Inghilterra, Londra, 6 agosto, 1928

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Newt non aveva chiuso occhio. Come avrebbe potuto? L'idea di far incontrare suo padre e Tina lo terrorizzava a dir poco. Sapeva anche che aveva deciso di invitarlo per mostrare a Tina che le sue preoccupazioni avevano ragione di esserci, però... Rischiare così la sua felicità, gli sembrava davvero stupido. Sperava solo che la presenza di Theseus, mamma, Jacob e Nagini riuscissero a calmare gli spiriti.

Istintivamente aveva poggiato una mano sul ventre di Tina, dove adesso poteva sentire una leggerissima protuberanza. Stava dormendo pacificamente ed era davvero bellissima. L'idea di sposarla col pancione gli piaceva da matti. Voleva che tutti vedessero che donna magnifica, bellissima fosse la sua Tina con in grembo il suo tesoro più prezioso.

Una mano dell'Auror coprì quella di Newt e Tina si mosse nel sonno, stiracchiandosi, passando dal sonno ad una veglia leggera. Il magizoologo sorrise e si chinò sul suo addome per baciarlo. Non vedeva l'ora di poter percepire i movimenti del suo bimbo. Chissà se era un maschietto o una femminuccia. A lui non importava più di tanto. Non era così fissato con la storia dell'erede. Per lui maschio o femmina, rimaneva suo figlio, il suo tesoro più prezioso, qualcuno a cui insegnare tutto sul mondo delle creature magiche e con cui far ingelosire Tina. A quello Newt sorrise e le baciò nuovamente il ventre e Tina mormorò qualcosa ancora mezza addormentata. Il mago appoggiò la fronte sull'addome e l'Auror, ancora lontana dall'essere sveglia, gli accarezzò i capelli.

Mormorò nuovamente quelle parole, ma Newt non le comprese. Provò dunque a continuare con le sue attenzioni, seminando baci lungo tutto il piccolo rigonfiamento del suo ventre, dove stava crescendo il loro bimbo. Lentamente Tina si svegliò del tutto e inarcò la schiena perché le sue labbra facessero più pressione.

«Che dicevi prima?» Le chiese dolcemente fra un bacio e l'altro.

«Dicevo che è magnifico essere svegliata così.»

«Stai bene?» Sapeva che la mattina era sempre un po' nauseata e non voleva peggiorare la situazione.

«Se finisci ciò che hai iniziato, starò bene per tutta la giornata.» Mormorò Tina sorridendogli.

«Sicura?»

«Certo.» Rise esasperata.

«Mi dirai se stai male, vero?»

«Sì, Newt, ora smetti di parlare e vieni qui.»

Lo vide sorriderle, baciarle il ventre un'ultima volta, poi si chinò su di lei per baciarla. Sentiva che era ancora un po' reticente, era molto rigido nelle spalle e poteva quasi percepire il ferreo autocontrollo che stava imponendo su sé stesso. Tina avrebbe riso se la circostanza non fosse stata così drastica: stava diventando iperprotettivo. Quindi decise di prendere in mano la situazione: gli avvolse la vita con le gambe e lo strinse a sé, fino a riuscire a far fondere i loro corpi. Tina sospirò di sollievo e Newt poggiò la fronte sulla sua.

«Tu sei una donna molto pericolosa, amore mio.» Mormorò il magizoologo, facendola sorridere e cominciando a muoversi in perfetta sincronia con lei.

Stare con lui era in grado di farle dimenticare il resto del mondo per qualche tempo. Newt era sempre così gentile e delicato, come quando curava una creatura fragile come un Asticello. Non aveva fretta ed era sempre attento alle sue reazioni. La conosceva quasi a memoria, ormai. Sapeva come muoversi per soddisfarla completamente. Senza parlare del fatto che era un uomo che di natura aveva molta resistenza fisica. L'aveva visto essere colpito da decine di Expulso, rialzarsi e controbattere. Sembrava che la parola stanchezza non facesse davvero parte del suo vocabolario e la cosa valeva anche quando stavano insieme. La sua incredibile capacità di concentrazione, unita alla sua altrettanto straordinaria resistenza, lo rendevano l'amante che ogni donna avrebbe desiderato al suo fianco. Ma Newt era solamente suo e se lo sarebbe tenuto ben stretto.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now