CAPITOLO 67

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Victoria's pov
"Hey! Ciao Grace. Come va?" appena Grace rispose, decisi di chiederle prima come andassero le cose a lei.
Non avevo sentito nessuno dei nostri amici da quando Michael ed io eravamo partiti.
"Vic! Io sto bene. Voi? Siete arrivati?" mi chiese lei con felicità.
"Sì. Siamo arrivati adesso al college, e..." Iniziai a spiegare cercando di arrivare al punto, ma lei mi interruppe.
"Ma è fantastico! Dobbiamo assolutamente vederci domani dopo gli allenamenti! Devi raccontarmi tutto!" sapevo che voleva ogni dettaglio del nostro weekend insieme, e ovviamente avrei accettato.
"Certo! Va bene, possiamo far venire qui anche le altre, ma domani sera sono impegnata, quindi...dovrete andare via presto. Comunque...sai qualcosa di Isabelle? Qui non c'è e non ci sono neanche i suoi vestiti..." arrivai al punto, e Michael puntò il suo sguardo su di me come se anche lui aspettasse quella risposta.
"Ah! Sì! Isabelle ora è a casa dei suoi genitori. Stava troppo male per Ashton e non voleva stare da sola. Mi ha detto che in questi giorni ha fatto di tutto per riavvicinarsi a lui: l'ha chiamato, è andata a casa sua, davanti alla sua classe, ma...nulla. Ash non vuole più sapere niente di lei. Comunque domani ti racconterò bene cos'è successo, ma principalmente è questo." finalmente avevamo una risposta, e forse dovevamo aspettarcelo.
"Va bene. Riferirò. Ci vediamo domani." a quel punto misi fine alla telefonata, e spiegai a Michael il motivo per cui sua sorella se ne fosse andata.
"Quanto è stupida! Come se al mondo ci fosse solo Ash...voglio dire...non può semplicemente andare avanti con la sua cazzo di vita senza di lui?!" forse Michael non capiva, oppure si era semplicemente dimenticato cosa si provava.
"Mikey...cos'hai provato dopo il mio rifiuto?" lui aveva addirittura picchiato Luke per venirmi a cercare.
"Già...okay, ma..." cercò di giustificarsi, ma era inutile perché sapevo che anche lui capiva sua sorella.
"Loro si amano! Isabelle ci sta male ed è normale! Chi più di me può capirla?!" io ero l'unica a poter capire a pieno cosa potesse significare ricevere un rifiuto dalla persona di cui si è innamorati.
"Hey! Smettila di rinfacciarmelo! Ora sono il tuo ragazzo...ed è stata la scelta migliore che io abbia fatto in tutta la mia vita..." disse abbracciandomi e dandomi dei baci sul collo.
La verità era che non avrei mai smesso di ricordargli quanto io fossi stata male a causa sua...anche se lui avrebbe potuto dire lo stesso.
"Sì...ma stavamo parlando di tua sorella." lo respinsi solo perché non volevo cambiare discorso, e poi...non era il momento: avevamo molte cose da fare.
"Non mi importa di lei! Mi basta sapere che è a casa e...direi che è meglio così...per noi..." insistette baciandomi.
"Amore...svuotiamo le valige, okay? Poi ordino qualcosa da mangiare e ce lo facciamo portare qui." dissi appena si staccò da me.
Speravo che lui capisse che quella sera non sarebbe tornato a casa: volevo che restasse.
Così iniziammo a mettere a posto i vestiti, e anche lui mise nel mio armadio gran parte dei suoi: sapeva che da quel momento in poi, avrebbe passato più tempo lì al college con me, che a casa sua.
A quel punto ordinai la cena e mangiammo tranquillamente seduti sul pavimento guardando un film dal computer di Michael.
Quando finimmo, ci spostammo sul mio letto.
"Mikey? Resti qui?" gli domandai speranzosa.
"Certo che resto! Anche perché non ho voglia di tornare a casa a quest'ora..." evidentemente non aveva capito che io non mi riferivo solo a quella sera.
"Io...intendo dire che...ora che tua sorella si è trasferita a casa dei vostri genitori...puoi stare tu qui al posto suo." e se si fosse trasferito definitivamente nella mia stanza del college?
Non sarebbe stato fantastico?
Anche se...probabilmente, con il pessimo carattere che avevamo, saremmo sicuramente finiti a litigare.
Ma non mi importava.
Io volevo stare con lui.
"Amore...sai che se potessi lo farei, ma se mi beccano qui, finiremmo entrambi nei guai. Non mi è permesso stare qui: questo è il dormitorio femminile..." sapevo ciò che avremmo rischiato, e sapevo anche che rischiavamo parecchio anche ogni volta che Michael dormiva lì con me.
"Ti prego...faremo attenzione a non farci vedere. E se ci beccheranno...allora mi prenderò io tutta la colpa." sarei davvero stata disposta a farlo: non mi importava di finire nei guai, tanto...ci finivo di continuo.
"Cominciamo a passare questa notte insieme...domani vedremo, okay?" sorrise spostandomi delle ciocche di capelli dietro le orecchie.
"So che il tuo 'vedremo' è un 'no'..." commentai sapendo che il giorno successivo sarebbe tornato a casa sua.
"Amore...ti prometto che dormirò qui quando mi sarà possibile. Ma non posso farlo tutti i giorni...io sono sempre a rischio espulsione. Lo sai che mi tengono d'occhio..." forse non avrei mai saputo perché al college lo tenessero d'occhio così tanto, ma forse aveva ragione: non era il caso che si trasferisse lì.
Avrei sicuramente preferito stare con lui per qualche sera in meno, piuttosto che non vederlo più al college per un'esplosione causata da me.
"Va bene...capisco..." cercai di sorridere perché anche se mi dispiacesse, sapevo che quella fosse la cosa giusta.
"Ora vado a farmi una doccia. Ci metterò poco." lo avvisai alzandomi.
Dopo un viaggio in aereo, avevo davvero bisogno di rilassarmi sotto la doccia.
"Vuoi una mano?" mi chiese Michael.
"Una mano a fare la doccia?!" ero decisamente perplessa e non potei evitare di mettermi a ridere.
"Perché no? Sono bravo, sai?" il suo sguardo provocante mi fece capire che intenzioni avesse.
"Stai qui idiota..." gli dissi baciandolo e poi andando in bagno.
Inutile dire che quella doccia fu molto più lunga del previsto.
Ne avevo proprio bisogno.
Uscii trovando Michael sdraiato sul mio letto a giocare a qualche videogioco sul suo computer.
Appena mi vide, smise di giocare e si alzò in piedi venendo verso di me.
"Ti sembra il caso di presentarti mezza nuda mentre gioco?" lui subito sorrise prendendomi per i fianchi e attirandomi contro il suo corpo.
Ero uscita dal bagno indossando solo slip e reggiseno perché ormai non avevo più intenzione di nascondere il mio corpo davanti a lui.
Michael mi faceva sentire sicura di me.
"Improvvisamente sento molto caldo..." mi sentivo sempre accaldata ogni volta che lui mi toccava, e questo non sarebbe mai cambiato.
"Stai dando la colpa a me?" mi chiese mettendosi a ridere.
"E a chi altro dovrei dare la colpa?" era solo colpa sua se io mi sentivo in quel modo.
E a quel punto lui mi baciò...era ancora uno di quei baci che mi facevano sentire le farfalle nello stomaco.
Ma fui io a mettere fine a quel bacio, poi lui si allontanò da me per entrare in bagno.
"Mikey? Posso giocare io ai tuoi videogiochi?" gli chiesi prima che chiudesse la porta.
"Fai pure. Ma se mi fai perdere tanti punti, tra noi è finita." mi minacciò, ed io rimasi a bocca aperta perché sapevo che sarebbe stato capace di farlo davvero.
Ci pensai un po', ma alla fine decisi di giocare comunque: una sola partita non gli avrebbe fatto perdere tanti punti.
Ciò che mi stupì di più, fu che appena capii come funzionava, iniziai a vincere accumulando tanti punti.
Ci avevo preso gusto, ed ero così presa dal gioco, che non mi resi nemmeno conto che Michael fosse uscito dal bagno.
"Allora? Devo rompere con te?" scherzò appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Stai zitto!" sbottai allontanandolo.
Ora capivo perché non volesse essere disturbato quando giocava.
"Aspetta...ma come cazzo hai fatto a fare così tanti punti?!" appena guardò il computer, si rese conto che non gli avevo fatto perdere nulla.
"Evidentemente sono più brava di te..." ammisi soddisfatta.
"Tu! Fammi spazio! Facciamo squadra!" da quel momento iniziammo a giocare insieme e andammo avanti fino a tarda notte.
Era bello avere un ragazzo più nerd di quanto non lo fossi io.

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