Inghilterra, Londra, 22 aprile, 1928

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«Tina, vieni!» Theseus la abbracciò, poi passò a suo fratello. «Ehi, Newt.» Si voltò verso i due. «C'è una bella sorpresa.»

«Newt, Tina!» Diana girò l'angolo e andò ad abbracciarli.

«Mamma, che fai in città?» Chiese Newt stupito, ma felice di vederla.

«Oh, mi sto prendendo una vacanza da vostro padre.» Brontolò la donna facendo un gesto di noncuranza con la mano. «In questo periodo è insopportabile.» Si rivolse a Newt. «Ti ho portato Vento del Nord, ti servirà per arrivare velocemente in Romania senza che tutta l'Inghilterra lo sappia.»

«Mamma, sei la migliore!» Rise il magizoologo.

«Chi è Vento del Nord?» Chiese confusa Tina che ancora non aveva lasciato la mano di Newt.

«Oh, è l'Ippogrifo che per primo ho curato. La mia carriera da magizoologo è cominciata con lui.» La guardò. «Dopo te lo presento.» Si rivolse a suo fratello. «Sei sicuro che non sia un problema ospitarla, visto che c'è anche mamma?»

«Oh, non dire sciocchezze, tesoro!» Intervenne Diana. «Questa casa è grande per tutti e comunque, mi farà piacere passare un po' di tempo con Tina.»

«Vale la stessa cosa per me, signora Scamander.»

«Ah, ti ho già detto di chiamarmi Diana.» La rimproverò gentilmente la donna.

Tina rise piano. «Giusto.»

«Theseus, posso parlarti un secondo?» Chiese Newt, lasciandole la mano e prendendo da parte suo fratello. «Tina è stata poco bene in questi giorni. Ti prego, fa in modo che non si uccida di lavoro nel mentre che sono via.»

«L'hai portata da un medico?»

«Non vuole. Sai com'è fatta. È cocciuta!»

«Ma che cos'ha?»

«Soprattutto nausee mattutine, ma alle volte anche dei cali di pressione. Temo che si stia prendendo una brutta influenza.»

«Newt, questi sintomi...»

«Ragazzi!» Li richiamò Diana. «Ho preparato dei biscotti per tutti. Un po' di tè e qualche biscotto fanno miracoli per i cuori spezzati.»

Newt gli diede una pacca sulla spalla. «Mi fido di te.» Poi raggiunse Tina che si stava massaggiando la fronte. «Ehi, tutto bene?»

«Ho solo un po' di mal di testa.»

«Vieni, cara, andiamo in soggiorno e ci sediamo.»

Tè e biscotti potevano davvero fare miracoli. Tina si sentì molto meglio, anche se ancora le si spezzava il cuore al pensiero di separarsi da Newt per così tanto tempo. Sperò solo che la compagnia di Diana, Nagini, Jacob e Theseus l'aiutasse a far passare velocemente il tempo che avrebbe passato da sola senza il suo magizoologo. Newt le rimase accanto per tutta la giornata, ma la cosa non rese l'addio meno doloroso. Il mago inglese salutò tutti sulla porta sul retro, poi prese per mano Tina e la guidò nel giardino esterno. Sotto un albero, all'ombra, c'era un magnifico Ippogrifo. Non appena la creatura notò Newt lanciò un grido e si sollevò sulle zampe posteriori. Era un animale davvero magnifico, ma Tina non riusciva ad apprezzarlo completamente a causa del dolore al cuore che aveva.

«Arrivo subito, amico.» Gli disse Newt, poi le prese il volto tra le mani. «Cercherò di tornare il prima possibile, okay?»

«Sì, ma sta attento.» Non voleva che facesse le cose con superficialità per finire come con Frank. «Mettici anche un anno, ma torna da me sano e salvo.»

Newt sospirò lentamente e poggiò la fronte sulla sua. «Va bene, Tina, non preoccuparti, so fare il mio lavoro.»

«Lo so... Non intendevo dire che...» Cominciò a piangere. «Mi dispiace.»

«Tina, ehi, tranquilla.» La strinse in un abbraccio. «Ti amo con tutto il cuore, non dimenticarlo mai.»

Il nodo in gola non le permise di rispondere, ma cercò di mettere tutto l'amore che provava per lui nel bacio che seguì. Le sue gambe tremarono da quanto fu dolce. Quando si scostò, le baciò via le lacrime, poi le fece un sorriso, prima di dirigersi verso Vento del Nord.

Ritrovò la voce quando lo vide salire in groppa. «Newt.» Lo chiamò. «Ti amo.»

Le sorrise nuovamente e le fece un cenno di saluto con la mano, poi diede un colpo ai fianchi dell'Ippogrifo che gridò e si librò in volo, riducendole davvero in mille pezzi il cuore. Prima che se né accorgesse si ritrovò stretta in un abbraccio materno: Diana. Nascose il volto nella sua spalla e lasciò che le lacrime scorressero libere.

«Va tutto bene, tesoro.» Le mormorò Diana. «Tornerà presto.» La scostò e le baciò la fronte. «E nel frattempo, noi ti terremo occupata. Che né dici di venire a fare shopping con me e Nagini?»

«Devo andare al lavoro.»

«Theseus ti ha dato la giornata libera.» Prese fuori un fazzoletto e le asciugò le guance. «E noi abbiamo tanto da raccontarci.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now