Capitolo 1238

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E: guardarti a fare cosa,scusa?

X: la doccia.

E: ehm...no. Credo tu sappia fartela da sola vero? - annuisce - Allora non vedo il motivo per cui dovrei restare.

X: grazie.

Mi limito a sorriderle e ad uscire dal bagno,chiudendo la porta. Con la sua ultima domanda mi ha confuso ancora di più: perché mai avrei dovuto restare a guardarla? Scendo in cucina e mentre inizio a prepararle qualcosa,penso a che storia possa avere dietro alle sue spalle. Chi é questa persona da cui vuole scappare e perché,nonostante sia evidente che non venisse trattata bene dal punto di vista umano,non sembrava essere trattata male dal punto di vista fisico? Come ho notato fin da subito non era sporca e nemmeno i vestiti che aveva addosso,ma erano solo il risultato di una notte o forse più,passate in strada al freddo. Il suo viso era candido come quello di una ragazzina della sua età,così come i lunghi capelli biondi. Eppure mi piacerebbe davvero sapere la sua storia almeno per avere un'idea da cui partire per aiutarla. Mentre preparo qualcosa per lei,ne approfitto per farlo anche per i bambini e Simone. Stamattina decido di preparare dei waffles: i preferiti di Alex. Fino a due anni fa il sabato e la domenica faceva di tutto per avere i suoi pancakes,ma poi un giorno quando siamo andati a Londra da mio fratello,ha assaggiato uno di questi cosi bucherellati e non ha più voluto saperne del resto. Io e Simone allora abbiamo comprato la macchinetta nuova e ogni domenica aprivamo la busta dell'impasto e gli facevamo i suoi amati waffles. Un altro disco da quattro é pronto,così apro la macchinetta e lo metto in un piatto,ma per poco non mi cade il piatto dalle mani,quando sento un urlo provenire dal piano di sopra. Appoggio tutto quello che ho in mano e corro di sopra,sentendo già mentre sono sulle scale parole che si uniscono a delle altre urla e forse un pianto. Quando arrivo sopra,capisco subito cosa puó essere successo,perché vedo Simone che da dietro la porta del bagno continua a chiedere scusa mentre Alex é di fianco a lui che si stropiccia gli occhi.

A: mamma perché c'é una ragazza senza vestiti nel bagno?

E: gliel'hai fatta vedere?!

B: certo che no! Ho chiuso appena ho capito che non eri tu.

E: fammi entrare.

B: scusa ma chi é?

E: non lo so.

B: non lo sai?

Mi guarda con un'espressione sarcastica,ma non ho pensato a come rispondergli: sentire il suo pianto da dietro la porta,mi aveva fatto venire solo l'istinto di andare dentro.

E: non mi ha detto il suo nome,ma l'ho fatta entrare io.

B: e non hai pensato di dirmelo?

E: lo avrei fatto una volta che ti fossi svegliato: di sicuro non pensavo che sentendo la doccia saresti entrato.

B: ah davvero?

Il suo sguardo é difficilmente fraintendibile: non sarebbe stata di sicuro la prima volta che uno dei due "irrompeva" durante la doccia dell'altro,ovviamente...solo per non sprecare acqua. Mentre sto per dire qualcosa a Simone,vediamo Emily arrivare a piccoli passi dalla nostra camera.

Em: papo pecché ullate?

B: amore no. - va verso di lei prendendola in braccio - Non stavamo urlando. É successa una cosa,ma a quanto pare la mamma ce la dirà dopo,vero?

E: sì.

A: ma quella ragazza resterà qui?

B: sei proprio mio figlio.

E: smettila di fare battute e andate a fare colazione,io arrivo tra dieci minuti.

Alex ormai é abituato alle battute che ci scambiamo sempre io e Simone,ma spero non abbia colto la sfumatura di questa. Simone allora mette una mano dietro alla sua schiena,invitandolo a scendere e poi rimette Emily con i piedi per terra,mandandola giù con Alex,per poi avvicinarsi a me.

B: posso avere almeno un bacio visto che per il resto non si fa niente?

E: pensavi davvero fossi io?

B: no...tanto capita sempre di avere gente che gira per casa facendosi doccia alle dieci di mattina.

E: che stupido.

Mi metto a ridere,dandogli una pacca sul braccio,ma poi mi avvicino dandogli anche un piccolo bacio sulle labbra e augurandogli un buongiorno.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora