Capitolo 1289

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L: non sono i miei soldi: siete voi i miei tutori e devo farvi vedere come li spendo.

B: questo secondo il tribunale,ma secondo la logica dei Baldasseroni,andiamo per fiducia: quindi ci fidiamo di te e basta.

L: grazie e comunque l'avevo detto ad Emma che li avrei presi.

B: non preoccuparti,anzi scusa se in questi giorni mi sono fatto sentire poco,ma con Em a casa ed Emma che non c'é...

L: nessun problema,lo so che saresti stato impegnato. Anzi,grazie di lasciarmi tutta quest'autonomia.

Da quando era venuta ad abitare qui,non l'avevamo mai oppressa troppo,perché era giusto che dopo tanto tempo i suoi spazi venissero rispettati. Ci fidavamo molto di lei e sapevamo che non si sarebbe mai approfittata di nulla,compreso il lato economico. Il tribunale le dava un sussidio ogni mese,ma non era esagerato e quindi le spese della casa le pagavamo io ed Emma,oltre a tutto quello di extra che poteva servirle. Ci é voluta una settimana per farle capire in cosa consisteva il nostro lavoro,perché non volevamo che potesse farla sentire strana e tanto meno che il modo in cui la stampa stava sempre su di noi,la spaventasse. Infatti avevamo cercato di tenere un profilo basso il più possibile,ma ovviamente qualcosa era trapelato anche se noi non abbiamo mai voluto parlarne.

B: figurati. Ci sei stasera vero?

L: sì,Emma mi ha detto che posso venire per le sette.

B: perfetto,allora ti aspettiamo e se vuoi puoi restare a dormire da noi,se facciamo tardi.

L: grazie,ma dovrei continuare a mettermi in pari.

B: resti per colazione e poi torni qui,dai. Lo sai che farebbe piacere anche ad Alex ed Emma stare con te oltre che a me ed Em.

L: ok,ma poi torno di corsa qui a studiare.

B: hai ancora due mesi,prenditela con calma,lo sai che non avrai pressioni addosso.

Noi l'avevamo voluta aiutare perché era la cosa giusta da fare,ma poi con il tempo ci siamo affezionati e noi,se non la potevamo considerare una figlia,la consideravamo una sorella minore di cui prenderci cura. Per lei era quasi un dovere fare tutto alla perfezione,perché non voleva deluderci in niente per ringraziarci,ma non doveva dirci grazie per niente.

L: lo so,ma non voglio che tutto quello in cui state investendo,sia buttato via.

B: noi abbiamo investito solo dei sentimenti in una persona e quindi non preoccuparti,non potresti mai deluderci. Quindi goditi anche un po' l'estate e la tua libertà che per la scuola non avrai problemi,visto che conoscono la tua situazione.

L: va bene,grazie Simone: lo sai che conta molto per me il tuo appoggio.

B: non ti serve il mio appoggio perché ce la fai benissimo anche da sola. Vieni qui,dai.

Apro le braccia e subito vedo spuntare sul suo viso un sorriso,per poi venire verso di me e farsi avvolgere dalle mie braccia,facendosi stringere in un abbraccio.

L: grazie.

B: grazie a te. Allora Em,saluta Lilia che andiamo perché siamo giusti con i tempi. - non ottengo una risposta,quindi mi guardo intorno - Em?

L: Emily dove sei? Dai che devi andare.

Ci guardiamo intorno,ma non la vediamo poi peró sentiamo dei piccoli rumori e seguo subito Lilia che ha capito stessero provenendo dalla cucina. Quando entro,non posso credere alla scena che ho davanti: Emily é seduta in ginocchio davanti ad un cassetto basso della cucina,con un braccio dentro intenta a cercare qualcosa e per terra delle cartacce argentate.

B: Em! Ma cosa stai facendo?

Emily si gira di scatto verso di me,non aspettandosi per niente che la trovassimo,soprattutto ora che ha la bocca tutta sporca di cioccolata.

Em: papo...

B: Em,ma ti pare il caso?! Dio ma quanti ne hai mangiati?

Lilia si avvicina a lei,andando a chiudere il cassetto della cucina e prendendo poi un pezzo di carta e bagnandolo con un po' d'acqua per pulirle la bocca,mentre io mi metto a raccogliere le cartacce.

B: allora? Quanti ne hai mangiati?

Emily mi guarda con quella solita espressione che fa quando la becco a fare qualcosa che non va e poi abbassando lo sguardo,si mette a contare con le ditina.

Em: credo quatto papo.

B: le cartacce erano di più,ma forse é meglio non scoprirlo. Lo sai che se poi ti senti male,la mamma mi uccide?!

Em: ma io avevo fame papo e questi erano davvero buonissimi.

Si passa la mano sulla pancina,facendo un'espressione molto ingolosita perché di sicuro se non l'avessi trovata,avrebbe continuato a mangiare senza problemi.

B: chiedi scusa a Lilia per averli mangiati senza chiederle il permesso.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora