Luke's pov
Ultimamente Victoria aveva ricominciato a parlarmi molto di Jenna.
E tutto a causa di quella strana crisi che avevo avuto l'ultimo giorno a Townsville.
Purtroppo però, non era stata una crisi momentanea, o passeggera.
Jenna continuava a mancarmi ogni giorno di più.
Il problema era solo quel Tyler...quel pezzo di merda.
Odiavo il fatto che avesse portato via la mia migliore amica...la mia sorellina.
Ormai mi era rimasta solo Victoria, e non c'era persona migliore di lei in quei miei momenti di crisi.
Ed era solo grazie a lei se quel giorno avrei incontrato Jenna per la prima volta dopo mesi.
Ero già agitato senza un apparente motivo, e mi ritrovavo lì, in camera mia a non sapere nemmeno cosa indossare.
Mi sentivo peggio di una ragazza.
Alla fine optai per degli skinny jeans neri con una striscia rossa ai lati, e una camicia anch'essa rossa.
Non poteva mancare nemmeno il mio tanto amato gel da mettere sui capelli.
Ormai, non sapevo nemmeno più perché lo mettevo...forse per abitudine.
Non avevo più bisogno di quella roba perché i miei capelli erano diventati fin troppo lunghi, ma mi piacevano.
In ogni caso, misi comunque un po' di gel per tenere bene indietro i capelli, ma li lasciai comunque al loro riccio naturale.
E come ultimo tocco: il profumo che a lei piaceva tanto, e che Victoria aveva sempre odiato.
Per questo era un bel po' di tempo che non lo mettevo più.
Finalmente ero pronto ad uscire.
Quella volta ero fin troppo in anticipo, ma non mi importava, ormai ero uscito lo stesso.
Avrei aspettato, anche perché lei era ritardataria almeno quanto Victoria e Michael.
Ma non quella volta.
Mi trovavo al parco, sotto la grande quercia: un luogo speciale un po' per tutti noi, un luogo dove ci trovavmo fin da quando eravamo piccoli.
Mi appoggiai con la schiena al tronco della quercia, mentre continuavo a spostare lo sguardo dal sentiero davanti a me, al telefono per guardare l'orario nella speranza che quei minuti passassero in fretta.
Non ne potevo più di aspettare, e già sentivo le mie mani sudare, e il mio respiro farsi più affannoso.
Ero agitato...molto agitato.
Sarebbe stato tutto diverso ora che sapevo ciò che lei provava per me.
La mia agitazione era anche dovuta alla paura di deluderla, di illuderla di ciò che non sarebbe mai potuto accadere, e non era ciò che volevo.
E se non si fosse presentata?
E se fosse venuta con Tyler?
Tyler sapeva del nostro incontro?
Cominciai a farmi mille domande e l'attesa mi stava distruggendo.
Ma feci un sospiro di sollievo appena la vidi arrivare in lontananza, ed era da sola.
Senza neanche pensarci, corsi da lei a braccia aperte, e fortunatamente lei fece lo stesso.
Entrambi ci abbracciammo come mai avevamo fatto prima.
Era bello sentirla vicina un'altra volta.
Avrei voluto sentire quel contatto fisico per sempre.
Sarei rimasto lì per ore abbracciato a lei.
"Jen...mi sei mancata così tanto...non puoi immaginare quanto io sia felice che tu abbia accettato di vedermi." quella fu la prima cosa che dissi, e anche l'unica che fui in grado di dire.
"Anche tu mi sei mancato tanto..." ammise lei.
Ma allora perché non mi aveva più cercato?
Tutto ciò era strano.
Aveva sempre detto di non volermi più né vedere, né sentire, e ora mi diceva che le ero mancato.
Non sapevo se crederle, oppure no.
Forse si era solo sentita obbligata a dirlo perché l'avevo detto io a lei.
Una volta sciolto l'abbraccio, andammo a sederci sotto la grande quercia, e feci una domanda che forse avrei potuto benissimo evitare.
"Tyler sa che sei qui con me?" era necessario che io lo sapessi.
Non volevo che il nostro incontro fosse 'segreto'.
Anche perché se ci avesse scoperto, probabilmente saremmo finiti entrambi in ospedale per la seconda volta.
E ovviamente, avrei perso anche Jenna, e quella sarebbe stata la cosa peggiore.
"Ho dovuto dirglielo. Era giusto che lo sapesse." aveva agito nel modo giusto, ed ero felice del fatto che non avesse nascosto nulla.
"E...e lui come ha reagito? Voglio dire...non ha detto niente?" ero sicuro che Tyler avesse fatto storie.
Non poteva aver approvato senza protestare anche solo un pochino.
"Non ha detto niente. Era solo un po' preoccupato. Mi ha chiesto solo di stare attenta, e...di non farlo soffrire." pensai subito quanto potesse essere stronzo Tyler.
Sapevo cosa significava ciò che le aveva detto.
Pensava davvero che Jenna avrebbe fatto qualcosa di sbagliato?
Beh, si sbagliava di grosso.
Era ovvio che lui non la conoscesse come la conoscevo io.
"Anche io non volevo farti soffrire..." ammisi sottovoce.
Stavo parlando a me stesso...non volevo che lei sentisse, ma avevo dato voce ai miei pensieri, e ormai era troppo tardi...
"Ma l'hai fatto..." sospirò lei abbassando lo sguardo.
Già...l'avevo fatta soffrire, ma non era colpa mia.
Era successo tutto così in fretta...
"Mi dispiace." non sapevo nemmeno cosa dire, ma le dovevo delle scuse.
"Un semplice 'mi dispiace' non basta." evidentemente non riusciva a perdonarmi per ciò che avevo fatto.
E neanche io riuscivo a perdonarmi.
"So che non basta, ma è tutto ciò che posso fare." cos'altro avrei potuto fare, se non scusarmi con lei?
Mi sentivo solo in colpa per averla tratta male, per essermi fatto vedere con Victoria nonostante sapessi cosa lei provasse per me.
Forse il coglione ero io, non Tyler.
Lui aveva solo colto l'occasione giusta.
Era stato più furbo di me.
Ma in fondo, l'unica cosa che io volevo era avere indietro la mia sorellina...niente di più, niente di meno.
"Non è questo tutto ciò che puoi fare. Ma è acqua passata...o almeno credo. Davvero vogliamo continuare a parlare di questo?" lei non voleva più parlarne, ma non io.
Io volevo saperne di più.
Ci eravamo incontrati per quel motivo: per chiarire, ed io volevo sapere da lei quanto più potevo.
Avevamo molto da dirci.
Ma improvvisamente calò un silenzio imbarazzante tra noi.
C'erano in ballo troppi sentimenti, e anche se avrei voluto chiederle ogni cosa, era come se non riuscissi più a parlare.
Non volevo sbagliare tutto, e avevo paura.
"Sei davvero innamorata di Tyler?" decisi di andare subito al punto, anche se in realtà nemmeno sapevo il motivo per cui le avevo fatto una domanda così indiscreta.
"Luke! Ma che domanda è?! Perché me lo stai chiedendo?" Jenna cominciò a parlare velocemente, come se ci fosse qualcosa che la turbasse.
"Devo prenderlo come un 'no'?" insistetti.
Ancora non capivo cosa ci trovasse in quel ragazzo.
C'era decisamente di meglio!
Per esempio...va beh...la mia era solo una stupidata.
Ciò che diceva il mio cervello in quel momento, non aveva assolutamente senso...
"Non sto dicendo questo! Io...io..." balbettò, per poi abbassare lo sguardo.
"Questo è decisamente un 'no'! Jen, non sai mentire!" affermai ridendo forse con troppo entusiasmo.
Ero felice che lei non amasse Tyler.
"E va bene...ma anche se fosse? A te cosa importa?" rise lei nervosamente.
Stava fingendo, e non lo sopportavo.
"Mi importa più di quanto tu creda! Quel bastardo non fa per te!" appena pronunciai quelle parole, Jenna mi guardò male.
Perché non riuscivo mai a stare zitto?!
"Almeno lui mi ama, mi vuole bene, mi rispetta..." iniziò lei, elencando tutti i 'pregi' di Tyler.
Doveva andare avanti ancora per molto?!
"...ti bacia, ti porta a letto, ti tocca dove non dovrebbe..." continuai io.
Ero convinto di ciò che avevo detto.
Sapevo che quelle erano le uniche cose che Tyler voleva da Jenna, e lei glielo stava permettendo.
"È normale che faccia tutte queste cose! È il mio ragazzo!" rimasi stupito del fatto che lei avesse confermato il fatto di essere anche andata a letto con lui.
Come poteva averlo fatto?!
Riuscivo solo a pensare al fatto che fosse ciò che volesse Tyler, e non ciò che voleva anche lei.
"Sei andata a letto con lui? Jenna! Seriamente?! Come hai potuto farlo?" ovviamente ero geloso anche di qualunque ragazzo si avvicinasse a lei, non solo di quelli che si avvicinavano a Victoria.
"Luke! Sono solo cazzi miei!" sapevo che a lei non piaceva parlare di cose così private, ma avrebbe potuto dirmi la verità.
"No! Tu sei andata a letto con quel bastardo!" alzai la voce solo per gelosia: mi consideravo ancora suo fratello, e volevo continuare a proteggerla.
"E tu sei andato a letto con Victoria!" quella sua affermazione mi fece bloccare completamente.
Aveva colpito decisamente un punto basso...troppo basso.
"È diverso! È stato solo un errore!" volevo che capisse la differenza che c'era tra il rapporto che si era creato tra lei e Tyler, e quello che c'era tra me e Victoria.
Era diverso!
"Un errore durato mesi!" in effetti era durato tanto, ma Victoria ed io eravamo solo 'amici con benefici', niente di più.
Anche se in realtà, ci eravamo sempre e solo baciati.
Avevamo fatto sesso solo un paio di volte, e una di quelle volte, eravamo anche ubriachi.
"Cosa cazzo te ne frega? Tu già ti scopavi Tyler!" non pensavo che saremmo finiti ad urlarci contro.
Quella conversazione stava decisamente degenerando.
"Tu non sai quanto io abbia sofferto! Non sai quello che ho passato! Tutte le notti a piangere...e...e tu non capisci! Non capisci mai un cazzo!" notai subito che gli occhi di Jenna stavano diventando lucidi.
"E io cosa cazzo ne sapevo?!" non potevo sapere cosa stesse passando.
"È solo colpa tua, Luke! È sempre stata colpa tua!" mi accusò puntandomi un dito contro.
Mi sentii dannatamente in colpa, ma era la verità: io non ne sapevo nulla, e non potevo di certo immaginarmelo.
"Ti ho già detto che mi dispiace! Mi sento in colpa per tutto questo, e non so nemmeno il perché visto che non è colpa mia!" tenetti a precisare per l'ennesima volta che la colpa non era mia.
Anche se avrei solo voluto vederla sorridere...i suoi occhi erano già sul punto di far cadere lacrime lungo le sue guance, e ciò mi distruggeva.
"Ti ho già detto che delle misere scuse non bastano!" anche se vederla così mi spezzava il cuore, mi stava facendo anche innervosire.
Non avevo il controllo sulla situazione.
"E io ti ho già detto che non posso farci nulla! Devi smetterla di dare la colpa a me! Io non ho fatto nulla di sbagliato!" urlai ancora, per poi vedere Jenna alzarsi in piedi davanti a me.
"Ora basta Luke! Dico davvero...non ne posso più di te! Ho già sofferto abbastanza, e proprio quando tutto sembrava sistemarsi, ecco che arrivi tu e rovini tutto un'altra volta! Non avrei mai dovuto accettare di rivederti." gridò tra le lacrime, dopodiché si voltò dandomi le spalle e se ne andò a passo svelto.
Non era così che doveva finire.
Anzi, non doveva finire affatto.
Così, mi alzai e corsi più veloce che potevo per raggiungerla.
L'avrei fermata a qualunque costo.
E ci riuscii.
La bloccai prendendola per un polso.
Lei si fermò, ma non osò nemmeno voltarsi per guardarmi.
Continuava a darmi le spalle.
"Luke! Lasciami! Per una volta voglio pensare a me stessa..." aveva sempre messo davanti gli altri, ed era giusto che ora volesse pensare a sé stessa, ma chi pensava a me?
"Proprio perché vuoi pensare a te stessa dovresti restare." a quel punto si voltò, e i suoi occhi così scuri e lucidi guardavano i miei.
Era come se cercasse di parlarmi solo guardandomi negli occhi.
"Per quale motivo dovrei restare? Per permetterti di prenderti gioco di me un'altra volta?" non pensavo che mi considerasse quel genere di ragazzo.
Non mi ero mai preso gioco di nessuno: mi affezionavo sempre troppo alle persone, e non sarei mai riuscito a far soffrire qualcuno appositamente.
"È questo ciò che pensi? Perché dovrei farlo? Ti stai rendendo conto di ciò che stai dicendo? Mi stai accusando senza motivo!" doveva capire che io ero lì per lei, per farla stare bene, per riportare da me la Jenna solare che era sempre stata, ma stavo fallendo miseramente.
"Credimi se ti dico che c'è un motivo se io non voglio stare un minuto di più qui con te." cercò di concludere, tornando a guardare il terreno.
"Jenna! Tu sei ancora innamorata di me? Mi ami ancora?" volevo delle risposte, anche se non sarebbero servite a nulla.
Ma la conoscevo anche abbastanza bene da sapere che lei non mi avrebbe detto niente a riguardo.
"Cosa te lo dico a fare? Non ti importerebbe in ogni caso." come sospettavo...nessuna risposta concreta.
Forse il suo era un 'no'.
"Se te lo sto chiedendo, è perché mi importa! Sei ancora innamorata di me?" non capivo perché non volesse dirmelo.
Forse per timidezza...o per altro.
"Luke! Non ne voglio parlare!" Jenna voleva sempre evitare i problemi, raramente li affrontava, e onestamente, anche io lo facevo spesso, ma non con problemi come quelli.
"Siamo qui apposta! È il motivo per cui ci siamo incontrati. Parliamone!" sapevo che se non avessimo parlato in quel momento, non l'avremmo fatto mai più.
Avevo come la sensazione che non l'avrei più rivista.
"Eravamo qui solo per chiarire! Non per parlare di sentimenti!" forse non eravamo d'accordo su quel punto di vista.
Ciò di cui dovevamo parlare era proprio di sentimenti.
Solo così saremmo riusciti a chiarire.
"Ma io ti ho fatto solo una domanda! Almeno rispondimi! Poi ti lascerò andare, e...e potrai anche decidere di non volermi più vedere, o sentire...ma voglio sapere la verità, voglio sapere se mi ami ancora...solo questo..." abbassai il tono di voce.
Probabilmente lei non se ne rendeva conto, ma ci stavo male anche io.
"No, Luke! Non ti amo più...e credo di non averlo mai fatto davvero. Scusami per tutto questo...casino che ho creato..." dovevo ammettere di esserci rimasto davvero molto male, ma forse era meglio così.
Sempre se quella fosse stata la verità.
Continuava ad evitare di guardarmi negli occhi.
"Perché non mi guardi negli occhi?" la mia era solo una richiesta, e ne avevo bisogno.
"Luke, per favore...io..." non la lasciai nemmeno finire di parlare.
Anche se lei voleva andare via, non glielo avrei permesso.
"Dimmi che non mi ami! Se questa è la verità, almeno dimmelo guardandomi negli occhi!" le chiedevo solo quello.
Solo così avrei capito se mi stesse dicendo la verità.
Così, puntò subito i suoi occhi nei miei, ma era come se non riuscisse più a parlare.
"Io...io non posso..." sospirò lei, abbassando ancora una volta lo sguardo.
"Cosa significa che non puoi?! Jen...per favore, dimmelo guardandomi negli occhi! Se lo farai, giuro che ti lascerò in pace!" non capivo cosa significassero le sue parole.
Volevo solo delle risposte che non avrei mai avuto.
"Ti ho già detto tutto ciò che avevo da dirti." ero convinto che non fosse la verità.
Perché non voleva dirmi che non mi amava più guardandomi negli occhi?
"Sappiamo entrambi che non è vero..." insistetti, facendo di tutto per farla restare.
"Non pensavo finisse così. Forse mi aspettavo troppo da questo nostro incontro, quindi è meglio che io me ne vada. Fidati...è meglio sia per te, sia per me..." detto questo, io la guardai allontanarsi da me.
Era come se sapessi che quella sarebbe stata l'ultima volta che le avrei parlato.
E la cosa peggiore fu che io non riuscii nemmeno a muovermi da lì.
Me ne restavo in piedi a pochi passi dal tronco di quella grande quercia che ci aveva visto crescere.
E ora aveva anche visto la fine di un'amicizia durata una vita intera.
Ormai sulle mie guance scendevano solo lacrime.
Speravo che tutto quello fosse solo un incubo...che lei in realtà mi amasse ancora, ma sapevo che ormai era tutto perduto.
Improvvisamente mi lasciai scivolare lungo il tronco della quercia, fino a sedermi alle sue radici con la testa tra le ginocchia, a piangere.
Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui sfogarmi.
Magari un fratello, o una sorella.
Così, senza neanche pensarci presi il cellulare e chiamai Michael.
"Pronto? Hemmo! Finalmente! Aspettavo la tua chiamata! Allora? Com'è andata con Jenna?" lui rispose subito con entusiasmo.
Sapeva che sarei uscito con lei, e sapevo anche che si aspettava chissà che cosa da quella semplice uscita.
"Mike...lei non...per favore...Mike, vieni qua..." non sapevo nemmeno più cosa stavo dicendo.
I continui singhiozzi mi bloccavano le parole, e non mi lasciavano parlare.
"Luke! Non ho capito niente! Cos'è successo? Perché stai piangendo?" Michael si preoccupò subito.
In effetti non era da me scoppiare a piangere in quel modo, ma stavo davvero male per ciò che era accaduto con Jenna.
Forse non ero mai stato così male in vita mia.
Lei non si rendeva conto di quanto mi facesse soffrire.
"Mike...vieni qua..." lo supplicai.
"Qua dove? Luke, dove sei?" gridò lui, cercando in qualche modo di aiutarmi.
"Al parco...dove c'è la quercia..." non gli avevo dato molti indizi, ma non riuscivo nemmeno a parlare.
Speravo capisse dove mi trovavo.
"Quale quercia? Luke! Rispondimi! Dimmi dove cazzo sei?" insistette lui.
"S...sei con Vicky?" sapevo che erano insieme: quella mattina stessa mi avevano detto che avrebbero passato il pomeriggio a girare per il centro della città, ma glielo chiesi lo stesso.
"Sì, è ovvio che sia qui con me. Vuoi parlarle?" in quel momento non sarebbe stata una buona idea parlare anche con lei, perché non ci sarei riuscito in ogni caso, ma volevo entrambi lì con me.
"No...venite qui...tutti e due. Alla quercia. Vicky lo sa..." non riuscii a dire altro.
Conclusi quella telefonata.
Non mi restava che aspettarli lì.
Victoria sapeva della quercia perché andavamo sempre lì quando eravamo al parco.
Purtroppo però, ci stavano mettendo tanto tempo ad arrivare, ma era comprensibile: il centro della città era parecchio distante dal parco.
"Luke! Lukey! Stai bene? Michael ha cercato di guidare il più in fretta possibile! Siamo venuti qui con la sua moto." appena arrivarono, Victoria corse subito verso di me giustificando il loro ritardo.
Non avrebbero dovuto andare veloci.
A me bastava che in quel momento loro fossero lì con me.
"Io...io...non sto per niente bene...non ce la faccio..." se prima le lacrime stavano cessando, adesso avevano ricominciato a scendere veloci, e i singhiozzi aumentarono.
Mi confortò solo il fatto che entrambi i miei migliori amici si fossero abbassati ad abbracciarmi.
"Ti va di parlarne?" mi domandò Michael, appena entrambi sciolsero quell'abbraccio e si sedettero di fronte a me.
Così, cominciai a raccontare tutto, ogni singola cosa, ogni sentimento emerso...proprio tutto.
E loro rimasero ad ascoltarmi per tutto il tempo.
"Lukey...non è colpa tua. Semplicemente non è andata come avrebbe dovuto. Ma almeno vi siete parlati, e anche se fa male, ora sai la verità." cercò di dire Victoria, e forse aveva ragione.
"Preferivo non sapere che ciò che provava per me fosse solo una cotta passeggera..." ammisi tra i singhiozzi.
Quello era ciò che faceva più male.
Mi sentivo preso in giro...
"Davvero credi a quello che ti ha detto? Se fosse vero, avrebbe avuto il coraggio di dirtelo guardandoti negli occhi, e invece ti ha risposto che non poteva. Ci sarà un motivo..." intervenne Michael, ed improvvisamente mi sentii un pochino meglio.
Mi si era acceso quello spiraglio di speranza che si era spento ormai da ore.
"Devi capire che noi ragazze vogliamo che sia il ragazzo a fare tutto: a fare il primo passo, ad ammettere i propri sentimenti per primo...ci risulta difficile dire 'ti amo' in faccia ad un ragazzo. Soprattutto se sappiamo che quel ragazzo non ricambia i nostri sentimenti." spiegò Victoria.
Non avevo mai pensato a quello.
Non avevo mai pensato a ciò che potesse provare una ragazza in situazioni del genere.
"Parli delle ragazze in generale, o anche tu la pensi così?" Michael si rivolse a Victoria.
Ma perché farle una domanda del genere proprio mentre io ero lì a piangere e a disperarmi per Jenna?!
"Certo che lo penso anche io! Cioè...forse io sono un po' meno tradizionalista di Jenna, sono un po' più spontanea, ma anche io voglio che sia il ragazzo a fare almeno il primo passo. E ovviamente non direi mai 'ti amo' a qualcuno che so che non ricambierà. In realtà non direi mai 'ti amo' in generale, ma questo è un altro conto..." Michael sorrise, e dovevo ammettere che anche a me scappò un sorriso: lei non avrebbe mai detto 'ti amo' a nessuno: non provava quel genere di sentimento.
"Pensi che sia davvero così? Che lei in realtà mi abbia solo mentito?" ancora non sapevo se Michael e Victoria me lo stessero dicendo soltanto per farmi stare meglio, ma mi piaceva crederci.
"Non lo penso! Ne sono certa! Jenna è la mia migliore amica, e so benissimo ciò che vuole. Non dovrei dirti ciò che lei mi confida, ma in questo caso devo farlo. Secondo te, perché ha accettato di uscire con te? L'ha fatto perché ti ama, e sperava che tu potessi fare qualcosa, ma non l'hai fatto!" non capivo cosa Victoria intendesse dire.
Cosa si aspettava Jenna?
Io non potevo fare nulla se non scusarmi con lei.
"Testa di cazzo! Voleva che tu la baciassi! Voleva che tu le dimostrassi di tenere ancora a lei, e che in realtà provi dei sentimenti per lei. Era questo ciò che voleva!" sbottò Michael.
Jenna non poteva volere davvero questo da me.
Doveva sapere che io non avrei potuto darle ciò che voleva.
"Luke, sii sincero...provi qualcosa per lei? Pensaci bene prima di rispondere. Non mentire a te stesso." aggiunse Victoria.
Quella domanda mi bloccò letteralmente.
Non sapevo cosa dire...non sapevo cosa fare...
"Io...io non lo so..." non ci avevo nemmeno mai pensato, ma quella era la verità.
Ormai non sapevo più cosa stavo provando.
Mi sentivo così confuso...
"No, Luke. Questa non è una risposta. Quante volte mi hai detto di aver sperato di essere al posto di Tyler? Quante volte hai pensato di poterla baciare? E questo non è solo uno stupido errore! Questo è ciò che dice il tuo cuore, e non la tua mente. Tutto ciò non è sbagliato. A volte capita di innamorarsi davvero della propria migliore amica." ribadí Michael.
Ma come potevo rendermi conto di provare un sentimento che non conoscevo?
Non mi ero mai innamorato...non sapevo cosa volesse dire amare qualcuno.
Ma dovevo ammettere che mi era capitato di voler essere al posto di Tyler, e anche di voler baciare Jenna.
Ma mi era capitato anche con Victoria.
Desideravo baciare anche lei.
Ma sapevo che in fondo fosse diverso.
Forse lo facevo per riempire un vuoto.
E forse anche lei lo faceva per lo stesso motivo.
Non sapevo più cosa pensare di me.
Ero semplicemente un cretino.
"Michael ha ragione. L'hai detto molte volte, e non è per niente un caso. E poi...la persona che ami deve essere anche una persona di cui ti fidi, con cui ti piace passare il tempo, con cui sai che puoi confidarti...deve essere la tua migliore amica!" le parole di Victoria mi fecero pensare parecchio.
Ma io ne avevo sempre avuta più di una di migliore amica...
"Quindi...un po' come te e Mike..." nonostante in quel momento pensassi più a me stesso, non potei fare a meno di provocare entrambi in quel modo.
Per qualche secondo si guardarono negli occhi con serietà, dopodiché riportarono l'attenzione su di me.
"Stavamo parlando di te, non di noi! E comunque..." cercò di dire Victoria, ma improvvisamente mi squillò il cellulare, ed io mi precipitai a rispondere senza neanche guardare chi fosse il mittente.
"Jenna!" esclamai subito, anche se forse non era lei ad avermi chiamato.
In fondo...perché avrebbe dovuto?
"Luke! Come stai?" mi sbagliavo...era davvero Jenna, e non potei esserne più felice.
"Jenna...in realtà io...sto una merda. Ho capito che le scuse non bastano..." dissi con sincerità, fregandomene di qualunque cosa avessero pensato i miei amici.
"No! No! Non è colpa tua. Non puoi capire quanto io mi stia sentendo in colpa. Scusami, Luke...mi dispiace tantissimo..." riuscii a sentire anche un singhiozzo da parte sua.
Bene...allora eravamo in due a piangere in quel momento.
Dovevo ammettere che era molto da noi: al contrario di Victoria e di Michael, Jenna ed io eravamo molto sensibili.
"Dispiace anche a me...non doveva finire così..." sospirai, non sapendo bene cosa dire.
"Sei ancora al parco? Ti prego, Luke...voglio vederti! Ne ho bisogno! Io...io sono ancora qua, non sono andata via davvero, avevo solo bisogno di pensare. Ma se non vorrai vedermi un'altra volta...allora lo capirò..." disse lei, e dal suo tono di voce capii che forse lei era disperata almeno quanto me.
"Certo che voglio vederti!" la verità era che non vedevo l'ora di vederla ancora.
Era come se già mi mancasse, come se avessi bisogno di sentirla vicina.
"Fantastico! Ti raggiungo alla quercia! Stai lì!" a quel punto la telefonata finí, ed io scattai in piedi nell'attesa di vedere Jenna arrivare.
"Davvero Jenna sta tornando?" mi chiese Michael, ed io annuii con un sorriso stampato in faccia.
"Allora forse noi..." iniziò Michael, ma non finí nemmeno la frase che notai Victoria dargli una gomitata sul fianco, dopodiché cominciarono a bisbigliare qualcosa, ma io non riuscivo a capire cosa stessero dicendo, e proprio non mi importava.
Stavo pensando solo a Jenna.
Appena arrivò, però, andò subito ad abbracciare la sua amica.
"Ragazzi! Ci siete anche voi!" sorrise lei, per poi asciugarsi gli occhi dalle lacrime, come per nascondere il fatto che anche lei avesse pianto.
"Già...siamo venuti a consolare questo cretino..." rise Victoria.
Dopodiché, Jenna venne verso di me.
"Luke...mi dispiace..." sussurrò guardandomi fissa negli occhi.
Ero certo che fosse davvero dispiaciuta.
"Ti dispiace per cosa?" lei non doveva scusarsi, non aveva fatto nulla di sbagliato...al contrario di me.
Io avevo rovinato tutto, ed ero consapevole che fosse stata solo colpa mia.
Ero pronto ad ammetterlo.
"Mi dispiace di non averti detto la verità. Non riuscirei mai a mentirti guardandoti negli occhi." sembrava che Victoria avesse ragione riguardo ai sentimenti di Jenna, ed io ero stato così stupido da non aver capito nulla.
"Cosa intendi dire?" anche se finalmente avevo capito, volevo sentirglielo dire.
Solo così ci avrei creduto totalmente.
"Intendo dire che io..." sospirò prima di continuare, come se non fosse ancora sicura se dirmelo, oppure no.
"...sono ancora innamorata di te! Non ho mai smesso di amarti, Luke! E so che tu non provi nulla per me, ma odio questa distanza tra noi..." Jenna continuava a guardarmi negli occhi così intensamente da farmi sentire dannatamente in colpa.
"Mi manchi troppo e...e io non riesco più a sopportare tutto questo distacco..." nessuno di noi due disse altro, e per un po' restammo solo lì fermi a guardarci negli occhi, come se tutto il mondo intorno a noi fosse sparito.
Finché non sentii qualcuno spingermi da dietro, facendomi inciampare in avanti, e lo stesso successe con Jenna che se non ci fossi stato io a prenderla, sarebbe caduta a terra.
"Ops...troppo forte?" parlò Victoria.
Ma Jenna ed io non facemmo nemmeno caso a Michael e Victoria che ci avevano spinti uno contro l'altra.
Restammo lì...così vicini...con il suo corpo completamente appoggiato contro il mio, ed io la tenevo stretta a me con le braccia, come se non volessi mai lasciarla.
Stavo provando molte emozioni in quel momento.
Troppe per essere decifrate.
"Allora? Cosa state aspettando? Volete baciarvi, o no?" intervenne Michael sbuffando da dietro di me.
Avrei dovuto ascoltarlo?
Forse non sarebbe stata una buona idea, perché così facendo l'avrei solo illusa di qualcosa di cui non ero ancora certo di riuscire ad affrontare.
Ma ormai le nostre fronti erano appoggiate l'una sull'altra, e le nostre labbra erano solo a pochissimi centimetri di distanza.
Mi sentii strano...molto strano.
Continuavo a provare emozioni e sensazioni diverse, anche contrastanti.
Non capivo, e forse non avrei mai capito.
Sapevo solo che se l'avessi baciata, le cose sarebbero potute migliorare radicalmente...o peggiorare di colpo.
Ma se non l'avessi baciata...beh...tutto sarebbe rimasto come prima.
E forse...mi sarei pentito per sempre di non averlo fatto.
Ma cosa potevo fare?
Stavo decisamente pensando troppo.
Avrei tanto voluto essere impulsivo in quel momento, almeno sarebbe successo qualcosa...qualsiasi cosa, ma non saremmo rimasti lì a fissarci negli occhi per minuti interminabili.
Ero sempre stato un eterno indeciso, e in quel caso lo ero anche di più.
Ma a volte la paura prendeva il sopravvento.
Era a questo che portava il pensare troppo.
Mi chiedevo soltanto dopo quanti minuti ancora avrei preso una decisione...
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Forbidden Love 2 // 5sos
FanfictionOrmai le cose stavano cambiando...io stavo cambiando. Pensavo non potesse accadere, ma forse mi sbagliavo. Dovevo solo capire quale fosse la causa di tutto questo, e non sarebbe stato facile, perché non lo sapevo nemmeno io, e probabilmente non l'av...