Inghilterra, Londra, 1 marzo, 1928

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La vita proseguiva con tranquillità. Newt si occupava costantemente delle sue creature e di Nagini, insegnandole incantesimi, pozioni e anche a duellare. Riceveva ogni giorno una lettera che lo teneva informato dei progressi che Silente stava facendo sul rompere il patto di sangue. Theseus si teneva occupato lavorando e praticamente ogni venerdì, Newt lo rimproverava perché era chiaro che non stesse riposando abbastanza. Jacob dava ragione a Newt, ma suo fratello maggiore era molto cocciuto. Fortunatamente, l'ultimo venerdì, le ragazze erano venute in soccorso dei ragazzi e avevano convinto Theseus a prendersi un paio di giorni liberi e di tornare a stare da Newt per quel periodo. Il magizoologo si era occupato di farlo tornare in forma e poi, anche se riluttante, l'aveva rimandato a casa e al lavoro. Fortunatamente c'era Tina che faceva da spia e gli diceva in che condizioni arrivava suo fratello. Nona vera avuto altre ricadute.

Quel pomeriggio Newt entrò in acqua con il Kelpie per dargli l'ennesima dose di crema curativa e si accorse che ormai la ferita si era completamente rimarginata. Con un nodo in gola, Newt seppe che era giunto il momento di liberarlo. Sarebbe stata questione di un paio di settimane: tempo di liberarlo e assicurarsi che fosse in grado di riadattarsi alla vita selvaggia. Ma la sola idea di allontanarsi da Tina lo faceva sentire male.

Erano riusciti a controllarsi negli ultimi tempi, anche perché entrambi arrivavano distrutti la sera e quindi non pensavano ad altro se non a dormire. La mattina era tutta un'altra storia: era difficile lasciarla dormire senza sfiorarla ed era altrettanto doloroso vederla andare al lavoro di corsa. Gli mancava in modo terribile, ma sapeva che era solo per un tempo limitato e che poi si sarebbero visti. Ma due settimane? Inconcepibile. Forse, però, aveva un'idea.

«Tina?»

Sollevò lo sguardo dai documenti che stava spulciando. «Che c'è?»

«Devo andare in Scozia.»

Quella risposta minacciò di farle crollare il cielo addosso. «Oh... Per quanto? Perché? Si tratta di...»

«Del mio Kelpie.» La corresse subito con un sorriso. «Si è completamente ristabilito. Devo liberarlo.»

«Oh...» Avrebbe voluto dire che lo capiva, ma avrebbe mentito. «E per quanto starai via?»

«Due settimane al massimo.»

«Due settimane?» Ripeté già disperata Tina. «Ma... Ma Newt... Io non voglio... Non posso...»

«Tina, calma!» Si alzò, fece il giro del tavolo e si inginocchiò di fronte a lei, prendendole le mani nelle sue. «Che né dici di venire con me?»

Aveva sentito bene? «Che hai detto?»

«Vieni con me.» Sorrise Newt, asciugandole le lacrime dolcemente. «Ci facciamo una piccola vacanza. Solo noi due. A Loch Ness. Che né dici?»

«Oh, Newt, è un'ottima idea!» Gli lanciò le braccia al collo, il sollievo che la avvolgeva come una coperta. «Avevo paura che mi lasciassi qui.»

«Lo so.» Mormorò Newt accarezzandole la schiena. «Ho pensato la stessa cosa e neanche riuscivo a respirare all'idea di non vederti per due settimane.» La scostò e la baciò. «Ci farà bene un po' d'aria fresca.»

«Mi va bene tutto, fin tanto che siamo insieme.» Replicò poggiando la fronte sulla sua. «Beh... Sempre che tuo fratello mi dia le ferie.»

«Oh, sono certo che non ci saranno problemi.» Ridacchiò Newt, baciandola nuovamente.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now