Inghilterra, Londra, 23 dicembre, 1927

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«Che cosa gli prendo?» Chiese per l'ennesima volta Tina a Nagini.

Erano andati tutti a Diagon Halley per prendere i regali di Natale. Nagini aveva preso un bel maglione a Newt, dei mestoli magici e un set di pentole a Jacob e una sciarpa a Theseus. Tina aveva preso una cassa di Burrobirra per Theseus, delle spezie magiche adatte ai No-Mag per Jacob con un libro di ricette, a Nagini aveva preso un maglione e adesso mancava Newt. Aveva passato tutto il pomeriggio a pensare a cosa regalargli. Si erano avvicinati sempre di più, ma ancora, appena lei riceveva una lettera, lui si incupiva e si allontanava, dicendo che sicuramente vorrà il suo spazio. Non sopportava più quelle parole. Per tutto il resto del tempo... La loro relazione era idilliaca. Andavano d'accordo, Newt le insegnava a dare da mangiare alle sue creature, l'aveva fatta anche avvicinare allo Zowou un paio di volte, quando non faceva avvicinare neanche Bunty. Era sempre il solito timidone che arrossiva ad ogni tipo di complimento e che non guardava negli occhi il suo interlocutore se non più di qualche secondo, ma si stava tirando fuori lentamente. Scherzava di più, parlava con più sicurezza e accettava il contatto fisico... Non che potesse fare diversamente, visto che Theseus sembrava necessitare di almeno una decina di abbracci al giorno. Anche l'Auror si stava riprendendo, anche se con molta più lentezza. Non era ancora del tutto il suo vecchio se stesso, almeno secondo Newt. Il magizoologo riceveva lettere da Hogwarts, da Silente, ogni giorno che gli raccontavano delle nuove scoperte che aveva fatto sul patto di sangue. Si raccomandava di non fare assolutamente nulla fin tanto che sarebbe riuscito a distruggerlo. Era l'unico modo per sconfiggerlo: combattere tutti insieme. Tina detestava rimanere con le mani in mano, ma sapeva che Silente aveva ragione.

Passarono di fianco ad una libreria e a Tina venne in mente una cosa. Un paio di sere fa Newt si stava lamentando che stava per finire l'inchiostro. Ecco cosa poteva prendergli! Entrarono nella libreria e Nagini si comprò la sua copia del libro Animali Fantastici e dove trovarli, con l'intenzione di farselo autografare da Newt, mentre lei cercò un bel quadernino per gli appunti, che aveva notato che anche stava finendo, e un set di inchiostri. Voleva comprargli anche una piuma, ma si ricordò che né aveva già una. L'aveva presa a Frank, mentre Newt faceva fare loro il giro della sua valigia la prima volta. Tina l'aveva trovata e l'aveva custodita come il suo più grande tesoro. Adesso, era ora che tornasse al suo legittimo proprietario.

La sera Tina venne raggiunta sul divano da Theseus. «Signorina Goldstein, possiamo parlare?»

Gli sorrise. «Mi chiami pure Tina.»

«Allora tu mi chiamerai Theseus.»

«Va bene.»

«Riguarda...» Si guardò intorno, come ad assicurarsi che nessuno stesse ad ascoltarli. «Newt.»

Tina si preoccupò immediatamente. «Che è successo?»

«Oh, nulla di grave.» La rassicurò Theseus. «È solo che... Beh, la faccio breve: la tua relazione con Tolliver è seria?» Tina arrossì immediatamente e l'Auror si schiarì la voce. «Lo so, non sono affari miei, ma lo chiedo per una buona causa.»

Ci pensò su per qualche secondo, per poi rispondere. «No, non è seria, almeno da parte mia.» Arrossì nuovamente e abbassò lo sguardo. «La verità è che finisco sempre per compararlo a tuo fratello... Achilles è una brava persona, ma non è Newt. Tutto qui.»

«Sia ringraziato il cielo!» Esclamò Theseus, prendendosi la testa fra le mani. «Mi devi scusare, Tina, ma mio fratello sta impazzendo e i dovevo sapere se tu stessi solo giocando con lui o se la cosa fosse sincera.»

«Ti posso capire.» Mormorò Tina con un sorriso. «Anche io sono una sorella maggiore e...» Poi realizzò quello che implicavano le sue parole. «Aspetta, ma quindi tuo fratello...»

Theseus la zittì con un cenno del capo: Newt era risalito dal seminterrato e li stava osservando con sguardo dubbioso, come se già sapesse che stavano parlando di lui. Tina arrossì fino alla punta dei capelli, mentre Theseus si limitò a sorridere e a salutarlo con un cenno del capo. Il magizoologo rispose al saluto con un cenno del capo e Tina fece per chiedere spiegazioni al fratello maggiore, ma quello si alzò, le sorrise e raggiunse Newt.

Quella notte, nella sua stanza, Tina non poté fare a meno di sorridere al pensiero che Newt provasse davvero dei sentimenti per lei. Forse non era un caso senza speranza, come pensava. Aveva una possibilità, anche se minima e l'avrebbe sfruttata.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now