Capitolo 1198

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Gli sorrido,andando da loro e il mio ometto mi da il suo solito bacio augurandomi il buongiorno,mentre Emily fa uno dei suoi soliti versetti tutta contenta. A differenza di Alex che già a sei mesi aveva iniziato a ripetere alcuni suoni e alcune sillabe,Emily non aveva ancora iniziato. Il nostro pediatra ci aveva detto che era una cosa normale visto che dipendeva da bambino a bambino e comunque a modo suo cercava di comunicare con noi. Mi avvicino a Simone per dargli un bacio sulla guancia e subito Emily si allunga verso di me,così la prendo in braccio.

E: ehy buongiorno anche a te principessa.

B: altro che principessa,se non la smetti di tenerci svegli alla notte,ti faccio la totó sul pannolino.

Emily si mette a ridere,muovendo su e giù la testa: adorava quando Simone le dava delle piccole pacche sul pannolino perché lui ovviamente lo faceva per scherzare e lei lo aveva ormai capito benissimo.

E: tu Alex hai dormito bene?

A: sì,non ho sentito la nana.

E: ehy...ti ho già detto di non chiamarla così.

B: la mamma ha ragione,chiedi scusa.

A: scusa.

Non era la prima volta che Alex parlava in quel modo ad Emily. Pensavamo che il suo "astio" potesse andare a scemare nel tempo,ma la sua simpatia per lei é durata giusto un paio di mesi. Dopo che lei era nata ovviamente abbiamo dovuto concentrarci un pochino di più su di lei,ma abbiamo cercato di fare il possibile per non far mancare nessuna attenzione ad Alex. Nonostante questo peró,lui continuava a vedere in lei quasi una minaccia e a parte alcuni momenti di "civiltà",era sempre il solito. Anche adesso le chiede scusa in modo svogliato,nemmeno girandosi verso di lei,ma continuando a guardare i cartoni mentre Simone mi serve del caffé mettendosi poi a sedere vicino a noi.

E: grazie per esserti occupato di tutto.

B: smettila,lo sai che lo avrei fatto. Comunque vale ancora l'offerta di portare Alex?

E: certo non preoccuparti,ci penso io.

B: non per altro,ma intanto che tengo la peste devo provare a finire un pezzo visto che dovrei darlo domani mattina.

E: quello che non riesci a finire?

B: purtroppo sì.

Dopo il battesimo di Emily,fatto a marzo,siccome aveva ormai sei mesi,avevamo deciso di ricominciare a lavorare almeno da casa. Io avrei dovuto lanciare il nuovo album per metà giugno,mentre Simone i primi giorni di giugno. Io avevo finito da poco di completare il disco,non senza momenti difficili,mentre lui era leggermente in ritardo. Da un paio di settimane infatti,non riusciva a finire un pezzo,vuoi per mancanza di tempo o vuoi per mancanza di ispirazione. Inoltre da due settimane i miei genitori erano andati a Londra a trovare mio fratello e Lauren e il padre di Simone era via per lavoro,quindi non avevamo avuto un attimo libero dovendo gestire due bambini.

E: vuoi che mi porto anche Emily? Così puoi stare un paio di orette da solo.

B: non serve Emma davvero.

E: non preoccuparti,devo solo vestirla e poi sperare che si voglia allontanare dal suo papi.

B: grazie angelo.

Mi mette un braccio attorno al collo,avvicinandosi e dandomi un bacio sulla tempia mentre Emily inizia a mettere le mani sulla mia faccia,mettendosi a ridere. Lo fa tutte le volte che vede Simone darmi un bacio per poter attirare la sua attenzione.

A: mamma se mi devi portare a scuola,perché deve venire anche lei?

E: il papà deve lavorare e mentre lui sta un paio di orette da solo,mi porto Em con me.

A: perfetto,adesso viene anche lì con me.

B: non é la prima volta che tua sorella viene con voi.

A: lo so...mi illudo sempre che sia l'ultima.

B: Alex per favore non iniziare.

A: lo so,lo so. Vado prima che arrivi il momento di chiedergli scusa.

Rotea gli occhi,finendo il suo ultimo biscotto e il suo ultimo sorso di latte,per poi scendere dallo sgabello e andare senza dire più niente al piano di sopra a prepararsi per andare a scuola. Emily appena lo vede andare via,muove il braccio verso lui,ma Alex non ci fa nemmeno caso. Anche se Alex non le mostrava chissà quali attenzioni,lei adorava il suo fratellone e potevo solo sperare che in fondo in fondo,lui sentisse lo stesso.

E: non mi piace quando fa così. Forse dovrei parlargli.

B: Emma lo sai com'é: oggi é una di quelle giornate "non posso nemmeno sentirla nominare".

E: lo so,ma non voglio che pensi che abbiamo solo attenzioni per Emily.

B: ma non é così.

E: lo so,ma...

B: Emma ascoltami: non saremo i genitori perfetti,ma non puoi nemmeno torturarti su questa cosa. Cerchiamo di dare ad entrambi quello di cui hanno bisogno e se facciamo qualche errore,é perché siamo umani.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora