Inghilterra, Londra, 19 maggio, 1928

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Mia amata Tina,

Temo di essere stato troppo ottimista quando ti dissi che ci avrei impiegato un mese. La situazione è in stallo. Il ministro rumeno è un osso duro e sfortunatamente anche una testa bacata. Non riesce a capire che il drago ha agito solo perché terrorizzato. Qualche tempo prima dei banditi erano entrati nell'area protetta dedicata a loro e avevano ucciso i suoi genitori e ferito gravemente lui. Per questo era scappato e quando si era visto arrivare incontro degli umani li ha attaccati per poi distruggere il villaggio a poca distanza da lì. Ho curato le sue ferite fisiche, ma come ben sai sono quelle dell'anima a fare più male. Sto cercando di avvicinarmi a lui, per dimostrare al ministero che non è pericoloso come credono, ma sfortunatamente vincere la fiducia di una creatura che ha visto morire i suoi genitori per mano di alcuni umani non è per niente semplice.

Perdonami, ma non riuscirò a tornare prima della metà del prossimo mese.

Saluta tutte le mie creature da parte mia e anche, ovviamente, mamma, Theseus, Jacob e Nagini.

L'unica cosa che mi fa alzare la mattina è il pensiero che prima risolvo la questione e prima tornerò da te. Ti amo, Tina.

Tuo per sempre,

Newt

Non poté fare a meno di scoppiare a piangere leggendo quelle parole. Era passato poco meno di un mese e a lei sembravano già anni che erano distanti. Per di più le nausee erano peggiorate invece che migliorate. L'unica cosa che la faceva stare meglio la mattina, era il tè che le preparava Diana e delle fette biscottate secche. Non aveva idea del perché stesse così male e cominciava a temere che fosse qualcosa di grave e quel che era peggio era che Newt non era lì con lei.

Si risciacquò, si sistemò meglio che poteva e scese a colazione, tentando di mettere su un sorriso per i suoi amici. Diana però notò subito che era solo una facciata. Non riusciva a parlarne, quindi le fece semplicemente leggere la lettera.

Quando finì, la mise giù molto lentamente e la osservò spilucchiare un po' di toast. «Come ti senti?»

«Da cani.» Non riusciva a mentirle e comunque sembrava comprendere quando le mentiva. «Il mal di stomaco non migliora e ieri per poco non sono svenuta due volte.»

A quel punto Diana mise giù la sua tazza di tè e la guardò dritta negli occhi. «Tina, quando hai avuto il tuo ciclo l'ultima volta?»

Stava per rispondere il mese prima, poi si accorse che non le era venuto. Aveva completamente saltato un mese... Un mese e mezzo ormai! Oh, no!

«Non può essere...»

«E invece sì, cara.» Sorrise Diana, dandole delle pacche sulla mano. «Aspetti un figlio, da Newt.»

«Ma... Ma... Come faccio? Insomma, lui è...»

«Tina, calma!» Rise la donna. «Prima di tutto: lo vuoi? Né sei felice?»

Non ebbe difficoltà a rispondere. «Oh, sì, certo! Certo che né sono felice! Ma...» Abbassò lo sguardo, tutto d'un tratto terrorizzata dalla notizia. «E se Newt non volesse?»

Diana scoppiò a ridere. «Ecco, questa è quella che io chiamo una buona barzelletta.» Le fermò un ciuffo di capelli ribelli dietro l'orecchio. «Mio figlio è nato per amare e proteggere. Ha un cuore abbastanza grande per amare tutte le sue creature, te e tanti figli quanti il destino ve né darà. Sarà estasiato dalla notizia.»

«Ma non posso dirglielo in una lettera!» Rifletté Tina, lo stomaco che cominciava a fare il matto. «Non sarebbe molto carino.»

«No, tramite lettera è escluso.» Concordò Diana. «Aspetteremo che ritorni, d'accordo?»

D'istinto si portò una mano al ventre e sorrise. «Sì, d'accordo.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now