Capitolo 1379

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Emily Pov's

Venerdì 08/02/2041

In questo momento sto andando a scuola per la mia prima lezione di recupero. Due giorni fa la segreteria mi ha dato il foglio con le date e gli orari,ma mi hanno detto che ancora non riuscivano a dirmi che professore avrei avuto per problemi di organizzazione. Probabilmente avrei avuto il professore di matematica del biennio,ma a me basta non avere la mia. Mio padre mi aveva detto che Colin non lo aveva saputo dire nemmeno a lui. Sinceramente ero molto contenta che papà avesse avuto una bella impressione di Colin e la cosa era stata reciproca. A novembre aveva incontrato mamma e l'aveva trovata molto simpatica,dicendomi che aveva capito finalmente da chi avessi preso la mia personalità "frizzante". Per quanto riguarda papà,mi ha detto che era esattamente come io glielo avevo descritto ed era stato molto carino,non facendomi fare nessuna figuraccia. Mi ero raccomandata con papà su questo: non volevo mi facesse passare come una bambina davanti a tutti,soprattutto ai professori e specialmente a Colin. Mancano cinque minuti alle tre e mezza,quando entro nell'aula della 2^ C da come indicato sul foglio. Come metto piede dentro peró,trovo proprio l'oggetto dei miei pensieri,Colin,intento a sistemare alcuni libri nell'armadio.

C: ciao Emily.

Em: ciao. Scusa se sono entrata,aspetto fuori.

C: fuori? Perché scusa?

Em: io sono venuta per le lezioni di mate,ma fai pure: tanto fino a quando non arriva il professore non c'é problema.

C: scusa,ma tuo padre non ti ha detto nulla?

Em: detto cosa scusa?

C: mi ha chiesto se potevo farti io le lezioni,visto che non ami molto il metodo della tua prof di mate.

Quello che mi dice mi lascia abbastanza spiazzata: mio padre non mi aveva detto nulla e,conoscendolo,non mi sembra quasi vera come cosa.

Em: te l'ha chiesto lui? A me ha detto che non sapeva che professore avrei avuto.

C: é la verità infatti.

Em: ma perché non me lo hai detto tu?

C: pensavo lo sapessi,inoltre il dirigente scolastico lo ha deciso definitivamente stamattina.

Em: ma tu cosa c'entri con matematica se insegni inglese?

C: il vostro livello di matematica é di base per ogni professore. Comunque ho accettato perché pensavo ti facesse piacere.

Mi guarda con il sorriso perché sa benissimo che il fatto di vederlo anche qui poteva solo che farmi piacere,tuttavia credo sia normale che la cosa mi abbia lasciata molto sorpresa.

Em: non me lo aspettavo,tutto qui.

Chiudo la porta,andando a sedermi nel primo banco davanti alla cattedra e appoggiando su quello di fianco il mio zaino,mentre lui chiude l'armadio e mi raggiunge,mettendosi in piedi davanti alla cattedra.

Em: perché hai accettato?

C: te l'ho detto: mi faceva piacere aiutarti.

Em: ok,ma penso tu abbia già abbastanza cose da fare: sei il coordinatore di tutto il triennio e insegni anche al biennio. Non credo ti serva sprecare del tempo libero con un caso perso come me.

C: vuoi proprio mandarmi via eh?

Em: no. - gli sorrido - Solo non voglio crearti problemi.

C: non sei un problema tranquilla: non avrei mai accettato,se non avessi potuto.

Non riesco a non sorridere per le sue parole: esternamente era questo che potevo fare,ma dentro di me non potevo che sprizzare gioia da tutti i pori.

C: abbiamo un bel lavoro da fare.

Em: non sono poi così pessima in matematica.

C: lo vedremo.

Em: sai già cosa dobbiamo fare?

C: la tua professoressa mi ha dato delle indicazioni su cosa fare ad ogni lezione.

Em: mi farà strano vederti insegnare qualcosa di diverso da inglese.

C: e a me farà strano insegnare qualcosa di diverso da inglese.

Em: vediamo se sei all'altezza allora.

Gli lancio questa frecciatina,sapendo quanto gli dia fastidio infatti lo vedo alzare gli occhi al cielo. Inizio a tirare fuori il libro,ma lui va a sedersi alla cattedra,battendoci la mano sopra un paio di volte.

Em: che c'é?

C: se stai lì mi é difficile vedere quello che fai e non vorrei passare due ore in piedi. Prendi la sedia e vieni qua di fianco a me.

Em: in effetti due ore in piedi sono molte per chi ha qualche annetto di troppo.

C: guarda che il fatto che ci sia io,non ti autorizza ad essere meno seria.

Em: io sono sempre seria,lo sono anche nelle tue lezioni.

C: lo so...cercavo solo di darmi un tono autorevole,ma invano a quanto pare.

Em: tranquillo,sono io che ogni tanto dovrei tenere a freno la lingua.

C: probabile. Adesso iniziamo,dai.


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