Capitolo 1381

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Alza la giacca portandosela sulla testa per coprirsi,iniziando a correre verso la macchina,che ha lasciato,nemmeno a farlo apposta,dall'altra parte del parcheggio. Seguo i suoi spostamenti,fino a quando con la macchina arriva fino sotto alla tettoia ed io salgo immediatamente.

C: cintura.

Em: sì.

Me la infilo subito,facendo cessare anche quel rumorino assordante tipico di tutte le macchine e Colin inizia subito ad andare.

Em: hai bagnato tutta la macchina,riuscirai a conviverci?

C: ci proveró.

Em: mi sembra di sentire mio padre e mio fratello: voi uomini siete troppo fissati con le auto.

C: e voi con i vestiti,ma noi non vi diciamo nulla.

Em: quelli ci rendono più belle.

C: lo stesso vale per noi.

Mi fa un sorriso,voltando il viso solo per un secondo verso di me,tornado poi a guardare la strada: in effetti la macchina era molto bella e questo lo rendeva ancora più affascinante del solito.

C: metti il tuo indirizzo nel navigatore per favore.

Tocca un tasto dello schermo touch che si trova al centro della macchina,così io inserisco tutti i dati che servono,facendo poi partire la voce guida del navigatore.

C: togli l'audio per favore.

Em: ma dopo non senti dove andare.

C: preferisco darci un'occhiata ogni tanto,ma non sopporto la sua voce robotica: preferirei parlare con te che hai una voce normale.

Sorride tenendo gli occhi sulla strada,così faccio quello che mi ha detto: questa sarebbe stata una giornata tra le più belle di sempre già solo per aver passato tutto questo tempo con lui. Proprio mentre sta per dire qualcosa,il suo cellulare inizia a vibrare.

C: puoi solo guardare chi é?

Faccio come mi dice e prendo il telefono dallo spazio sopra allo schermo digitale in cui lo ha lasciato: a chiamarlo é sua madre e sorrido per il nome con cui l'ha salvata "Mhà",ovvero mamma in irlandese abbreviato.

Em: é tua madre.

C: grazie.

Em: non rispondi? Se vuoi,ti tengo il telefono vicino all'orecchio.

C: no,la richiamo dopo tanto so cosa vuole dirmi.

Em: ok.

Rimetto il cellulare esattamente dove era,rimanendo in silenzio a guardarlo. In questi quasi cinque mesi avevamo veramente parlato di tutto,compreso della sua famiglia,ma c'era una parte della storia di cui ancora non mi aveva mai parlato. Avevo ormai capito che avesse avuto un fratello,ma tutte le volte che tornavamo sul discorso,lui si bloccava e si incupiva,un po' come ora.

Em: posso dirti una cosa?

C: la diresti comunque vero?

Em: già. - gli sorrido - Ti ricordi il primo libro che mi hai prestato? Quello di Yeats?

C: certo che me lo ricordo.

Em: quando ti ho chiesto se avevi accettato il fatto che tutte le cose avvengono per un motivo,mi hai detto di no.

C: lo penso tutt'ora.

Em: non é così.

So che mi sto addentrando in un discorso molto delicato per lui,ma non riesco a tenermi alcune cose per me,visto che é già molto faticoso tenere a freno i sentimenti che provo.

C: mi spiace deluderti,ma é così.

Em: no: tu hai accettato che sia le cose belle che quelle brutte accadono per un motivo,solo che ti da fastidio non conoscere questo motivo o meglio ti da fastidio che nessuno possa sapere quale sia questo motivo.

Le mie parole sembrano colpirlo perché lo vedo stringere ancora di più le mani attorno al volante e guardarmi con la coda dell'occhio.

C: Emily...

Em: lo so che sono una che straparla,ma sono seria stavolta. So che c'é una parte della tua vita che ancora ti tocca molto e capisco che non te la senti di parlarne con me...nemmeno io ne parlerei con me.

Sorrido mentre faccio questa piccola battuta per fargli capire che non voglio assolutamente giudicarlo o essere invadente,ma dargli solo una mia opinione.

C: non sei tu il problema. Non ho problemi a parlare con te di ogni cosa,ma questo...

Em: é troppo personale e noi dopotutto,non siamo a quei livelli di confidenza,lo capisco.

C: non si tratta di questo Emily: sai più cose tu di me di chiunque,persino più della mia famiglia. Il fatto é che non riesco ancora a parlare di questo,semplicemente perché non ci ho ancora fatto pace io primo.

Eravamo abituati a ridere molto,ma facevamo anche molti discorsi seri,tuttavia non credo di averlo mai visto così: non solo serio,ma come se per la prima volta parlasse a cuore aperto,senza cambiare semplicemente discorso.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora