Capitolo 1259

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La ragazza si limita ad annuire,così Emma la invita ad uscire ed io le seguo stando dietro per evitare di starle troppo vicino. Scendiamo e ci mettiamo in salotto: io ed Emma seduti sul divano grande e lei su quello piccolo di fianco a noi.

E: innanzitutto volevo sapere se ti sei trovata bene? Insomma so che possiamo essere un po' confusionari,ma...

X: sì,sono stata bene.

E: oh,ok.

Vedo Emma molto nervosa,forse come poche volte l'ho vista prima: capisco sia una situazione delicata,ma lei l'ha presa proprio a cuore come se fosse una questione di vita o di morte.

E: so che per te non é facile fidarti,ma ti va di dirci il tuo nome?

X: no.

E: non lo diremo a nessuno se é questo che ti spaventa.

X: non posso.

Emma si volta verso di me,guardandomi e facendo un sospiro: non so perché non voglia dirci nemmeno il suo nome,ma me lo aspettavo che non avrebbe detto molto.

E: tu continui a dire che se chiamiamo qualcuno,ti riportano da lui,ma chi è questo lui?

X: lui...

E: é una persona che ti faceva del male,vero?

La ragazza annuisce muovendo di poco la testa per poi abbassarla e guardare le sue ginocchia su cui noto che iniziano a cadere delle piccole lacrime.

B: Emma puoi venire un attimo?

E: perché?

B: dovrei dirti una cosa.

E: dimmela qui.

B: in privato per favore.

Emma mi guarda in modo strano e confuso,così facciamo segno alla ragazza di aspettare un attimo e ci spostiamo nella cucina,che anche se é collegata,é abbastanza lontana da non farle sentire niente.

B: credo sia meglio che io vi lasci parlare da sole.

E: no perché? Non sembra spaventata come prima.

B: ascolta,se questo tipo le ha fatto del male,non credi che avere un uomo davanti,la faccia stare a disagio?

E: probabilmente sì,ma allo stesso tempo puó capire che non sono tutti così.

B: non lo so....non voglio farla stare con l'ansia addosso,capito?

E: ho capito,ma...

X: non devi andare via.

Io ed Emma ci giriamo di scatto verso di lei perché non ci eravamo nemmeno accorti del fatto che ci avesse raggiunto,mettendosi di poco dietro ad Emma.

B: sei sicura?

X: sì,ma non voglio parlare adesso.

E: d'accordo,come preferisci. Non te l'ho chiesto,ma tu vuoi venire al parco con noi?

X: non lo so...non voglio che mi trovi.

Da come ne parla ogni volta,questo "lui" deve essere una persona che non la tratta per niente bene e anche se non so fino a quale livello,non voglio nemmeno io che lui la trovi a questo punto.

B: qui vicino c'é un parco,ma se é troppo vicino possiamo andare a quello che c'é nel quartiere di fianco,così rischi di meno.

E: ah é vero...forse é meglio,così puoi sentirti più sicura.

X: va bene,grazie.

E: figurati e se vuoi puoi tornare dai bambini,intanto che noi ci prepariamo.

B: sì,mi faresti un favore perché non mi fido a lasciare Alex da solo con Emily,soprattutto quando deve vestirla.

Le mie parole le fanno accennare un sorriso,così andiamo tutti e tre di sopra e mentre lei va in camera di Alex,noi andiamo nella nostra per cambiarci. Facciamo sì e no in tempo a finire di vestirci,che la porta si spalanca ed Emily entra come un treno.

Em: papo!

B: amore,non devi correre così.

Em: guadda come mi sono vettita!

Mentre mi sistemo la maglia sotto alla felpa,la guardo con la sua salopette di jeans e una bella maglietta rosa a maniche lunghe sotto,mentre gira per farsi vedere.

B: sei bellissima principessa.

E: é vero sei bellissima amore,ma Alex ti ha aiutato almeno?

Em: solo a pendee i vettiti,poi mi ha autato l'atta babbina.

B: davvero?

Em: tì ed é pù bava di Aex papo pecché mi ha messo bene acche la maetta.

B: sei meravigliosa anche con la maglietta non a posto: lo sai che mi conquisti sempre.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora