Capitolo 1234

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DOMENICA 12/12/2027

Mi rigiro nel letto per stare più comoda,quando mi sento toccare ripetutamente la spalla come se qualcuno stesse "bussando". Apro di poco gli occhi,guardando l'orologio digitale sul comodino e vedo che sono sì e no le sei,ma poi vedo la piccola forma davanti a me.

E: mommy?

Non metto subito a fuoco e quindi non capisco subito se si tratta di Emily o di Alex,ma quel nome unito a quella vocina adorabile,me lo fa capire subito. Emily adorava parlare inglese e stava cercando di impararlo e nel frattempo aveva scelto questo modo di chiamarmi.

E: ehy amore. Cosa fai qui a quest'ora? Lo sai che oggi non si va a scuola.

Em: lo to,ma ho fatto un butto sogno e volevo dommie con voi pecché non voglio tare da sola.

E: ok,salta su e vieni vicino a me e al papà.

Emily mi sorride,dandomi un bacio poi si arrampica su di me e sale sul letto,così alzo le coperte per farla infilare sotto. Questo fa muovere anche Simone che con la mano si risistema la coperta mentre Emily si avvicina a lui.

Em: papo?

B: mmm...mi sembrava di aver sentito la mia principessa entrare.

Em: mi abbacci?

B: vieni qui amore.

Simone continua a tenere gli occhi chiusi,ma circonda Emily con il braccio,dandole un bacio e allungando poi anche la mano verso di me,così mi avvicino a loro e chiudiamo Emily in un abbraccio tornando a dormire. Quando riapro gli occhi,vedo che sono le sette e mezza: ormai anche senza mettere la sveglia,mi alzo quasi sempre a quest'ora anche di domenica. Svegliandomi a quest'ora quasi tutti i giorni,ho ormai la sveglia interna: non mi sveglio mai più tardi delle otto. Mi alzo e velocemente mi vesto,infilandomi una tuta morbida visto che,anche se in casa abbiamo il riscaldamento,in questi mesi fa abbastanza freddo e questo tempo mi ispira questo tipo di vestiti. Cerco di fare poco rumore per non svegliarli,anche se i bambini hanno tutti il sonno pesante e per quanto riguarda Simone,alla domenica non si alza prima delle dieci. Vado velocemente in bagno,poi prima di scendere passo dalla camera di Alex per dargli un piccolo bacio mentre ancora dorme tranquillo. Come tutte le mattine do una sistemata in giro,facendo alcune faccende,approfittando del fatto di non avere nessuno intorno. Essendo periodo natalizio,tutta la casa é già addobbata e Alex ed Emily hanno lasciato tutto in giro: ieri sera abbiamo finito di mettere gli ultimi addobbi e poi ci siamo messi tutti e quattro a guardare la TV. Essendo super stanchi,siamo andati direttamente a letto ed ora a me non rimane che sistemare,ma questo ed altro per i miei bambini. Tra una cosa ed un'altra arrivano presto le nove,così inizio a preparare la cucina per la colazione. Decido poi di uscire per andare a controllare la cassetta della posta,perché da un paio di giorni avrebbe dovuto arrivarmi una busta con i risultati di alcuni miei esami di routine. Mi infilo la giacca ed apro la porta: é una giornata relativamente bella anche se nuvolosa,ma fa comunque molto freddo,tanto che mi passo le mani sulle braccia per scaldarmi. Apro il cancelletto e vado velocemente verso la cassetta delle lettere,ma tra le varie pubblicità non c'é ancora la mia busta. Mentre cerco,sento come una presenza di fianco a me,ma non ci faccio caso perché oltre ai bidoni che mettiamo fuori per la raccolta differenziata non può esserci niente. Quando chiudo la buca delle lettere peró vedo come una sciarpa scivolare e mi accorgo che dietro al bidone nero sembra esserci una persona seduta. Faccio qualche passo in quella direzione e vedo proprio qualcuno seduto contro il muretto di casa,seduto con le ginocchia contro il petto. Dai capelli biondi che cadono sulle spalle sembra trattarsi di una donna: sembra addormentata e ha addosso una giacca pesante. Mi piego sulle ginocchia e vedo che é addirittura una ragazzina: dal viso sembra molto giovane,ma non saprei dire quanti anni abbia. La sua pelle é molto pallida e credo lo sia per il freddo che ha preso nel dormire qui fuori. 

Mi guardo intorno per vedere se ci sia qualcuno che magari l'abbia lasciata qui,ma ovviamente non c'é nessuno quindi credo sia lei ad essersi messa qui

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Mi guardo intorno per vedere se ci sia qualcuno che magari l'abbia lasciata qui,ma ovviamente non c'é nessuno quindi credo sia lei ad essersi messa qui. Faccio molto piano e provo a spostare il cappuccio che le copre la testa,ma mi avvicino troppo e le sfioro la guancia gelata. Lei apre gli occhi di scatto,guardandomi con paura e con dei movimenti rapidi si allontana spingendosi via con le gambe.

E: non volevo svegliarti scusa!

Lei continua a guardarmi spaventata,tenendo comunque lo sguardo basso,così mi abbasso per raccogliere la sua sciarpa. Gliela passo e lei sembra quasi esitare nel prenderla,così faccio un passo indietro.

E: io ti ho vista qui e pensavo ti servisse aiuto. Non voglio farti male davvero.

Provo a cercare il suo sguardo,ma lei lo tiene sempre basso,guardandomi con la coda dell'occhio: sembra avere tredici o quattordici anni ed é spaventata a morte.

E: vuoi dirmi come ti chiami?

Si limita a scuotere la testa,così appoggio la sua sciarpa sulle grate di ferro che formano la recinzione sul nostro muretto,poi faccio lentamente un passo verso di lei porgendole la mano.

E: voglio solo aiutarti ad alzarti.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora