Capitolo 1277

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Pensavo che almeno da questo punto di vista i servizi sociali controllassero la sua situazione,ma so che anche mio padre dice sempre che alcune di queste realtà fanno acqua da tutte le parti.

B: beh allora é una cosa illegale quella che fa e dovrebbe bastare per toglierti dalla sua tutela e in più se aggiungi quello che ti ha fatto,non dovrebbe essere difficile.

L: ho provato a dirlo la prima volta che sono scappata,ma lui ha detto che era una scusa per andare via e loro non mi hanno creduta,perché non era arrivato a quel livello.

E: non ce ne sarebbe bisogno: quello che ti ha fatto é già sufficiente. Non serve che una persona ti picchi o ti faccia altro per essere considerata violenta.

Non posso capire cosa significhi essere nei suoi panni perché fortunatamente ho avuto quella che dovrebbe essere l'infanzia di tutti i bambini,certo con qualche problema,ma almeno piena di amore.

B: se hai sopportato questo per tutti questi anni,sei davvero una ragazza molto forte.

L: dovevo farlo.

B: adesso peró non sei più da sola perché noi ti aiuteremo.

L: avete già fatto in un giorno più di quanto chiunque altro abbia fatto in tanti anni.

B: quindi immagina cosa potremmo fare in più di un giorno.

Simone le fa l'occhiolino e anche se rimango seduta vicino a lei,allungo la mano per raggiungere la sua appoggiata sul bracciolo del divano e stringerla.

L: voi siete molto gentili,ma non posso. Se anche lui non dovesse trovarmi,lo farebbero i servizi sociali.

E: non tornerai in una casa famiglia tutta da sola e men che meno da quel uomo.

L: ma...

E: niente ma! Mio padre é l'avvocato migliore che conosca,forse potrebbe darci una mano. - mi volto verso Simone - Cosa ne pensi?

B: non ci avevo pensato,ma credo che nessuno meglio di lui potrebbe farlo.

L: tuo padre?

Il modo in cui mi guarda é confuso e sorpreso allo stesso tempo,non so se é perché credeva che anche io fossi da sola o per altro,ma sentire questa cosa sembra quasi averla preoccupata.

E: non preoccuparti é come Simone,solo più vecchio.

B: e a tratti rompiscatole.

E: ehy!

B: non hai negato peró.

Prendo il cuscino dietro alla mia schiena,tirandoglielo in testa,anche se non é di sicuro la prima volta che facciamo delle frecciatine sui nostri genitori. A quanto pare il nostro scambio di battute sembra averla tranquillizzata e averla fatta addirittura sorridere.

E: non preoccuparti. Lui ora é a Londra,ma domani gli devo telefonare e ne approfitteró per chiedergli cosa si puó fare.

L: ma se é a Londra,come puó aiutarmi?

B: lui é a Londra da suo fratello - indico Emma con lo sguardo - ma ha lo studio legale qui a Roma e i due avvocati che lavorano per lui,sono bravi quanto lui.

L: e dove andrei?

E: questo non lo so,non sono un'esperta in questo campo,ma magari potrebbe riuscire a farti ottenere un'emancipazione.

Il suo sguardo si fa perplesso e anche Simone mi guarda come se non avesse mai sentito questo tipo di termini,ma io ero abituata visto che mio padre li aveva sempre usati quando parlava del suo lavoro.

B: dici?

E: forse,non lo so. Se ci pensi peró potrebbe ottenerla se noi ci offriamo di essere i suoi tutori.

B: aspetta cosa?

E: mi sembra di aver sentito una volta mio padre parlare di un caso del genere e per ottenere un'emancipazione serve che qualcuno ti prenda sotto la sua tutela.

L: ma cos'é un'emancipazione?

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora