Capitolo 1295

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P: no tesoro,Malta é un'isola.

F: ah,non lo sapevo. E dov'é? É tipo un posto come le Hawaii o Fiji?

B: esattamente. - trattengo una risata - Proprio la stessa cosa.

P: non proprio,ma...

F: ti prego,mi ci devi portare.

P: non so,abbiamo già fatto programmi per l'estate e poi...

F: oh dai! Io voglio andarci!

Sembra una bambina capricciosa,anzi nemmeno Emily fa così quando si impunta su qualcosa. Mio padre sembra in difficoltà,ma più che altro perché sa che non gli avrei permesso di farle mettere nemmeno un piedi su quell'isola.

B: non credo tu possa andarci.

F: e perché?

B: beh...l'isola appartiene al padre di mia moglie.

F: cosa?!

B: quello che ho detto: mio suocero ha comprato quell'isola,quindi é privata.

L'espressione sul viso di Federica é impagabile e anche mio padre mi sta guardando senza dire una parola,mentre la mia bambina poverina mi guarda confusa,non capendo bene la situazione.

P: Simone non dire...

B: dai papà,non c'é niente di male a dirglielo. É la tua ragazza dopotutto,no?

F: ma allora basta che gli dici chi sono,così posso venire.

B: faró esattamente il contrario e credimi se mai dovessi conoscere mio suocero,spera che non venga a sapere quello che hai detto alla sua nipotina.

P: Simone adesso basta.

B: l'ho solo avvertita,per evitare che prendesse i biglietti aerei per niente.

Distolgo subito lo sguardo per far sì che mio padre non mi dica più niente e non sveli la mia piccola bugia: non sono il tipo che prende in giro le persone,ma se lo è cercata.

F: quindi tua moglie,Emma,é ricca?

B: perché ti interessa?

P: Simone lei ha solo fatto una domanda.

B: la stessa cosa che ho appena fatto io.

F: sono solo curiosa: insomma se suo padre ha addirittura comprato un'isola,vuol dire che hanno molti soldi.

B: diciamo che non hanno problemi dal quel punto di vista.

F: non me lo avevi detto Paolino.

Dal suo tono estremamente contento,credo sia sollevata di sapere di essersi immischiata in una famiglia benestante,peccato che non le avrei permesso di farne parte.

F: allora sarai una bambina molto contenta.

Em: perché?

F: i tuoi genitori possono prenderti tutto quello che vuoi,basta che glielo chiedi.

Em: in realtà devo anche compottammi bene e fare la brava all'asilo.

F: sicuramente lo sarai e ti accontenteranno con qualche gioco ogni tanto.

Em: sì,ma la mamma e il papo mi vogliono molto bene anche e passano tatto tempo con me.

F: ah sì? E allora dov'é la tua mamma adesso?

Evidentemente il mio avvertimento deve esserle uscito dalla quella testa vuota che si ritrova. Vedo mio padre metterle una mano sulla spalla e farle segno di smettere di parlare,ma se potessi la farei smettere io e non solo con le parole.

B: ascolta ce la fai a capire che é via per lavoro o sei ritardata?

F: scusa?!

B: scusa... - imito la sua voce facendole il verso - Non ti scuso ok! Ti ho già detto di piantarla di offendere la mia famiglia ti é chiaro o devo usare parole meno complicate?

P: Simone non mi sembra il caso di reagire così.

B: non ti sembra il caso? Ringrazia che sei una donna,altrimenti ti avrei dato uno schiaffo già solo quando hai insultato mia figlia.

P: non l'ha offesa,lei...

B: ascolta non mi interessa. Emily,metti giù la forchetta: ce ne andiamo.

Aiuto Emily a pulirsi la bocca e le mani dalle briciole di torta,ignorando completamente mio padre che non so nemmeno cosa stia dicendo per farmi ragionare,ma sono stufo di sentirla sparare a zero. Tiro fuori il portafoglio,mettendo sul tavolo cento euro: probabilmente ci sarebbe rimasto del resto anche se non molto,ma poco mi importa perché non voglio stare in questo ristorante un secondo di più. Prendo in braccio Emily ed esco per raggiungere la macchina,senza nemmeno guardarmi indietro.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora