Inghilterra, Derbyshire, 5 gennaio, 1930

3 0 0
                                    


Tina era a casa tranquilla e da sola, sfortunatamente... Cioè, c'erano Diana e Nagini che le facevano compagnia, ma mancava Newt. Suo marito era dovuto andare di corsa a Londra per un firma copie ordinato dal suo editore all'ultimo momento. Newt si era infuriato, visto che oggi potevano nascere i due gemelli, ma aveva fatto come richiesto, anche perché Tina gli aveva proibito di stare a casa. Stava bene, non c'era motivo di non andare per causa sua.

Adesso non né era più tanto convinta: era tutta la mattina che non li sentiva muovere, neanche per sbaglio e quando era successo con Nico era perché stava per nascere. Si passò un'altra volta la mano sul ventre, pregando ai suoi gemelli di darle almeno un calcio, ma quei due rimasero fermi e perfettamente immobili tutto il tempo.

La porta di entrata si aprì, ma immediatamente le sue speranze ricaddero sotto zero, quando la voce di Theseus li raggiunse. «Dov'è la mia sorellina?»

Non la chiamava mai cognata solo sorellina: era bello anche se piuttosto strano. «In soggiorno, Theseus.»

L'ex-Auror entrò nella stanza e si chinò a dare a Tina un bacio sulla fronte. «Come ti senti?»

«Ti ha mandato Newt, vero?»

Scoppiò a ridere. «Beccati!» Si sedette di fianco a lei. «Era preoccupato per te, vuole che ti tenga d'occhio.»

«E meno male che preoccuparsi significa soffrire due volte.» Rise Tina alzando gli occhi al cielo, ripetendo le parole di suo marito. «Adoro Newt, ma a volte è un po' iperprotettivo.»

«Lo fa perché ti ama.» Le ricordò Diana. «Perché se vi accadesse qualcosa, non se lo perdonerebbe mai.»

«Lo so, Diana.» Mormorò dolcemente Tina, accarezzandosi il ventre. «Però...» S'irrigidì all'improvviso. «Theseus...»

«Tina, che hai?»

«Chiama tuo fratello!»

«Perché?»

In quel momento le si ruppero le acque. «Perché stanno arrivando i gemelli.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now