Inghilterra, Hogwarts, 18 novembre, 1927

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Avevano passato un paio di giorni a Parigi, nel rifugio sicuro di Nicolas Flamel, poi si erano diretti in Inghilterra, a Londra. Newt aveva spiegato la sua scoperta ed era certo che quel patto di sangue, che teneva fra le mani, fosse il motivo per cui Silente non poteva combattere contro Grindelwald. L'incontro con il suo vecchio insegnante era andato bene, gli aveva spiegato come fosse riuscito ad appropriarsi del patto di sangue e il mago aveva offerto loro rifugio per qualche tempo, giusto per capire quale fosse la prossima mossa da fare.

In realtà nessuno parlò di piani o di strategie, di battaglie o di guerre. Tutti avevano perso qualcuno di importante a Parigi e avevano un bel po' di dolore da smaltire. Newt andò a trovare il suo vecchio amico: il Platano Picchiatore. L'albero fu felice di rivederlo, come anche la piccola comunità di Asticelli che avevano trovato rifugio tra la sua corteccia. Il mago sapeva già dove andare. Stava cercando qualcosa di preciso. Ritrovò subito il buco nel fusto dell'albero: ci frugò dentro e la sua mano afferrò una carta. Sorridendo, la tirò fuori. Si arrampicò sul Platano e si appoggiò con la schiena al suo tronco. A prima vista poteva essere un foglio bianco, in realtà nascondeva un enorme segreto.

Prese fuori la bacchetta e la puntò contro il foglio. «Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!»

In pochi secondi si fece più grande e una mappa della scuola apparve sul bianco. I nomi di tutte le persone presenti ad Hogwarts si spostavano lungo la cartina. Sapeva che Silente stava andando su e giù per il suo studio, cosa che faceva sempre quando era nervoso o preoccupato per qualcosa... O semplicemente, pensieroso. C'era la professoressa McGranitt che faceva lezione nella sua aula. Theseus era nell'aula di duello, probabilmente si stava sfogando contro i manichini... Newt li avrebbe ricomprati in seguito. Si stupì leggermente quando notò che mancavano i nomi di Jacob e Tina. Poi si ricordò: i suoi due amici, insieme con la Maledictus, Nagini, si erano rifugiati nella sua valigia che ovviamente non era segnata. Lì sarebbero stati al sicuro. Ma ciò che interessava davvero a Newt era la casa dei Serpeverde: era vuota!

Scese dal Platano Picchiatore e si smaterializzò di fronte all'ingresso della casa dei Serpeverde. Il dipinto a guardia era la rappresentazione di un potente mago Serpeverde, uno della famiglia dei Malfoy. Newt detestava i Malfoy: si credevano migliori solo perché erano dei purosangue. In realtà non erano neanche la famiglia più antica di maghi in Inghilterra. Erano solo i terzi. Prima di loro c'erano gli Scamander, anche se erano originari dell'Italia, si erano trasferiti in seguito in Inghilterra, però erano molto antichi. La loro famiglia poteva essere fatta risalire a molto prima della colonizzazione Romana. Il loro albero genealogico andava indietro di più di tremila anni. Erano una delle famiglie di maghi più antica in assoluto. Eppure i Malfoy si credevano superiori.

A Newt non interessava, fin tanto che l'avessero lasciato in pace: diciamo che preferiva evitarli, comunque. Il magizoologo scrutò lo sguardo cupo del dipinto. Era una fortuna che Newt conoscesse la parola per entrare o neanche con la smaterializzazione sarebbe riuscito ad entrare. Quando erano a scuola, Leta gli aveva rivelato che le parole segrete erano sempre e solo due che si scambiavano di tanto in tanto.

«Parola d'ordine!» Mormorò cupamente il mago nel dipinto.

«Serpensortia.» E poi era utile avere orecchie in tutta Hogwarts.

«Benvenuto nella casa dei Serpeverde.»

Il dipinto si aprì, rivelando una porta che si spalancò di botto. Newt controllò nuovamente la mappa, poi entrò. La sala comune di Serpeverde non era cambiata più di tanto. Le finestre oscurate facevano entrare ben poca luce, le candele sparse qua e là erano più inquietanti che altro. Al muro c'erano vari quadri magici tra cui strisciavano enormi serpenti. A Newt non interessava la sala comune. Salì le scale velocemente e si ritrovò ad una diramazione: a sinistra i dormitori dei maschi a destra quelli delle femmine.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now