Scozia, Loch Ness, 2 marzo, 1928

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Newt atterrò in piedi e Tina gli volò fra le braccia. «Passaporta parecchio strana.» Commentò ridendo.

«Già, ma John sa come farmi andare via senza farlo sapere a mezza Inghilterra.» Ridacchiò Newt. «È grazie a lui se sono riuscito a venire a Parigi.»

«Giusto, Parigi.» La mise giù. «Non mi hai più detto perché eri venuto a Parigi.»

«Davvero non lo immagini?» Chiese con un sorriso Newt. «Ero venuto a Parigi per te, Tina. Per cercarti e chiarire con te, perché non sopportavo l'idea che tu credessi che io ti avessi tradita o usata.»

«E hai rischiato l'arresto per me?»

«Rischierei la mia vita per te, Tina.» Lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo e per lui lo era davvero.

Quel viaggio in Scozia poteva provare che erano in grado di controllarsi anche in situazioni estreme, oppure... Esattamente il contrario. Solamente a guardarla osservarsi intorno con ammirazione, i suoi occhi splendenti, gli veniva voglia di baciarla e saltare oltre alla barriera di sicurezza che si erano costruiti.

Quello che non sapeva, era che pensieri simili stavano correndo anche nella mente di lei... Erano spacciati!

Il lago di Loch Ness era alla loro destra. Camminavano mano nella mano, in un silenzio tranquillo. Le acque scure erano così tranquille, era ora che il predatore tornasse a casa sua, anche se gli avrebbe spezzato il cuore. Istintivamente strinse leggermente di più la mano di Tina che si voltò verso di lui.

Ma se avesse parlato del Kelpie, si sarebbe messo a piangere, quindi si schiarì la voce e cambiò discorso. «Il cottage è nel bosco, circa a due chilometri di distanza dal lago. È molto semplice, niente di che.»

«È della tua famiglia?» Chiese Tina.

«No.» Rise Newt. «Temo che nulla di ciò che appartiene agli Scamander possa essere definito semplice.» Entrarono nel bosco. «Il cottage l'ho creato io.»

Tina gli avvolse il braccio. «Allora sarà sicuramente un capolavoro, come tutte le tue creazioni, Newt.»

Il mago inglese arrossì. Le piaceva questo nuovo Newt. Era meno timido con lei, la guardava sempre negli occhi, ma rimaneva umile, gentile, leale, coraggioso, tutto ciò che l'aveva fatta innamorare. Il vento del bosco la fece rabbrividire ed immediatamente, senza che Tina chiedesse nulla, Newt si tolse il pesante giaccone e ce la avvolse, tirandola stretta a sé. Giusto, era anche un gentiluomo. Ma sperava di riuscire a convincerlo a stare con lei durante queste due settimane da soli in Scozia. Perché ormai Tina era certa di desiderarlo con tutto il cuore. Desiderava diventare sua e forse poteva suonare male, ma solo così Tina si sarebbe sentita completa. Voleva diventare sua e voleva che Newt diventasse altrettanto suo. Non poteva andare avanti così, rimanendo così vicina a lui emozionalmente, ma così distante fisicamente. Doveva trovare un modo per convincerlo.

Finalmente arrivarono al cottage. Era piccolino, ma sembrava molto confortevole. Newt le aprì la porta e la fece entrare. Dentro era anche piccolina e come aveva detto Newt era molto semplice, spartana, ma era perfetta per Tina e anche per il magizoologo. C'erano un divano a due posti, un bel caminetto che si accese non appena entrarono, una zona cucina e un tavolino rotondo con due sedie di numero e due altre stanze che probabilmente erano il bagno e la camera da letto.

Newt si schiarì la voce. «C'è solo un letto matrimoniale. Di solito vengo da solo... Ti faccio un altro letto?»

«No, Newt.» Disse leggermente esasperata Tina, prendendogli le mani. «Non voglio un altro letto.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now