CAPITOLO 19

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Victoria's pov
"Vicky! Ma dove cazzo sei? Ti dai una mossa?!" finalmente il fine settimana era arrivato.
Non vedevo l'ora, in quanto sapessi che saremmo andati tutti al cinema.
Sarebbe stata una giornata di svolta per tutti, in particolar modo per Ashton, e per Luke e Jenna.
Dovevo solo aspettare di sapere come sarebbero andate le cose.
Ma non ero l'unica a dover aspettare.
Infatti, Michael era venuto a prendermi in macchina.
Saremmo andati insieme al cinema.
Purtroppo per lui, però...io ero una ritardataria, e ancora non ero pronta.
Mi aveva già chiamato decine di volte in meno di mezz'ora.
Beh...effettivamente lui era già arrivato da un pezzo.
"Mikey! Che cazzo! Sono quasi pronta! Fra poco scendo!" cos'altro potevo dirgli?
Mi mancava pochissimo per essere definitivamente pronta ad uscire.
"L'hai detto anche mezz'ora fa! Io sarò sempre in ritardo, ma tu mi batti di gran lunga!" lui continuò a lamentarsi, ma non sarebbe servito.
"Ho detto che arrivo! Dammi ancora qualche minuto..." insistetti.
"Porca merda! Muoviti stronzetta!" a quel punto Michael mise fine a quell'ennesima telefonata.
La verità era che me la stavo prendendo fin troppo con calma.
Michael era venuto a prendermi mezz'ora prima in modo da poter passare un po' di tempo solo lui ed io come facevamo di solito.
Quindi, non ero affatto in ritardo.
"Ma sei così in ritardo?! Quel povero ragazzo ti avrà chiamato ventisette volte!" commentò Isabelle ridendo.
"In realtà no, ma oggi ha deciso di volermi rompere i coglioni..." quella era solo la verità.
Non capivo perché avesse così tanta fretta.
"Capisco. Dai, vai da lui. Ci vediamo stasera?" mi chiese lei.
"Credo proprio di sì. Ormai sarà raro che io vada a dormire da Luke, ora che sta con la mia migliore amica..." le risposi sapendo che ormai dormire da Luke fosse escluso.
Forse non sarebbe mai più successo.
"E il ragazzo con cui esci?" in realtà non avevo mai pensato nemmeno di andarci a casa di Michael.
Oltretutto, non mi aveva neanche mai invitato...
"Ribadisco che esco con lui solo come amico, e comunque non sono mai andata a casa sua...e non so nemmeno dove abita..." forse Michael abitava nella zona in cui abitavo io, ma ne dubitavo.
Forse non l'avrei mai saputo, ma non mi importava.
In fondo...non conoscevo nemmeno il suo cognome.
"È strano che tu non sappia nulla di lui, e che lui sappia così tanto di te..." effettivamente, a volte lo pensavo anche io, ma non ne facevo un dramma.
"Tutti sanno praticamente ogni cosa di me. Ormai ci ho fatto l'abitudine. Comunque...ora è meglio che vada: quell'idiota mi sta chiamando un'altra volta..." conclusi appena sentii il mio cellulare squillare ancora.
Ma perché rompeva così tanto i coglioni?!
"Tu dici? Dai muoviti! Ci vediamo stasera, ma arriverò sul tardi." mi avvertì lei.
Dopodiché rifiutai la chiamata di Michael, salutai Isabelle, e uscii dalla stanza.
Quella volta, però, accelerai il passo...almeno sarei arrivata prima da Michael che mi stava aspettando.
Forse cominciavo a sentirmi un po' in colpa per tutto il tempo che gli avevo fatto perdere lì, ma non era colpa mia.
Quando uscii, vidi subito la sua Range Rover ferma davanti ai cancelli.
Subito aprii la portiera e salii salutando Michael con un bacio sulla guancia.
"Cazzo, Vicky! Sono qui da venti minuti! Se non volevi uscire con me prima di incontrare gli altri, bastava dirlo!" Michael sembrava infastidito, e forse deluso.
Non potevo credere di poter sentire di nuovo quella strana sensazione.
Erano ancora i sensi di colpa...
"Sai che non è vero...scusami Mikey..." non potei far altro che scusarmi, dandogli un altro bacio sulla guancia, quella volta molto più lungo del precedente.
Ma lui sembrava non reagire.
"Ti offro un gelato, okay?" sapevo che non avrebbe rifiutato: lo conoscevo fin troppo bene, ormai.
"Così va meglio! Ecco perché ti adoro!" detto questo, lui mise in moto la macchina e partí verso il centro.
"Vero che non sei più arrabbiato con me?" gli chiesi, appoggiandogli delicatamente una mano sulla gamba.
Non avrei potuto non notare la sua espressione ancora infastidita...e non era per niente piacevole.
Oltretutto...nemmeno mi aveva rivolto la parola per minuti interi.
Solitamente non stava zitto un secondo, ma solo quando eravamo lui ed io.
Quando c'erano anche i nostri amici, Michael era sempre particolarmente silenzioso.
"Smetterò di esserlo dopo aver mangiato il gelato." mi rispose appoggiando la sua mano sulla mia, e accarezzandone il dorso.
Da quella frase e da quel gesto, capii che non ce l'avesse davvero con me...voleva solo farmelo credere.
Così, quando arrivammo a destinazione entrammo subito nella solita gelateria in cui andavamo sempre.
Ormai, anche il personale ci conosceva.
Sapevano già cosa volevamo.
Più volte ci avevano anche chiesto se Michael ed io fossimo una coppia, e nonostante noi continuassimo a negare, loro non ci credevano.
Ancora non ne capivo il motivo.
Non avevamo mai fatto nulla che potesse farlo credere.
"Il solito a tutti e due?" ci domandò la signora di mezza età dietro al bancone.
"Certo! Siamo qui apposta!" le rispose lui sorridendo.
"Allora? Oggi siete qui sempre come amici, o questa volta come coppia?" come non detto.
Ancora una volta, la stessa domanda di sempre.
"Sempre amici. Lo sai che sarà sempre così." e per l'ennesima volta mi ritrovai a dire la stessa identica cosa di sempre.
Ma era comunque un piacere parlare con quella signora di cui nemmeno ricordavo il nome.
"Sei la prima persona che lui porta qui. Conosco questo ragazzo da quando era piccolo. Prima veniva sempre qua con sua madre e..." lei uscì da dietro al bancone e ci accompagnò ad un tavolo.
Intanto iniziò a raccontare qualcosa sul passato di Michael, ed io mi ritrovai ad essere più che interessata: magari avrei saputo qualcosa di più su di lui.
"Già...ma questo non è importante..." lui però la interruppe subito.
"È importante per me. Vi ho visti crescere! E ora sei qui con una splendida ragazza! Trattamela bene, eh!" per un momento mi chiesi a chi si stesse riferendo con quel 'vi ho visti...', forse a lui e a sua madre?
"È lei che deve trattare bene me!" replicò Michael scherzando e mettendosi a ridere.
"Hey! Io ti tratto fin troppo bene!" mi difesi colpendolo piano sulla spalla.
"Visto? Lei mi picchia!" rise ancora rivolgendosi nuovamente alla signora davanti a noi.
"Fate i bravi! Vi lascio mangiare il vostro gelato prima che si sciolga. Divertitevi ragazzi!" a quel punto restammo lì da soli al tavolino.
"Perché vuoi farmi sempre passare per una stronza? Non è giusto!" in un modo o nell'altro, Michael riusciva sempre a farmi sembrare cattiva agli occhi degli altri.
Ma io non lo ero!
Non lo ero affatto!
"Perché lo sei. Vorresti negarlo?" dovevo ammettere che forse...un pochino lo ero, ma poco, poco.
Ma non c'era bisogno di farlo notare a tutti...
"Lo sono almeno quanto te..." commentai convinta che quando voleva, lui sapeva essere anche più stronzo di me.
Ormai lo conoscevo.
"Lo prendo come un complimento." lui sorrise, poi finì definitivamente di mangiare il suo gelato.
Io avevo appena iniziato...
"Calum e Grace sono già davanti al cinema." disse lui, prendendo in mano il cellulare.
Probabilmente avevano scritto sul gruppo, ma io nemmeno avevo guardato.
"Perché devono arrivare sempre così in anticipo?! Sono insopportabili!" cos'altro potevo dire?
Odiavo il fatto che quei due arrivassero sempre prima del dovuto pretendendo che lo facessimo anche noi.
Era assurdo!
"In realtà dovremmo già essere tutti lì...anzi! Siamo anche in ritardo. Non a causa mia ovviamente." la sua provocazione non poteva mancare.
Sapevo che aveva ragione, ma non l'avrei mai ammesso.
Non era colpa mia!
