Capitolo 1330

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CIAO RAGAZZI, 

ALLORA NON SO COSA SIA SUCCESSO,MA IN QUESTI DUE GIORNI WATTPAD MI STA FACENDO IMPAZZIRE. IO PUBBLICO E LUI MI ANNULLA,POI NE PUBBLICA DUE. IO NON SO COME FARE 🙈 NON SO QUANTI NE HO PUBBLICATI IN QUESTI DUE GIORNI,FORSE TRE O QUATTRO CAPITOLI,MA FA LO STESSO. PER ESSERE SICURA OGGI NE PUBBLICO UN ALTRO. 

GRAZIE E SCUSATE.


Non riesco a non ridere perché davvero ieri era scoppiata la terza guerra mondiale: Emma aveva proprio perso la testa e di sicuro ancora stava pensando a come farmela pagare.

B: allora dietro alla nostra camera,abbiamo la cabina armadio ed Emily adora andarci,perché le piace provare i vestiti e le scarpe di Emma: dice che le sembra di stare in un negozio.

E: il ché non é un problema,perché non é la prima volta che Emily lo fa,peró bisogna che qualcuno la segua,altrimenti mi mette tutto sottosopra.

B: beh,Emily ieri non la smetteva di chiedermi di farla entrare lì,allora ho ceduto. Il problema per Emma é che l'ho lasciata là da sola.

E: credo sarebbe stato un problema per chiunque,visto che quando sono andata di sopra ci ho messo un'ora per sistemare.

S: Emily é una piccola pasticciona allora.

E: é una bambina: é giusto che sia così. Quello che non é giusto,é che suo padre le offra occasioni per esserlo,visto che lei le trova benissimo da sola.

B: in mia difesa posso dire che dopo ti ho aiutato a sistemare tutto.

Sia Emma che Samantha mi guardano come se quello non fosse importato nulla,ma alla fine anche se avevo lasciato che Emily combinasse un pasticcio,avevo poi collaborato a rimediare.

S: stamattina glielo hai ricordato o no?

E: sinceramente non ci ho nemmeno pensato,fino ad ora. Tanto succederà qualcosa di nuovo e quindi gliela faró scontare.

S: vuoi dire che ti vendicherai?

E: certo,io non lascio mai passare nulla. All'inizio posso arrabbiarmi,ma siccome poi mi passa tutto perché lo amo devo almeno fargliela pagare in qualche modo.

S: quindi fosse per te,lo perdoneresti subito,ma non lo fai per non dargliela vinta?

E: esatto e lui fa lo stesso.

S: fateci un esempio dai: l'ultima cosa che vi siete fatti l'un l'altro.

Emma ed io ci giriamo per guardarci nello stesso momento,lasciandoci scappare un sorriso: per quante volte potessimo discutere,non riuscivamo mai a restare arrabbiati e buttavamo sempre tutto sul ridere.

B: beh la settimana scorsa stavo scendendo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Mi ero appena svegliato perché anche se era pomeriggio,non avevo dormito di notte. Appena metto piede giù dall'ultimo gradino,mi sento tirare la gamba e nel giro di pochi secondi ero con il sedere a terra.

S: oh mio Dio! - mi guarda ridendo - Ma cos'era successo?

B: Alex,in accordo con Emma,ha lasciato l'hoverboard in fondo alle scale per farmi cadere.

S: davvero? Cosa avevi fatto per meritati una cosa del genere?

B: nulla di ché credimi.

E: invece te lo meritavi: due giorni prima,il signorino mi ha presa e mi ha buttata in piscina,dove l'acqua era gelata visto il periodo.

Io mi ero fatto abbastanza male,senza per fortuna rischiare niente di grave,ma la faccia che aveva avuto Emma dopo averla buttata in acqua,non avrebbe avuto prezzo.

S: e vi fate spesso degli scherzi del genere?

E: sì,non sempre ma sì e teniamo anche il punteggio perché a volte anche se prepariamo degli scherzi,non ci caschiamo.

S: e ad oggi a quanto state?

B: allora noi li azzeriamo ogni mese e per ora il mese di gennaio é quattro a tre.

S: per chi?

E: per me ovvio,ma calcola già cinque,perché ora che ho ripensato alla cabina armadio,riusciró a fargli qualcosa.

B: perfetto,grazie.

Samantha sembra quasi sentirsi in colpa,ma io mi limito a sorridere perché anche se la prendevamo come una sfida,era bellissimo perché era una cosa che ci faceva sentire ancora dei ragazzini.

S: allora torniamo a voi due: cosa avete fatto per i vostri dieci anni di matrimonio? Molti giornali hanno detto che siete andati a Parigi,ma non abbiamo visto nessuna foto di voi,se non del vostro arrivo in aereoporto a Roma.

B: beh,siamo stati molto attenti e anche fortunati,perché era un periodo in cui c'erano pochi italiani a Parigi.

S: quindi é confermato? Siete stati a Parigi?

E: sì,per una settimana: soltanto noi quattro.

S: come mai proprio Parigi?

E: questo te lo deve dire lui,perché per quel viaggio e quei giorni ha organizzato tutto lui.

Emma mi indica con il dito,guardandomi con un bellissimo sorriso: eravamo riusciti a non far trapelare nulla e non era stato facile,visto che la stampa ci stava sempre molto addosso,mentre ora in pochi minuti devo dire tutto.

B: sono riuscito a non far sapere nulla per mesi.

S: per me potresti fare un'eccezione peró....dopotutto sono stati i vostri dieci anni di matrimonio.

B: ok. Allora ho scelto Parigi perché intanto non l'avevamo mai visitata per quanti viaggi avessimo fatto e in più,é la città dell'amore: quindi quale posto migliore se non quello per festeggiare dieci anni d'amore?

S: beh da donna posso dire che é un'ottima scelta. Come glielo hai detto?

B: quella é stata la parte più divertente.

Non riesco a non ridere solo al pensiero di quel momento perché avevo calcolato tutto per circa due mesi e conoscendo Emma,avevo messo in conto ogni variabile.


Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora