CAPITOLO 84

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Victoria's pov
Quel pomeriggio l'avevo passato a casa di Grace, e di certo non mi aspettavo di venire a conoscenza del fatto che lei portasse avanti una gravidanza da cinque mesi.
Beh...si spiegavano molte cose...ad esempio il motivo per cui si fosse ritirata dalla squadra, o perché non avesse toccato una goccia di alcool nemmeno al compleanno di Michael.
Ora tutto aveva un senso.
In ogni caso, quando andai via da casa sua, andai direttamente a casa di Michael.
Entrai senza neanche bussare, e subito andai in camera sua trovandolo alla sua scrivania a giocare a Fortnite sul suo computer mentre imprecava e sorseggiava birra.
Decisi di non disturbarlo: non si sarebbe nemmeno accorto che fossi lì.
Così andai a farmi una lunga doccia senza dirgli niente.
Ovviamente mi persi tra i miei pensieri, e quando finii di farmi la doccia mi misi l'accappatoio, e appena feci per uscire dal bagno, la porta si aprì e Michael cominciò ad urlare.
Io mi spaventai e iniziai ad urlare a mia volta.
"Porca merda! Vicky! Ma che cazzo ci fai qui?" appena entrambi riuscimmo a calmarci, lui si rivolse a me.
Evidentemente anche lui era pronto per una doccia: era totalmente nudo.
"Ma sei pazzo?! Mi hai fatto spaventare tantissimo! Sono arrivata e tu stavi giocando, quindi ne ho approfittato per farmi una doccia." spiegai cercando di guardarlo negli occhi senza abbassare lo sguardo.
"Già...stavo giocando online con Luke. Ma potevi avvisarmi! Nemmeno mi sono accorto che sei arrivata! Comunque...nemmeno mi hai salutato..." detto questo, lui mi mise una mano sul sedere attirandomi a sé, e iniziò a baciarmi.
Dopo poco sentii una leggera pressione sul mio ventre e subito mi staccati da lui.
"Qualcuno è felice di vedermi..." affermai abbassando lo sguardo sulla sua erezione.
"Vaffanculo! Sappi che ti odio!" beh, almeno sapevo che gli provocavo ancora lo stesso effetto.
"Ah sì? Qualcuno lì sotto non la pensa allo stesso modo..." risposi ridendo e dandogli un veloce bacio a stampo e accarezzando la sua lunghezza per provocarlo.
A quel punto, lo superai per uscire e lasciarlo solo.
"Hey! Adesso mi lasci qui così? Devo soddisfarmi da solo?" lui era stupito del fatto che io mi stessi rifiutando di fare l'amore con lui, ma io non avevo proprio voglia.
"Fai ciò che vuoi. Io intanto vado a prepararmi." risposi uscendo.
"Sei una stronza! Sappi che per colpa tua ci metterò parecchio tempo!" Michael urlò dal bagno per farsi sentire.
Mi venne solo da ridere per la situazione in cui ci trovavamo.
"Ah! Amore...quando finisci, metti a posto il bagno." gli dissi riaprendo la porta.
Le tre settimane in cui avrebbe dovuto fare tutto ciò che volevo io, non erano ancora finite, ed io continuavo ad approfittarne.
"Non vedo l'ora che finiscano ste cazzo di settimane!" si lamentò, ma io lo ignorai e andai a cercare dei vestiti da mettermi.
Ci misi più del previsto a scegliere, in quanto la maggior parte dei miei vestiti fossero nella mia stanza del college, ma mi arrangiai: non avevo bisogno di fare bella figura, perché il padre di Michael già mi conosceva piuttosto bene.
"Amore? Dov'è la tua matita per gli occhi?" improvvisamente Michael gridò dal bagno ed io lo raggiunsi spazientita.
"Intanto questo è un mascara..." gli dissi vedendolo con in mano il mio mascara che nemmeno riusciva ad aprire.
"Ehm...okay...e la matita?" insistette.
"Ma stai scherzando? Stiamo andando da tuo padre...ti sembra il caso?" gli dissi mettendomi a ridere.
Non mi sembrava per niente il caso che lui si presentasse in quel modo con suo padre.
"Già...hai ragione...non ci avevo pensato." fortunatamente mi diede ragione.
Ero certa che fosse anche il suo stile a renderlo la pecora nera della sua famiglia, e forse era meglio non esagerare almeno quella sera.
Così, uscimmo insieme dal bagno tornando in camera sua, e subito gli lanciai uno sguardo.
"Non dirlo! Lo so già..." senza che io dicessi nulla, Michael capì subito cosa stessi per chiedergli, infatti andò a prendere la mia borsa senza lamentarsi.
Da quando era iniziata quella storia, la borsa me la facevo sempre portare da lui.
"Mi porti con la tua macchina nuova?" gli chiesi sperando in un sì.
Non ero ancora salita su quella macchina, e non vedevo l'ora che la usasse.
"Abbiamo alternative? L'altra auto l'ho già restituita a mio padre..." mi avvertì, ed io esultai perché finalmente potevo andare in giro con una bellissima macchina guidata da un bellissimo fidanzato.
"Oh mio dio! È fantastica! Dai! Accendila!" forse ero anche più emozionata di lui per quell'auto.
"Hey, rilassarti! Non andrò veloce come se stessi facendo una gara di corsa, se è questo ciò che vuoi!" Michael mi conosceva proprio bene: era esattamente ciò che avrei voluto, ma sapevo che non l'avrebbe fatto perché era già tanto se fosse tornato al volante dopo l'incidente.
In ogni caso accettai...altrimenti mi avrebbe fatto andare a piedi.
Poi partì dicendomi che suo padre ci avrebbe aspettati davanti al ristorante in cui avremmo cenato.
Quando arrivammo, lui era già lì e Michael mi prese per mano camminando verso di lui.
Sapeva che non volevo lo facesse: mi imbarazzava.
"Ciao Victoria! Ciao Mike! Come state?" suo padre ci salutò abbracciandoci entrambi con un grosso sorriso rassicurante.
A volte riuscivo a sentirmi almeno un po' apprezzata dalla sua famiglia.
"Benissimo papà! Tutto alla perfezione come sempre!" Michael rispose mettendomi un braccio attorno alla vita e avvicinandomi a sé.
Era evidente che la sua risposta fosse riferita alla nostra relazione, ma forse non era ciò che suo padre voleva sapere.
"Lo vedo! Ho visto che hai anche preso una macchina nuova." suo padre gli chiese subito riguardo all'auto.
Forse si era già chiesto il motivo per cui Michael gli avesse restituito la sua.
"No, me l'ha regalata Vicky per il compleanno." disse Michael dandomi un veloce bacio sulla guancia.
Nel frattempo, la sua mano scese sul mio sedere come faceva sempre, ma io gliela spostai immediatamente.
Non capivo che intenzioni avesse quella sera...
"Wow! Devo ammettere che ti ha fatto davvero un gran bel regalo! Spero che almeno tu l'abbia ringraziata adeguatamente. In ogni caso ti ringrazio anche io da parte sua. Grazie davvero per tutto ciò che fai per mio figlio." non mi aspettavo tale riconoscimento da parte sua, ma lo apprezzavo molto.
"Non è nulla. Lo faccio con piacere." risposi sorridendo.
Avrei tanto voluto aggiungere che tutto ciò che facevo era perché amavo Michael, ma evitai di dirlo davanti a suo padre.
Mi sentivo in imbarazzo anche solo stando abbracciata a lui.
"Comunque sappi che questa sera offro io. Dai, ora entriamo." appena il padre di Michael si voltò per entrare, la sua mano scese ancora sul mio sedere, poi mi diede un veloce bacio a stampo.
"Mikey! Smettila! Tuo padre potrebbe vederci! Si può sapere cos'hai stasera?!" mi lamentai a bassa voce in modo che solo lui potesse sentirmi.
Tutto ciò mi stava facendo perdere la pazienza, perché lui sapeva quanto mi desse fastidio quel comportamento davanti ai suoi genitori.
"Solo voglia di sbatterti sul letto e scoparti..." ammise sussurrandomi all'orecchio.
"Non stasera. Fai il bravo, okay?" Michael sbuffò, ma alla fine mi ascoltò e entrambi raggiungemmo suo padre al tavolo.
Inizialmente parlammo di noi, del college, della nostra relazione...un po' di tutto...ma sapevo che ci fosse un motivo se ci aveva invitati lì.
"Ah! Michael, volevo avvisarti che Catherine ha parlato con tua madre, e..." iniziò suo padre.
Lo sapevo!
Sapevo che c'entrasse lei in qualche modo.
"No, papà...per favore. Non voglio neanche sentire parlare di lei!" Michael sbottò subito.
Ero felice del fatto che lui volesse dimenticarla, ma entrambi eravamo consapevoli che quella storia sarebbe sempre tornata a galla.
"Lo so, ma dovete saperlo. Ho davvero bisogno di parlare con voi di questo." il padre di Michael cominciò, e noi restammo in silenzio per farlo parlare.
"Dicevo...Catherine è andata a parlare con tua madre, e penso che tu sappia di cosa hanno parlato. Dice di averti inviato a cena, e anche che tu l'hai piantata in asso..." conoscevo già quella storia perché Michael mi aveva raccontato tutto.
"E cosa avrei dovuto fare secondo te?! Voleva convincermi a lasciare Vicky per tornare con lei! Capisci che non lo farei mai? Io amo la mia ragazza!" non riuscii a trattenere un sorriso sentendo le sue parole così sincere.
"Lo so! Ma sai com'è fatta tua madre...sai quanto è legata a quella ragazza! Lei vuole che tu torni con Catherine!" improvvisamente sembrava che anche lui fosse contro di noi.
Non potevo crederci...
"E quindi anche tu vuoi che io lasci Vicky per stare con quella?! Davvero papà?! Davvero mi vuoi così tanto male?" Michael sembrava arrabbiato, ed io ero solo delusa del fatto di non essere libera di stare con chi amavo davvero.
Era frustrante...
"Tua madre vuole questo. È molto delusa per come hai trattato Catherine, e...non vuole nemmeno che tu metta piede in casa se prima non riallacci i rapporti con lei." io lanciai subito uno sguardo a Michael.
Iniziavo a sentirmi davvero in colpa, perché la causa di tutto ciò ero proprio io: stavo distruggendo la loro famiglia.
"Bene! Non metterò mai più piede in quel posto di merda. Io una casa ce l'ho! Non ho bisogno anche della vostra." forse Michael stava prendendo una decisione fin troppo affrettata, ma in fondo avrei dovuto essere felice del fatto che lui avesse scelto me in ogni caso.
"Michael...non è questo il punto..." insistette suo padre.
"Come ti ho già detto, io ho già preso una decisione: voglio stare con Vicky, e probabilmente anche passare tutta la vita con lei! Tu non capisci! Ma non importa...hai già detto abbastanza! Amore, dai...andiamo." a quel punto Michael si alzò, ed io mi ritrovai in mezzo a due fuochi senza sapere cosa fare.
"Io...mi dispiace..." riuscii solo a scusarmi con suo padre.
Non volevo che mi odiasse.
"Stai tranquilla...non è colpa tua." fortunatamente non ce l'aveva con me nonostante fossi io la causa di tutto.
"Vicky..." Michael mi richiamò ancora, ed io fui costretta ad alzarmi e seguirlo fino a fuori dal ristorante.
Andammo alla macchina senza neanche rivolgerci la parola, finché non ci trovammo entrambi a bordo.
"Scusa per come siano andate le cose. Stai bene, vero?" Michael si preoccupò subito per me, ma ormai non era più necessario: era accaduto fin troppe volte.
Ma io non risposi.
Mi limitai a scrollare le spalle guardando fuori dal finestrino.
"Fidati...fa più male a me, che a te..." affermò sospirando.
"È che...non è giusto che tu abbia dovuto scegliere tra me e la tua famiglia, ma...ma io non voglio che tra noi finisca." ero sul punto di piangere ma non l'avrei fatto...non quella volta.
Volevo essere abbastanza forte.
"E non finirà, okay? Tu non ti devi preoccupare di nulla. So che ti senti coinvolta, ma voglio che tu ne stia fuori e che non pensi a loro." forse Michael aveva ragione: avrei solo dovuto fare finta di niente, ma non sarebbe stato facile.
"Ora andiamo a casa, così staremo da soli insieme solo io e te..." lui sorrise spostandomi i capelli dal viso.
"Ti amo." aggiunse Michael, e senza aspettare una mia risposta, lui partì.
Quando arrivammo a casa sua, io indossai subito il pigiama e mi misi seduta a letto aspettando che lui mi raggiungesse.
"Mikey?" appena si sedette accanto a me, io lo richiamai.
Avevo ancora qualcosa da dire.
Così lui mi guardò spingendomi a parlare.
"Prima...quando discutevi con tuo padre...tu hai detto che..." iniziai sperando che lui capisse dove volessi arrivare.
"...che passerei tutta la vita con te? Ti riferisci a questo?" lui aveva centrato il punto.
Quella frase continuava a risuonarmi nella testa.
Non capivo se l'avesse detto senza pensarci perché era arrabbiato, oppure se lo pensasse davvero.
"Sì...beh...io..." non sapevo nemmeno come chiederglielo.
Forse risultavo troppo patetica...
"Ero sincero. Io ti amo, e non riesco nemmeno ad immaginare di stare senza di te. Continuo a pensare ad una vita con te, perché è esattamente questo ciò che desidero adesso." Michael rivelò tutto senza problemi, ed io riuscii a dimenticare ogni cosa...ogni pensiero negativo, ed era solo grazie alle sue parole così dolci.
"Tu ci hai mai creduto al per sempre?" gli domandai dopo qualche minuto di silenzio.
Forse stavo facendo troppe domande, ma avevo davvero bisogno di avere delle risposte.
"Non ci ho mai creduto, ma poi ho conosciuto te, e...inizialmente speravo che la nostra amicizia durasse per sempre, mentre ora...spero che questo 'noi' duri per sempre." quasi mi chiedevo che fine avesse fatto il Michael che conoscevo: quello stronzo, insensibile, perennemente incazzato con il mondo intero...quello come me.
Ma poi mi rendevo conto che lui non fosse l'unico ad essere cambiato così tanto, perché io ero stata la prima a subire quel radicale cambiamento, ed era solo grazie a lui se avevo detto addio alla Victoria del passato.
"E tu? Ci credi?" aggiunse in quanto io non avessi ancora detto nulla.
"Voglio crederci. Ti amo così tanto..." non riuscivo a smettere di guardarlo negli occhi, perché era bellissimo, e anche l'atmosfera che si era creata lo era.
"Ti amo anche io..." a quel punto avvolse le braccia attorno alla vita e si sdraiò facendomi sdraiare su di lui.
Restammo lì così a guardarci negli occhi senza dire o fare nulla, ed era bello.
Poi Michael si mise a ridere.
"Ti ricordi quando ci odiavamo talmente tanto da non riuscire nemmeno a guardarci in faccia senza insultarci?" mi misi a ridere anch'io a quel ricordo non poi così tanto lontano.
Era incredibile come le cose fossero cambiate tra noi in così poco tempo.
"Non ricordarmelo...avrei solo voluto prenderti a pugni. Nemmeno mi ricordo il motivo per cui ce l'avessi così tanto con te." se ci pensavo, non riuscivo proprio a ricordare il motivo.
Forse non c'era davvero un motivo.
Forse lo odiavo perché...lo odiavo e basta.
"Io ti odiavo perché facevi la bulla con mia sorella, e probabilmente ascoltavo troppo le voci di corridoio. Devo ammettere che ho cominciato io con te. Ho cominciato ad attaccarti senza neanche conoscerti..." Michael mi aveva appena rinfrescato la memoria, e ora ricordavo tutto.
"In realtà...noi ci eravamo già conosciuti al parco prima che ricominciassero le lezioni a gennaio." tenetti a dire mettendomi a ridere.
"Sì, ma...la Victoria che avevo conosciuto quella sera non era la stessa che vedevo tra i corridoi." sapevo che avesse ragione: quella sera in cui ci eravamo incontrati per la prima volta, mi ero aperta ed ero riuscita ad essere totalmente me stessa, mentre al college...ero diversa.
"Potrei dire lo stesso di te. Tu nemmeno puoi immaginare quanto io abbia pensato a quel ragazzo che avevo conosciuto al parco. È stato tipo...un colpo di fulmine...un amore a prima vista. Ogni sera che andavo al parco speravo di vederlo. Con lui mi sentivo capita...pensava come me...avevamo mille cose in comune...in poche parole era la versione maschile di me. Sai quanto sono rimasta delusa quando ho scoperto che eri tu? Perché era come se avessi avuto a che fare con persone completamente diverse." le cose erano davvero andate così, e quella era solo la verità.
"È successo lo stesso anche a me. L'unica differenza è che io ho scoperto chi eri davvero, molto prima di te." continuò Michael.
In fondo ci speravo che lui avesse provato ciò che avevo provato io il giorno del nostro primo incontro.
"Già...ma sono comunque riuscita a conoscere il vero Michael, e mi piace davvero tanto." dissi con un sorriso e dandogli un veloce bacio a stampo.
Era bello parlare con lui con così tanta naturalezza e tranquillità, come se nulla potesse andare storto.
"Ma scusa...come hai fatto a innamorarti di me a prima vista, se nemmeno mi avevi visto in faccia?" mi ricordavo bene il fatto che quel giorno avesse il volto completamente coperto dal colletto alto della giacca e da un cappuccio, ma non era quello il punto.
"Non avevo bisogno di guardarti in faccia. Io non guardo l'aspetto fisico." ciò che dicevo era vero, ma con Michael era diverso perché nonostante avesse avuto il volto coperto, ero riuscita a vedere quei suoi meravigliosi occhi verdi, ed era anche questo ciò che mi aveva fatto innamorare di lui.
"È un modo carino per dirmi che sono brutto?" chiese Michael scherzando e mettendosi a ridere.
Non potevo neanche credere che potesse pensare una cosa simile.
Ma si era mai guardato allo specchio?!
"Amore...non faccio altro che dirti quanto tu sia bello. Te lo dico continuamente. E poi...mi fai impazzire quando mi guardi con quegli occhi verdi! Sono bellissimi..." ancora una volta mi ero persa a guardare i suoi occhi.
Mi ci perdevo sempre...e forse stavo anche dicendo cose poco sensate, ma Michael era davvero bellissimo per me.
Era semplicemente perfetto sia dentro, che fuori.
"Non avrei mai immaginato che mi sarei follemente innamorata proprio di te." aggiunsi poi.
Se all'inizio di quell'anno qualcuno mi avesse detto che Michael sarebbe stato il mio fidanzato, probabilmente gli avrei riso in faccia, perché non pensavo potesse succedere.
"Lo dici a me?! Lasciando perdere il fatto che io non riuscissi a sopportarti...per me sei sempre stata irraggiungibile. Pensavo fossi troppo bella e popolare per prendere in considerazione uno come me." ammise distogliendo lo sguardo dal mio.
Era evidente che fosse un po' imbarazzato.
"E invece ti sbagliavi. Era proprio di uno come te che io avevo bisogno. Non potrei chiedere di meglio, e non sopporto il fatto che i nostri genitori non capiscano! E così...triste..." ancora ripensavo al fatto che i nostri genitori non volessero nemmeno vederci insieme.
Era semplicemente assurdo!
"Troveremo una soluzione. Te lo prometto. Ti amo così tanto..." mi fidavo di lui, e sapevo che avrebbe pensato a qualcosa...o almeno lo speravo.
Probabilmente non sarebbe mai cambiato nulla.
Probabilmente i nostri genitori stavano solo aspettando il momento in cui Michael ed io avremmo rotto, ed io avevo paura che potesse davvero succedere.
"Ti amo..." risposi baciandolo intensamente.
Andammo avanti a baciarci a lungo, ed io non avrei mai voluto staccarmi dalle sue labbra.
"Amore...ora dormiamo." a quel punto era davvero arrivato il momento di dormire ed io, che ero ancora sdraiata sopra Michael, scesi da lui e mi misi sotto le coperte.
"Buonanotte Mikey." gli dissi chiudendo gli occhi.
"Buonanotte principessa. Stai tranquilla, okay? Non pensare a ciò che è successo oggi, e neanche a quello che pensano gli altri. Sai che ti amo più della mia stessa vita." Michael mi diede un ultimo bacio a stampo, poi entrambi ci addormentammo.
Inaspettatamente riuscii a dormire proprio bene e ci riuscii solo pensando a quanto stessi bene con Michael.
Non potevo davvero desiderare di meglio.
Lui era tutto ciò di cui avevo bisogno...il mio tutto.

"Hey principessa...svegliati! Dobbiamo andare al college!" alla mattina, Michael mi svegliò quando era già pronto: ormai non mi svegliava più quando suonava la sveglia.
Mi faceva sempre riposare un po' di più.
Così, io mi alzai controvoglia e andai a prepararmi.
Poi uscimmo di casa e andammo al college dove i nostri amici già ci aspettavano alla caffetteria.
Quando arrivò il momento di andare a lezione, ovviamente restammo solo Michael, Luke ed io.
"Ehm...io ho cambiato idea. Ci vediamo alla seconda ora. Devo fare una cosa." improvvisamente Michael si fermò e ci avvertì che lui non sarebbe venuto a lezione.
Ma cosa aveva di tanto importante da fare?!
"Va bene, ma ti tengo d'occhio!" non riuscii a fare a meno di avvertirlo.
Ultimamente stavo diventando sempre più gelosa.
"Non preoccuparti. Non riguarda nessuna ragazza." disse Michael mettendosi a ridere.
"Lo spero per te. Se fai cazzate, ti distruggo." lo minacciai scherzosamente, poi lo salutai con un bacio e andai a lezione con Luke senza nemmeno sapere dove Michael stesse andando.
In ogni caso, a me non importava: mi fidavo di lui.
"Non sarò mai gelosa del mio ragazzo!" quando Michael se ne andò, Luke non perse tempo a deridermi imitando la mia voce.
"Stai zitto Luke! Io non sono gelosa!" ovviamente lo ero...e anche tanto, ma non l'avrei mai ammesso.
"L'hai praticamente minacciato di morte!" Luke aveva ragione, ma in fondo l'avevo fatto scherzando.
"E quindi? Se ci fosse di mezzo un'altra ragazza, Michael non la passerebbe di certo liscia! Ma...mi fido di lui." non avevo altro da dire perché sapevo quanto Michael fosse fedele, e me lo dimostrava ogni giorno che passava.
"Voi due non siete normali..." commentò Luke mettendosi a ridere.
"È per questo che stiamo insieme." affermai.
Se Michael fosse stato sano di mente, probabilmente nemmeno sarebbe diventato mio amico.
La normalità non faceva per me.
A quel punto, Luke ed io andammo a lezione, e il fatto che Michael non fosse con noi ci permise di prestare più attenzione alla spiegazione del professore.
Valeva soprattutto per me: Michael era davvero una grande distrazione anche se non ci rivolgevamo la parola.
Quando la lezione finì, noi andammo direttamente alla classe successiva, ma Michael ancora non c'era.
Come al solito arrivò in ritardo, quando la lezione era già cominciata, e...il rimprovero da parte del professore non poteva mancare.
"Hey! Scusate il ritardo..." lui venne subito a sedersi accanto a me, ma lo vidi parecchio distratto per gran parte della lezione.
Sembrava agitato...come se qualcosa non andasse.
"Amore...va tutto bene?" gli domandai quando ormai la lezione stava per finire.
"Vuoi fare una pazzia?" mi chiese all'improvviso senza neanche farmi capire di cosa stesse parlando.
"L'ho già fatta accettando di essere la tua ragazza." risposi ridacchiando e continuando a prendere appunti.
Ero stata davvero una pazza a voler stare con lui, ma non mi pentivo di nulla.
"Amore! Dico davvero!" insistette.
Ci pensai un po' su, poi risposi.
"Va bene! Ci sto! Ma dimmi di che pazzia stai parlando." alla fine accettai perché non avevo nulla da perdere.
Forse era l'unica persona che riusciva sempre ad avere la meglio su di me: qualsiasi cosa mi avrebbe proposto, io l'avrei accettata.
"Appena suona la campanella, vieni con me." non aggiunse altro.
Forse aveva già pensato a qualcosa proprio durante la sua ora di assenza.
"Okay, ma dove?" chiesi ancora.
Ero solo curiosa.
Non ero spaventata...non avrei avuto motivo di esserlo.
"Lo vedrai! Tu fidati di me e basta!" beh...non mi restava altro che affidarmi a lui senza sapere altro.
Così, appena sentimmo il suono della campanella, Michael mi prese per mano trascinandomi via.
Non ebbi nemmeno il tempo di salutare Luke che ci corse dietro iniziando a farci domande a cui io nemmeno sapevo rispondere.
Alla fine Luke rinunciò a seguirci senza aver ricevuto alcuna spiegazione, ed io mi trovai da sola con Michael che mi stava trascinando chissà dove.
Continuavo a farmi mille domande, e presto avrei ricevuto una risposta...o forse no.

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