Capitolo 1271

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Alex scende dal letto,facendo il giro per andare a prendere la mano dell'altra ragazza per poi uscire dalla camera e andare verso le scale,ma prima ancora di scendere chiama Emma.

E: dimmi.

A: se abbiamo fame possiamo farci una tazza di latte con il cioccolato e i biscotti?

E: ok. Io cerco di fare veloce,ma se non puoi aspettare,puoi spiegare a lei come fare e ti fai aiutare.

A: ok.

E: se tu vuoi qualcosa,non esitare a chiedere e ci penserà Alex.

La ragazza si limita ad annuire e sorridere poi Alex la tira letteralmente per il braccio andando di sotto,mentre io metto giù Emily facendole segno di andare in bagno.

B: andiamo così poi la mamma va a far la doccia.

Em: non devo fae la pipì papo.

B: sicura? Non devi fare niente,perché se poi andiamo sotto le coperte non ti muovi più eh.

Em: sicua.

B: allora vai in camera e inizia a tirare fuori il pigiamino che parlo un attimo con la mamma e arrivo.

Em: dopo veni a dammi un bacino mom?

E: certo amore.

Emma le da un piccolo bacio e poi Emily va subito in camera sua: anche se aveva quattro anni e preferiva che io ed Emma facessimo ogni cosa con lei,in realtà l'avevamo abituata a fare molte cose da sola,ovviamente come poteva. Seguo Emma nella nostra stanza e lei inizia a prepararsi il cambio per andare a lavarsi.

E: era Alex al telefono vero?

B: sì,mi ha detto che dovrei prendere il treno delle nove e potrei poi tornare con quello delle sei.

E: beh dai pensavo peggio.

B: quando lo dico ai bambini?

E: ad Alex glielo dico io appena scendo tranquillo.

B: io chiedevo per Em. La conosci: non le piace di norma quando vado via,immagina adesso che non sta bene.

E: Simo...

Emma mi guarda con un'espressione rattristata,indicando con il dito dietro di me e quando mi volto,capisco subito il motivo del suo sguardo: Emily davanti alla porta,avvolta ancora nella sua copertina e con gli occhi pieni di lacrime.

Em: papo pecché voi addae via? Io dopo retto da sola.

Emily aveva due modi di piangere,uno il contrario dell'altro: quando si faceva male o era arrabbiata piangeva in modo quasi disperato,ma quando aveva paura di qualcosa piangeva quasi in silenzio. Mi ci vogliono solo queste sue poche parole per capire che caso sia questo perché se non si vedessero le lacrime e non si sentisse l'incrinazione della sua voce,a nessuno sembrerebbe che stia piangendo. Vado subito verso di lei,piegandomi sulle ginocchia per poterla vedere negli occhi.

B: amore lo sai che io non voglio mai andare via.

Em: mom non fae addae via papo ti pego!

E: adesso io vi lascio da soli,perché devo farmi la doccia e andare a pensare a tuo fratello. Il tuo papo saprà cosa dirti.

Ormai non era la prima volta che capitava una cosa del genere perché tutte le volte che io o Emma dovevamo partire,da parte di uno o dell'altro scattava il pianto. Anche se fosse rimasta qui a spiegarle tremila cose,Emily non avrebbe capito. Emma le da un bacio e va verso il bagno,così la prendo in braccio e anche se lei continua a piangere senza fare rumore,la stringo a me e la porto nella sua cameretta. Mi siedo sul suo letto e lei rimane tutta rannicchiata contro di me,come fa tutte le volte che ha paura che vada via.

B: amore lo sai che non mi piace quando piangi.

Em: non voio che vai papo. Io ho la febbe e se tu vai via,non posso stae bene di nuovo.

B: non ti lascio da sola amore,c'é la mamma.

Em: ma io voio acche le tue coccoe.

B: secondo te perché ero preoccupato per come dirtelo?

Em: pecché faccio i capicci?

Mi viene spontaneo sorridere per il modo in cui mi sta guardando: si strofina il suo piccolo pugnetto nell'occhio e io le asciugo le lacrime con il pollice.

B: tu non fai i capricci amore: é normale che tu sia triste e anzi mi fa piacere perché vuol dire che mi vuoi bene.

Em: io ti voio tatto bene papo,no solo bene.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora