ad addormentarmi..." mi spiegò quasi come una supplica.
"Se ci beccassero, la colpa sarebbe mia!" questo era proprio ciò che mi preoccupava di più.
I suoi genitori si sarebbero fatti un'idea sbagliata di me.
"Non se ne accorgerà nessuno. Per favore...voglio dormire con te al mio fianco..." ancora una volta mi pregò di dormire con lui, ma io rifiutai.
Non potevo farlo.
"Se vuoi possiamo stare un po' insieme, ma non verrò in camera tua." quella era l'unica soluzione che avevo da proporre.
Così mi alzai uscendo dalla stanza con lui che appena chiusi la porta, mi attirò a sé baciandomi.
Ricambiai il bacio, ma dopo poco lo allontanai per paura che i suoi genitori potessero vederci.
"Buon Natale amore mio..." mi sussurrò Michael dandomi dei baci sul collo.
Ciò mi fece capire che probabilmente la sua intenzione non era solo quella di dormire con me.
"Buon Natale piccolo gattino." risposi sorridendo per il soprannome che io stessa avevo usato.
"Vieni in camera mia..." insistette ancora.
"No! Se vuoi stiamo qui." eravamo nel corridoio, e lì saremmo rimasti.
Non era affatto una buna idea dormire nello stesso letto.
Così gli presi la mano e lo invitai a sedersi sul pavimento appoggiando la schiena contro il muro.
"Mikey? Cosa facciamo a capodanno?" a quel punto iniziai una conversazione.
"Non lo so...tu hai qualche idea?" sapevo che lui avrebbe contato solo su di me, ma io ero nella sua stessa situazione.
"Dipende. Vuoi fare qualcosa anche con i ragazzi, oppure solo noi due?" io un'idea già ce l'avevo, ma volevo prima sapere cosa ne pensasse lui a riguardo.
"È una domanda a trabocchetto, vero?" mi chiese dopo averci pensato un po' su.
In realtà non capivo nemmeno di cosa stesse parlando.
"Ehm...no. Ti ho solo fatto una semplice domanda." dissi con tono interrogativo.
"Okay, sono fottuto: se dico che voglio festeggiarlo anche con i ragazzi, tu potresti prendertela perché non ho scelto te...ma se dico che voglio passarlo solo con te, magari tu vuoi passarlo anche con gli altri..." ora capivo il suo ragionamento, ma aveva ben poco senso.
"Allora rispondo io. Sinceramente vorrei festeggiare il capodanno con tutti i nostri amici, oltre che con te. Cosa ne dici?" io volevo davvero festeggiare con tutti loro, anche perché mi sarebbero mancati: non avevo mai trascorso un capodanno senza Luke, senza Calum, o senza Jenna.
"Sono d'accordo. Però faremo l'amore proprio quella notte, ci stai?" beh...se ci sarebbero stati anche i nostri amici, sarebbe stato un po' difficile, ma un modo lo avremmo trovato.
"Come potrei non starci?! Certo che voglio farlo!" affermai ridendo.
"Allora va bene. Ma dove andremo?" mi domandò ancora.
Ci pensai un attimo, ma non mi veniva in mente nulla.
"Perché non proponi qualcosa anche tu? Non posso fare sempre tutto io!" stava incaricando me di fare tutto, ma io oltre a non avere voglia, non avevo idee.
Michael ci pensò e ci mise anche troppo a rispondere.
"Mike? Vic? Cosa ci fate qui in corridoio nel cuore della notte?" improvvisamente il padre di Michael uscì dalla camera rivolgendosi a noi.
"Siamo qui a fare una chiacchierata..." spiegò velocemente lui scrollando le spalle con indifferenza.
"Una chiacchierata?! Ai miei tempi non funzionava così. Io credo che vuoi siate l'unica coppia che vuole incontrarsi di nascosto solo per parlare." suo padre rise prendendoci in giro.
Effettivamente in parte aveva ragione: probabilmente si aspettava di sorprenderci in camera di Michael a baciarci, o a fare...altro.
"In realtà a noi basta questo." rispose Michael.
"Dai! Andate a dormire, che è quasi mattina." a quel punto, suo padre rientrò in stanza, mentre Michael ed io ci alzammo in piedi.
"Sicura di non voler dormire con me?" mi chiese per l'ennesima volta.
"Se dormissi con te, Isabelle lo direbbe subito ai tuoi genitori. Amore...quando torniamo a casa dormirò a casa tua ogni volta che vuoi." ormai era come se fosse anche casa mia: mi ero praticamente trasferita lì.
"Non vedo l'ora." concluse sorridendo.
Finalmente l'avevo convinto a lasciar perdere.
"Buonanotte principessa." aggiunse dandomi un bacio, e dopo che io ricambiai, entrambi tornammo ognuno nella propria camera.

Forbidden Love 2 // 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora