Inghilterra, Londra, 25 dicembre, 1927

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La colazione fu tranquilla e senza troppi eventi. Nagini non fece altro che parlare del libro e di come volesse diventare anche lei l'assistente di Newt. Non era poi una così cattiva idea. Averla lì vicino a lui, avrebbe significato poterla studiare senza essere troppo invadente, osservandola da vicino, ma senza intromettersi troppo. Quindi quando le disse che poteva rimanere lì quanto desiderava, Nagini lanciò un grido di eccitazione, girò l'intero tavolo e lanciò le braccia al collo di Newt, che rise e le diede delle affettuose pacche sulla schiena. Bunty sarebbe stata più che felice di avere un'allieva. Adorava la giovane Maledictus.

Newt lanciò un'occhiata a Theseus che stava chiacchierando sommessamente con Jacob. Non doveva essere una discussione difficile, perché entrambi avevano un sorriso sui loro volti. Newt aveva tenuto d'occhio il fratello maggiore praticamente tutta la notte e infatti aveva dormito poco o niente. Però aveva potuto notare che il suo rimedio funzionava e permetteva a Theseus di tenere a bada incubi e insonnia. Jacob anche dormiva meglio da quando aveva il supporto e l'amicizia dell'Auror. Così diversi e così uniti. Newt si ritenne altamente soddisfatto.

E Tina... Beh, Tina era Tina. Sapeva che stava ancora soffrendo, come stavano soffrendo tutti, ma regalava a chiunque un sorriso e una parola gentile. Queenie aveva proprio ragione su di lei: sapeva solo dare. Newt sarebbe stato lì ad osservarla per ore ed ore, per giorni interi se avesse potuto. Era come una delle sue creature: magnifica, imponente e così terribilmente lontana da lui. Ormai era chiaro per lui: l'amava, con tutto ciò che era, ma non poteva averla. Per adesso si limitava a scrutarla da lontano, a tenerla tra le braccia quando aveva bisogno di affetto o di sicurezza, di prenderle la mano quando Tina lo cercava. Newt non poteva competere con un Auror, ma non poteva neanche scegliere di smettere di amarla. Quindi anche se il pensiero lo distruggeva, lo faceva sempre a pezzetti, avrebbe sempre rispettato la decisione di Tina.

I suoi pensieri vennero interrotti da un gufo che cominciò a picchiettare sulla finestra. Newt la aprì e l'animale atterrò in mezzo al tavolo, di fronte a Theseus e gli lasciò due lettere, per poi riprendere il suo viaggio, senza neanche essere pagato. Il magizoologo si risedette al tavolo, curioso. Theseus lesse il mittente e sorrise.

«Tina, Jacob, vi avevo detto che erano solo in ritardo.» Sorrise passandone una a Tina e l'altra a Jacob.

I due, incuriositi, aprirono le lettere. Tina cominciò per prima a scorrere tra le righe e immediatamente strabuzzò gli occhi. Anche Jacob ebbe una reazione simile.

«Theseus...» Mormorò il Babbano. «Qui c'è scritto che sono stato assunto al Ministero della Magia Britannica come ambasciatore dei Babbani e lavorerò fianco a fianco con i maghi del settore dedicato.»

«Sì, è così.» Confermò l'Auror prendendo un sorso di latte. «Così Madama Picquery non potrà più obliarti. Sarai al sicuro e potrai trasferirti legalmente in Inghilterra senza che qualcuno si faccia domande strane.» Poi posò lo sguardo su Tina. «Tu che mi dici, Auror?»

«Hai... Hai chiesto il mio trasferimento!» Mormorò Tina, prima di cominciare a ridere. «Ma perché?»

«Perché sono un fratello maggiore, Tina.» Sorrise Theseus, facendo l'occhiolino a Newt che arrossì all'istante. «E anche perché sei un'ottima Auror e il MACUSA non sa valorizzarti, qui in Inghilterra abbiamo bisogno di streghe come te. Quindi, sarei onorato di diventare il tuo capo.»

Toccò a Tina schizzare in piedi e abbracciare Theseus. «Grazie! Mille volte grazie!»

«Benvenuta in Inghilterra, Tina.» Ridacchiò l'Auror, rispondendo all'abbraccio.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now