"Idiota! Non rompere le palle! Gli altri, invece? A che punto sono?" chiesi, riportando il discorso sui nostri amici.
"Luke e Jenna saranno lì fra cinque minuti, mentre....Ashton e la sua nuova troietta...non hanno detto nulla..." beh, allora non eravamo poi così in ritardo.
"Michael! Non chiamarla così! Non la conosciamo nemmeno! Come fai a sapere che è una troia?!" forse era solo geloso di Ashton.
Non capivo perché avesse quell'opinione...
"Beh...esce con Ashton..." non era giusto che lui avesse questo pregiudizio su tutte le ragazze che uscivano con lui.
Forse si era dimenticato che io ero stata una di quelle.
"Grazie Michael...grazie davvero..." forse l'avevo presa troppo sul personale, ma come potevo non farlo?
Io ero stata la ragazza di Ashton per parecchio tempo!
"Sai benissimo cosa penso..." in realtà non lo sapevo.
Dovevo prenderla come un'offesa?
"Pensi che io sia una troia? Davvero Michael?!" non potevo credere che lo pensasse veramente.
Ero solo...delusa...
"Lo pensavo. E credo di avertelo detto chiaramente fin da subito, e...cazzo Vicky! Ne abbiamo parlato centinaia di volte! So che sei cambiata, forse...da quando ci siamo conosciuti. Non lo so...ma sono certo che tu non sia più quella di prima! Adesso non sarei qui con te se pensassi che tu sia una troia!" effettivamente...quello era uno dei motivi per cui inizialmente noi non andavamo d'accordo.
Avevamo troppi pregiudizi l'uno verso l'altra.
Ma ora le cose erano cambiate, e forse Michael aveva ragione: avevo cominciato a cambiare da quando l'avevo conosciuto.
Forse perché lui era l'unica persona che non mi conosceva...che non sapeva nulla di me, e forse per questo motivo volevo dimostrargli che le voci che giravano su di me, fossero false.
Quindi...era davvero grazie a lui se stavo cambiando in meglio?
Ma cosa mi stava succedendo?!
"Vicky...per favore...sai che non mi faccio problemi a dire cosa penso, ed è così! Credimi! Io tengo davvero a te! Se così non fosse, non passerei così tanto tempo con te! Sai che io..." iniziò.
Non ero mai stata così felice di sentire qualcuno parlare di me.
"Mikey! È tutto a posto, okay? Volevo solo essere certa che tu non avessi pregiudizi su di me per la storia che ho avuto con Ashton..." continuavo ad avere paura del giudizio, anche del suo.
Anzi...soprattutto del suo!
"Sicura che sia tutto a posto? Non voglio discutere con te per certe cose. So che non sono cose da niente, ma..." ancora una volta sembrava agitato...come se non avesse mai voluto ferirmi, ma forse non si rendeva conto di quanto fossi felice di sentire quelle parole.
"Ti ho detto che è tutto a posto! Non preoccuparti. Davvero Mikey..." gli sorrisi, alzandomi in piedi e porgendogli una mano per invitarlo a fare lo stesso.
"Andiamo?" gli proposi.
Così, lui afferrò la mia mano e si alzò a sua volta.
Insieme andammo verso il cinema che fortunatamente era a pochi passai da dove eravamo in quel momento.
Lí, trovammo solo Grace e Calum, che come al solito erano presi dalle loro effusioni amorose.
Semplicemente disgustoso.
Ma almeno si resero subito conto del nostro arrivo.
"Hey brutte merde!" li salutai subito con il solito soprannome che davo ai miei amici più stretti.
Già...erano tutti quanti delle merde.
Ma volevo bene ad ognuno di loro.
Grace e Calum ci guardarono con aria un po' perplessa, alternando lo sguardo da noi due, alle nostre mani.
Non ci eravamo nemmeno accorti che ci stavamo ancora tenendo per mano, e senza neanche pensarci, ci staccammo immediatamente.
"Ottima scelta." Grace venne un attimo verso di me facendo finta di salutarmi, e mi sussurrò all'orecchio, poi mi guardò con un sorrisetto malizioso.
Io le lanciai un'occhiataccia, e non risposi.
Fortunatamente i ragazzi non avevano sentito ciò che aveva detto.
Meglio così, altrimenti Calum non avrebbe preso molto bene il complimento che la sua ragazza aveva appena fatto a Michael.
"Come mai siete così in anticipo?" Calum non perse tempo a prenderci in giro riguardo alla nostra abitudine di arrivare in ritardo.
"C'è sempre una prima volta!" rispose Michael, lanciandomi uno sguardo.
Quella era la frase che diceva sempre a me, quella che mi aveva detto la prima volta che ci eravamo incontrati al parco, quando ancora lui non sapeva chi io fossi.
Non me la sarei mai dimenticata.
"Sapete qualcosa degli altri?" aggiunse poi Calum cambiando discorso.
"Luke e Jenna dovrebbero arrivare a momenti." non sapevo cos'altro dire.
Non sapevamo ancora nulla.
"Era ora che Luke si decidesse ad invitarla ad uscire! Voi ragazzi non capite mai un cazzo...non capite quando una ragazza ci prova spudoratamente con voi..." commentò Grace, ed io mi trovai pienamente d'accordo con lei.
"Hey! Non è vero..." sembrava però che Calum non fosse del tutto d'accordo.
"Amore...sono stata io a venirti a parlare per prima. E dopo quanto mi hai chiesto di uscire? Dopo più di un mese...te lo ricordi?!" ormai tutti sapevamo ogni cosa riguardo alla loro relazione, soprattutto io.
E potevo confermare che Grace avesse ragione: Calum si era sempre tirato indietro.
Se non fosse stato per me, probabilmente non si sarebbero mai messi insieme: ero stata io a spingere Calum a parlarle, a cercarla, a scriverle, ad invitarla ad uscire.
In poche parole...trovavo l'anima gemella a tutti i miei amici, tranne che a me stessa.
La vita era triste...
"Ti sei pentita di averlo fatto?" lui la provocò, e lei si alzò sulle punte per poterlo baciare.
"Non mi pento di niente, amore mio. Ti amo." disse lei a bassa voce, staccandosi leggermente da lui.
"Che schifo...avete finito?!" Michael si lamentò, notando che Calum e Grace erano rimasti abbracciati l'uno all'altra a guardarsi negli occhi con un sorriso stampato in faccia.
Ormai a me non dava neanche più fastidio vederli.
Sapevo che erano sdolcinati...anche se lo erano fin troppo.
Ma cosa potevamo farci?
Erano fatti così...
"Hey piccioncini! Già tutti qua?" in quel momento arrivò anche Luke che teneva Jenna per mano.
"Stai zitto, cretino!" Michael lo zittí subito scherzando.
Forse non stava proprio scherzando, in quanto fosse evidente che Luke si riferisse a me e Michael con il termine 'piccioncini'.
"Anche per me è un piacere vederti, Mike..." ovviamente Luke si mise a ridere.
Perché avrebbe dovuto offendersi?
Quello era niente in confronto a tutto ciò che gli diceva Michael di solito.
"Quindi...mancano solo Ash e la sua ragazza?" chiese Jenna.
Era strano che fosse così in ritardo...solitamente lui era sempre in orario.
"Non è la sua ragazza. Al momento sta solo uscendo con lei. Da quanto mi ha detto...questa non è la prima volta che ci esce. A lui piace molto, ma ha detto che è una ragazza un po' strana. Nemmeno io so chi sia..." evidentemente Calum sapeva molto più di tutti noi.
Ma era normale che fosse così: loro avevano legato moltissimo negli ultimi mesi.
Sembravano come due fratelli inseparabili.
"In poche parole...è una troia..." aggiunse Michael alzando gli occhi al cielo.
"Hey! Te l'ho già detto che non puoi giudicarla se non la conosci..." glielo avevo già detto centinaia di volte, ma evidentemente era troppo testardo per capire.
"Lasciamo perdere, okay? Amore, chiama Ash e chiedigli a che punto è." intervenne Grace, che fortunatamente riuscì a cambiare discorso.
"Non mi riferisco a te, lo sai." Michael mi sussurrò all'orecchio, ribadendo il fatto che il problema non fossi io, ma Ashton.
Nel frattempo, Calum chiamò il nostro amico, e dopo pochi minuti ci comunicò che era in macchina, e che a breve sarebbe arrivato.
"Non so voi, ma io sono davvero curioso di sapere com'è questa misteriosa ragazza." Luke riprese quell'argomento, e forse era stata una scelta sbagliata.
"Lo dici a me?! Ashton non fa altro che parlarmi di lei! Tutto il giorno e tutti i giorni!" forse Calum era l'unico che non avrebbe dovuto dire nulla a riguardo.
Esisteva un argomento al di fuori di Grace di cui Calum sarebbe riuscito a parlare?
Qualche volta parlava di football, ma la maggior parte delle volte, parlava di quanto fosse bella e perfetta la sua fidanzata.
"Cal, tu dovresti solo stare zitto." infatti, Michael non esitò a fargli notare che lui aveva sempre fatto lo stesso...se non peggio.
"E comunque sarà una delle sue solite troiette. Fidatevi di me. Lo conosco, e lui è fatto così..." non potevo credere che Michael andasse avanti a non capire.
Oltretutto continuavo a sentirmi coinvolta.
Come se stesse prendendo me come punto di riferimento.
Se non avessi conosciuto così bene Michael, avrei creduto che fosse geloso, o invidioso di ciò che stava vivendo Ashton.
Ma non poteva essere così.
"Mike! Non ti permetto di parlare in questo modo della mia migliore amica!" sbottò Luke.
Dovevo essere contenta del fatto che Luke avesse cercato di difendermi, ma in qualche modo ero parecchio infastidita per il tono che aveva usato con Michael.
"Luke, stanne fuori! Vicky ed io ne abbiamo già parlato. Lei non c'entra assolutamente nulla. Vicky sa che io...non importa. Lei lo sa e basta..." sapevo che stava per dire che lui mi voleva bene, ma non l'avrebbe fatto davanti ai nostri amici.
E nemmeno io l'avrei mai fatto.
Mi sarei sentita molto in imbarazzo.
"...'che tu' cosa, Mike? Continua la frase." dovevamo aspettarcelo da Luke.
Quando c'erano di mezzo pettegolezzi come quelli, lui era sempre il solito.
"Ho detto che non importa! Quello che ci diciamo Vicky ed io, resta solo tra noi. Tu non preoccuparti: lei sa bene cosa penso di lei." spiegò Michael.
"Quindi...secondo il tuo parere, tutte le ragazze che escono con Ash sono troie, giusto?" anche Calum sembrava non essere d'accordo con lui.
Ma in fondo nessuno di noi lo era.
"Sì! E Vicky è stata solo un'eccezione. Voi non conoscete Ash come lo conosco io!" magari era vero ciò che diceva Michael.
Nessuno lo conosceva come lo conosceva lui.
"Non lo so Mike...lui continua a dire di essere molto preso da lei, dice che gli piace...e magari questa volta è qualcosa di serio." continuò Calum in difesa del suo amico.
"Ragazzi, ma la smettete?! A voi cosa interessa? Potrebbe essere una troia, una brava ragazza, un donna di strada, una ribelle...a voi cosa importa?! Deve piacere a lui, e se lui è felice così, allora dobbiamo accettarlo!" non potevo che essere più d'accordo con Grace.
Ero certa che lei sapesse più di noi, e forse anche più di Calum, in fondo, Grace era la migliore amica di Ashton.
Forse lei sapeva anche chi fosse la ragazza.
"Ho solo espresso una mia opinione, okay? Anche io voglio che Ash sia felice, ma non credo che sia il tipo che possa avere relazioni serie. Come ho già detto: sarà una delle sue solite troiette..." certo che era davvero difficile far cambiare idea a Michael.
Ormai ci avevamo rinunciato tutti quanti.
Calò per qualche secondo il silenzio, finché Calum non lo ruppe imprecando: "Oh porca troia!" urlò, guadagnandosi un'occhiataccia dalla sua ragazza.
"Cosa?" chiesi, non capendo il motivo della sua reazione e del suo sguardo così sorpreso, quasi spaventato.
"Ehm...Ashton e...la sua ragazza...sono arrivati..." spiegò Calum, continuando a guardare alle nostre spalle.
Era così terribile? Quasi avevo paura a voltarmi...
"Ciao ragazzi! Come state?" Ashton venne subito da noi con un sorrisetto un po' imbarazzato.
Nessuno di noi rispose alla vista della ragazza che teneva per mano.
Non ci potevamo credere.
E chi se lo sarebbe mai aspettato?!
Sicuramente nessuno di noi.
C'era solo silenzio, tutti continuavamo a guardarci increduli...come se pensassimo che Ashton ci stesse solo prendendo in giro.
Perché quello era solo uno scherzo, vero?
Ero letteralmente senza parole.
Non sapevo né cosa dire, né cosa fare...e sembrava che per gli altri fosse lo stesso.
Ma Ashton aspettava una nostra reazione.
Chi l'avrebbe accontento per primo?
Sicuramente non io...

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