Capitolo 1212

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Alex aveva a grandi linee il carattere di Emma e proprio per questo in questi anni ero sempre riuscito a capirlo. Per questo peró non sono così convinto che parlargli sarà così facile,visto che stavolta ho esagerato e lui é un bambino che non sa capire come gestire questi tipi di litigi. Emma,prima di alzarsi,mi da un bacio sulle labbra,ma poi devo girarmi verso Emily perché vuole anche lei il suo bacio.

E: allora adesso vediamo di mangiare anche se sarà tutto freddo.

B: non ho una grande fame.

E: mi sono impegnata molto per fare anche solo questo,quindi lo mangi. Devo solo andare a riscaldarlo un attimo.

B: vado io dai,hai già fatto tanto.

Mi alzo,avvicinandomi a lei per passarle Emily e,prese le due padelle,vado di là in cucina e mi metto a riscaldarle. Provo a fare come mi ha detto Emma e cerco di non pensare a quella frase di Alex,anche se mi risulta molto difficile. Anche se non riesco,cerco in questo modo di distrarmi e dopo aver riscaldato tutto,torno di là e appena Emily mi vede,inizia a muoversi per voler venire da me.

E: figurati se riesce a starti lontana due minuti.

B: la mia pannolina appiccicosa.

E: le stai dicendo cose davvero brutte eh? La guardi come farebbe un cattivo padre proprio.

Emma mi guarda con un'espressione sarcastica,mentre serve sia il mio che il suo piatto,mettendosi poi a sedere di fronte a me.

E: lo imbocchi tu stavolta il papà Em,visto che ha poca fame?

Emily si limita a sorridere e anche se non con il miglior umore possibile,ci mettiamo a pranzare,finendo abbastanza velocemente. Una volta finito,lascio Emily ad Emma e mi metto a lavare io i piatti,visto che Emma era stata decisamente fin troppo gentile a preparare. Quando finisco,le raggiungo in salotto dove vedo Emily nel suo box che gioca con Emma guardando i cartoni.

E: grazie.

B: smettila,ho fatto solo quello che dovevo. Sono io che dovrei ringraziare te.

E: un modo ci sarebbe,perché non vieni a rilassarti due minuti sul divano?

B: non riuscirei a farlo,nemmeno se lo volessi.

Avevo provato ogni cosa per distrarmi e far uscire tutte le preoccupazioni dalla mia mente,ma dopo pochi secondi non facevano che ritornare e questo era peggio.

E: ascolta tra un po' vado a vedere se si é calmato un pochino,ma vedrai che gli passa: non farti mille paranoie.

B: grazie,ma preferisco andare nello studio a finire quel dannato pezzo.

E: sicuro?

B: magari se finisco quello che ha causato tutto questo,potremo provare a sistemare tutto.

E: come preferisci,basta che la smetti di sentirti così in colpa,vero Em?

Emily,come tutte le volte che lo fa,é troppo concentrata a guardare i cartoni da sentirci e questo é meglio altrimenti avrebbe voluto venire con me e in questo momento ho bisogno di stare da solo. Anche Emma a volte si ritrovava in queste mie stesse situazioni,sempre per il suo lavoro,ma lei sapeva gestire tutto meglio di me. Mi chiudo in studio e provo a finire quel dannato pezzo,non riuscendo di fatto a concludere qualcosa di veramente significativo. Non so quanto rimango in queste quattro mura,ma quando ad un certo punto sento bussare,guardo l'ora sullo schermo del computer e vedo che sono le quattro. Non serve nemmeno che io dica avanti,perché so che puó essere solo Emma,infatti dopo un paio di secondi la vedo entrare.

E: disturbo?

B: mai.

E: non vorrei fermare la tua vena creativa per niente al mondo.

B: io invece per te la fermerei senza pensarci un secondo. Vieni qui.

Stendo il braccio,facendole segno di raggiungermi e con il sorriso sulle labbra,viene verso di me,prendendo la mia mano e venendosi a sedere sulle mie gambe.

B: Em?

E: si é addormentata come un ghiro nel box.

B: é crollata come un sacco di patate eh?

E: ho dovuto anche portarla su quel sacco di patate.

B: potevi chiamarmi.

E: ce l'ho fatta tranquillo e poi non puoi sempre starle incollato.

Emma fa un piccolo sorriso,ma che io conosco bene perché anche se scherza,le piace farmi vedere che a volte si ingelosisce nel vedermi sempre appiccicato ad Emily.

B: lo sai che tu occupi un posto speciale nel mio cuore.

E: lo so,facevo per farti sorridere un po'.

B: mi dispiace.

E: di cosa?

B: di avervi rovinato la giornata. Ad Alex per come l'ho trattato e a voi per l'atmosfera che ho creato con questa situazione.

E: non pensarci,io ed Emily ci siamo divertite molto come sempre. Anzi dopo che si é addormentata,mi sono messa a guardare i cartoni pure io.

Ormai già da quando era nato Alex,i cartoni erano diventati la colonna sonora che chiunque avrebbe sentito se fosse entrato in casa nostra per gran parte della giornata. Solo alla sera io ed Emma riuscivamo a vedere qualcosa di diverso e quasi faceva strano,essendo abituati ai cartoni.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora