Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7

Capitolo 1342

PICCOLO REGALINO PER LE PIÙ CURIOSE 😂😂😂

Emma continua a tenere lo sguardo basso,ma nonostante questo,noto una lacrima bagnarmi la maglietta,così le accarezzo una guancia fermando poi la mano all'altezza del suo mento per poterle far sollevare lo sguardo verso di me.

B: ohi...é successo qualcosa? Guarda che se é per Alex,stai tranquilla: se vuoi gli faccio di nuovo il discorso sulle precauzioni,così ti senti più sicura.

Emma scuote la testa per poi staccarsi da me e alzarsi,facendomi segno di fare lo stesso.

B: Emma ma che c'é?

E: andiamo fuori,non voglio che Em si svegli e tanto meno che senta.

Tutto questo mistero sta diventando sempre più preoccupante,così mi alzo e seguo senza ribattere Emma che,arrivati fuori,mi fa segno di sedermi.

B: siediti qui vicino a me.

E: no,sto in piedi.

B: ma va,siediti dai.

E: no,sono nervosa e preferisco così: tra i due,é meglio che stai seduto tu.

Con questa frase non mi aiuta per niente a fare chiarezza,anzi a questo punto spero solo che sia una delle sue solite preoccupazioni infondate.

B: allora mi dici cos'hai,prima che mi venga un colpo per l'ansia?

E: ti verrà comunque.

B: oddio,ma é così grave?

E: grave no,ma...dipende da come la vedi.

B: dimmelo e decidiamo allora.

E: non so come dirlo Simo...

B: parole tue Emma,usa quelle.

Sinceramente mi dispiace metterle fretta perché so quanto lei abbia bisogno dei suoi tempi quando si tratta di parlare,ma sono troppo sulle spine.

E: ho un ritardo.

Nella mia mente si stavano accavallando mille pensieri,ma tutto si ferma nell'esatto momento in cui Emma pronuncia queste tre parole.

B: cos'hai?

E: un ritardo Simo.

B: ti prego,dimmi che non é quel tipo di ritardo che intendiamo noi.

Emma si limita ad abbassare lo sguardo per poi tirare fuori dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni un test di gravidanza. Avevo già capito tutto solo dalle parole,ma vedere questo bastoncino bianco,mi fa cominciare a battere il cuore.

B: quando lo hai fatto?

E: ho aspettassi che andassi a prendere Alex: per questo ho detto ad Emily di venire con te.

B: di quanto?

E: é un ritardo di due settimane,ma ho guardato solo stamattina il calendario.

Emma tiene gli occhi fissi nella direzione del bastoncino che tiene in mano,così allungo il braccio e lo prendo,vedendo le due famose lineette blu.

B: sei sicura? Cioé,non é che é un falso positivo?

E: quello é solo uno dei quattro che ho fatto...

Sapevo che la mia domanda fosse stupita nell'esatto momento in cui gliel'ho fatta perché il ciclo di Emma é sempre stato preciso come un orologio svizzero. Resto qualche secondo di silenzio ed Emma fa lo stesso,stringendosi le braccia contro il petto,per poi venire a sedersi di fianco a me.

E: scusa.

Sono davvero troppo invaso dai pensieri per ascoltarla: per circa tre anni avevamo provato ad avere un altro bambino senza ottenere risultati,tanto da farci desistere. Proprio quando avevamo deciso di accantonare la cosa,ecco per l'ennesima volta la sorpresa. Preso da questi pensieri peró,mi faccio sfuggire la sua parola.

B: come?

E: scusa. So che avevamo detto di non provare più,ma non l'ho fatto apposta: é successo e basta.

B: ehi. - mi volto verso di lei prendendole la mano - Uno,non azzardarti a chiedere scusa: non abbiamo diciotto anni da un pezzo quindi possiamo gestire la cosa. Due,anche se lo avessi fatto apposta,sarei stato felice comunque.

E: felice? Sei felice?

B: non dovrei?

E: la tua reazione non lo faceva capire molto.

B: nemmeno il modo in cui me lo hai detto.

Io ed Emma restiamo per un paio di secondi a guardarci,fino a quando decido di rompere questo momento privo di parole e di senso,dandole un bacio.