CAPITOLO 11

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Luke's pov
Ormai eravamo sul punto di unire definitivamente le nostre labbra.
Finalmente sarebbe successo, l'avrei baciata.
"No! Luke...io...non posso farlo. Mi dispiace..." improvvisamente Jenna spostò il viso, in modo tale da evitare ciò che sarebbe successo di lì a poco.
Ma non si staccò da me.
Continuava a guardarmi negli occhi, e a sistemarmi i capelli dietro le orecchie, anche se erano già a posto.
"Hai detto di amarmi...allora, perché non puoi farlo?" le domandai sottovoce.
Dopodiché, Jenna si allontanò leggermente dal mio corpo per poter prendere entrambe le mie mani.
"Non posso farlo perché il mio ragazzo è Tyler." non capivo.
Tutto ciò non aveva senso.
E faceva male sentirle dire quelle parole.
"Ma tu ami me! L'hai detto tu stessa! Che senso ha portare avanti una relazione con qualcuno, se ami un altro ragazzo?" cercai di farla ragionare anche se sapevo che sarebbe stato tutto inutile.
"Ma non posso lasciarlo. Io tengo a lui! Gli voglio bene e...e lui mi ama..." sapevo cosa intendesse dire: sapeva che io non la amavo, non nel modo in cui voleva essere amata lei.
"Ma tu non ami lui!" affermai, ma lei non rispose.
"E...e io non capisco! Mi stai dicendo che...vuoi restare con Tyler?" aggiunsi, sapendo che ormai aveva deciso di non volere stare con me, e aveva ragione.
Probabilmente Tyler era anche molto più affidabile di me...
"Ho aspettato te per troppo tempo. Dovevo andare avanti e trovare qualcuno che provasse dei sentimenti per me...dei sentimenti veri." mi spiegò lei, evidentemente dispiaciuta.
Ero più dispiaciuto io...e odiavo il fatto di non essermi svegliato prima.
Victoria aveva ragione.
"Hai ragione. È giusto che sia così e...e in questo caso...ti auguro il meglio. Non saprei cos'altro dirti..." non potevo far altro che accettare il fatto che lei ormai non mi volesse più.
Al suo posto avrei fatto lo stesso.
Non poteva di certo aspettarmi per sempre.
E poi...chissà da quanto tempo andava avanti quella storia.
"Dimmi solo che non te ne andrai...che smetterai di evitarmi. Non chiedo altro." come potevo non assecondare la sua richiesta?
In fondo...ormai era tutto ciò che potevamo fare: essere amici...niente di più.
"Non lo farò. Te lo prometto." sospirai per poi abbracciarla come non avevo mai fatto prima.
Facemmo fatica a staccarci, e soprattutto ad allontanarci.
Jenna mi salutò con un semplice bacio sulla guancia, prima di andarsene definitivamente.
Non fu facile vederla allontanarsi, ma quella volte sapevo che non sarebbe stato per sempre.
Rimasi lì in piedi a fissare il vuoto con un sorriso stampato in faccia, ripensando a ciò che era appena successo, e a ciò che stava per accadere pochi minuti prima.
Finché non sentii delle risate provenire da dietro al tronco della quercia.
Risate che mi risvegliarono dai miei pensieri.
Ed erano chiaramente Michael e Victoria.
Quando li raggiunsi, li vidi seduti per terra a guardare alcune foto di loro due sul cellulare di Victoria.
"Questa è orribile! Cancellala!" rise Michael.
Erano tutte foto imbarazzanti: con linguacce, facce a castoro, occhi storti...foto che solo loro due avrebbero potuto fare.
"Non se ne parla! Io le tengo tutte!" replicò lei, unendosi alla risata di Michael.
"Oh! Guarda questa! Questa è carina!" era l'unica in cui entrambi sorridevano, e dovevo ammettere che era davvero tenera come foto.
Sembravano entrambi così felici...
"Questa la voglio! Mandamela subito!" disse Michael.
Beh, avevo visto abbastanza.
Ora potevo smetterla di spirali da dietro.
Così andai a sedermi di fronte a loro non smettendo neanche per un secondo di sorridere.
"Luke! Allora? Com'è andata?" mi chiese subito Victoria, nascondendo il cellulare in mezzo alle sue gambe.
"Pensavo mi stavate spiando." pensavo sapessero cosa fosse successo tra me e Jenna.
Pensavo si fossero messi lì apposta.
"Beh...il piano era questo, ma...ci siamo distratti un po'..." ammise Michael guardando Victoria.
Forse anche loro dovevano dirmi qualcosa.
"Ah sì?! E distratti in che modo?" domandai lanciando occhiate ad entrambi.
"Facendoci foto stupide. Perché? A cosa pensavi?" Victoria si mise a ridere.
Avevo pensato sicuramente a qualcosa di più, ma mi sbagliavo, e mi sentii stupido.
"A nulla. Comunque...con Jenna non è andata poi così male. Cioè...in realtà sì, però...sono felice." nonostante il risultato di quell'ultima conversione con Jenna, mi sentivo davvero felice...anche se sapevo che poteva andare meglio.
Ma in fondo era colpa mia.
Così, iniziai a raccontare a Michael e Victoria ciò che era successo, e anche loro sembravano felici per me.
"Ci stai dicendo che finalmente hai capito di essere innamorato di Jenna?" Victoria esultò come se fosse riuscita ad ottenere ciò che voleva.
"No! Cioè...sì...ehm...io...non lo so con certezza, ma ho provato delle emozioni molto forti quando ero così vicino a lei..." detto questo, Michael e Victoria si guardarono, e si diedero il cinque dicendo: 'ce l'abbiamo fatta'.
"Ehm...posso sapere anche io cosa sta succedendo?" chiesi non capendo cosa stessero complottando quei due.
"Diciamo che...avevate solo bisogno di una spinta..." sorrise Victoria.
"...letteralmente..." continuò Michael.
Beh, dovevo dire che la loro 'spinta' aveva funzionato.
"Già...direi che è servito." risi abbassando lo sguardo timidamente.
"Non ancora del tutto. Jenna sta ancora con Tyler..." mi ricordò Victoria.
Al solo pensiero mi veniva una tale rabbia...ma anche tanta tristezza.
"Al momento va bene così. Le ho augurato il meglio, anche se so che Tyler non è ciò che merita. Lei merita molto di più..." Jenna meritava tutto il bene del mondo, e sapevo di non essere io.
Io non ero adatto a lei, ma ero sicuramente migliore di Tyler.
"Non preoccuparti, Luke. Troveremo il modo di farle capire che Tyler non fa per lei. Ma nel frattempo, tu devi fare mente locale, e pensare bene a ciò che vuoi veramente...sarebbe inutile illuderla." mi consigliò Victoria.
Ed era esattamente ciò che avrei fatto.
Ancora non ero sicuro di nulla.
Ciò di cui ero certo, era solo di aver provato qualcosa...delle forti emozioni.
Ma cos'era?
"Intanto che tu ci pensi...andiamo a mangiare? Ho una fame terribile!" intervenne poi Michael cambiando radicalmente discorso.
Anche io avevo davvero molta fame.
"Dopo tutto quello che ho passato oggi, mangerei quintali di cibo. Andiamo!" dissi alzandomi in piedi, e aspettando che gli altri facessero lo stesso.
"Ma voi due pensate sempre a mangiare?!" Victoria ci prese in giro.
Dopodiché iniziammo ad incamminarci.
"Ovviamente! Comunque...Vicky? Prendiamo la tua macchina?" domandai in quanto sapessi che Michael fosse venuto al parco in moto insieme a Victoria.
Non ci restava che passare da casa di lei per prendere la sua macchina.
"Luke? Posso lasciare la moto da te? Non vorrei lasciarla qua al parco..." a quel punto, i giri da fare stavano diventando un po' complicati.
"Quindi...tu da qui porti la moto a casa mia, Vicky ed io andiamo a prendere la sua macchina a casa sua, e poi ti veniamo a prendere a casa mia, giusto?" feci un riassunto più per ricordare a me stesso ciò che dovevamo fare, ma loro mi guardarono con sguardo perplesso.
"Non ho capito un cazzo, ma...va bene così. A dopo stronzi!" a quel punto, Michael indossò il casco, salí sulla sua moto, e partí a tutta velocità verso casa mia.
Fortunatamente il parco era a pochi minuti di distanza dalla casa di Victoria: ci avremmo messo forse cinque minuti, non di più.
"Allora...cosa mi dici di Mike?" iniziai subito a parlare cercando di ricavare più informazioni possibili a riguardo.
Lo feci anche un po' per rompere il silenzio che altrimenti si sarebbe creato.
"Dico che dalla sera dello scherzo a casa tua, abbiamo legato molto di più. Oggi siamo andati in giro per negozi in centro, e devo ammettere che ci siamo divertiti." non mi aspettavo che si aprisse così tanto, ma evidentemente non aveva nulla da nascondere.
"Ma tu hai sempre odiato fare shopping e andare in giro per negozi..." sapevo che lei non sopportava passare le giornate nei negozi.
Lei non era come le altre ragazze.
"Ma non abbiamo comprato niente! Abbiamo solo provato centinaia di vestiti a caso, per poi farci foto con gli abbinamenti più assurdi che potevamo trovare. Ci siamo divertiti così." sorrideva mentre raccontava ciò che avevano fatto quel pomeriggio.
Si vedeva quanto si fosse divertita davvero con Michael, e onestamente, era tempo che non vedevo un sorriso vero sul suo volto.
"E...ti piace?" chiesi soltanto, sperando capisse la mia domanda.
"Cosa? Fare foto con vestiti a caso? Beh...direi...che è stato divertente..." okay...forse non aveva capito...o stava solo facendo finta di non capire.
"Intendo dire Michael! Ti piace?" mi spiegai maglio, e subito mi guardo con aria divertita come per chiedermi se davvero le stessi facendo una domanda simile.
Ma io ero serio.
"Senti...Mikey ed io siamo solo amici. Non ho mai negato che sia un bel ragazzo...un bellissimo ragazzo! Voglio dire...hai visto i suoi occhi? Li guarderei per ore...e poi il suo sorriso, il suo stile..." cominciò elencando alcuni dei suoi pregi, ma sapevo che stavano per arrivare tutti i 'ma'.
"...ma non è per niente il mio tipo, ed io non sono il tipo di ragazza che vorrebbe lui. Entrambi abbiamo un carattere di merda, e non abbiamo sentimenti. Non possiamo che restare amici. Forse potremmo arrivare ad avere il rapporto che abbiamo tu ed io, ma mai oltre. Spero che tu ora l'abbia capito una volta per tutte." la sua spiegazione mi convinse più di quanto avrebbe dovuto.
Effettivamente il loro carattere era praticamente uguale: entrambi volevano avere il controllo sull'altro, ed era proprio per questo che non sarebbero mai riusciti ad andare oltre.
"Capisco. In ogni caso a me basta che andiate d'accordo." entrambi erano come fratelli per me, e odiavo vederli litigare in continuazione.
Dovevamo andare tutti e tre d'accordo per quanto fosse difficile.
Nel frattempo, arrivammo all'auto di Victoria.
Nemmeno sapevo perché era a casa sua e non al college.
Forse era andata a trovare i suoi genitori, ma ne dubitavo.
Magari aveva casa libera e aveva fatto un salto lì.
Quando stavo per salire sedendomi sul sedile accanto a quello del guidatore, subito mi fermò.
"No! Vai dietro!" non mi ricordavo che in macchina lei voleva sempre Michael a fianco a lei.
Forse perché lui non le rompeva le palle sulla velocità come facevo sempre io.
Ma glielo dicevo per la sua sicurezza, non di certo per stressarla inutilmente.
Così assecondai la sua richiesta, e partí verso casa mia.
Quando arrivammo, Michael ci aspettava seduto sulla sua moto mentre guardava qualcosa sul suo cellulare.
Non alzò nemmeno lo sguardo, entrò direttamente in auto senza guardare in faccia nessuno.
"Vicky, guarda questa!" Michael porse il suo cellulare a Victoria, e lei sorrise.
Probabilmente stavano parlando ancora di quelle stupide foto.
Stavano diventando insopportabili.
"Mandamele tutte adesso, poi io ti manderò le altre." rispose lei.
"Avete finito? Andiamo a mangiare?" mi lamentai con tono alterato.
Quei due mi stavano facendo incazzare: avevano davvero legato così tanto da non considerarmi neanche?
Facevano come se io non ci fossi.
"Avete voglia di pollo fritto?" finalmente, almeno Michael prendeva in considerazione anche me.
Subito approvai.
Qualsiasi cosa mi sarebbe andata bene.
Anche Victoria diede il suo consenso.
"Allora so io dove andare! Hai presente KFC? Quello verso il centro, ma vicino al college." iniziò Michael.
Victoria annuì.
"Okay, allora andiamo da Ash." lei si voltò a guardarlo perplessa, ed io non capivo nemmeno di cosa stesse parlando.
"Lavora lì adesso. Non lo sapevate?" a volte Michael parlava troppo.
E se Ashton non volesse farcelo sapere?
Anche se in realtà...prima o poi l'avremmo scoperto comunque.
"Ma non lavorava in un bar?" chiese Victoria.
Forse entrambi eravamo rimasti un po' indietro con le notizie.
"Già. Ma è stato licenziato perché ci provava con le clienti." appena sentimmo le motivazioni, scoppiammo a ridere.
Era tipico di Ashton fare una cosa del genere.
Probabilmente, da quelle ragazze non aveva ottenuto solo il numero di telefono.
Nel frattempo Victoria partí, e in un quarto d'ora, arrivammo a destinazione.
Quando entrammo, riuscimmo ad intravedere Ashton alle casse, e subito ci mettemmo in coda lì.
Arrivò il nostro turno, e Victoria si precipitò ad abbracciare Ashton nonostante fosse dietro al bancone.
"Grazie Mike...grazie davvero per averli portati qui..." protestò lui, ridendo.
Fortunatamente non era arrabbiato, ma mi aspettavo che lui non volesse far sapere nulla.
"Eh dai! Tanto prima o poi l'avrebbero scoperto comunque. Tutti vengono qua a mangiare." replicò Michael che effettivamente aveva ragione.
Quel KFC era il luogo più frequentato da chiunque.
"Ash...quindi non potrai più uscire con noi?" chiese Victoria, dispiaciuta di sapere che quel lavoro l'avrebbe tenuto sicuramente più occupato che quello al bar.
"Non proprio. Sabato e domenica sono a casa, possiamo vederci." ero felice del fatto che Ashton avrebbe continuato ad uscire con noi nonostante il suo nuovo lavoro.
Anche se ci saremmo visti molto di meno.
E poi...bisognava tener conto anche dello studio, ma per quello non ci sarebbero stati problemi: l'avrei aiutato io.
O forse sarebbe stato lui ad aiutare me.
Non sembrava, ma Ashton era molto bravo, soprattutto nelle materie umanistiche.
"E comunque sarà un lavoro temporaneo. Farò sicuramente domanda ad un altro bar. Qui è troppo stressante. Giuro che sto impazzendo." Ashton si lamentò...ed era comprensibile.
Forse non potevo capirlo del tutto perché io non avevo mai lavorato, e non sapevo cosa significasse guadagnarsi da vivere.
Ma era evidente che quello fosse un lavoro stressante.
"Scusate, ora dovreste ordinare. I clienti in coda si stanno lamentando..." aggiunse ancora Ashton, parlando sottovoce e facendoci un cenno verso le persone in fila dietro di noi.
Così ordinammo, ci sedemmo ad un tavolino libero e restammo lì per quasi due ore, principalmente per chiacchierare.
Ormai avevamo finito di mangiare già da un bel po'.
Stranamente anche Victoria aveva finito...solitamente ci metteva ore a mangiare.
Avremmo voluto aspettare Ashton, ma sarebbe rimasto lì ancora per troppo tempo, così lo salutammo, e uscimmo da lì.
Stavamo passeggiando per le vie del centro, finché non decidemmo di fermarci a bere un drink in un locale.
Ma solo uno.
Non dovevamo esagerare.
"Ragazzi? Che ne dite di dormire da me per stanotte?" sapevo che sarebbe stata un'ottima idea: avevo bisogno dei miei migliori amici dopo ciò che era successo quel pomeriggio.
"Hai casa libera?" mi chiese subito Michael.
"Sì. Perché?" non capivo cosa sarebbe cambiato per lui se ci fosse stata mia madre.
Una cosa era certa: io avrei dormito da solo in camera mia.
Restava libera solo la camera degli ospiti dove potevano dormire loro e...c'era solo il letto matrimoniale.
Dopo la mia risposta, Michael si rivolse al barista.
"Due bottiglie di vodka alla pesca e due birre, per favore." non mi aspettavo comprasse tutte quelle cose, ma in fondo aveva fatto bene.
"Andiamo? Questa sera ci divertiremo!" annunciò lui alzandosi dopo aver pagato.
Victoria sorrise soddisfatta, poi si alzò anche lei.
Io li seguii, dopodiché raggiungemmo la macchina di Victoria, e tutti insieme tornammo a casa mia.
Quando arrivammo, andammo subito a sederci sul divano.
"Luke, questa è tua. E Vicky, queste sono tue." Michael divise ciò che aveva comprato per noi: per lui e per me la birra, mentre a Victoria le bottiglie di vodka.
"A noi solo una birra, e a lei tutta quella roba?!" mi lamentai, vedendo Victoria aprire una bottiglia e cominciare a bere.
"La seconda bottiglia la divideremo. A lei non piace la birra, e se beve alcolici leggeri e superalcolici insieme, poi sta male." lo guardai con aria stupita, ma lui si limitò a scrollare le spalle, per poi andare in cucina a prendere un apri bottiglie.
Ormai faceva come se fosse casa sua.
"Come fai a saperlo?! Io sapevo solo che non le piace la birra! E la conosco da tutta la vita!" replicai appena Michael tornò a sedersi tra me e Victoria.
"Lo so e basta." evidentemente lui non voleva dire niente.
"Quante volte siete andati a bere insieme? Quante volte siete usciti senza dirmi niente?" non potevo credere che ormai loro due si conoscessero così bene.
Sapevano quasi tutto l'uno dell'altra.
Chissà se Michael sapeva di Victoria tutto ciò che sapevo io...
"Più o meno...ogni sera da quando ci siamo avvicinati per la prima volta." ammise Victoria, continuando a sorseggiare dalla sua bottiglia.
"Che cosa?! Perché non me l'avete detto? Io ho sempre creduto che voi vi foste sempre odiati!" l'avevo sempre creduto, ma allora...forse mi sbagliavo.
Eppure si erano sempre comportati male tra loro: litigavano sempre, si insultavano, e quasi non riuscivano nemmeno a vedersi.
Tutto ciò era strano.
Come si poteva uscire con una persona che non si sopportava?!
"Infatti è così! O meglio...era così fino a qualche settimana fa..." intervenne lui, lanciando uno sguardo complice a Victoria.
Lei appoggiò la testa sulla spalla di Michael, e cominciò a fissarlo sorridendo.
Solo dopo notai la bottiglia vuota tra le sue mani.
"Vicky! Ma che cazzo...?! No aspetta... L'hai già finita?" era impossibile che avesse finito da sola un'intera bottiglia di vodka.
Oltretutto...dopo così poco tempo: non erano passati neanche venti minuti.
Era fortunata di non essere andata in coma etilico.
"Sì. Non vedo dove sia il problema." disse con indifferenza, come se tutto ciò fosse normale.
"Potevi almeno berla con calma. Non me ne hai lasciato neanche un goccio." le disse Michael sorridendo, nel tentativo di farsi dare l'altra bottiglia che da lì a poco avrebbe aperto.
"Non è vero! Guarda! Questa è tutta per te!" rispose lei, dando la bottiglia ancora piena a Michael.
"Mi sa che la divido con Luke, eh..." le sorrise lui, per poi passare la bottiglia a me.
"Okay...io vado ad allenarmi!" Victoria scattò in piedi barcollando.
Non si reggeva nemmeno in piedi.
Quando era ubriaca diceva sempre di volersi allenare e ogni volta iniziava a fare salti e acrobazie come se fosse stata in palestra.
"Mi sa che è completamente andata...e credo che sia meglio andarla a fermare..." commentò Michael ridendo.
"Nah...lasciala fare. Sa quello che fa..." srollai le spalle con indifferenza.
Ero abituato a vederla comportarsi in quel modo, e raramente si faceva male.
"Col cazzo! Io vado a fermarla! Non voglio che si faccia male!" sbottò lui, alzandosi in piedi e raggiungendo in fretta Victoria.
Lui la abbracciò subito da dietro, impedendole di fare qualsiasi cosa.
"Mikey!" esultò lei, girandosi e abbracciandolo.
"Vicky, andaiamo a riposarci sul divano? Domani ti allenerai quanto vuoi, ma ora hai decisamente bisogno di riposo." le sussurrò Michael, e Victoria annuì staccandosi da lui.
Michael la prese per mano e la riaccompagnò sul divano.
Mi stupivo sempre di più del rapporto che avessero quei due.
Se fossi stato io a cercare di fermarla, mi avrebbe tirato un pugno in piena faccia.
Mentre con Michael...beh, l'aveva addirittura abbracciato?!
Ma lei odiava quando qualcuno la toccava!
Decisi comunque di non dire nulla.
Forse era meglio che io restassi zitto.
"Vuoi sdraiarti?" le chiese lui premurosamente.
Lei senza dire niente si sdraiò, e Michael le diede una mano, facendole appoggiare la testa sulle sue gambe, e accarezzandole i capelli per farla rilassare.
"Luke? Cosa facciamo con questa?" mi domandò, riportando l'attenzione su di me, e prendendo in mano la bottiglia di vodka ancora sigillata.
"A questo punto...beviamola!" proposi.
Cos'altro potevano fare?
Non potevo mica tenerla in casa...
"Mikey, non bere!" disse Victoria, girandosi su un fianco per poterlo guardare meglio.
Era incredibile che ora che era ubriaca, era come se io non esistessi nemmeno più per lei.
Parlava solo con Michael, guardava solo Michael, ascoltava solo Michael...
Avrei dovuto incazzarmi?!
Lei era la mia migliore amica, non la sua!
"Forse ha ragione. Domani dobbiamo andare a lezione. La beviamo domani." Michael dava per scontato che il giorno successivo saremmo usciti ancora di pomeriggio, e...beh...aveva ragione.
Glielo avrei chiesto in ogni caso.
Intanto Victoria che era sul punto di dormire, mise le mani giunte, accanto alla faccia, continuando a girarsi e rigirarsi nel tentativo di trovare una posizione comoda.
Ma subito notai qualcosa di strano...
"Ehm...Vicky...le tue mani sono dove non dovrebbero essere, e...dannazione! Smettila di muoverti così!" fortunatamente Michael disse qualcosa, altrimenti sarei stato io a farlo.
Lei tolse subito le mani, e si mise a ridere, per poi trovare finalmente una posizione che le andasse bene.
"Mike! E che cazzo! Tieni a bada quel coso! È mia sorella!" sbottai, notando un rigonfiamento dai pantaloni di Michael.
"Non è colpa mia! È lei che continuava a muovere le mani dove non dovrebbe!" replicò lui, mettendosi a ridere.
"Credo che sia meglio andare a dormire, eh..." cambiai discorso, altrimenti quella conversazione non avrebbe portato a nulla di buono.
"Già, ma...Vicky si è addormentata. Non posso svegliarla..." mi fece notare.
Sarebbe stato un bel problema portarla su.
"Svegliala! Non può dormire sul divano!" non potevamo lasciare Victoria lì da sola.
Così, senza dire niente, Michael sbuffò e sollevò Victoria mettendole un braccio sotto le ginocchia e uno sulla schiena.
"Mikey? Dove mi porti?" lei si svegliò, ma non aprì nemmeno gli occhi.
"Andiamo al piano di sopra a dormire, okay? Ti eri addormentata qui in salotto." le sussurrò lui sorridendole.
"Riesco a camminare anche da sola..." si difese lei.
Ma nonostante le sue proteste, non esitò a legare le sue mani dietro al collo di Michael.
"Forse sì, ma voglio portarti io." evidentemente Michael aveva capito meglio di me come andare contro il suo orgoglio: insistere sul fatto che fosse ubriaca e che avesse bisogno di aiuto, avrebbe solo incrementato il suo orgoglio, ma anche la sua testardaggine.
Io li seguii al piano di sopra, e dissi a Michael che avrebbe dormito con Victoria nella stanza degli ospiti.
Lui non protestò affatto, e tantomeno lei: non era nelle condizioni di farlo.
Così, Michael la adagiò sul letto, dopodiché venne a chiudere la porta, ma io lo fermai.
"Chiamami se si sente male." gli chiesi premuroso.
"Lo farò. Ma stai tranquillo, non si sentirà male. Non se ha bevuto solo vodka." cominciava a spaventarmi il fatto che sapesse cose che io non sapevo, oppure a cui non avevo mai fatto caso...
"Ah! E un'altra cosa! Fate i bravi! Soprattutto tu, Mike! Tieni nei pantaloni quel coso che hai lì sotto! Intesi?" gli lanciai uno sguardo per fargli capire cosa intendessi dire.
"Ma stai zitto! Cosa vuoi che succeda?! Lei è ubriaca, ed io non ho nessuna intenzione di fare...qualcosa. Non ci penso neanche!" mi fidavo di Michael, e sapevo che era sincero.
"Va bene...a domani. Buonanotte." conclusi.
"Buonanotte." disse.
Poi Michael mi sbattè praticamente la porta in faccia.
Restai lì un paio di minuti per cercare di sentire cosa lui dicesse a Victoria, ma sentii solo il cigolio del letto, segno che Michael si era appena sdraiato.
"Luke! Brutta merda! Vai a letto! Se sei lì ad ascoltare cosa dico a Vicky, beh, sei un cretino! Non hai visto che sta dormendo?" urlò lui dalla camera chiusa.
Di certo non mi sarei aspettato che mi avesse scoperto.
"E che cazzo! Come hai fatto a capirlo?!" domandai.
"Vedo la tua ombra da sotto la porta! Vai a letto, testa di cazzo!" ogni volta Michael poteva sembrare rude e antipatico, ma non sarebbe stato Michael senza i suoi continui insulti.
"Okay, okay...vado. Ma sappi che vi tengo d'occhio!" a quel punto andai a dormire davvero ripensando a tutto ciò che era successo con Jenna.
Ero davvero felice che tutto fosse sistemato.
Finalmente avrei potuto abbracciarla ancora tutte le volte che volevo.

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