Capitolo 1344

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Apro la porta giusto quel tanto che mi serve per infilare la testa e lo vedo steso a pancia in giù sul letto con la televisione accesa e il computer di fianco a lui.

B: sono le undici e mezza,dovresti andare a letto.

A: tecnicamente sono a letto.

B: Alex...

A: non puoi salutarmi come ha fatto mamma e andare a dormire,sorvolando?

B: e come ti ha salutato mamma?

A: solito modo.

Gli sorrido,così entro e vado da lui facendo esattamente quello che Emma fa ormai da anni dandogli un bacio sulla testa.

B: allora come sono andato?

A: bene tranquillo,ci mancavano solo i suoi occhi a cuoricino.

B: beh visto che io non ti guardo con gli occhi a cuoricino come lei,che ne dici di spegnere e andare a letto?

A: dai papi...domani non c'é nemmeno scuola. Fammi finire questo.

B: Alex puoi finirlo domani.

A: é importante.

Alzo gli occhi al cielo perché quando non devo affrontare la testardaggine di Emma,c'é quella di Alex. Vado a sedermi di fianco a lui nel letto dando un'occhiata allo schermo della TV e poi a quello che sta scrivendo sul suo computer.

B: e cosa sarebbe?

A: é uno studio sulle molecole e sulle cellule umane e come le si potrebbe applicare a modelli robotici tramite processi biochimici.

B: mi sono perso a cellule umane....ma come fai a fare una cosa del genere a quest'ora?

A: me lo chiedi da sempre papà.

B: quanto ti manca?

A: poco...una mezz'oretta. Ti prego,fammelo finire.

B: va bene,ma solo perché ci tieni tanto.

A: grazie pa. - mi da una pacca sulla spalla - Sei il massimo.

B: in questo caso non ci vuole la tua genialità per rendersene conto.

Alex sbuffa mettendosi poi a ridere,così mi alzo e vado verso la porta,voltandomi quando lo sento chiamarmi un'ultima volta.

A: dai un altro bacio a mamma.

B: ok e tu,finito quello,a letto.

A: ok ok,notte pa.

B: notte.

Ci scambiamo un ultimo sorriso e,dopo aver chiuso la porta,vado in camera nostra dove trovo Emma già sdraiata nel letto sotto le coperte,con lo sguardo fisso al soffitto e una mano appoggiata all'altezza della pancia.

B: pensavo crollassi subito.

La mia voce la distoglie dai suoi pensieri e subito si alza sugli avambracci,spostando il suo sguardo su di me e seguendo i miei movimenti mentre mi infilo sotto le coperte.

E: ho provato,ma sono nervosa.

B: amore...

Le sorrido con una piccola punta di sarcasmo perché é una donna veramente impossibile: saprebbe preoccuparsi per la cosa meno preoccupante al mondo. Alzo il braccio e lascio che si rannicchi contro il mio petto,stringendola a me.

B: dimmi tutto.

E: devo ancora realizzare tutto Simo.

B: anche io credimi.

E: allora come puoi pensare che siamo pronti a dirlo ai ragazzi?

B: Emma non devi stare in pensiero per questo...ora devi solo stare tranquilla perché lo sappiamo tutti e due il motivo per cui vai in ansia.

Conosco molto bene Emma e so che non é dirlo ai ragazzi quello che la spaventa di più,ma tutta la situazione in generale.

E: ho trentasei anni Simo...

B: ecco che ora tiri fuori le vere ragioni,anche se sempre inutili.

E: non sono inutili: insomma é dodici anni che non ho a che fare con pannolini e robe del genere.

B: ah perché io invece mi sono occupato della mia seconda famiglia secreta piena di neonati.

E: che stupido!

B: Emma ce la caveremo come sempre.

E: sono preoccupata Simo...

Un'altra cosa che so bene di Emma é che,quando arriva ad essere molto in pensiero per qualcosa,le mie battute diventano inutili,quindi cerco di tornare serio.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora