Inghilterra, Londra, 5 settembre, 1942

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«Cesare, Zoe, non rimanete indietro!» Chiamò Newt. «Forza, siamo già in ritardo.» I due gemelli risero e, mano nella mano, raggiunsero il loro padre che con un sorriso li prese in braccio. «Su, forza, che vostro fratello e vostra madre saranno già al binario ad aspettarci.»

Infatti, Nicholas, di tredici anni, stava aspettando impaziente, con sua madre, alla colonna. «Insomma, voi due, ma quanto siete lenti?»

«È papà che corre.» Sbottarono insieme, correndo dal loro fratello maggiore. «E comunque abbiamo ancora un sacco di tempo.»

«Va bene.» Rise Tina. «Forza, Nico, prima tu.»

Il bimbo afferrò con forza il suo carrello e si lanciò contro il muro che lo fece passare. Poi toccò ai due gemelli, che però si limitarono a guardarsi con un po' di paura negli occhi.

Newt se né accorse subito. «Ehi, va tutto bene, d'accordo? Insieme?»

Zoe diede la mano a suo padre, mentre Cesare a sua madre, poi insieme varcarono il portale. Il treno per Hogwarts li aspettava, con la sua solita maestosità. Nicholas vide subito alcuni dei suoi vecchi compagni dell'anno scorso. Era stato smistato, chiaramente, fra i Serpeverde, ma era già il capo della sua casata. Nessuno osava mettersi contro di lui. Newt era molto fiero di suo figlio e sapeva che Silente lo teneva sempre d'occhio, per evitare che si mettesse troppo nei guai come faceva suo padre.

Zoe si bloccò all'improvviso, lo sguardo basso, il luccichio della paura negli occhi. «Ehi, principessa, che succede?»

«Papà, ho paura.» Mormorò talmente piano che quasi non la sentì. «E se poi non trovo amici? E se poi mi trattano male? E se poi non piaccio a nessuno? E se poi la gente vuole essermi amica solo per chi sono i miei genitori? E se poi...»

«Zoe, ehi, ferma!» Si inginocchiò di fronte a lei e le allontanò i capelli corvini, come quelli della madre, dagli occhi. «Senti, troverai sicuramente persone come quelle, ma le riconoscerai subito. Hogwarts è un luogo magico, dove persino il tuo imbranato padre ha trovato amici sinceri. E poi? Come potresti non piacere? Con i tuoi occhi come quelli...»

«Delle Salamandre.» Concluse la bimba leggermente più tranquilla. «Lo so, papà.»

La bimba in realtà aveva gli occhi verdi del padre, ma Newt aveva notato immediatamente lo scintillio che avevano anche quelli di Tina, proprio come fuoco nell'acqua scura, come le Salamandre. «Infatti.» Aprì le braccia e la bimba gli si strinse al collo con forza. «E ricorda, qualsiasi cosa succeda, il tuo papà ti ama con tutto il suo cuore.»

«Anch'io ti voglio tanto bene.»

«Newt!» Era la voce di Tina, che stava ridendo.

Sollevò lo sguardo su di lei e la notò che indicava Cesare con un cenno del capo. Il bimbo era sull'orlo di una crisi di pianto. Poi riconobbe lo sguardo: era geloso. Succedeva spesso con i gemelli. Appena uno dei due genitori dava più attenzione all'altra, facevano sapere a tutti quanto la cosa non andasse loro a genio. Newt li adorava per questo.

Si alzò, con in braccio Zoe, e si avvicinò a Cesare. «Ehi, che succede?»

«Tu vuoi più bene a lei!» Sbottò il bimbo, tirando su col naso.

«Voglio più bene a Zoe?» Poi pretese di essere offeso. «Signor Scamander, lei mi sta sottovalutando! Crede per caso che il mio cuore non sia abbastanza grande per tutti e quattro?» Poi, senza nessun altro preavviso, se non un luccichio nei suoi occhi, afferrò sia Cesare che Nicholas e li sollevò tutti e tre, abbracciandoli stretti a lui e facendoli ridere. «Ah, così imparata a sottovalutare il vostro papà!»

«Papà!» Si lamentò subito Nico. «Lasciami andare! Non davanti ai miei amici.»

Newt rise e li liberò tutti e tre, inginocchiandosi di fronte ai due gemelli. «D'accordo, adesso è ora di andare.»

Tina lo raggiunse e accarezzò la zazzera di capelli rossi di Cesare. «Ascoltate sempre i vostri insegnanti e non mettetevi nei guai, okay?»

«E se ci dividono?» Chiese adesso spaventato il bimbo, prendendo per mano la sorella. «Non voglio lasciare Zoe.»

«Non vi preoccupate.» Mormorò Newt. «Anche se sarete in casate diverse, sarete sempre gemelli.»

«Starete insieme per sempre.» Li rassicurò Tina.

«Anche voi starete sempre con noi, vero?» Singhiozzò Zoe.

I genitori aprirono le braccia e i due gemelli si strinsero a loro, piangendo disperati e terrorizzati. «Saremo sempre accanto a voi, anche quando vorreste che non ci fossimo.» Disse Newt gentilmente, accarezzando la testa dei bimbi. «E questa è una promessa e un buon Scamander...»

«Mantiene sempre le sue promesse.» Concluse Nicholas al loro fianco. «Ce lo ripetete sempre.»

«E prima o poi lo farete anche voi.» Rise Tina.

Il fischio del treno fece voltare tutti e tre i bimbi: era ora di andare. Dopo gli abbracci finali, i due gemelli salirono sul treno, seguiti dal fratello maggiore, che però esitò.

Si voltò lentamente verso Newt e Tina, sembrava combattuto. «Papà?»

«Dimmi, Nico.»

«Posso avere anch'io un abbraccio?»

Newt sentì un enorme moto d'affetto verso il bimbo e spalancò le braccia, lasciando che Nicholas si lanciasse contro di lui e si stringesse al suo collo. «I tuoi amici che diranno?»

«Non mi importa dei miei amici.» Mormorò, la voce smorzata dal tessuto del suo cappotto. «Volevo un abbraccio come lo hanno avuto i miei fratelli.»

«Lo avrai sempre, ogni qual volta lo richiederai.» Mormorò Newt, stringendolo con forza. «Mi raccomando, tienili d'occhio e proteggili.»

«Da buon Serpeverde.» Promise con un sorriso suo figlio, prima di districarsi dalla morsa del padre, guardarlo un'ultima volta negli occhi, per poi seguire i suoi fratelli sul treno.

Newt fasciò le spalle di Tina con un braccio e sospirò di sollievo quando sua moglie appoggiò il capo alla sua spalla. Il treno partì e i due genitori salutarono con un cenno della mano i loro figli. La guerra era in pieno svolgimento, ma sapevano che non c'era posto più sicuro di Hogwarts. Silente li avrebbe tenuti d'occhio e li avrebbe protetti.

«Newt?»

«Dimmi, Tina.»

«Sono così orgogliosa di loro.»

«Anch'io.»

Si voltò nel suo abbraccio e gli avvolse il collo con le braccia. «Abbiamo fatto un ottimo lavoro con loro.»

«Fortunatamente sì, visto che non sono ancora stati espulsi.» Rise Newt, poggiando la fronte contro quella di Tina. «Dovrai partire nuovamente?»

«Temo di sì, ma per ora...» Lo baciò dolcemente e si strinse a lui con un sospiro di sollievo. «Tienimi stretta.» Rimasero abbracciati in silenzio per un po', le persone che passavano loro accanto che sorridevano dolcemente, poi Tina parlò nuovamente. «Newt?»

«Dimmi.»

«Qualsiasi cosa succeda...» Affondò il volto nel suo collo. «Una cosa rimarrà sicura per sempre.»

«Sarebbe?» Chiese Newt, baciandole la fronte dolcemente.

Tina si scostò leggermente e lo guardò negli occhi, un sorriso gentile sulle labbra. «La sensazione di sicurezza che mi avvolge, quando sono fra le tue braccia.»

«Ti amo, Tina.» Mormorò Newt. «Ti amo alla follia.»

«Ti amo anch'io, Newt.»

Le avvolse il volto con le mani e la baciò, le sue parole che gli scaldavano il cuore e glielo riempivano di speranza, affetto e amore per quella donna, che sapeva essere il dono più grande della sua vita.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now