Capitolo 1362

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Fortunatamente non c'é nessuno,così mi appoggio con le mani al lavandino,aprendo poi l'acqua e bagnandomi le guance.

Em: ritorna in te Emily!

Mi guardo allo specchio,arrabbiandomi con me stessa: non riesco a riconoscere la ragazza che sono stata fino ad ora. É un mio professore,ci ho parlato solo due minuti e probabilmente penserà che sia una cretina per il modo in cui gli ho parlato e per la figura da incapace che ho appena fatto. Chiudo gli occhi e rimango qualche minuto in piedi,facendo dei respiri profondi,fino a quando sento la porta del bagno aprirsi. Grazie a Dio é solo Veronica.

V: ohi.

Em: ehi.

V: tutto bene?

Em: sì,grazie. Non dovevi uscire apposta per me.

V: quello che sto per dire non farà di me un esempio di migliore amica,ma - chiude la porta,venendo verso di me - mi ha chiesto il prof di venire.

Em: davvero?

V: pensa che ti sia sentita male e mi ha detto di venire a vedere se ti serviva una mano.

Per un secondo dentro di me mi sento contenta come una stupida ragazzina,ma altrettanto velocemente caccio quel pensiero.

Em: tutto bene tranquilla,dovevo solo venire in bagno.

V: Em,a me non la fai. É tutto il tempo che sei strana e credo se ne siano accorti tutti o per lo meno io. Non sarà per quel tipo che non hai visto eh?

Em: no,ma figurati.

Cerco di essere il più convincente possibile,il ché non é facile con Veronica visto che,essendo la mia migliore amica,ormai mi conosce come il palmo della sua mano.

V: no? - mi guarda scettica - Sicura? Riuscivi sì e no a spiccicare due parole.

Em: beh...non mi sento molto bene tutto qui.

V: che hai?

Dal tono e dall'espressione preoccupata che é apparsa sul suo viso sembra avermi creduto: con lei parlo di tutto,ma mi vergogno troppo per raccontarle la verità.

Em: mi sento un po' di vomito.

V: hai bevuto un goccio d'acqua?

Em: sì,ma già aver fatto due passi mi ha aiutata.

V: beh magari puoi dire al prof di andare a casa se proprio stai tanto male.

Em: no tranquilla. Sto già meglio e poi é il primo giorno: se sto già male ora,non ci arrivo a fine anno.

Ci mettiamo a ridere e poi insieme torniamo verso la nostra aula dove la prima ad entrare,lascio che sia Veronica. La seguo e quando metto piede dentro,lo sguardo del professore si sposta verso di noi,ancora prima che Silvia finisca di parlargli.

C: tutto a posto?

Risponde in modo affermativo Veronica per me,mentre io mi limito ad annuire e a tornare insieme a lei al banco. La stessa cosa fa il professore tornando ad ascoltare le "interessantissime" cose che Silvia ha da raccontare. Il resto della lezione prosegue con la presentazione di tutti i nostri compagni: siamo in ventidue e anche se avevamo due ore,siamo riusciti ad usarle fino all'ultimo secondo. La campanella dell'intervallo infatti suona giusto dopo che Zabini ha risposto al professore. Deve aver già fatto breccia nel cuore di tutti,visto che a differenza del solito,rimangono ad ascoltarlo nonostante sia finita l'ora.

C: domani vedremo di cominciare con qualcosa di serio,se non vogliamo che mi tolgano subito la cattedra. Buon intervallo e buona giornata. - inizia a mettere via le sue cose - Ah,Emily ti spiace rimane in classe due minuti?

Nel momento in cui l'ho sentito pronunciare il mio nome,ho avuto paura: probabilmente vorrà riprendermi per il modo in cui ci siamo "conosciuti".

Em: va bene professore.

Mi fa segno con la testa di aver sentito la mia risposta tornando poi a sistemare le sue cose e,mentre tutti si preparano ad uscire,mi avvicino a Veronica.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora