FLASHBACK Sabato 26/01/2041
Ieri era il giorno libero di Colin,ma per fortuna oggi é a scuola. Ovviamente mi sono ricordata che oggi é il suo compleanno e gli ho comprato un regalo. In teoria avrei potuto parlargli a fine lezioni perché alla quinta ora avremmo avuto inglese,ma avrei dovuto correre fuori perché dovevo andare ad una visita con mamma. Appena suona la campanella dell'intervallo,corro al primo piano perché Colin aveva appena finito la lezione in una seconda e quindi sarebbe rimasto in classe per controllare gli studenti. Quando arrivo infatti,lo trovo intento come al solito a leggere dei fogli,probabilmente sono dei compiti che hanno appena fatto. Busso piano alla porta,attirando subito la sua attenzione.
C: ormai potresti anche non bussare.
Em: ci tengo sempre ad essere educata.
Entrambi ci scambiamo un sorriso,facendo anche una piccola risata perché in effetti non credo che si sarebbe aspettato di vedere qualcun'altro. Entro andando a mettermi seduta sul banco davanti a lui,vedendo che nota subito il sacchetto che ho in mano.
C: cos'è?
Em: lo sai benissimo. Non pensavi che me ne sarei dimenticata?
C: in realtà sì. - mi sorride - Non dovevi.
Em: non sai nemmeno cosa sia.
C: lo so,ma anche se fosse solo la busta,non dovevi disturbarti: eravamo d'accordo che sarebbero stati gli ultimi.
Prima delle vacanze di Natale ci eravamo scambiati dei regali anche se la situazione era risultata molto buffa perché nessuno dei due se lo aspettava da parte dell'altro. Colin si alza,andando ad appoggiarsi alla cattedra davanti a me ed io gli allungo il sacchetto.
C: mi sento in debito.
Em: dai aprilo e non fare storie.
Fa una piccola risata e,appoggiando il sacchetto sulla cattedra,tira fuori il pacchetto. Cerca di capire cos'é solo guardandolo,ma poi non resiste e apre la scatola sottile e rettangolare che c'é dentro.
C: é bellissima.
Mi limito a sorridere mentre rigira tra le mani la stilografica che gli ho regalato. Era tutta lucida e nera con delle incisioni verdi che andavano poi a formare una "C" al centro. L'avevo fatta incidere appositamente in modo che il verde gli ricordasse l'Irlanda. Durante questi mesi mi aveva detto che amava scrivere e quindi avevo pensato che anche solo come oggetto,senza doverlo usare per forza,gli sarebbe piaciuto.
C: l'hai fatta personalizzare apposta?
Em: volevo che,anche se poco,ti ricordasse l'Irlanda e poi ho pensato che l'iniziale fosse carina.
C: é davvero perfetta,ma non posso accettare: avrai speso troppo.
Em: davvero?
La mia espressione é ironica perché sapevamo che nessuno dei due aveva problemi da quel punto di vista,inoltre era stato proprio lui a regalarmi una delle copie più rare di un libro a Natale.
C: Emily...
Em: un grazie sarà sufficiente.
C: allora grazie.
Vorrei tanto abbracciarlo,anche solo una volta,ma non avevamo mai fatto altro che limitarci a dei sorrisi ed era così che doveva essere in fondo. Mi guarda infatti con un'espressione contenta,mettendo poi la stilografica nella sua scatolina e poi nella tasca della giacca.
Em: come festeggerai?
C: quando arrivo a casa,ho un appuntamento su FaceTime con la mia famiglia.
Em: ti spiace non essere potuto tornare vero?
C: non é il primo compleanno che passo lontano,ma ovviamente mi sarebbe piaciuto passarlo con loro.
Em: io a volte vorrei il contrario.
Ci eravamo raccontati molto delle nostre famiglie e lui sa benissimo che a volte penso che la mia famiglia sia troppo presente,anche se é sempre così: quando ci sono,non li sopporti e quando non ci sono,li vorresti a qualunque costo.
C: tuo fratello é arrivato?
Em: non ancora,ha detto che probabilmente verrà la settimana prossima.
C: allora pensa a quello dai: lo sai che dovresti goderteli tutti fin che puoi.
Me lo ripeteva sempre: diceva che anche se a volte potevano sembrare opprimenti con le loro mille attenzioni,dovevo apprezzare ogni momento con loro. Me lo ricordava sempre con un velo di tristezza negli occhi,facendomi pensare a quella parte della sua vita di cui ancora non mi aveva raccontato nulla e chissà quando e se lo avrebbe fatto.
Em: ora devo andare prima che suoni: dobbiamo già essere in classe per quando arriva.
C: tanto ci vedremo tra un po'.
E: infatti. - faccio per andare,ma mi richiama - Sì?
C: grazie ancora per il regalo.
Em: di nulla,buon compleanno.
Ci scambiamo l'ennesimo sorriso e poi me ne torno in classe,sperando di avergli migliorato,anche se solo in parte,questa giornata.
FINE FLASHBACK
STAI LEGGENDO
Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7
Romansa- SEQUEL - Nella famiglia Baldasseroni è arrivata anche la piccola Emily che dovrebbe completare la famiglia che sia Emma che Simone avevano sempre sognato. Tutto va come immaginato: una famiglia bellissima e una carriera che continua ad andare con...